L'avvocato fa il suo lavoro. Oggi ho seguito poco, mi sono vista la finale di Coppa Davis, poi sono uscita e ho visto Juventus Inter. Non per disinteresse, ho pianto per Giulia tutta la settimana. Ma perché avevo bisogno di staccare per un po' da tutto, in questi giorni mi sento molto giù di corda e di stato d'animo. E ogni volta che parlano di questo soggetto infimo, sto male. E quel padre che parla in sua vece mi fa pena e rabbia allo stesso tempo.Visto che nessuno lo chiama così, chiedono l’infermita‘ mentale?
Guarda che ti sto dando ragione eh. Dicevo a @Brunetta se fosse suo figlio quello uccido e il suo assassino uscisse dopo 10 anni, lei cosa farebbeSi certo...
Ma se fosse tua figlia quella uccisa?
Io ha a che un figlio...
In questi giorni ho provato a pensare ...e se fosse mio figlio a fare una mostruosità simile?
Resterà sempre mio figlio certo...
Gli vorrò sempre bene (forse)
E passerò il resto della vita a capire dove ho sbagliato come madre... perché non ho saputo fermarlo...capirlo
Si sono messi in moto gli avvocati difensori ,come al solito, compito loro trovare scappatoie, dai vedere come vanno a finire le sentenze e i processi in Italia, certo qui c'è una uccisione efferata di una ragazza sicuramente da ergastoloVisto che nessuno lo chiama così, chiedono l’infermita‘ mentale?
Dicono che la legge è fatta per tutelare e bla bla bla.Si sono messi in moto gli avvocati difensori ,come al solito, compito loro trovare scappatoie, dai vedere come vanno a finire le sentenze e i processi in Italia, certo qui c'è una uccisione efferata di una ragazza sicuramente da ergastolo
Io sicuramente sono peggio di lui.Hai seguito il terribile caso dell’omicidio di Roma di Luca Varani?
È stato un omicidio terribile, una insensatezza e una crudeltà inimmaginabile perfino per un film horror.
Marco Prato si è suicidato in carcere.
In un documentario erano inserite le riprese dell’incontro in carcere con il padre, distrutto.
Non credo che ci possa essere qualcuno che, vedendo quell’incontro, alla notizia del suicidio possa prenderla alla leggera. Pur avendo compiuto un delitto orribile non si può esultare per la morte di una persona. A meno di essere peggio di lui.
Se penso che se uno entra in casa mia a rubare e gli sparo vengo accusato di eccesso di legittima difesa e rischio pure il carcere oltre a dover spendere i soldi che spenderei per comprare casa ai miei figli in spese legali.Esultare mi sembra eccessivo. Vero anche che se vivessimo in uno stato in cui il carcere a vita fosse davvero a vita, senza privilegi e dove viene garantita la sopravvivenza e basta, l’idea della giustizia fai da te Forse scomparirebbe. Quello che porta a pensare mi faccio giustizia da solo è proprio il fatto che sai che la giustizia non esiste






Qualcuno ha scritto qualcosa di diverso? Con la certezza della colpevolezza io non sono a favore della pena di morte, sono favore al carcere Vita.non ho parlato di condizioni disumane: ti do da mangiare ti cura se sei malato. Fine.E' il caso di ricordare cosa prevede l'Art. 27 della Costituzione Italiana:
Articolo 27
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato [cfr. art. 13 c. 4].
Non è ammessa la pena di morte.
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Le carceri italiane non sono alberghi a 2 stelle. Estratto dal rapporto 2023:
Lo stato delle carceri italiane in cinque grafici | Pagella Politica
Il problema del sovraffollamento cambia da regione a regione. In Lombardia il tasso di sovraffollamento tocca il 152 per cento, in Puglia il 146 per cento e in Friuli-Venezia Giulia il 136 per cento. L’istituto di Tolmezzo, in provincia di Udine, ha quasi il doppio dei detenuti che potrebbe contenere, ma anche le carceri di Milano San Vittore, Varese e Bergamo hanno tassi di sovraffollamento tra il 179 e il 185 per cento.
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Esempi di celle (stanze di carceri italiane in condizioni di normale affollamento:
Veduta di un braccio del carcere
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Stanza detentiva tipo per una persona, circa mt. 2,00 x 2,50
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stanza detentiva per 2 persone
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stanza detentiva per 3 persone
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stanza detentiva per 4 persone
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Stanza detentiva per 6 persone sopraffollata
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Proprio cosìEsultare mi sembra eccessivo. Vero anche che se vivessimo in uno stato in cui il carcere a vita fosse davvero a vita, senza privilegi e dove viene garantita la sopravvivenza e basta, l’idea della giustizia fai da te Forse scomparirebbe. Quello che porta a pensare mi faccio giustizia da solo è proprio il fatto che sai che la giustizia non esiste
Ottima osservazione.Conosco la legge ma i buonisti a oltranza io fatico nn so se si credono davvero o fanno i personaggi
a chi ti riferisci nella prima frase?Prima viziano i figli e gli fanno credere di essere onnipotenti e superiori a tutto e a tutti, e dopo lacrime di coccodrillo.
Ok, nessun genitore è perfetto, ma io non ci credo che non c'erano segnali.
Non è questione di essere buonisti, per quanto mi riguarda.Proprio così
Eppure molti anche Inq sti gg mi dicono che ma legge e questa che hanno diritto ad una seconda possibilità e che non siamo nel far west
Perché lei che diritti aveva la Giulia invece ?
Conosco la legge ma i buonisti a oltranza io fatico nn so se si credono davvero o fanno i personaggi
Parliamo di assassiniNon è questione di essere buonisti, per quanto mi riguarda.
E' che spessissimo non si capisce quanto sia importante far scontare la pena in modo umano. Afflittivo ma umano, tendente a fare di quel soggetto un'altra persona, dopo aver scontato la detenzione.
E' fondamentale che ogni detenuto abbia la prospettiva di un fine pena (anche lontano nel tempo), altrimenti, da disperato, può commettere gesti inconsulti, perché non ha nulla da perdere.
L'essere umano cambia atteggiamenti e convinzioni nel tempo. Così, una persona che si è macchiata di un omicidio, dopo 15/20 anni di carcere difficilmente è la stessa. Lo capisci guardandola negli occhi e parlandoci. Ha avuto il tempo di comprendere cosa ha fatto e ravvedersi. Poi, ci sono quelli che si incattiviscono, gli irriducibili.
Le prigioni più pericolose sono quelle dove ci sono gli irriducibili e sono tenuti i condannati a morte, in attesa dell'esecuzione. Lì è un mondo di disperati, senza speranza, è un ambiente disumano. Come ho detto in altro 3d, ho visitato negli USA un penitenziario federale di massima sicurezza dove tenevano gli irriducibili e c'era il c.d. braccio della morte: un girone dell'inferno.
La restrizione della libertà personale è già una punizione terribile.
Non sai come passare il tempo, provi disagio ed umiliazione per dover fare i bisogni corporali in cella. Sei osservato ed udito. Le docce erano e sono comuni in molti penitenziari, come in molte palestre. Lì ed a mensa avvengono di solito le aggressioni da parte di altri detenuti.
Vedi, io una notte in cella di rigore (come la foto della stanza penitenziaria per 1 persona) l'ho trascorsa da soldato semplice in caserma, al centro di addestramento. Perché, in sala mensa, un ventenne pregiudicato camorrista (credo del casertano) aveva detto a voce sufficientemente alta che mi aveva scelto come "schiavetto", visto che ero l'unico laureato dello scaglione.
Ti risparmio cosa voglia dire ed implichi quel termine.
E io mi sono alzato, l'ho preso da dietro senza dargli tempo di reagire e gli ho fatto sentire la lama di un coltello appoggiata sul collo intimandogli di non muoversi perché altrimenti gli tagliavo la gola. Ho visto il terrore nei suoi occhi. Poi, l'ho lasciato. E mi hanno messo in prigione in caserma.
L'indomani, davanti alla commissione di disciplina (colonnello comandante e due maggiori), ho spiegato cosa era successo (confermato da due soldati seduti vicino a me) ed hanno deciso che la mia era stata una reazione di legittima difesa: sono stato rilasciato con un ammonimento, senza annotazioni rilevanti sulla matricola.
Poi tutti vediamo film che trattano di carceri, sempre meno afflittive di come sono nella realtà, e ci commuoviamo e stiamo dalla parte del detenuto protagonista, di cui spesso il film non ci dice cosa ha fatto o, se ce lo dice, ci dice anche che è un errore giudiziario.Non è questione di essere buonisti, per quanto mi riguarda.
E' che spessissimo non si capisce quanto sia importante far scontare la pena in modo umano. Afflittivo ma umano, tendente a fare di quel soggetto un'altra persona, dopo aver scontato la detenzione.
E' fondamentale che ogni detenuto abbia la prospettiva di un fine pena (anche lontano nel tempo), altrimenti, da disperato, può commettere gesti inconsulti, perché non ha nulla da perdere.
L'essere umano cambia atteggiamenti e convinzioni nel tempo. Così, una persona che si è macchiata di un omicidio, dopo 15/20 anni di carcere difficilmente è la stessa. Lo capisci guardandola negli occhi e parlandoci. Ha avuto il tempo di comprendere cosa ha fatto e ravvedersi. Poi, ci sono quelli che si incattiviscono, gli irriducibili.
Le prigioni più pericolose sono quelle dove ci sono gli irriducibili e sono tenuti i condannati a morte, in attesa dell'esecuzione. Lì è un mondo di disperati, senza speranza, è un ambiente disumano. Come ho detto in altro 3d, ho visitato negli USA un penitenziario federale di massima sicurezza dove tenevano gli irriducibili e c'era il c.d. braccio della morte: un girone dell'inferno.
La restrizione della libertà personale è già una punizione terribile.
Non sai come passare il tempo, provi disagio ed umiliazione per dover fare i bisogni corporali in cella. Sei osservato ed udito. Le docce erano e sono comuni in molti penitenziari, come in molte palestre. Lì ed a mensa avvengono di solito le aggressioni da parte di altri detenuti.
Vedi, io una notte in cella di rigore (come la foto della stanza penitenziaria per 1 persona) l'ho trascorsa da soldato semplice in caserma, al centro di addestramento. Perché, in sala mensa, un ventenne pregiudicato camorrista (credo del casertano) aveva detto a voce sufficientemente alta che mi aveva scelto come "schiavetto", visto che ero l'unico laureato dello scaglione.
Ti risparmio cosa voglia dire ed implichi quel termine.
E io mi sono alzato, l'ho preso da dietro senza dargli tempo di reagire e gli ho fatto sentire la lama di un coltello appoggiata sul collo intimandogli di non muoversi perché altrimenti gli tagliavo la gola. Ho visto il terrore nei suoi occhi. Poi, l'ho lasciato. E mi hanno messo in prigione in caserma.
L'indomani, davanti alla commissione di disciplina (colonnello comandante e due maggiori), ho spiegato cosa era successo (confermato da due soldati seduti vicino a me) ed hanno deciso che la mia era stata una reazione di legittima difesa: sono stato rilasciato con un ammonimento, senza annotazioni rilevanti sulla matricola.
InfattiParliamo di assassini
Chi se ne frega se fanno gesti inconsulti.
per me è assurdo che escano di galera quindi non capisco riabilitarli a cosa
Una punizione terribile la restrizione della libertà ? Follia.
Ti ricordo che se sono li è perché hanno privato altre persone non solo della libertà ma della vita
Mai avuto empatia x un assassino in nessun fil che citiPoi tutti vediamo film che trattano di carceri, sempre meno afflittive di come sono nella realtà, e ci commuoviamo e stiamo dalla parte del detenuto protagonista, di cui spesso il film non ci dice cosa ha fatto o, se ce lo dice, ci dice anche che è un errore giudiziario.
Certamente tutta la macchina della giustizia funziona male, non poco bene, proprio male, ma più per la inumanità della detenzione che per la presunta indulgenza.
Quando c’è stato il lockdown io ho creduto davvero che saremmo diventati migliori, pensavo che, almeno avendo provato limitazioni, in casa nostra con tutte le nostre comodità, avremmo intuito quale terribile pena sia già solo la privazione della libertà di movimento, invece noi “innocenti“ non siamo come loro “colpevoli“.
Riguardiamo:
Le ali della libertà
Il miglio verde
Detenuto in attesa di giudizio
L’uomo di Alcatraz
ecc
Non è detto, anche se il rischio era maggiore durante la latitanza quando era in botta di adrenalina, adesso entrerà un uno stato di coscienza e forse di depressioneMa se non ha trovato il coraggio durante la fuga, veramente pensano che lo faccia in cella