Il tradimento ha mille facce

Brunetta

Utente di lunga data
Non sono del tutto d'accordo sul fatto che chi è consapevole e ci ha lavorato sopra si rende conto e quindi non lo fa, oppure chi non è consapevole non si rende conto e quindi reputa tutto normale.

O meglio, non sono d'accordo con la prima parte. Perché la consapevolezza razionale spesso non corrisponde ad una risonanza emotiva.

Anche il bulimico sa che vomitare continuamente rovina la salute, ma è trascinato in questo comportamento pur comprendendone la dannosità. E per quanto riguarda quello che c'è dietro quasi tutte le persone con disturbi alimentari lavorano sul proprio trauma o vissuto, sanno con la mente dove risiede l'origine del problema ma ugualmente vanno avanti ad abbuffate e dito in gola finché non arrivano ad un punto di rottura.. qualsiasi esso sia perché è diverso per ognuno.

Ciò che voglio dire è, tu con la testa puoi sapere ciò che vuoi su quello che ti è successo. Ma finché non lo avrà accettato ed elaborato la tua anima, e non lo avrà lasciato andare, niente ti impedirà di poter incappare in meccanismi dannosi.
Certamente c’è molta differenza tra seguire un impulso di un disturbo del comportamento alimentare e la premeditazione e l’organizzazione necessarie per un tradimento.
 

spleen

utente ?
Certamente c’è molta differenza tra segue un impulso di un disturbo del comportamento alimentare e la premeditazione e l’organizzazione necessaria per un tradimento.
Infatti mischiare cose così diverse per trovare a tutti i costi una corrispondenza è secondo me fuorviante ed arbitrario. Come pure il fatto di dover accomunare la strada per uscirne...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho letto anche io spesso la frase che scrivi @omicron sul secondo cervello.
Tu dici che funziona a modo suo. @ipazia usa il termine onesto.
Però mi sfugge un aspetto più concreto riguardo queste affermazioni, intendo qualcosa oltre un'associazione immediata.
Vi ho quotato entrambe perchè pare abbiate colto più a fondo, in relazione alla frase che ho letto riportata spesso in parecchi siti, ma "buttata lì", tipo "si sa...".
Cerca microbiota e microbioma.
E' un universo. In espansione :)

Io ho iniziato ad interessarmene quando abbiamo avuto i primi sospetti di ibd nel mio micio.
 

lolapal

Utente reloaded
Non sono del tutto d'accordo sul fatto che chi è consapevole e ci ha lavorato sopra si rende conto e quindi non lo fa, oppure chi non è consapevole non si rende conto e quindi reputa tutto normale.

O meglio, non sono d'accordo con la prima parte. Perché la consapevolezza razionale spesso non corrisponde ad una risonanza emotiva.

Anche il bulimico sa che vomitare continuamente rovina la salute, ma è trascinato in questo comportamento pur comprendendone la dannosità. E per quanto riguarda quello che c'è dietro quasi tutte le persone con disturbi alimentari lavorano sul proprio trauma o vissuto, sanno con la mente dove risiede l'origine del problema ma ugualmente vanno avanti ad abbuffate e dito in gola finché non arrivano ad un punto di rottura.. qualsiasi esso sia perché è diverso per ognuno.

Ciò che voglio dire è, tu con la testa puoi sapere ciò che vuoi su quello che ti è successo. Ma finché non lo avrà accettato ed elaborato la tua anima, e non lo avrà lasciato andare, niente ti impedirà di poter incappare in meccanismi dannosi.
Infatti consapevolezza è una parola limitante, per questo preferisco insight che però non ha una vera e propria traduzione in italiano... Comunque, in qualsiasi caso, consapevolezza e razionalizzazione non sono la stessa cosa per me...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
...anche io...





...passami l'accendino, per favore... :whistle:

...a te

...appena i gatti si degnano di farmi un po' di spazio sul divano, offro anche un posto comodo per goderci sigaretta e un bicchiere...lugana va bene? :)
 

lolapal

Utente reloaded
...a te

...appena i gatti si degnano di farmi un po' di spazio sul divano, offro anche un posto comodo per goderci sigaretta e un bicchiere...lugana va bene? :)
Perfetto! :)
 

Marjanna

Utente di lunga data
Scusa ma non ho capito
La frase che hai citato, il secondo cervello è nella pancia, o nell'intestino, a seconda di dove la si trova, l'ho vista spesso riportata, ma senza mai trovare ad essa un approfondimento, che la spiegasse. Io ci ho dato una lettura "psicosomatica", però è così... a intuito.
In me ricordo un episodio, in cui ho potuto dare una chiara lettura, perchè connesso ad un evento. Il primo giorno di scuola delle medie, io sono arrivata in ritardo. Come mai? Seduta nel regal trono con un mal di pancia atroce.
Ero agitata perchè in una scuola nuova.
Però in generale, non riesco a fare associazioni chiare, alle volte in cui non sono stata bene.
Su cose "di pancia" sono parecchio la fotocopia di mio padre.
Per questo chiedevo se ci fosse un valore scientifico al secondo cervello, e se prenderne atto possa fornire una lettura da usare, per il proprio benessere.
Spero di essermi spiegata meglio :)


Cerca microbiota e microbioma.
E' un universo. In espansione :)

Io ho iniziato ad interessarmene quando abbiamo avuto i primi sospetti di ibd nel mio micio.
Grazie, farò una ricerca :)
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
La frase che hai citato, il secondo cervello è nella pancia, o nell'intestino, a seconda di dove la si trova, l'ho vista spesso riportata, ma senza mai trovare ad essa un approfondimento, che la spiegasse. Io ci ho dato una lettura "psicosomatica", però è così... a intuito.
In me ricordo un episodio, in cui ho potuto dare una chiara lettura, perchè connesso ad un evento. Il primo giorno di scuola delle medie, io sono arrivata in ritardo. Come mai? Seduta nel regal trono con un mal di pancia atroce.
Ero agitata perchè in una scuola nuova.
Però in generale, non riesco a fare associazioni chiare, alle volte in cui non sono stata bene, su cose "di pancia" sono parecchio la fotocopia di mio padre.
Per questo chiedevo se ci fosse un valore scientifico al secondo cervello, e se prenderne atto possa fornire una lettura da usare, per il proprio benessere.
Spero di essermi spiegata meglio :)




Grazie, farò una ricerca :)
Il cervello e l’intestino sono collegati da una grandissima rete di nervi, esteticamente si somigliano anche molto, ovvio che l’intestino non “pensi” e non ci faccia muovere o parlare, ma l’intestino dialoga col cervello tutto il giorno e se non sta bene la pancia non sta bene il corpo intero
E si, conoscere il nostro corpo non può che farci stare meglio
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il cervello e l’intestino sono collegati da una grandissima rete di nervi, esteticamente si somigliano anche molto, ovvio che l’intestino non “pensi” e non ci faccia muovere o parlare, ma l’intestino dialoga col cervello tutto il giorno e se non sta bene la pancia non sta bene il corpo intero
E si, conoscere il nostro corpo non può che farci stare meglio
Percui tu parli un governo della pancia sul cervello? Che sia il cervello che elabora il dolore lo so. Come la ragnatela di terminazioni nervose che attraversa il nostro corpo.
Però... per certi versi, riguardo la medicina e la conoscenza del nostro corpo, la mia sensazione è che ci sentiamo nel futuro, ma siamo nel passato, e che ci sia ancora tanta strada da percorrere. Il business farmaceutico è un rallentatore.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Certo, è ovvio che non parlo di doppie vite o situazioni reiterate. Parlo del classico "errore di una volta", confessato e vissuto con pentimento.
Del tipo "scusa amore, sono cascata/o sul cazzo/figa dell'altra/o, è stato il classico errore di una volta, ma sono sicura/o che, ora che te l'ho detto, ci ameremo come e più di prima"?????

Secondo me dai troppa centralità alla parola "tradimento " :) E troppo poco ruolo alla RELAZIONE tra due che (uno o entrambi) lo agiscono all'interno della loro coppia. Che il trovarsi eventualmente più uniti dipende dal percorso fatto DOPO. E la "gravità " di un tradimento non la si determina tutti allo stesso modo. Guarda anche solo qui dentro: c'è chi vuole a tutti i costi sentirsi sminuire la storia extra (è stata poca cosa), e c'è invece chi, nell'ottica di quel percorso di cui parlavo, preferirebbe di gran lunga partire dal presupposto di non avere avuto le corna per qualcosa di poco conto. O ancora: amanti vs. puttane.... esiste persino una certa mentalità, declinata ANCHE al femminile, per cui l'andare a pagamento non è tradire. Eppure vallo a domandare ad esempio a @Lara3 , cosa ne pensa.... :)
Mi ha fatta tornare un po' indietro nel tempo, il titolo del tipo tuo 3d :)
Il mio primo si chiamava "le varie forme del tradimento ": era (credo) il 2016. Guardandolo con gli occhi di ora, io che sono stata la più grande traditrice di me stessa, posso scusarmi (per avere permesso certe cose), posso andarne a ricercare le cause, posso usare un certo tipo di indulgenza: ma in nessun caso posso dirmi (né mi direi): "eh, vabbè, però ho avuto un'infanzia un po' difficile ;). Quello caso mai è un punto che mi serve per capire. Non per mandarmi indenne da un errore. E la gravità di quell'errore è dentro me stessa. È con i miei, di parametri, che lo giudico. Mica che siccome da piccola sono caduta dal seggiolone, allora oggi mi è tutto concesso. Forse sono stata facilitata a comprenderlo, visto che la gran parte del male l'ho agito contro me stessa.

Il parametro che vai cercando tu (la gravità), per come lo cerchi tu, semplicemente non esiste. È dentro te.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Percui tu parli un governo della pancia sul cervello? Che sia il cervello che elabora il dolore lo so. Come la ragnatela di terminazioni nervose che attraversa il nostro corpo.
Però... per certi versi, riguardo la medicina e la conoscenza del nostro corpo, la mia sensazione è che ci sentiamo nel futuro, ma siamo nel passato, e che ci sia ancora tanta strada da percorrere. Il business farmaceutico è un rallentatore.
L’errore che commette la scienza moderna è considerare ogni parte del corpo slegata dal resto, quando in realtà il corpo è uno solo e lavora di concerto
Quindi se una parte sta male piano piano manda a collassare anche tutte le altre, quando sento spesso dire “no ma quello non c’entra niente” mi viene da sorridere ma in modo triste, perché spesso denota solo la mancanza di voglia di cambiare le abitudini che hanno portato a star male perché “tanto c’è la pasticca”
 

Chiocciola

Utente di lunga data
Del tipo "scusa amore, sono cascata/o sul cazzo/figa dell'altra/o, è stato il classico errore di una volta, ma sono sicura/o che, ora che te l'ho detto, ci ameremo come e più di prima"?????

Secondo me dai troppa centralità alla parola "tradimento " :) E troppo poco ruolo alla RELAZIONE tra due che (uno o entrambi) lo agiscono all'interno della loro coppia. Che il trovarsi eventualmente più uniti dipende dal percorso fatto DOPO. E la "gravità " di un tradimento non la si determina tutti allo stesso modo. Guarda anche solo qui dentro: c'è chi vuole a tutti i costi sentirsi sminuire la storia extra (è stata poca cosa), e c'è invece chi, nell'ottica di quel percorso di cui parlavo, preferirebbe di gran lunga partire dal presupposto di non avere avuto le corna per qualcosa di poco conto. O ancora: amanti vs. puttane.... esiste persino una certa mentalità, declinata ANCHE al femminile, per cui l'andare a pagamento non è tradire. Eppure vallo a domandare ad esempio a @Lara3 , cosa ne pensa.... :)
Mi ha fatta tornare un po' indietro nel tempo, il titolo del tipo tuo 3d :)
Il mio primo si chiamava "le varie forme del tradimento ": era (credo) il 2016. Guardandolo con gli occhi di ora, io che sono stata la più grande traditrice di me stessa, posso scusarmi (per avere permesso certe cose), posso andarne a ricercare le cause, posso usare un certo tipo di indulgenza: ma in nessun caso posso dirmi (né mi direi): "eh, vabbè, però ho avuto un'infanzia un po' difficile ;). Quello caso mai è un punto che mi serve per capire. Non per mandarmi indenne da un errore. E la gravità di quell'errore è dentro me stessa. È con i miei, di parametri, che lo giudico. Mica che siccome da piccola sono caduta dal seggiolone, allora oggi mi è tutto concesso. Forse sono stata facilitata a comprenderlo, visto che la gran parte del male l'ho agito contro me stessa.

Il parametro che vai cercando tu (la gravità), per come lo cerchi tu, semplicemente non esiste. È dentro te.

Ma certo sono d'accordo con te, tutto il mio discorso non è volto ad una giustificazione sommaria di un fatto negativo di per sé, è volto solo alla comprensione di sé stessi e dell'altro, di cosa ci succede. E' ovvio che la ricostruzione di una coppia si basa sul DOPO, e non mi svincolo dal concetto di relazione, anzi, reputo fondamentale capire perché quella relazione per un X tempo si è persa, che si sia persa solo per uno o per entrambi.

Il mio discorso è solo volto a spiegare che, secondo me, persone fortemente problematiche e irrisolte spesse volte non cadono nel tradimento perché "mi piace di più un altro/non sento più amore per il mio partner/la mia relazione di coppia è alla frutta/ho voglia di sesso alternativo" ma che anzi spesso l'altra persona, "l'amante", centra ben poco, e rappresenta solo un ruolo strumentale/proiettato di una propria necessità interna.

Perché il primo pensiero che fa il tradito, per ovvio ragioni, è spesso quello di pensare che un'altra persona abbia preso il suo posto, mentre a volte quel posto non è stato dato ad un altro bensì solamente a sé stessi come specchio di un malessere.

Fatta questa premessa, che un errore resti un errore e non lo si possa chiamare in un altro modo, a meno che non lo si ritenga tale, nessuno lo mette in dubbio.
 

Chiocciola

Utente di lunga data
L’errore che commette la scienza moderna è considerare ogni parte del corpo slegata dal resto, quando in realtà il corpo è uno solo e lavora di concerto
Quindi se una parte sta male piano piano manda a collassare anche tutte le altre, quando sento spesso dire “no ma quello non c’entra niente” mi viene da sorridere ma in modo triste, perché spesso denota solo la mancanza di voglia di cambiare le abitudini che hanno portato a star male perché “tanto c’è la pasticca”
Concordo del tutto, anche il cuore è un cervello con la stessa relazione/dinamica dell'intestino rispetto al meccanismo neuropsicologico. Purtroppo l'ho anche sperimentato sulla mia pelle.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ma certo sono d'accordo con te, tutto il mio discorso non è volto ad una giustificazione sommaria di un fatto negativo di per sé, è volto solo alla comprensione di sé stessi e dell'altro, di cosa ci succede. E' ovvio che la ricostruzione di una coppia si basa sul DOPO, e non mi svincolo dal concetto di relazione, anzi, reputo fondamentale capire perché quella relazione per un X tempo si è persa, che si sia persa solo per uno o per entrambi.

Il mio discorso è solo volto a spiegare che, secondo me, persone fortemente problematiche e irrisolte spesse volte non cadono nel tradimento perché "mi piace di più un altro/non sento più amore per il mio partner/la mia relazione di coppia è alla frutta/ho voglia di sesso alternativo" ma che anzi spesso l'altra persona, "l'amante", centra ben poco, e rappresenta solo un ruolo strumentale/proiettato di una propria necessità interna.

Perché il primo pensiero che fa il tradito, per ovvio ragioni, è spesso quello di pensare che un'altra persona abbia preso il suo posto, mentre a volte quel posto non è stato dato ad un altro bensì solamente a sé stessi come specchio di un malessere.

Fatta questa premessa, che un errore resti un errore e non lo si possa chiamare in un altro modo, a meno che non lo si ritenga tale, nessuno lo mette in dubbio.
Perche’ l’essere irrisolti ti dovrebbe portare a scoparti, magari a cinquant’anni, qualcun altro a prescindere dai sentimenti che provi per il tuo partner? E , attenzione, a farlo solo una volta.
potrei capire il tuo discorso in un seriale….non in uno che non ha tradito mai e poi improvvisamente si ricorda che e’ irrisolto ..
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Quindi una persona che tradisce per i motivi che dici tu, usa l’amante per avere una soddisfazione personale
 
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