La solitudine quale unica causa del tradimento

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Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Rabarbaro, apprezzo molto l'impegno che profondi nel replicare al probema da me sollevato.
In onestà, però, ti dico - a costo di fare la figura del fesso ignorante e maleducato - che io non ho capito quasi nulla di quello che hai scritto.
Che è scritto benissimo ed è un piacere leggerlo, ma veramente molti termini mi sono ignoti ed ostici, come anche il senso complessivo della cosa.
Posso chiederti di sintetizzarmi il senso del discorso amico mio? Grazie, sinceramente. :):up:
Dai ... capisco il problema, tutte le volte mi tocca a leggere e rileggere, andare su Wikipedia per trovare spiegazioni dei termini scomparsi, ma alla fine ci riesco egregiamente a comprendere il significato. Questo in particolare non è neanche stato eccessivamente difficile.

Mi è però più importante aver imparato qualcosa. Se in prima non ci ho capito nulla, ora me la cavo quasi con la sostituzione di parole :D
 

Fantastica

Utente di lunga data
Alla fine si tratta solo di scegliere il caos che si preferisce. Nella vita il cambiamento è inevitabile.
Mirabile.:inlove:
Tra l'inevitabile e il preferire sembra esserci una lieve contraddizione. Ciò che è inevitabile non si può preferire, si subisce. Io credo piuttosto che possiamo decidere a quale caos inchinarci, sapendo che possiamo sempre scegliere di cercare di dare una forma a un caos diverso da quello che abbiamo momentaneamente preferito, e che comunque saremo sfidati ancora e ancora.
 

Sterminator

Utente di lunga data
Mirabile.:inlove:
Tra l'inevitabile e il preferire sembra esserci una lieve contraddizione. Ciò che è inevitabile non si può preferire, si subisce. Io credo piuttosto che possiamo decidere a quale caos inchinarci, sapendo che possiamo sempre scegliere di cercare di dare una forma a un caos diverso da quello che abbiamo momentaneamente preferito, e che comunque saremo sfidati ancora e ancora.
Per me non c'e' quella contraddizione....e' il cambiamento che "subisci" ritenendolo inevitabile mentre all'interno del cambiamento scegli di che morte morire....(na' botta d'ottimismo ce sta sempre bene, ale')...ahahah
 
Ultima modifica:

lunaiena

Scemo chi legge
Allora più avanti parli del sentirsi amato.
Sono stato un uomo molto ammalato della malattia di non sentirsi amato.
Mi sono sentito dire se tu conte non avverti l'affetto che una persona verso di te, non è detto che questo affetto non ci sia.
Questa persona poi con una certa vergogna, riluttanza, e vieppiù sofferenza...si è messa ad elencare tutte le cose che faceva per me...non perchè IO ero io...e ne ero a mio giudizio e buondiritto...meritevole...ma per il semplicissimo fatto che mi voleva bene.

Ho patito a lungo sai la solitudine dentro il mio matrimonio...
A lungo...
Una sorta di freddo nella mia carcassa...

Ma non ho mai tradito...mai...

Io ho iniziato a dirle...senti...guarda che mi vedo con altre donne...perchè tu non mi basti...
Lei non si è mai scomposta per questo...anzi...

AL che molte persone ne dedussero che nn mi voleva bene no?

Ma a conti fatti mi sono chiesto...era disinteresse il suo? O un amore che arriva ad accettare di buon grado cose così strane e alternative?

Io ho curato la mia solitudine lei ha coccolato il suo bisogno di essere lasciata in pace e la sua esigenza di avermi sempre e solo a piccole dosi...

L'ultimo scorno fra me e me è stato quello di accettare l'imprendiscibilità di venir amato così come vorrei essere amato...

Impossibile per un sacco di fattori...
Ma ne elenco il primo...il primo prima che l'amore si trasformi in odio...prima che l'ennesima donna si senta pigliata per il culo da me...

Mi conosco sai?
Bon prima elaboro un esatto dovuto modo in cui esigo di essere amato.
Lei dice...ok carino...per me sarà un piacere.

Ma cosa capita?
Che dopo aver esperito quel modo, mi ritrovo che quel modo non mi ha dato la soddisfazione che cercavo e mi dico...ma tutto qui...ah che modo bislacco è questo?

E inizio a dire...ah desso non mi va più sto modo qui voglio essere amato in una nuove maniera...

E credimi hellseven ho imparato scontrandomi con un pezzo da novanta che ha saputo giuocarmi a dovere...

Prima sta qua mi fa...
Ah conte ho deciso ora sarò un putanon per te...non sei contento?

E io uauuuuuuuuuuuuuuuuuuu....ah che grandiosa dissolutezza...quale voluttà nel trasformare questa brava donnina in un putanon....

Ma sta qui dopo aver fatto il putanon...cambiò...e disse ah adesso non mi va più fare il putanon...adesso voglio che siamo coppia che va manina manina per la città...

Ok....e vanti e vanti...

Alla fine le dissi...Basta bada a te che mi sto innervosendo...

E lei...ah ma ti rendi conto di cosa fai passare tu ad una donna?
Adesso te ne rendi conto?

O impari ad accettare che ognuno ama a modo suo o non se ne fa niente...

E io...ma che rompicojoni che sei...
E lei...esatto...adesso ho deciso che voglio fare la rompjcojoni e vanti e vanti...

E me l'ha anche detto eh?
Sai conte io sono una donna intelligente e non mi va certo di sentirmi stupida per te...nell'assecondare tutte le tue sceneggiature...

E ho imparato sai?
A godermi la solitudine quando sono solo, e la compagnia quando sono in compagnia e non vivere sempre con l'anima in pena no?

Sai che roba?
Sei al mare. Ma che schifo di mare ah come vorrei essere in montagna.
E allora va in montagna...ma che freddo qua...come vorrei essere al mare...

Sai che credo che nell'assecondare non ci sia niente
di stupido anzi , assecondare è un'arte è un non reprimere la personalità lascire liberi
di muoversi essere autonomi e indipendenti ...
non essere "ammaestrati" da regole costrizioni e doveri
per lo meno all'interno della cerchia affettiva che da adulti ci si crea
visto e considerato che da bambini ce la troviamo già belle e fatta ...
e visto e considerato che non ci possiamo fare nulla penso che sia da li che parta
questo senso di solitudine che ci porteremo dietro se non siamo in grado
almeno da noi stessi di capire che" siamo quello che siamo" e non" che siamo quel che facciamo"
perchè alla fine posso fare tutto per compiacere e non rimanere sola ma non sarò mai me stessa ...

Ah ...quanto mi sono sentita sola da piccola
ed ho imparato , ho imparato tante cose ,
ad osservare in silenzio , a parlare con me stessa
a risponderemi a viaggiare con me stessa sempre al mio fianco
e quando la "me stessa " è sparita cioè è tornata dentro di me
ho capito che ero pronta per godermi gli altri senza per questo diventarne dipentente,
o cercare di possederle
condividere cio che mi va di condividere , ed accettare cio che gli altri vogliono condividere
nè più , nè meno ....
e soprattutto cercare di non dare la mia felicità in mano a qualcun altro
ma di creare un'armonia tra me , lui , lei , loro e assaporare i momenti che mi è
permesso di stare assieme ...
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Per me non c'e' quella contraddizione....e' il cambiamento che "subisci" ritenendolo inevitabile mentre all'interno del cambiamento scegli di che morte morire....(na' botta d'ottimismo ce sta sempre bene, ale')...ahahah
Centro! :up:

Non tutti i caos sono uguali, insomma, e alcuni possono essere migliori (nel senso di più generativi e fecondi) di altri.
:)
 

Sterminator

Utente di lunga data
Centro! :up:

Non tutti i caos sono uguali, insomma, e alcuni possono essere migliori (nel senso di più generativi e fecondi) di altri.
:)
l'importante e' essere dinamici e "sperimentarne" il piu' possibile, cosi' poi e' piu' facile anche abbassarsi la propria entropia...

mo' per es. come ce l'hai l'entropia, alta?...e la minima?...ahahah
 

Leda

utente Olimpi(c)a
l'importante e' essere dinamici e "sperimentarne" il piu' possibile, cosi' poi e' piu' facile anche abbassarsi la propria entropia...

mo' per es. come ce l'hai l'entropia, alta?...e la minima?...ahahah

:rotfl::rotfl:

Anch'io ragiono spesso in termini di entropia: come facevi a saperlo? :p

Al momento è ancora un po' alta, ma in lento abbassamento, grazie. E la tua come va? :D:D
 

Sterminator

Utente di lunga data
:rotfl::rotfl:

Anch'io ragiono spesso in termini di entropia: come facevi a saperlo? :p

Al momento è ancora un po' alta, ma in lento abbassamento, grazie. E la tua come va? :D:D
E' fuori scala..(in alto)...maro'....ahahahah...
 

JON

Utente di lunga data
Tu cogli molto bene la distinzione, mai troppo sottolineata, fra ciò che si cerca e ciò che, altresì, ci trova.
Nel molto mercanteggiare che è la vita, colle sue relazioni umane, le voglie crude ed i desideri alti, si è spesso costretti a vantarsi dei propri limiti ed a esibire vanagloriosi le proprie povertà, per null'altro motivo della fretta di concludere una breve tappa fingendo che sia il termine ultimo dell'intero percorso e di mostrare quanto un passo fatto in più rispetto agli altri ci abbia portati veramente più lontano e non ci abbia solamente resi più stanchi.
Per la solitudine è la stessa cosa: il semplice provare desiderio di compagnia- più ampia, variegata od anche solo differente dal solito- è ben diverso dall'essere soli, situazione che -a ben vedere- se non ben meritata- può facilmente farci smarrire piuttosto che elevare, un po' come una vincita milionaria alla lotteria rovina in breve lo sprovveduto e appaga pienamente l'avveduto.
Rabarbaro, con te si riesce sempre ad andare più in fondo alle questioni.

Spesso purtroppo non si finge. Semplicemente e più pericolosamente non si comprende il proprio status e quel termine ultimo è un vero e proprio miraggio. E' vero, l'ostentazione, tra vanto e vanagloria, mirata alla conclusione di quella che è ritrenuto un punto d'arrivo, in realtà camuffa i propri limiti ed esorcizza le paure.

Nel caso specifico, la solitudine, quando subita, è una vera e propria paura. Con la ricerca spasmodica che ne segue.

Sai, per me la solitudine ha sempre rappresentato uno stato di equilibrio personale, se non un rifugio tra i più validi.
Ed è strano, ora che mi ci fai pensare, devo dire che ho sempre ritenuto la solitudine un aspetto positivo dell'esistenza di un individuo. Ma comprendo che in altri casi rappresenta una grossa fonte di insicurezze.
 

Hellseven

Utente di lunga data
Rabarbaro, con te si riesce sempre ad andare più in fondo alle questioni.

Spesso purtroppo non si finge. Semplicemente e più pericolosamente non si comprende il proprio status e quel termine ultimo è un vero e proprio miraggio. E' vero, l'ostentazione, tra vanto e vanagloria, mirata alla conclusione di quella che è ritrenuto un punto d'arrivo, in realtà camuffa i propri limiti ed esorcizza le paure.

Nel caso specifico, la solitudine, quando subita, è una vera e propria paura. Con la ricerca spasmodica che ne segue.

Sai, per me la solitudine ha sempre rappresentato uno stato di equilibrio personale, se non un rifugio tra i più validi.
Ed è strano, ora che mi ci fai pensare, devo dire che ho sempre ritenuto la solitudine un aspetto positivo dell'esistenza di un individuo. Ma comprendo che in altri casi rappresenta una grossa fonte di insicurezze.
Quoto.
 

Innominata

Utente che predica bene
Ah, ma Rabarbaro scrive parole a caso: è una verità universalmente riconosciuta ormai!
Certo che, delle varie e multiformi sembianze della solitudine, pochi ne onorano la caratterizzazione come attributo dell'atarassìa, condizione tanto cara agli stoici e della quale così bene tratta il Seneca morale nel 'De coinstantia sapientis', ma, quasi temendone l'impegnativa presenza, i più ne colgono solo il silenzio intollerabile che circonda pensieri troppo sconclusionati e rumorosi, l'instabilità geometrica di chi, incapace di trovare requie, si mantiene a galla solo speronando le altrui esistenze in un moto browniano frenetico e alterno e, infine, un appecoramento selvaggio e decerebrato nel quale La mimesi è simulazione di senso e dissimulazione superficialità, l'uno del percorso della propria esistenza, l'altra degli scopi e dei fini che orientano, o dovrebbero orientare, la fatica dei giorni



Forse ti manca qualcuno che, quando potevi averlo, non l'hai goduto abbastanza.
Forse ti manca qualcuno che, se tu andassi via, sentirebbe la tua mancanza.
Forse ti manca qualcuno che, se tu non fossi con lui, ti peserebbe la distanza.

Forse ti manca qualcuno che, anche se sei da solo, ne senti la presenza.
Forse ti manca qualcuno che, solo quando manca, capisci che sei senza.
Tu accenni a un fatto fondamentale, come tanti che si rilevano, volendo, in quelli che apposta vengono fatti passare per florilegi raccolti a mazzetti interi e sciolti masticati con nonchalance dal muso ircino. Il fatto e quello della mimesi, di tendere spesso a fare della vita una specie di premiata fantocceria che nel pensier si finge modi di essere, personaggi, amplificazioni emotive, rispecchiamenti in quel famoso specchio d'acqua, per incastrare tasselli dove mancano e tessere trame dove c'è la sdrucitura. Se la premiata fantocceria mette in scena ufficialmente, ecco che abbiamo letteratura e poesia su cui, dentro le nostre vite, possiamo pensare. Ma se si sostituisce essa alla vita, le marionette possono arrivare a fare balletti omicidi(del senso di coesione personale, per esempio). Ma questo e ' discorso generale. Nei tradimenti si gioca spesso tanto di questo.
Rispetto alla solitudine di Hellseven, mi pare che non sia solo, ma si senta solo nel senso che chi vuole rispondere alle sue domande di condivisione non è la stessa entita' che lui fa destinataria del suo desiderio di compagnia. La solitudine e' usata in maniera mimetica per indicare la scarsa accessibilità di certe destinazioni, e non che la situazione sia facile da gestire...da soli.
 

JON

Utente di lunga data
Tu accenni a un fatto fondamentale, come tanti che si rilevano, volendo, in quelli che apposta vengono fatti passare per florilegi raccolti a mazzetti interi e sciolti masticati con nonchalance dal muso ircino. Il fatto e quello della mimesi, di tendere spesso a fare della vita una specie di premiata fantocceria che nel pensier si finge modi di essere, personaggi, amplificazioni emotive, rispecchiamenti in quel famoso specchio d'acqua, per incastrare tasselli dove mancano e tessere trame dove c'è la sdrucitura. Se la premiata fantocceria mette in scena ufficialmente, ecco che abbiamo letteratura e poesia su cui, dentro le nostre vite, possiamo pensare. Ma se si sostituisce essa alla vita, le marionette possono arrivare a fare balletti omicidi(del senso di coesione personale, per esempio). Ma questo e ' discorso generale. Nei tradimenti si gioca spesso tanto di questo.
Rispetto alla solitudine di Hellseven, mi pare che non sia solo, ma si senta solo nel senso che chi vuole rispondere alle sue domande di condivisione non è la stessa entita' che lui fa destinataria del suo desiderio di compagnia. La solitudine e' usata in maniera mimetica per indicare la scarsa accessibilità di certe destinazioni, e non che la situazione sia facile da gestire...da soli.
Lo vedi!? Rabarbarite acuta. :D
 

Hellseven

Utente di lunga data
IN QUESTO PRECISO ISTANTE

mi sento come se tra il mio apparato visivo e uditivo e la mia anima ci fosse un corto circuito, quello che vedo, che sento non mi arriva a livello emotivo: è come se non riuscissi a trasformare in emozione la realtà.
Questo mi fa sentire disperatamente solo per il tempo in cui dura, pochi istanti o talvolta qualche minuto, ma sono lunghissimi e, si, quando accade, sento freddo ....
 
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