Ma non siete preoccupati?

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Sbriciolata

Escluso
Se non ti piace vivere in questo schifosissimo occidente malato e corrotto puoi sempre trasferirti in qualche perla di posto dove una "dittatura sana" ti consenta di vivere meglio, nessuno ti trattiene eh.
pensa che ti danno pure la casa gratis. OH, la casa gratis non sono mica noccioline.
 

Zod

Escluso
Se non ti piace vivere in questo schifosissimo occidente malato e corrotto puoi sempre trasferirti in qualche perla di posto dove una "dittatura sana" ti consenta di vivere meglio, nessuno ti trattiene eh.
Eh, ma poi dopo arrivano i droni occidentali a bombardarmi la casa regalatami dal dittatore con l'uranio. E se provo a scappare su un gommone, ammesso che sopravviva, finisco in un lager, e dopo il lager se riesco fuggire mi ritrovo a raccogliere pomodori 18 ore al giorno per 5 Euro, con la gente che ce l'ha su con me e mi sputa addosso perché dice che gli rubo il lavoro. Poi arriva uno con un macchinone e mi dice che se lo aiuto a fare una cosetta mi da tanti soldi.
 

Nobody

Utente di lunga data
ma infatti le dittature si concretizzano nello stare benissimo in pochissimi, sempre
poi hanno quasi sempre l'assurdo risvolto dell'amato leader etc., allucinante
beh insomma... dipende, mo' non voglio fare l'apologia del fascio però negli anni '30 il consenso in Italia era altissimo nonostante la dittatura proprio perchè il regime aveva migliorato la vita di tutti i giorni a tanti italiani con delle riforme sociali innovative per l'epoca (che poi furono riprese sotto molti aspetti dal new deal rooseveltiano). Sono certo che se Mussolini fosse morto in un attentato nel '38, prima della guerra e delle leggi razziali, ora sarebbe visto in maniera assai diversa.
 

spleen

utente ?
Eh, ma poi dopo arrivano i droni occidentali a bombardarmi la casa regalatami dal dittatore con l'uranio. E se provo a scappare su un gommone, ammesso che sopravviva, finisco in un lager, e dopo il lager se riesco fuggire mi ritrovo a raccogliere pomodori 18 ore al giorno per 5 Euro, con la gente che ce l'ha su con me e mi sputa addosso perché dice che gli rubo il lavoro. Poi arriva uno con un macchinone e mi dice che se lo aiuto a fare una cosetta mi da tanti soldi.
Invece se vai ad abitare sotto una "dittatura felice" ti fanno i ponti d'oro.... ti fanno.......!!!!!
Sù, cosa aspetti, vai!
 

Zod

Escluso
Invece se vai ad abitare sotto una "dittatura felice" ti fanno i ponti d'oro.... ti fanno.......!!!!!
Sù, cosa aspetti, vai!
In teoria abito giá sotto una dittatura felice, quella del denaro. Basta studiare tanto e poi lavorare tanto e onestamente per potermi comprare qualunque cosa.
 

spleen

utente ?
In teoria abito giá sotto una dittatura felice, quella del denaro. Basta studiare tanto e poi lavorare tanto e onestamente per potermi comprare qualunque cosa.
Se non altro ti viene consentito di farlo, ti viene consentito persino di sputare nel piatto in cui mangi, pensa un po'.
Poi se tu pretendi di avere le cose di cui hai bisogno senza studiare e senza lavorare forse cerchi il paese dei balocchi.
Comunque, se pensi che sia meglio qualche altro posto ti è già stato detto, vacci pure, oppure brevettala tu un altro tipo di società senza lo "sporco denaro", così saremo tutti un po' più felici di vivere nell' ennesima utopia.
 

Zod

Escluso
Bisogna valutare anche le esternalità. Se il capitalismo ha vinto sul socialismo significa che i popoli che lo hanno addottato come sistema economico ne hanno ricavato dei vantaggi. La questione è a prezzo di cosa o di chi. Anche il nazionalsocialismo era un buon sistema all'inizio per chi vi aveva creduto. Hitler andò al potere in democrazia, vincendo le elezioni. Se avesse vinto lui la guerra oggi come sarebbe l'Europa e cosa penseremmo noi nati e cresciuti nel nazionalsocialismo?

Più di 10 milioni di morti per denutrizione ogni anno, 2 miliardi di persone che soffrono la fame, anche nei paesi capitalisti, mentre l'occidente soffre di patologie da eccessi alimentari. Inquinamento. Uomini che da soli possiedono miliardi di dollari, mentre milioni di persone vivono con un dollaro al giorno.

Ora facciamo uno sforzo di ottimismo. Pensiamo a un domani dove ogni bambino nascerà con i diritti umani garantiti. Cosa penseranno questi bambini del nostro mondo di oggi e di noi Occidente? La stessa cosa che pensiamo noi oggi degli italiani e dei tedeschi che assistevano con indifferenza allo sterminio di altri popoli? Lo chiameranno Nazionaldollarismo?
 

drusilla

Drama Queen
Zod il capitalismo non ha vinto sul socialismo. Il socialismo è imploso.
 

spleen

utente ?
Zod
No. Io non vivo in un mondo dove tutto è uguale al contrario di tutto, dove puoi paragonare le democrazia brutta e sporca ma pur sempre democrazia alle dittature più sanguinarie. E' un esercizio inutile, sterile retorica e vuoto chiacchiericcio. La storia non si fa' con i se e con i ma, si analizza per capire. (Le belle dittature sono costate all'Europa 100 milioni di morti).
Mi sai indicare per cortesia un sistema economico o uno stato esterno all' orribile sistema democratico capitalistico (entro il quale pure tu mangi) che funga da modello alternativo e dentro il quale ti piacerebbe vivere?
Ti è stato chiesto varie volte, sai rispondere senza menare tanto il can per l'aia?
E invece di criticare sterilmente ti sei mai chiesto tu - personalmente - cosa puoi fare per migliorare la vita del tuo prossimo che forse è l'unica cosa che conta e che forse solo queste "orribili" democrazie ti consentono di fare?
 
Ultima modifica:

Zod

Escluso
Zod
No. Io non vivo in un mondo dove tutto è uguale al contrario di tutto, dove puoi paragonare le democrazia brutta e sporca ma pur sempre democrazia alle dittature più sanguinarie. E' un esercizio inutile, sterile retorica e vuoto chiacchiericcio. La storia non si fa' con i se e con i ma, si analizza per capire. (Le belle dittature sono costate all'Europa 100 milioni di morti).
Mi sai indicare per cortesia un sistema economico o uno stato esterno all' orribile sistema democratico capitalistico (entro il quale pure tu mangi) che funga da modello alternativo e dentro il quale ti piacerebbe vivere?
Ti è stato chiesto varie volte, sai rispondere senza menare tanto il can per l'aia?
E invece di criticare sterilmente ti sei mai chiesto tu - personalmente - cosa puoi fare per migliorare la vita del tuo prossimo che forse è l'unica cosa che conta e che forse solo queste "orribili" democrazie ti consentono di fare?
Vedo che attaccare personalmente fa parte del tuo metodo di conversazione.

Se si tratta di scegliere il male minore, sicuramente il capitalismo attualmente è l'unica scelta. Se invece si vuole discutere per migliorarlo bisogna fare una critica agli errori. È l'unico modo per far evolvere i sistemi, analizzarne i punti deboli e cercare di correggerli. Sono state teorizzate più volte delle terze vie a metà tra capitalismo e socialismo, l'Europa ne è un esempio, il libro verde di Gheddafi un altro esempio in chiave araba. Il capitalismo non è un macigno irremovibile, anzi è molto malleabile e adattabile (non a caso è sopravvissuto a tante crisi). Tuttavia guardando ai grandi squilibri economici nel mondo si potrebbe pensare già subito a delle modifiche del sistema, senza attendere un'altra crisi epica, o un'altra guerra.
 

drusilla

Drama Queen
Vedo che attaccare personalmente fa parte del tuo metodo di conversazione.

Se si tratta di scegliere il male minore, sicuramente il capitalismo attualmente è l'unica scelta. Se invece si vuole discutere per migliorarlo bisogna fare una critica agli errori. È l'unico modo per far evolvere i sistemi, analizzarne i punti deboli e cercare di correggerli. Sono state teorizzate più volte delle terze vie a metà tra capitalismo e socialismo, l'Europa ne è un esempio, il libro verde di Gheddafi un altro esempio in chiave araba. Il capitalismo non è un macigno irremovibile, anzi è molto malleabile e adattabile (non a caso è sopravvissuto a tante crisi). Tuttavia guardando ai grandi squilibri economici nel mondo si potrebbe pensare già subito a delle modifiche del sistema, senza attendere un'altra crisi epica, o un'altra guerra.
Ma non parlavi della democrazia? Perché adesso vai sul capitalismo? Ci sono state dittature capitalistiche (Cile ad esempio, Battista in Cuba, Argentina dei colonelli) e democrazie socialiste (Svezia) Stai facendo una confusione pazzesca
 

spleen

utente ?
Vedo che attaccare personalmente fa parte del tuo metodo di conversazione.

Se si tratta di scegliere il male minore, sicuramente il capitalismo attualmente è l'unica scelta. Se invece si vuole discutere per migliorarlo bisogna fare una critica agli errori. È l'unico modo per far evolvere i sistemi, analizzarne i punti deboli e cercare di correggerli. Sono state teorizzate più volte delle terze vie a metà tra capitalismo e socialismo, l'Europa ne è un esempio, il libro verde di Gheddafi un altro esempio in chiave araba. Il capitalismo non è un macigno irremovibile, anzi è molto malleabile e adattabile (non a caso è sopravvissuto a tante crisi). Tuttavia guardando ai grandi squilibri economici nel mondo si potrebbe pensare già subito a delle modifiche del sistema, senza attendere un'altra crisi epica, o un'altra guerra.
Non sentirti attaccato, non è mia intenzione portarla sul personale ma rendiamoci conto per piacere che siamo anche responsabili di quello che scriviamo.
Le terze vie sono rimaste sulla carta, dal punto di vista della politica applicata hanno prodotto ben poco, quanto al libro verde del signor Gheddafi, beh spero ci si renda conto dell'enorme differenza che c'era trai i mirabolanti proclami e la realtà quotidiana che i dittatori facevano vivere ai popoli africani.
Condivido lo sguardo critico sul capitalismo che comunque come ti ha fatto notare Drusilla non bisogna confondere con sistema democratico e ti invito a riflettere sul fatto che solo il sistema democratico nella pratica e non in teoria riesce a emendarlo e migliorarlo.
Imho.
 

Nobody

Utente di lunga data
Zod il capitalismo non ha vinto sul socialismo. Il socialismo è imploso.
diciamo che se non ha vinto è sopravvissuto alla grande alla dipartita del comunismo... che poi vada regolamentato in molti dei suoi aspetti più estremi è sicuramente vero.
 
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Nobody

Utente di lunga data
Vedo che attaccare personalmente fa parte del tuo metodo di conversazione.

Se si tratta di scegliere il male minore, sicuramente il capitalismo attualmente è l'unica scelta. Se invece si vuole discutere per migliorarlo bisogna fare una critica agli errori. È l'unico modo per far evolvere i sistemi, analizzarne i punti deboli e cercare di correggerli. Sono state teorizzate più volte delle terze vie a metà tra capitalismo e socialismo, l'Europa ne è un esempio, il libro verde di Gheddafi un altro esempio in chiave araba. Il capitalismo non è un macigno irremovibile, anzi è molto malleabile e adattabile (non a caso è sopravvissuto a tante crisi). Tuttavia guardando ai grandi squilibri economici nel mondo si potrebbe pensare già subito a delle modifiche del sistema, senza attendere un'altra crisi epica, o un'altra guerra.
Su questo hai perfettamente ragione.
 

Sbriciolata

Escluso
beh insomma... dipende, mo' non voglio fare l'apologia del fascio però negli anni '30 il consenso in Italia era altissimo nonostante la dittatura proprio perchè il regime aveva migliorato la vita di tutti i giorni a tanti italiani con delle riforme sociali innovative per l'epoca (che poi furono riprese sotto molti aspetti dal new deal rooseveltiano). Sono certo che se Mussolini fosse morto in un attentato nel '38, prima della guerra e delle leggi razziali, ora sarebbe visto in maniera assai diversa.
se mia nonna avesse avuto la ruota sarebbe stata una carriola.
E comunque no: i miei nonni nel 38 già erano da un anno in un buco sotto il fienile, ricercati lui con una condanna a morte, lei con una all'esilio. E mica avevano fatto altro che manifestare il loro disaccordo col regime.
La guerra di Etiopia, che costò all'italia in un momento di crisi economica devastante le ultime riserve, assieme all'altra genialata dello spalleggiamento a Franco in Spagna, fu finanziata con l'aumento delle tasse al 41% e con la svalutazione della lira.
E la guerra di Etiopia causò le sue belle sanzioni.
Nel 38 eravamo già autarchici da un paio di anni, facevamo il caffè con la cicoria.
E avevamo già promulgato le leggi razziali.
Non era affatto un Paese felice, il nostro.
 

Sbriciolata

Escluso
Vedo che attaccare personalmente fa parte del tuo metodo di conversazione.

Se si tratta di scegliere il male minore, sicuramente il capitalismo attualmente è l'unica scelta. Se invece si vuole discutere per migliorarlo bisogna fare una critica agli errori. È l'unico modo per far evolvere i sistemi, analizzarne i punti deboli e cercare di correggerli. Sono state teorizzate più volte delle terze vie a metà tra capitalismo e socialismo, l'Europa ne è un esempio, il libro verde di Gheddafi un altro esempio in chiave araba. Il capitalismo non è un macigno irremovibile, anzi è molto malleabile e adattabile (non a caso è sopravvissuto a tante crisi). Tuttavia guardando ai grandi squilibri economici nel mondo si potrebbe pensare già subito a delle modifiche del sistema, senza attendere un'altra crisi epica, o un'altra guerra.
giove pluvio.
 

Nobody

Utente di lunga data
se mia nonna avesse avuto la ruota sarebbe stata una carriola.
E comunque no: i miei nonni nel 38 già erano da un anno in un buco sotto il fienile, ricercati lui con una condanna a morte, lei con una all'esilio. E mica avevano fatto altro che manifestare il loro disaccordo col regime.
La guerra di Etiopia, che costò all'italia in un momento di crisi economica devastante le ultime riserve, assieme all'altra genialata dello spalleggiamento a Franco in Spagna, fu finanziata con l'aumento delle tasse al 41% e con la svalutazione della lira.
E la guerra di Etiopia causò le sue belle sanzioni.
Nel 38 eravamo già autarchici da un paio di anni, facevamo il caffè con la cicoria.
E avevamo già promulgato le leggi razziali.
Non era affatto un Paese felice, il nostro.
I tuoi nonni per quanto più che apprezzabili nel loro pensiero e nei loro gesti non fanno testo, il consenso diffuso in Italia negli anni '30 lo hanno dovuto ammettere anche gli storici di sinistra. Anche un mio parente era anarchico, si è bevuto il suo olio di ricino e lo chiudevano un paio di giorni in gattabuia nelle "giornate particolari".
Infatti ho detto prima del '38. I primi anni di autarchia poi non furono così duri come tu dici, perchè il blocco era tutt'altro che rigido. Che poi le sanzioni ce le misero i paesi più colonialisti del mondo è un dettaglio non da poco. Una cosa è condannare la dittatura, ma si deve essere obbiettivi quando si guarda la storia.
 
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Joey Blow

Escluso
I tuoi nonni per quanto più che apprezzabili nel loro pensiero e nei loro gesti non fanno testo, il consenso diffuso in Italia negli anni '30 lo hanno dovuto ammettere anche gli storici di sinistra. Anche un mio parente era anarchico, si è bevuto il suo olio di ricino e lo chiudevano un paio di giorni in gattabuia nelle "giornate particolari".
Infatti ho detto prima del '38. I primi anni di autarchia poi non furono così duri come tu dici, perchè il blocco era tutt'altro che rigido. Che poi le sanzioni ce le misero i paesi più colonialisti del mondo è un dettaglio non da poco. Una cosa è condannare la dittatura, ma si deve essere obbiettivi quando si guarda la storia.
Molto vero.
 

Sbriciolata

Escluso
I tuoi nonni per quanto più che apprezzabili nel loro pensiero e nei loro gesti non fanno testo, il consenso diffuso in Italia negli anni '30 lo hanno dovuto ammettere anche gli storici di sinistra. Anche un mio parente era anarchico, si è bevuto il suo olio di ricino e lo chiudevano un paio di giorni in gattabuia nelle "giornate particolari".
Infatti ho detto prima del '38. I primi anni di autarchia poi non furono così duri come tu dici, perchè il blocco era tutt'altro che rigido. Che poi le sanzioni ce le misero i paesi più colonialisti del mondo è un dettaglio non da poco. Una cosa è condannare la dittatura, ma si deve essere obbiettivi quando si guarda la storia.
giusto, il neretto. Comunque sono andata a controllare e l'oro alla patria fu chiesto nel 35: eravamo già alla frutta.
Per quanto riguarda il consenso, sinceramente ti dico che all'italiano medio, purtroppo, basta promettere quello che vuole. L'abbiamo visto anche dopo.:singleeye:
 

drusilla

Drama Queen
I tuoi nonni per quanto più che apprezzabili nel loro pensiero e nei loro gesti non fanno testo, il consenso diffuso in Italia negli anni '30 lo hanno dovuto ammettere anche gli storici di sinistra. Anche un mio parente era anarchico, si è bevuto il suo olio di ricino e lo chiudevano un paio di giorni in gattabuia nelle "giornate particolari".
Infatti ho detto prima del '38. I primi anni di autarchia poi non furono così duri come tu dici, perchè il blocco era tutt'altro che rigido. Che poi le sanzioni ce le misero i paesi più colonialisti del mondo è un dettaglio non da poco. Una cosa è condannare la dittatura, ma si deve essere obbiettivi quando si guarda la storia.

Emilio Gentile

9 maggio 1936: l'impero torna a Roma

In breve

9 maggio 1936: alle 22.30 il duce annuncia dal balcone di Palazzo Venezia ‘la riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma’. È l'apice del successo di Mussolini: finalmente può vantare il suo Impero, che «porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano». Sono passati pochi mesi dall'inizio della campagna d'Etiopia, quando il duce ha fatto il suo ingresso nelle competizioni coloniali, dettato da motivi di prestigio ‘nazionale’ e di consenso interno. Scarsi combattimenti sanciscono la superiorità militare italiana: il 6 maggio 1936 le forze armate guidate da Badoglio entrano in Addis Abeba e tre giorni dopo Mussolini tuona alle folle il suo proclama. È il preludio al razzismo e all’antisemitismo di Stato, l’apogeo del fascismo, il massimo del consenso degli italiani al regime, il culmine mitico e rituale della sacralizzazione della politica nella fusione mistica del duce con la massa. Ma anche il vertice della sua parabola, dopo quattordici anni di ascesa consapevole e decisa. Da lì inizia la corsa sulla scia della Germania nazista verso la guerra e la catastrofe.

(Tratto da un ciclo di conferenze, e poi un libro, che raccomando caldamente: I giorni di Roma
Il libro raccoglie i testi delle nove lezioni tenute all'Auditorium di Roma, tra ottobre 2006 e marzo 2007, da alcuni dei più noti storici italiani. Salutato da un grande successo di pubblico, il primo ciclo delle 'Lezioni di Storia - I giorni di Roma' ha tenuto lungamente banco sui quotidiani. Dalla fondazione all'incendio di Nerone, dall'incoronazione di Carlo Magno al rogo di Giordano Bruno, dalla breccia di Porta Pia alle Fosse Ardeatine, in queste pagine scorre il racconto di eventi che hanno segnato indelebilmente la storia e che sono legati insieme dal filo rosso della loro geografia: dall'antichità alla più recente contemporaneità, i giorni di Roma acquistano un significato che travalica le mura cittadine e coinvolge l'intera umanità.)
 
Stato
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