E' la stessa società comunque che tollera i politici corrotti ed è storia recente quella di cui tu parli, è l' effetto della deresponsabilizzazione e giustificazione in ogni frangente dei comportamenti personali autoassolutori ma non è così per tutti e non lo è stata lungamente fino ai tempi recenti. Ti faccio presente però che se nessuno ha l' autorità di stigmatizzare certi comportamenti, perchè si tende alla identificazione autoassolutoria, in definitiva questa cosa cessa di colpo quando la faccenda ci coinvolge direttamente ed il motivo è palese: non possiamo pensare di fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi stessi. L' autorità nasce da questo presupposto di civile convivenza. Se saltiamo anche questo passaggio e pensiamo di non dover rendere conto a niente e a nessuno dei nostri atti (atteggiamento personalistico) vengono a mancare i presupposti per la civile convivenza e quello fondamentale di chiedere conto agli altri del loro comportamento. (E questo a prescindere che si pensi che la cosa in sè sia bene o male). Perciò ribadisco, niente di quello che facciamo è personalistico, tutto ha una rilevanza sociale, nell' esempio, nelle parole, negli atti, e non c'è assoluzione in questo se non quella che personalmente ed irresponsabilmente ci concediamo, in questo caso si, senza nessuna autorità.