Lostris
Utente Ludica
Non credo ci sia mai qualcosa di davvero fermo, in un certo senso si è sempre in divenire.Bisogna premettere che, quando i discorsi sono molto astratti e teorici, facilmente ci si trova a dare ragione a tesi opposte, nel senso che in ogni tesi c'è una parte di verità.
In ogni caso, tu dici di provare irrequietezza e spinta al cambiamento quando non stai bene, ma cosa ti porta a non stare bene?
Per me, spesso, non si sta più bene perché ci si sente non tranquilli in senso positivo, ma immobili, privi di crescita. E vale per i singoli, come per la coppia.
Perché, ad esempio, si pone così tanto l'accendo sull'importanza della progettualità in un coppia, se non perché c'è la percezione della necessità di un movimento e, quindi, di un cambiamento?
Le coppie di amanti si sfaldano anche su quello, sul fatto di trovarsi in una situazione che è forzatamente ferma, senza possibilità di sviluppi, di sperimentazione di situazioni nuove.
Tanto è vero che il problema delle coppie, semmai, è che il movimento, la crescita, il cambiamento dell'individualità sia nella stessa direzione dell'altro e della relazione in modo da non perdersi.
Io non penso poi che l'esempio delle coppie clandestine sia adatto.
Il problema qui non è certo nell'assenza di sperimentazione o di sviluppi, ma il punto sono le proprie aspettative.
Perché, iniziando una relazione da amante, dovrei prospettarmi future evoluzioni di passeggiate all'aria aperta mano nella mano o vacanze insieme?
Non è la sensazione di immobilità a darmi inquietudine, se sono dove voglio stare.