Il tradimento, una volta scoperto/confessato, produce effetti immediati e prolungati che non sono mai prevedibili

Alphonse02

Utente di lunga data
Nel caso della sorella del tuo amico anche se mi rendo conto che talvolta le situazioni non lo permettono si sarebbe dovuto evitare che i figli venissero a conoscenza del tradimento per preservare almeno il ruolo di madre di lei. È un ragionamento al buio perché non so come i figli ne siano venuti a conoscenza ma è bene cercare di tenerli all' oscuro se possibile.
È assolutamente vero che i figli andrebbero tenuti fuori dalle beghe dei genitori. Ma sempre più frequentemente sono loro che scoprono il tradimento attraverso i cellulari ed i social media dei genitori o pc in uso in famiglia.
Ci sono centri specializzati per cercare di attenuare l'impatto psicologico dei minori in quelle evenienze.
Non è facile orientare un minore che impatta con quelle realtà. Può vivere in solitudine un dramma senza elaborarlo. Gli vanno offerti modi di scaricare l'angoscia e contestualizzare le situazioni.
Qualche volta gli imbecilli sono i genitori che non si avvedono dei guai che combinano...
 
  • Like
Reactions: gvl

ologramma

Utente di lunga data
Ne so qualcosa del calcio nell'acqua di casa😭💪
 

gvl

Utente di lunga data
È assolutamente vero che i figli andrebbero tenuti fuori dalle beghe dei genitori. Ma sempre più frequentemente sono loro che scoprono il tradimento attraverso i cellulari ed i social media dei genitori o pc in uso in famiglia.
Ci sono centri specializzati per cercare di attenuare l'impatto psicologico dei minori in quelle evenienze.
Non è facile orientare un minore che impatta con quelle realtà. Può vivere in solitudine un dramma senza elaborarlo. Gli vanno offerti modi di scaricare l'angoscia e contestualizzare le situazioni.
Qualche volta gli imbecilli sono i genitori che non si avvedono dei guai che combinano...
Quindi in questo caso i figli avrebbero scoperto il successo? Se è stato così gran brutta cosa.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non si sente.
È stata.
Mia moglie me lo dice sempre, di non farmi mai scoprire.


Quello è il cardine essenziale.
Fondamentalmente il tradimento ha conseguenze devastanti solo se viene scoperto.
In realtà i ruoli diventano tali solo quando la questione emerge, ma i traditori possono essere traditi inconsapevoli, e viceversa.
Non esiste una contrapposizione di categoria, ma un evento.
Essenzialmente la scoperta del tradimento.


Generalmente il traditore tende a ridurre l'impatto della scoperta minimizzando.
Se la storta è in atto da due anni, diventa un bacio accidentale, o un pompino, mediocre si intende, oppure sesso se proprio non si può mentire, ma non è stati granché, è durato poco, era molle, non è venuta, che ne so...
Senza prove contrarie si può inventare tutto, e l'altro può crederci se non conosce benissimo chi ha davanti.
L'amore c'entra poco. È ovvio che in quei momenti la paura di perdere comunque una delle persone più importanti della propria vita, ti faccia dire di tutto.

In realtà quando venne fuori la storia che stava iniziando tra me e un'altra donna, litigammo con toni accesi.
Lei arrivò a picchiarmi. Io dovevo tenerle ferme le mani, le braccia.
Mi graffiava con le unghie, mi prendeva a sberle.

Solo che questa cosa ci ha caricato e alla fine abbiamo scopato e lei è venuta più volte.
Cazzo, ci era venuta voglia così, a furia di lottare.
È in quei momenti che comprendi l'assoluta incoerenza delle definizioni.

L'amante, il coniuge, sono entrambi la stessa espressione delle diverse sfaccettature di una persona, non un'alternativa.
"In realtà i ruoli diventano tali solo quando la questione emerge, ma i traditori possono essere traditi inconsapevoli, e viceversa.
Non esiste una contrapposizione di categoria, ma un evento.
Essenzialmente la scoperta del tradimento.": secondo me non è sempre così, anzi io credo che tante volte l'evento "sgamo" o "confessione" siano solo una specie di rivelazione, o meglio una sveglia, ma su qualcosa che già si sentiva e non si è voluto ascoltare, su un cambiamento (ammesso che di cambiamento si possa parlare) che era già avvenuto in uno dei 2 che però si è ben guardato dal comunicarlo direttamente, per codardia e/o mera "convenienza".

"L'amante, il coniuge, sono entrambi la stessa espressione delle diverse sfaccettature di una persona, non un'alternativa." vero, ma è un'aggravante: non puoi fare una persona sommandone 2 e lo sai bene dal momento che almeno a una delle 2 devi raccontare un sacco di balle per tenere in piedi il teatro.
 

danny

Utente di lunga data
Come fai a dire che sia accaduto a tutti? Quindi sposi la teoria del “siamo tutti cornuti” alla fine? Io comunque ci passerei sopra, certo, con un bel trattore. In retromarcia.
Sto dicendo che tra un evento limitato e una storia c'è un abisso.
Un evento limitato può capitare per varie ragioni.

"In realtà i ruoli diventano tali solo quando la questione emerge, ma i traditori possono essere traditi inconsapevoli, e viceversa.
Non esiste una contrapposizione di categoria, ma un evento.
Essenzialmente la scoperta del tradimento.": secondo me non è sempre così, anzi io credo che tante volte l'evento "sgamo" o "confessione" siano solo una specie di rivelazione, o meglio una sveglia, ma su qualcosa che già si sentiva e non si è voluto ascoltare, su un cambiamento (ammesso che di cambiamento si possa parlare) che era già avvenuto in uno dei 2 che però si è ben guardato dal comunicarlo direttamente, per codardia e/o mera "convenienza".

"L'amante, il coniuge, sono entrambi la stessa espressione delle diverse sfaccettature di una persona, non un'alternativa." vero, ma è un'aggravante: non puoi fare una persona sommandone 2 e lo sai bene dal momento che almeno a una delle 2 devi raccontare un sacco di balle per tenere in piedi il teatro.
Tutti cambiamo, è inevitabile.
Di conseguenza la coppia col tempo cambia.
Non sempre pertanto si trova tutto quello che riguarda importanti parti di noi nella coppia, e comunicarlo non ottiene alcun effetto, ma ciò non significa, come pensano molti, che si debba buttare tutto e ricominciare da capo.
A 20 anni puoi farlo.. Dopo i 40 hai capito già come funziona, che ci saranno sempre parti di te destinate a rimanere insoddisfatte in qualsiasi coppia.
Per cui, l'alternativa è tra rinunciare a ciò che ti manca e accontentarti di quello che hai, o trovare altrove ciò che ti manca.
Non è quasi mai lasciare ciò che si ha per cambiare radicalmente, nessuna persona matura può pensare che si possa trovare tutto in un solo individuo.
Quindi o ti accontenti, o tradisci, in poche parole.
E mentire è comunque essenziale per tradire.
Dipende quanto ti ritieni importante rispetto agli altri.

non puoi fare una persona sommandone 2 e lo sai bene dal momento che almeno a una delle 2 devi raccontare un sacco di balle per tenere in piedi il teatro.
È questo l'errore.
Pensare che sempre una persona DEBBA essere in grado di soddisfarti.
E se ciò non accade, partono lagne, lamentele, recriminazioni, litigi.
Le conversazione tra amici in cui lui non fa questo o quello o lei non è in grado di o rompe o...
Sono tutte manifestazioni di un'inevitabile insoddisfazione.
C'è chi sa accontentarsi, certo, ed è il segreto per vivere in armonia col mondo e con sé stessi.
Ma tantissimi no, si aspettavano altro, quella vita da principesse e galli che non è arrivata.
O ti ridimensioni, oppure fai pace con te stesso/a integrando fuori. Il problema parte dalle aspettative.
Nessun uomo, nessuna donna potranno mai soddisfarti completamente. Mai.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Quindi in questo caso i figli avrebbero scoperto il successo? Se è stato così gran brutta cosa.
E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.

Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.

Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.

Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.
 

gvl

Utente di lunga data
E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.

Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.

Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.

Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.
Sto cazzi......posso dirlo? A questo punto il marito mette da parte i buoni propositi e il resto lo posso intuire.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.

Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.

Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.

Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.
Questa è una sceneggiatura interessante. Ci verrebbe una serie tipo Succession.
Nella realtà è una tragedia. I Greci avevano le idee chiare.
 

danny

Utente di lunga data
Questa è una sceneggiatura interessante. Ci verrebbe una serie tipo Succession.
Nella realtà è una tragedia. I Greci avevano le idee chiare.
Un caso più unico che raro pertanto interessante.
I figli che mettono becco nella vita di coppia dei genitori, che agiscono contro la madre e non cercano di comprendere eventualmente dialogando con lei quanto sta accadendo, la madre messa fuori da tutti, nel più totale disprezzo e assenza di affettività parentale, lei poi che tenta di rubare...
Non so, è tutto veramente eccessivo.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
È questo l'errore.
Pensare che sempre una persona DEBBA essere in grado di soddisfarti.
E se ciò non accade, partono lagne, lamentele, recriminazioni, litigi.
Le conversazione tra amici in cui lui non fa questo o quello o lei non è in grado di o rompe o...
Sono tutte manifestazioni di un'inevitabile insoddisfazione.
C'è chi sa accontentarsi, certo, ed è il segreto per vivere in armonia col mondo e con sé stessi.
Ma tantissimi no, si aspettavano altro, quella vita da principesse e galli che non è arrivata.
O ti ridimensioni, oppure fai pace con te stesso/a integrando fuori. Il problema parte dalle aspettative.
Nessun uomo, nessuna donna potranno mai soddisfarti completamente. Mai.
Accontentarsi è un'arte, nel senso però di essere veramente contenti di quello che si ha, senza alcun senso di rinuncia o frustrazione. Ma accontentarsi di unƏ che ti considera giusto il tempo di prenderti per il culo perchè per lei/lui vai bene come manutentore/amministratore/sbrigatore di faccende domestiche, ma per le emozzzionihh (e le chiavate) c'è il tizƏ esternƏ, anche no, qui per me vale il meglio soli che male accompagnati, ma molto meglio.
 

danny

Utente di lunga data
Accontentarsi è un'arte, nel senso però di essere veramente contenti di quello che si ha, senza alcun senso di rinuncia o frustrazione. Ma accontentarsi di unƏ che ti considera giusto il tempo di prenderti per il culo perchè per lei/lui vai bene come manutentore/amministratore/sbrigatore di faccende domestiche, ma per le emozzzionihh (e le chiavate) c'è il tizƏ esternƏ, anche no, qui per me vale il meglio soli che male accompagnati, ma molto meglio.
Meglio una famiglia, se la vuoi. Meglio esser soli, se lo desideri.
Ma ognuna delle due opzioni impone una rinuncia bilanciata dai vantaggi a cui tu auspichi.
Non esiste un meglio che garantisca tutto.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Meglio una famiglia, se la vuoi. Meglio esser soli, se lo desideri.
Ma ognuna delle due opzioni impone una rinuncia bilanciata dai vantaggi a cui tu auspichi.
Non esiste un meglio che garantisca tutto.
No certo, ma penso che ognuno abbia anche il suo limite al peggio che può sopportare.
 

gvl

Utente di lunga data
E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.

Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.

Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.

Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.
Sto cazzi......posso dirlo? A questo punto il marito mette da parte i buoni propositi e il resto lo posso intuire.
E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.

Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.

Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.

Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.
Rileggendo ci credo che sia stato difficile considerare un perdono. Rimango sorpreso dalla richiesta della moglie di una seconda possibilità visto che implicitamente o esplicitamente le era stata concessa e nonostante questo lei abbia cercato di appropriarsi a suo uso esclusivo di beni familiari condivisi. Suppongo che l' amante abbia avuto un ruolo significativo in questa ultima fase.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Un caso più unico che raro pertanto interessante.
I figli che mettono becco nella vita di coppia dei genitori, che agiscono contro la madre e non cercano di comprendere eventualmente dialogando con lei quanto sta accadendo, la madre messa fuori da tutti, nel più totale disprezzo e assenza di affettività parentale, lei poi che tenta di rubare...
Non so, è tutto veramente eccessivo.
E' un caso raro nella letteratura psicologica familiare, effettivamente.
Ma è un caso reale e, per ovvie ragioni, non entro in maggiori particolari.
Sono più frequenti - da quello che appresi dagli specialisti - i casi nei quali i figli grandicelli vanno dal genitore traditore e gli dicono "o glielo dici tu o glielo diciamo noi". Lo costringono ad aprire la crisi.
Poi, ci sono i casi nei quali i figli si tengono tutto dentro e sono loro ad entrare in crisi.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Mi permetto di quotare l'intervento di @twinpeaks nel post #448 del 3 gennaio 2017 del thread che ho citato in epigrafe (post iniziale), nel quale si legge (in relazione ai figli di genitori che considerano la possibilità di separarsi) qualcosa che, oggi, mi trovo a condividere pienamente:
__________________
I bambini hanno un profondo bisogno dell'aspetto istituzionale del matrimonio, che non è l'allegria o le gite nel weekend, è tutto ciò che manifesta la solidità del legame di sangue da cui sono nati. Anzitutto, le parole: "marito, moglie, padre, madre, figlio, figlia". Quando una di queste parole si spezza (per esempio quando moglie non è più moglie, marito non è più marito, si apre una crepa nella psiche dei figli. La crepa resta sempre. Può non compromettere le strutture portanti solo se le altre parole restano intatte: padre, madre, figlio, figlia. Qui sono a rischio le parole "madre" (anzitutto) e poi anche "padre" se il padre commette l'errore in cui la figlia probabilmente vorrà attirarlo, di sostituirla alla madre. Poi ci sono la casa, i rituali famigliari, i pasti in comune, etc. Sono tutte cose della massima importanza, a cui i figli sono profondamente legati. Possono farne a meno, ma sono altre crepe. La cosa essenziale è preservare la solidità dei muri portanti, e i muri portanti sono le parole "padre" e "madre" e "figlio/a". Per farla corta, se marito e moglie non sono più amanti ma si comportano tra loro con (reale) rispetto e pudore, e continuano a essere padre e madre, possono tenere in piedi il matrimonio senza che gli effetti collaterali siano rovinosi (i non detti). Il punto è che non devono odiarsi, vendicarsi, etc. E' molto difficile. Se non ci riescono, meglio separarsi. L'ideale sarebbe non addurre, per la separazione, ragioni che infamino uno dei due genitori o entrambi agli occhi dei figli (che le ragioni infamanti vi siano o no). "Non andiamo più d'accordo", e punto.

Questo non è più possibile, nel caso in esame. E' un serio problema da prendere subito in considerazione.
__________________________________


Mi ha impressionato per la singolare attinenza al caso del quale ho fatto cenno al #68, in questo post thread.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
E' un caso raro nella letteratura psicologica familiare, effettivamente.
Ma è un caso reale e, per ovvie ragioni, non entro in maggiori particolari.
Sono più frequenti - da quello che appresi dagli specialisti - i casi nei quali i figli grandicelli vanno dal genitore traditore e gli dicono "o glielo dici tu o glielo diciamo noi". Lo costringono ad aprire la crisi.
Poi, ci sono i casi nei quali i figli si tengono tutto dentro e sono loro ad entrare in crisi.
O l'ultimo, il più diffuso, in cui se ne fregano, pensando che non sia una questione di cui debbano o possano occuparsi.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E' un caso raro nella letteratura psicologica familiare, effettivamente.
Ma è un caso reale e, per ovvie ragioni, non entro in maggiori particolari.
Sono più frequenti - da quello che appresi dagli specialisti - i casi nei quali i figli grandicelli vanno dal genitore traditore e gli dicono "o glielo dici tu o glielo diciamo noi". Lo costringono ad aprire la crisi.
Poi, ci sono i casi nei quali i figli si tengono tutto dentro e sono loro ad entrare in crisi.
Ma è un'ulteriore conferma che la cosa più grave che possa fare un fedifrago non è tanto il cumulo di balle che racconta, ma è il farsi sgamare
 

Brunetta

Utente di lunga data
No certo, ma penso che ognuno abbia anche il suo limite al peggio che può sopportare.
Il punto è questo.
Per eccesso di empatia ho pensato per anni che le mie reazioni fossero comuni a tutti, poi ho capito che non è così.
Vale per chi tradisce, che ritiene giusto vivere quelle emozionih, sia per chi è tradito che considera più importante del proprio orgoglio o per valutazioni di priorità, sopportabile il tradimento.
 
Top