E' judo, sì, e calcolando le interruzioni dovute al covid, lo pratica da circa un annetto. Ha fatto per ora una sola gara, per me le gare sono (come dici tu) momento di verifica. Però anch'io ho un limite: ne ho sempre fatte, mi ci divertivo parecchio, ma ero anche un (bel) pò più grande di lui

Quindi pure io non so se "spingerlo" un pochetto (come mi verrebbe naturale fare, anche senza andare negli eccessi del pensiero di suo padre), oppure accettare il fatto che non voglia fare questa gara, attendere di vedere se nel frattempo desidera continuare questo sport (ora lo pratica un paio di volte alla settimana, ma ha iniziato con una), per poi provare a riproporgli la verifica nel caso in cui lo volesse continuare anche il prossimo anno.
Boh.... abbiamo ancora un paio di giorni per pensarci: proverò a riparlargliene. E' ancora piccoletto, in effetti non è detto che - specialmente alla sua età - competizione sia sinonimo di divertimento. Strano comunque, perché alla scorsa che ha fatto si era parecchio divertito. Gli era dispiaciuto sì, di avere perso il combattimento, ma alla fine c'era una medaglia per tutti, ed è stata un'occasione per stare con i suoi amici e confrontarsi anche all'esterno. Se si trattasse di una verifica a scuola, ovviamente, farei di tutto perché trovasse lo stimolo a far bene: ma le verifiche di scuola sono anche inevitabili, per dire, ci sono e devono essere fatte. Le gare in uno sport non devono nemmeno essere vissute come una sofferenza, e ci mancherebbe altro.