ipazia
Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il per-dono è un dono.Questo io non lo capisco.
In particolare il grassetto.
Chi perdona sei TU. Cosa importa se per lei esiste quello che tu le perdoni?
Il perdono è adesso. Alla persona che hai davanti ADESSO. Non all'illusione per la quale ti sei perdonata.
Perché è qui il punto. Uno può non sentirsela. Ma non negare che ci sia qualcuno da poter eventualmente perdonare.
E io decido a chi donare.
Dono a me. Quindi.
Dono a me il mio liberarmi dagli echi di lei. Dagli echi che io stessa ho creato.
Dalla rabbia, dalla delusione, dalla paura. Dal dolore.
E accolgo le mancanze. Per come sono.
Lei, messa come è messa, non c'entra niente. E' un movimento mio, di me per me a me.
Io non sono nessuno per rimettere i peccati, gli errori a qualcuno che fra l'altro manco sa di averli commessi.
E tentare, pensare di farlo, sarebbe rimettermi nella posizione di sperdermi nei suo giri, nel suo modo di vedere e fare.
Per-donare, non è con-donare. (per quanto le due accezioni vengano sovrapposte).
Come dici, è un atto mio. Per me.
Riguarda le mie emozioni, miei ricordi, la mia capacità/incapacità di gestire e accettare.
Sono quelle da lasciar andare.
La lei di adesso, e di allora, è una persona che non solo non riconoscerebbe il dono ma che neanche sa.
Nella mia mente è stata una persona con cui parlare, cercare mediazione e comprensione.
Ma non era lei. Ero io. Era una mia creazione, il modo in cui per anni ho aggirato la realtà semplice dei fatti.
E il guardarmi per davvero.
Perdonare lei "persona in carne", sarebbe evitarmi per l'ennesima volta.
E non ne ho la minima intenzione. Mi piaccio
Non te lo so spiegare meglio.
Ma la pacificazione non è con mia madre "persona".
Che è assolutamente inconsapevole di ogni cosa. Anche delle assurdità che dice e fa.
Sprecherei le mie energie con questa. Ora, dopo anni di tentativi, lo so.
La pacificazione è con la madre fantasmatica che è vissuta in me. Quella che rappresentava la mia illusione e il mio desiderio di avere una madre che non tenta di "uccidere". (metaforicamente parlando).
E qui invece le mie energie le dirigo volentieri, è amorevolezza verso la mia vita interiore.
@Bruja l'ha sottolineato alla grande nel suo post. E molto meglio di quanto so fare io ora come ora.
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