Fidanzati insopportabili

danny

Utente di lunga data
Ti faccio solo un singolo esempio.
Qualche sabato fa lei gli dice entusiasta: che facciamo stasera, usciamo? Con gli occhi che le brillavano.
Lui: ma no dai, stiamo a casa (mia :mad: ), stasera c'è il grande fratello

Al compleanno lui non è venuto alla sua festa perché giocava il Milan , lasciandola sola
Da mollare in un nanosecondo.
 

danny

Utente di lunga data
Il Milan un piffero, fosse stato l'inter capisco
Ma poi potrei citarci una sfilza di episodi
Vede tutte le ragazze grasse, a mia figlia la controlla che non mangi troppo .... e lo vedi che stai ingrassando
Cioè, mia figlia è un chiodo di 46 kg ... e ora si fa le pare per il cibo.
È schizzinoso, germofobico....
Ossessivo con mania del controllo.
Uscito da un film di Verdone, in pratica.
 

danny

Utente di lunga data
La relazione tra mia figlia e il suo è anche peggiore e concorre ad alimentare i problemi di mia figlia. Quando in una storia si inseriscono 'bisogni' dovuti a disturbi la relazione diventa disfunzionale. Il fatto che tu osservi un mutamento dell'umore in tua figlia è un indizio.
Io comincerei come ha detto Foglia a sbatterlo fuori casa o a rendere più stressante lo stare tra le vostre 4 mura.
Inoltre, dategli fastidio. Rendete la casa sporca, inadeguata a un germofobo, e così via.
A 23 anni non si può sentire uno che passa le serate davanti alla tv con la fidanzata.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Allora, sulla situazione in generale on credo che tu possa molto. Credo anch'io, come ti hanno già detto, che prendere una posizione marcata di ostilità verso quello che è il suo fidanzato comporti il rischio di ottenere l'effetto opposto, che diventi una sorta di "noi contro tutti", una spinta motivazionale a restarci insieme, insomma. Quello che puoi fare, secondo me, è lavorare (id est: farla lavorare) sotto due aspetti, in modo da risultare vagamente propositivo, senza tuttavia assumere il ruolo di quello che accusa il suo fidanzato.

Un primo aspetto, secondo me, è l'età di entrambi. 23/24 anni, 3 anni che stanno insieme, significa che da 20 anni hanno smesso di avere esperienze (e di farsi esperienza) relazionali maschio/femmina. Giovanissimi, cavoli :) L'ho fatto anch'io, e a parte come è andata mi sono resa conto (a posteriori) che è una immensa cazzata. Non so se mi spiego: un conto è avere la maturità e la prontezza, a vent'anni, di far famiglia, di convivere (per il che, conosco persone che anche ad oggi a 20 anni si sono trovati a costruire una vita). Altro conto è fare i fidanzati "in casa", che significa essere comunque sempre "figli" e precludersi la possibilità di conoscere, uscire, sperimentare, divertirsi anche, e confrontare. Come sarebbe sicuramente meglio per ragazzi giovani.

L'altro livello su cui lavorerei è quello del rispetto e della considerazione: non si può leggere che un ragazzo zumpi il compleanno della fidanzata per una partita (presumo guardata in televisione, quindi manco c'è da dire che avesse i biglietti per lo stadio).

Per il resto ti chiedo: va bene fare il genitore ospitale. Ma ad un certo punto non potresti dire un bel "foera di ball :D", anziché di fatto avallare la richiesta di lui di starsene spaparanzato a vedere il G.F.? Ok non mettere i bastoni tra le ruote, ma nemmeno incoraggiare la "chiusura" di lui verso il mondo esterno, che porta (come dici) alla mancanza di stimoli e di confronti al di fuori del io&te, te&io :) Non parlare male del fidanzato è un conto. Sentirsi obbligato ogni 3x2 ad avercelo in casa, un altro. Questo lo puoi anche dire a tua figlia, sbagliato per me influenzare le sue scelte sparlandole del fidanzato (e rischiando l'effetto opposto), ma se ti sta sui coglioni che stiano spalmati sul divano a guardare il G.F. a casa tua, puoi anche farle presente di evitare di portartelo in casa la maggior parte delle volte in cui si vedono (e questo scommetto che non dispiacerebbe nemmeno a tua figlia). Così, intanto, mandi anche un messaggio "trasversale" a lui :cool:, del tipo "hai volito la bicicletta, e allora pedala".....
Una piccola riflessione sul compleanno. È sì una data importante, ma volte volte io e i miei figli l’abbiamo concretamente festeggiato in data diversa. Suppongo che non sia stata una assenza inaspettata. Avranno deciso insieme di festeggiare un altro giorno.
Io sono contro la triangolazione o qualsiasi cosa che esprima ostilità indiretta.
Esprimerei chiaramente a lei le motivazioni per cui quella relazione la vediamo negativamente.
Poi le offrirei la possibilità di fare “colloqui“ con un psicoterapeuta.
Perché la questione principale è perché lei, non solo ha iniziato una relazione da ragazzina con un ragazzino con un coetaneo, ma ci vuole rimanere, nonostante sia limitante e lui la “denigri“ e controlli.
Può essere che lei nel controllo di lui veda una sicurezza, una sorta di “volontà esterna” che l’aiuta a essere come vuole, ad esempio magra.
Oppure un ragazzo che non è interessato a una vita sociale, può essere rassicurante, se lei ha percepito un distacco tra i genitori. Voglio dire che uno che al massimo guarda le partite o il GF, può apparire un casalingo che non la abbandonerà. Il fatto che lei appaia entusiasta quando gli propone di uscire, può essere una apparenza.
Oppure può essere che abbia bisogno di una stabilità affettiva per potersi staccare da una famiglia molto importante.
Insomma non credo proprio che sia una deficiente che vuole stare con un deficiente. Ma che abbia delle ragioni non consapevoli.
 

Nono

Utente di lunga data
Una piccola riflessione sul compleanno. È sì una data importante, ma volte volte io e i miei figli l’abbiamo concretamente festeggiato in data diversa. Suppongo che non sia stata una assenza inaspettata. Avranno deciso insieme di festeggiare un altro giorno.
Io sono contro la triangolazione o qualsiasi cosa che esprima ostilità indiretta.
Esprimerei chiaramente a lei le motivazioni per cui quella relazione la vediamo negativamente.
Poi le offrirei la possibilità di fare “colloqui“ con un psicoterapeuta.
Perché la questione principale è perché lei, non solo ha iniziato una relazione da ragazzina con un ragazzino con un coetaneo, ma ci vuole rimanere, nonostante sia limitante e lui la “denigri“ e controlli.
Può essere che lei nel controllo di lui veda una sicurezza, una sorta di “volontà esterna” che l’aiuta a essere come vuole, ad esempio magra.
Oppure un ragazzo che non è interessato a una vita sociale, può essere rassicurante, se lei ha percepito un distacco tra i genitori. Voglio dire che uno che al massimo guarda le partite o il GF, può apparire un casalingo che non la abbandonerà. Il fatto che lei appaia entusiasta quando gli propone di uscire, può essere una apparenza.
Oppure può essere che abbia bisogno di una stabilità affettiva per potersi staccare da una famiglia molto importante.
Insomma non credo proprio che sia una deficiente che vuole stare con un deficiente. Ma che abbia delle ragioni non consapevoli.
È tutto ragionevole quello che dici.
Giusto per contestualizzare, non c'è un distacco nei genitori
 

Nono

Utente di lunga data
Allora, sulla situazione in generale on credo che tu possa molto. Credo anch'io, come ti hanno già detto, che prendere una posizione marcata di ostilità verso quello che è il suo fidanzato comporti il rischio di ottenere l'effetto opposto, che diventi una sorta di "noi contro tutti", una spinta motivazionale a restarci insieme, insomma. Quello che puoi fare, secondo me, è lavorare (id est: farla lavorare) sotto due aspetti, in modo da risultare vagamente propositivo, senza tuttavia assumere il ruolo di quello che accusa il suo fidanzato.

Un primo aspetto, secondo me, è l'età di entrambi. 23/24 anni, 3 anni che stanno insieme, significa che da 20 anni hanno smesso di avere esperienze (e di farsi esperienza) relazionali maschio/femmina. Giovanissimi, cavoli :) L'ho fatto anch'io, e a parte come è andata mi sono resa conto (a posteriori) che è una immensa cazzata. Non so se mi spiego: un conto è avere la maturità e la prontezza, a vent'anni, di far famiglia, di convivere (per il che, conosco persone che anche ad oggi a 20 anni si sono trovati a costruire una vita). Altro conto è fare i fidanzati "in casa", che significa essere comunque sempre "figli" e precludersi la possibilità di conoscere, uscire, sperimentare, divertirsi anche, e confrontare. Come sarebbe sicuramente meglio per ragazzi giovani.

L'altro livello su cui lavorerei è quello del rispetto e della considerazione: non si può leggere che un ragazzo zumpi il compleanno della fidanzata per una partita (presumo guardata in televisione, quindi manco c'è da dire che avesse i biglietti per lo stadio).
Ciao Foglia.
Ti riporto un altro episodio.
Qualche sabato fa decide di passare la notte da lui (casa dei suoi).
Già 23 anni, sabato sera in casa .... ok, almeno se la scopi.
Peccato che giocava il milan
Intanto lei presa macchinina e raggiunta casa sua di sera fuori Milano.... lui non la viene mai a prendere.... ma papà non si usa più.... sarà..
Poi lui prende ed esce e va a vedere la partita da amici.
Ci chiama chiusa nella di lui stanzetta .... mi fate compagnia al telefono finché non torna???
23 anni, sabato sera, tornato alle 11,30
 

Brunetta

Utente di lunga data
È tutto ragionevole quello che dici.
Giusto per contestualizzare, non c'è un distacco nei genitori
Scusa. Io ti leggo qui fare battute su amanti varie.
Si può credere che i figli non percepiscano nulla, ma a volte percepiscono più di quello che capiscono e più del coniuge.
 

Nono

Utente di lunga data
Scusa. Io ti leggo qui fare battute su amanti varie.
Si può credere che i figli non percepiscano nulla, ma a volte percepiscono più di quello che capiscono e più del coniuge.
Ok. Questo è un altro discorso.
In casa tutto bene. Non faccio mancare nulla . E quando esco che il pirla sono io
 

danny

Utente di lunga data
Ciao Foglia.
Ti riporto un altro episodio.
Qualche sabato fa decide di passare la notte da lui (casa dei suoi).
Già 23 anni, sabato sera in casa .... ok, almeno se la scopi.
Peccato che giocava il milan
Intanto lei presa macchinina e raggiunta casa sua di sera fuori Milano.... lui non la viene mai a prendere.... ma papà non si usa più.... sarà..
Poi lui prende ed esce e va a vedere la partita da amici.
Ci chiama chiusa nella di lui stanzetta .... mi fate compagnia al telefono finché non torna???
23 anni, sabato sera, tornato alle 11,30
Ma che c...
Un coglione, cafone per giunta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Foglia.
Ti riporto un altro episodio.
Qualche sabato fa decide di passare la notte da lui (casa dei suoi).
Già 23 anni, sabato sera in casa .... ok, almeno se la scopi.
Peccato che giocava il milan
Intanto lei presa macchinina e raggiunta casa sua di sera fuori Milano.... lui non la viene mai a prendere.... ma papà non si usa più.... sarà..
Poi lui prende ed esce e va a vedere la partita da amici.
Ci chiama chiusa nella di lui stanzetta .... mi fate compagnia al telefono finché non torna???
23 anni, sabato sera, tornato alle 11,30
🤷🏻‍♀️ Il problema è lei, non lui.
Ma perché non è andata anche lei a vedere la partita?
Poi io sarei morta piuttosto che dire ai genitori che mi sento sola senza di lui. Vedete che questa relazione è un modo per essere apparentemente fidanzata, ma ugualmente figlia? Intendo figlia legata in modo infantile. Sempre in una casa di famiglia (la vostra o la sua) e con lui che va altrove e lei può restare a contatto con voi?
Ma voi genitori da ragazzi scopavate in casa, con i genitori presenti?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ok. Questo è un altro discorso.
In casa tutto bene. Non faccio mancare nulla . E quando esco che il pirla sono io
Buonanotte!
Guarda i figli “sentono” tutto e si impegnano per incollare i genitori.
 

Nono

Utente di lunga data
🤷🏻‍♀️ Il problema è lei, non lui.
Ma perché non è andata anche lei a vedere la partita?
Poi io sarei morta piuttosto che dire ai genitori che mi sento sola senza di lui. Vedete che questa relazione è un modo per essere apparentemente fidanzata, ma ugualmente figlia? Intendo figlia legata in modo infantile. Sempre in una casa di famiglia (la vostra o la sua) e con lui che va altrove e lei può restare a contatto con voi?
Ma voi genitori da ragazzi scopavate in casa, con i genitori presenti?
No, stavano in un'altra stanza 😂
 

Brunetta

Utente di lunga data

Foglia

utente viva e vegeta
Una piccola riflessione sul compleanno. È sì una data importante, ma volte volte io e i miei figli l’abbiamo concretamente festeggiato in data diversa. Suppongo che non sia stata una assenza inaspettata. Avranno deciso insieme di festeggiare un altro giorno.
Io sono contro la triangolazione o qualsiasi cosa che esprima ostilità indiretta.
Esprimerei chiaramente a lei le motivazioni per cui quella relazione la vediamo negativamente.
Poi le offrirei la possibilità di fare “colloqui“ con un psicoterapeuta.
Perché la questione principale è perché lei, non solo ha iniziato una relazione da ragazzina con un ragazzino con un coetaneo, ma ci vuole rimanere, nonostante sia limitante e lui la “denigri“ e controlli.
Può essere che lei nel controllo di lui veda una sicurezza, una sorta di “volontà esterna” che l’aiuta a essere come vuole, ad esempio magra.
Oppure un ragazzo che non è interessato a una vita sociale, può essere rassicurante, se lei ha percepito un distacco tra i genitori. Voglio dire che uno che al massimo guarda le partite o il GF, può apparire un casalingo che non la abbandonerà. Il fatto che lei appaia entusiasta quando gli propone di uscire, può essere una apparenza.
Oppure può essere che abbia bisogno di una stabilità affettiva per potersi staccare da una famiglia molto importante.
Insomma non credo proprio che sia una deficiente che vuole stare con un deficiente. Ma che abbia delle ragioni non consapevoli.
Bruni, per carità, uno ha un impegno improrogabile e non può venire al mio compleanno, buona la tua: lo festeggeremo in un altro momento. Uno che non lo festeggia perché c'è la partita del milan in televisione da guardare, beh, è un emerito idiota, abbi pazienza.
Non deve esprimere ostilità indiretta, secondo me: tuttavia credo che porsi davanti alla figlia dicendole "guarda questo, manco viene al tuo compleanno" non sia producente. Piuttosto, le proporrei (questo sì, in maniera un pò "indiretta") un lavoro su se stessa (che poi, se vorrà approfondire, ben venga la psicoterapia: ma dire a una ragazza che forse è il caso di avviare un percorso perché il suo fidanzato la tratta da schifo.... beh, secondo me non sortirebbe effetti, se PRIMA lei non è convinta, del fatto che ci sia qualcosa che non va nel "come" si lascia trattare). Concordo con te che il problema sia della ragazza, per questo anche chissene :), se ad una certa si possa anche provocare certe reazioni in lui che la facciano riflettere. Un padre a cui sta sulle balle vedere due ragazzi che si chiudono in casa di sera a guardare il GF può anche dire "non mi va di ospitarlo più", e la figlia ad una certa si adegua a una regola: che se vuole, esce con il fidanzato. Idem per il dormire in casa: ma quando mai coi genitori presenti?

Però il problema è portarla a riflettere sul perché le stia bene un simile trattamento: gioca il milan? Niente compleanno. Ingrassa due chili? Attenta, eh (per il che dovrebbe scattarle la domanda, e se non lo fa è in questo che si deve concentrare l'invito a lavorarci sopra: se ingrasso due chili, che succede?), e via dicendo. La notizia secondo me buona è che ne parla: non sono casuali, certe confidenze. E' un segnale che due domande comunque la ragazza se le fa. E forse - prima che una psicoterapia - avere genitori che la invitino a svilupparle, certe riflessioni, le sarebbe utile. Non è necessario dire "lui è stronzo", ma rivolgere la questione verso di lei. Ti ha lasciata sola al compleanno: ti sta bene? Oppure: controlla quello che mangi: cosa pensi che accada se pigli un paio di chili? Ti sta bene che ti dica quello che puoi mangiare e quello che no? Non vuole uscire: cosa ne pensi sul fatto di trovarti a 23 anni a fare la morta in casa?
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ciao Foglia.
Ti riporto un altro episodio.
Qualche sabato fa decide di passare la notte da lui (casa dei suoi).
Già 23 anni, sabato sera in casa .... ok, almeno se la scopi.
Peccato che giocava il milan
Intanto lei presa macchinina e raggiunta casa sua di sera fuori Milano.... lui non la viene mai a prendere.... ma papà non si usa più.... sarà..
Poi lui prende ed esce e va a vedere la partita da amici.
Ci chiama chiusa nella di lui stanzetta .... mi fate compagnia al telefono finché non torna???
23 anni, sabato sera, tornato alle 11,30
Ma non esiste al mondo. però, visto che vi coinvolge (cosa secondo me positiva) forse queste sarebbero le occasioni giuste per farla riflettere. Senza imporle nulla. Ma un "ti sta bene passare il sabato sera in attesa dei suoi comodi?" ci stava tutto, eh. Senza toccare lui (meno che meno con giudizi del tipo pirla, coglione, eccetera). Facendo leva su ciò che sente LEI. Avrei un universo da aprire sul tema :), essendoci passata. E se anziché avere genitori denigranti a prescindere avessi avuto genitori con cui avere dialogo, probabilmente certe riflessioni le avrei fatte meglio, certi segnali li avrei saputi interpretare, e certe scelte magari le avrei evitate. O semplicemente avrei posto altre condizioni nel rapporto (per le quali forse il rapporto non sarebbe più stato bene a lui). Perché a 23 anni sono queste cose, a 30 da sposati....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Bruni, per carità, uno ha un impegno improrogabile e non può venire al mio compleanno, buona la tua: lo festeggeremo in un altro momento. Uno che non lo festeggia perché c'è la partita del milan in televisione da guardare, beh, è un emerito idiota, abbi pazienza.
Non deve esprimere ostilità indiretta, secondo me: tuttavia credo che porsi davanti alla figlia dicendole "guarda questo, manco viene al tuo compleanno" non sia producente. Piuttosto, le proporrei (questo sì, in maniera un pò "indiretta") un lavoro su se stessa (che poi, se vorrà approfondire, ben venga la psicoterapia: ma dire a una ragazza che forse è il caso di avviare un percorso perché il suo fidanzato la tratta da schifo.... beh, secondo me non sortirebbe effetti, se PRIMA lei non è convinta, del fatto che ci sia qualcosa che non va nel "come" si lascia trattare). Concordo con te che il problema sia della ragazza, per questo anche chissene :), se ad una certa si possa anche provocare certe reazioni in lui che la facciano riflettere. Un padre a cui sta sulle balle vedere due ragazzi che si chiudono in casa di sera a guardare il GF può anche dire "non mi va di ospitarlo più", e la figlia ad una certa si adegua a una regola: che se vuole, esce con il fidanzato. Idem per il dormire in casa: ma quando mai coi genitori presenti?

Però il problema è portarla a riflettere sul perché le stia bene un simile trattamento: gioca il milan? Niente compleanno. Ingrassa due chili? Attenta, eh (per il che dovrebbe scattarle la domanda, e se non lo fa è in questo che si deve concentrare l'invito a lavorarci sopra: se ingrasso due chili, che succede?), e via dicendo. La notizia secondo me buona è che ne parla: non sono casuali, certe confidenze. E' un segnale che due domande comunque la ragazza se le fa. E forse - prima che una psicoterapia - avere genitori che la invitino a svilupparle, certe riflessioni, le sarebbe utile. Non è necessario dire "lui è stronzo", ma rivolgere la questione verso di lei. Ti ha lasciata sola al compleanno: ti sta bene? Oppure: controlla quello che mangi: cosa pensi che accada se pigli un paio di chili? Ti sta bene che ti dica quello che puoi mangiare e quello che no? Non vuole uscire: cosa ne pensi sul fatto di trovarti a 23 anni a fare la morta in casa?
Cambiando l’ordine degli addendi...
Certamente è indispensabile parlare con lei.
Non si può prendere una ragazza di ventitré anni e portarla di peso in terapia. Ma va offerta la possibilità di parlare con una persona competente delle cose su cui concorderà anche lei che siano incongrue.
Ribadisco che non vedo lo scandalo nel rimandare i festeggiamenti del compleanno ad altra data.
Ma altri episodi sono più significativi.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Foglia

utente viva e vegeta
Cambiando l’ordine degli addendi...
Certamente è indispensabile parlare con lei.
Non si può prendere una ragazza di ventitré anni e portarla di peso in terapia. Ma va offerta la possibilità di parlare con una persona competente delle cose su cui concorderà anche lei che siano incongrue.
Ribadisco che non vedo lo scandalo nel rimandare i festeggiamenti del compleanno ad altra data.
Ma altri episodi sono più significativi.
Anche perché non le servirebbe (il grassetto, intendo ;) ). Certamente, però appunto deve arrivare a scegliere quella che può essere un'opportunità con le motivazioni per farlo. La ragazza (aspetto per me positivo) parla in casa. Indicativo anche il fatto che, anziché sfogarsi con l'amica, mollata in casa di lui a girarsi i pollici per ore di sabato sera, abbia chiamato loro per tenerle compagnia. Secondo me è una richiesta di avere un punto di vista più "adulto" di quello che lei, a 23 anni, riesce ad avere. Si possono aprire novantamila riflessioni sul perché una, a 23 anni, abbia questi problemi di relazione. Sul perché, a brutto muso, non riesca a replicare al fidanzato che le tiene d'occhio le calorie che mangia, cosa cambierebbe PER LUI :cool: . Che entro certi limiti, esprimere un parere, può essere anche utile. Ma se lei pesa 46 chili, direi anche che è un tantino assurdo. Su quel tipo di controllo io sono passata da sposata, soprattutto. Non sul peso, ma sulla massa muscolare, ritenuta eccessiva ;) E se prima era solo una via di mezzo tra apprezzamento e un dire "staresti bene anche un pò meno muscolosa", a matrimonio compiuto era un "fai schifo". Per dire solo una cosa. Ma ne ho ignorate tante! Sin da fidanzati, pigliava impegni anche per me. Ogni tanto mi ponevo il dubbio, sbuffavo per il dover andare al pranzo di battesimo del cugino di novantesimo grado, ma poi mi adeguavo. In cosa si è tramutato tutto questo dopo il matrimonio? E' stata una escalation in negativo 🤷‍♀️, con tanto di pretesa che i fine settimana si facesse quel che voleva a lui, e tanta pace se avrei preferito fare altro. Ma non era mai dato e concesso il viceversa.

Ne ho avuti tanti, di segnali di incompatibilità. Peccato solo di non avere avuto gli strumenti per capire in tempo certe cose, e cambiare rotta.
 
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