Manteniamo la promessa

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Lettrice

Utente di lunga data
Analisi interessante la tua, ma credo debba essere vista su due fronti.
Vediamo di prendere i punti salienti.
Loro non sono in questo stato solo per il tradimento o per le cose che ne sono derivate, ma perchè non hanno mai fatto in precedenza, come molti d'altronde, una vera analisi del loro vissuto in rapporto ai sentimenti ed al bisogno d'amore.
Sono due persone da quel che pare poco amate in famiglia, e pare che la vita non abbia dato loro risposte migliori in seguito. Loro due sono il loro miglior progetto di vita a due nonostante tutto. Ora è come se finalmente attraverso il tradimento, che è l'infezione acuta, avessero preso coscienza che hanno una situazioni cronica pregressa e trascurata.
Non siamo di fronte alla solita coppia da tradimento semplicemente compensativo, prova ne sia che una ha detto all'altro devi perdonarti..................perchè credete lo abbia fatto?
Perchè ha capito che se lui anzichè accampare il diritto di tradire perchè trascurato si perdonasse per il tradimento fatto all'immagine che aveva di sè, forse arriverebbe ad una pacificazione interiore che permetterebbe anche a lei di partire da una costruzione ex novo. La moglie stessa in fondo cosa chiedeva? Che lui invece di continuare un palliativo di relazione, su cui impegnava le risorse analitiche migliori, affrontasse i veri problemi...............e creedo che per questo siamo ancora in tempo.
"bastardo dentro" ha fatto una similitudine fra le due situazioni, ma anche se simili non sono assolutamente parificabili.........lui era pronto ad abbandonare moglie e figli per l'amante, lancillotto ha sempre messo un paletto fermo, e non credo che fosse solo per la moglie, ma perchè comunque, anche se ha potuto tradire non si riconosceva come persona in una scelta del genere. Questo la racconta molto lunga su quasi tutta la faccenda.
Voi avete detto a lui che non poteva tenere in piedi neppure i saluti una tantum o gli auguri di Natale o compleanno con l'altra, la moglie non lo ha fatto forse perchè intuiva che non era questo che serviva; lui ha detto che ora smetterà, ma che gli mancherà quel filo di contatto .............. e non credo sia perchè sia ancora innamorato dell'altra, nè perchè abbiano qualcosa in piedi, ma solo per dare a quel rapporto quella difgnità che permettadi vederlo come una cosa passata ma che ha avuto una sua utilità. Sente il bisogno di mantenere una "larvata" amicizia con chi è stata causa di tante problematiche e forse la moglie che lo conosce capiva che non era una cosa grave ma sperava che lo facesse da solo quando avesse risolto il SUO problema.............. si dice sempre che gli uomini non lasciamo mai del tutto, qui siamo di fronte ad un ricordo e lo si vuole tenere accettabilee non nefando.
In fondo l'altra è stata uno "strumento sentimentale" che ha aperto la porta delle loro sofferenze ma che fra tanto vento e turbini ha anche portato l'ossigeno per guardarsi dentro.
Quanto alla moglie, credo che questa donna non abbia bisogno di conforto pedestre o disponibilità ai sentimenti, in nuce sa di averlo, ma che le si riconosca che il suo stesso malessere lo ha dovuto appartare per affrontare una crisi, e quindi la "bronchite" è diventata una "polmonite" .............. adesso sta prendendo una bella dose di "antibiotici morali e spicologici" ......... e prima di darla per persa sarebbe il caso di valutare la terapia, a volte si arriva ad una completa guarigione o ad una capoacità di rivedere con serenità e con rinnovato affetto e calore quello che una volta li legava pur essendo entrambi viziati da una situazione di amore negato pregresso.
Temo che quand'anche si separassero o, peggio, credessero di stare insieme per non disperdere quello che è stato farebbero un grandissimo errore. Ci sono gli estremi e le radici per rifondarsi e stavolta non su terra friabile di pregressi malesseri, ma sul cemento della consapevolezza e della persuasione. Amare non è sempre passione cieca, sappiamo quanto dura, ma può essere progetto di benessere unito dal bene reciproco e consolidato dalla liberazione dei motivi che hanno creato disagio. Il bene in amore corrisponde allo stare bene insieme, ed al volere il benessere dell'altro ed io credo, come per tanti altri, che queste persone abbiano questa chance se staranno insieme .......... non è una certezza è ovvio ma se arrivassero a "rompersi i francesismi"
dubito che troverebbero di più e di meglio altrove. Quello che sono stati capaci di fare e quello che saranno in grado di fare prima in negativo ed ora in positivo è abbastanza per sperare. Le affinità non si inventano e non si trovano sotto i sassi, l'amore spesso le confonde con la passione, ma essere affini significa sapere sempre cosa l'altro vuole o addirittura non sa di volere. E qui entra in campo l'amore esistenziale per la persona, che è quello più raro in assoluto, e nonb è mai la passione o l'innamoramento a darlo perhcè ne offre solo la patina esteriore, i veri bisogni sono spesso così profondi che se non si ha l'affinità iniziale e la voglia di aumentarla si va poco lontano.
Si chiedeva cosa sia amare............ ecco frose è questo, nell'innamoramento si vuole tutto il bene dell'altro perchè CI fa stare bene, nel vero amore si vuole il bene dell'altro perchè vogliamo che LUI/LEI stia bene anche senza riscontri.
Bruja
Bruja cara ne parliamo in ambulanza
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Non concordo molto con questa teoria...spesso rancore e senso di colpa sono solo "maschere"... che mentiamo noi stessi perche' e' umanamente difficile accettare un "fallimento"...che fallimento non e' ma solo un cambiamento...ma nel momento in cui un matrimonio finisce non c'e' verso che non si pensi al fallimento...

la cosa la si fa' piu' che altro per tenere fede all'immagine che si ha di se stessi...faccio un esempio...Mi sposo per amore e mi ritengo una persona fedele e integra di alti principi...mica una bestia...se dico una cosa e' quella e peste mi colga se non e' cosi'...ma quella e' l'immagine che ho di me...non quello che realmente sono...per varie ragioni, anche "valide" tradisco ripetutamente con la stessa persona per la quale provo piu' di sola attarzione...l'animale che realmente soono e' uscito fuori...e che poi sonnecchia piu' o meno pesantemente in tutti noi...cosa succede?...con chi mi sento in colpa?...La mia coscelnza mi dice che siccome sono persona integra mi devo sentire in colpa per aver tradito mia moglie...sicuramente e' vero...ma solo in parte...chi ho tradito realmente e' l'immagine di me stesso...quindi spengo il campanello d'allarme che e' il tradimento...mi pento...non al 100%...e mi ricalo nel mio ruolo...Fino a quando?...fino a quando non mi saro' veramente rotta i coglioni...scusate il mio francese antico...ed eccomi punto e a capo...

Non e' che non amo piu' quella persona...la amo...e amo il ricordo di una vita spesa insieme...e la amero' sempre...ma la relazione e' alla frutta...anzi forse e' al conto...e si fa alla romana,

Sei TREMENDA!!!!

Analisi interessante, ma prima di commentare, proseguo la lettura fino in fondo tutti gli interventi
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Mi sento di intervenire ma soprattutto per rispondere a Bruja. So cosa vuol dire rimanere insieme per dovere, ma purtroppo il dovere è sinonimo di rancore e non di amore. So cosa vuol dire mettersi dei paletti, perdere una possibilità e la cosa per la quale hai rinunciato, fosse anche la persona più incredibile del mondo non riuscirà mai a compensarti. Sarai una persona a metà. La persona innamorata che rinuncia al suo amore per non far soffrire gli altri va incontro ad una catastrofe emotiva. Si pietrifica, diventa arida. Vaga cme uno spettro. Il marito o la moglie che hanno riconquistato il coniuge in questo modo si portano a casa un fantasma, qualcuno che ha ucciso la propria capacità di amare, per poi cercare disperatamente una volta ancora un altro amore. Lo dice Alberoni ma lo penso anche io. Ciao!

Devo correggerti in una cosa cara FAY.

Il mio dubbio non è relativo al fatto che le "responsabilità" siano più importanti dell'amore. Fortunatamente nostra figlia vive già da sola con il suo fidanzato, ed è al corrente del recente tracorso, quindi non abbiamo bisogno di "stare insieme per il bene dei figli" (che poi non accetterei mai per rispetto a loro). Le nostre responsabilità sono più materiali e di "mutuo soccorso", ma questo è un lato della situazione. La discussione che oggi sono riuscito a portare in tavola è diversa, capire se tra noi è rimasto amore e che tipo di amore. Definito questo, si può delineare come sarà la nostra convivenza.

Tra noi è nata all'inizio della storia un'amicizia totale, la nostra differenza di età ci impediva di vederci diversamente da amici. Ci siamo ritrovati innamorati senza rendercene conto, e lo abbiamo avvertito quando provamo dolore a staccarci per un w.e. o per le ferie (lavoravamo nello stesso gruppo societario). Proprio questa amicizia responsabile e matura ci ha permesso di buttare giù le basi della nostra unione, sapevamo che un eventuale disamoramento, non avrebbe sconvolto la nostra vita!!

Da qui oggi la conferma. Noi ci guardiamo sempre in faccia quando ci parliamo e quando esponiamo i nostri disagi. Se ci amiamo ancora, possiamo vivere da amanti, se è sparito il sentimento, non può essersi cancellata la stima e il rispetto, seppur infangato, l'uno dell'altro. Questi giorni sono stati fondamentali per ritrovare questo rispetto e questa pulizia di rapporto.

Sappiamo che il concetto di "separati in casa" è una punizione severa per tutti, ma sappiamo che noi se dovessivo arrivare a questo, non sarebbe diverso da due amici che decidono di convivere per ottimizzare le necessità.

So che questo discorso meriterebbe molte più parole, ma spero di aver spiegato sufficientemente il concetto
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Forse ti sfugge qualcosa...................lancillotto NON è più innamorato dell'altra nè ha mai detto che l'avrebbe voluta come compagna della vita, nè ha mai lasciato la moglie ed ha fatto capire che se le cose fossero affrontate con positività non avrebbe nessuna voglia di farsi altre menate.....................
Il tuo principio, se vuoi condivisibile, vale ad esempio per "bastardo dentro" e forse per le esperienze con cui sei venuta a contatto. Sostanzialmente è giusto quel che dici come è giusto quel che dicono anche altri, ma questo credo sia un caso diverso in cui più che l'amore ed il tradimento il problema sia finalmente il parlarsi delle proprie "incompletezze" indotte da altri a suo tempo e su cui loro sono non hanno potuto interferire ma solo subire. Per intenderci insomma, se ho capito bene non siamo fi dronte ad uno che ha rinunciato al grande amore per stare in famiglia, questo innamoramento, veramente compensativo tra l'altro, non è mai diventato amore............
Se sbaglio sarà lancillotto stesso a correggermi.
Bruja
Ho già risposto a Fay, e ho in parte confermato quanto da te affermato
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Analisi interessante la tua, ma credo debba essere vista su due fronti.
Vediamo di prendere i punti salienti.
Loro non sono in questo stato solo per il tradimento o per le cose che ne sono derivate, ma perchè non hanno mai fatto in precedenza, come molti d'altronde, una vera analisi del loro vissuto in rapporto ai sentimenti ed al bisogno d'amore.
Sono due persone da quel che pare poco amate in famiglia, e pare che la vita non abbia dato loro risposte migliori in seguito. Loro due sono il loro miglior progetto di vita a due nonostante tutto. Ora è come se finalmente attraverso il tradimento, che è l'infezione acuta, avessero preso coscienza che hanno una situazioni cronica pregressa e trascurata.
Non siamo di fronte alla solita coppia da tradimento semplicemente compensativo, prova ne sia che una ha detto all'altro devi perdonarti..................perchè credete lo abbia fatto?
Perchè ha capito che se lui anzichè accampare il diritto di tradire perchè trascurato si perdonasse per il tradimento fatto all'immagine che aveva di sè, forse arriverebbe ad una pacificazione interiore che permetterebbe anche a lei di partire da una costruzione ex novo. La moglie stessa in fondo cosa chiedeva? Che lui invece di continuare un palliativo di relazione, su cui impegnava le risorse analitiche migliori, affrontasse i veri problemi...............e creedo che per questo siamo ancora in tempo.
"bastardo dentro" ha fatto una similitudine fra le due situazioni, ma anche se simili non sono assolutamente parificabili.........lui era pronto ad abbandonare moglie e figli per l'amante, lancillotto ha sempre messo un paletto fermo, e non credo che fosse solo per la moglie, ma perchè comunque, anche se ha potuto tradire non si riconosceva come persona in una scelta del genere. Questo la racconta molto lunga su quasi tutta la faccenda.
Voi avete detto a lui che non poteva tenere in piedi neppure i saluti una tantum o gli auguri di Natale o compleanno con l'altra, la moglie non lo ha fatto forse perchè intuiva che non era questo che serviva; lui ha detto che ora smetterà, ma che gli mancherà quel filo di contatto .............. e non credo sia perchè sia ancora innamorato dell'altra, nè perchè abbiano qualcosa in piedi, ma solo per dare a quel rapporto quella difgnità che permettadi vederlo come una cosa passata ma che ha avuto una sua utilità. Sente il bisogno di mantenere una "larvata" amicizia con chi è stata causa di tante problematiche e forse la moglie che lo conosce capiva che non era una cosa grave ma sperava che lo facesse da solo quando avesse risolto il SUO problema.............. si dice sempre che gli uomini non lasciamo mai del tutto, qui siamo di fronte ad un ricordo e lo si vuole tenere accettabilee non nefando.
In fondo l'altra è stata uno "strumento sentimentale" che ha aperto la porta delle loro sofferenze ma che fra tanto vento e turbini ha anche portato l'ossigeno per guardarsi dentro.
Quanto alla moglie, credo che questa donna non abbia bisogno di conforto pedestre o disponibilità ai sentimenti, in nuce sa di averlo, ma che le si riconosca che il suo stesso malessere lo ha dovuto appartare per affrontare una crisi, e quindi la "bronchite" è diventata una "polmonite" .............. adesso sta prendendo una bella dose di "antibiotici morali e spicologici" ......... e prima di darla per persa sarebbe il caso di valutare la terapia, a volte si arriva ad una completa guarigione o ad una capoacità di rivedere con serenità e con rinnovato affetto e calore quello che una volta li legava pur essendo entrambi viziati da una situazione di amore negato pregresso.
Temo che quand'anche si separassero o, peggio, credessero di stare insieme per non disperdere quello che è stato farebbero un grandissimo errore. Ci sono gli estremi e le radici per rifondarsi e stavolta non su terra friabile di pregressi malesseri, ma sul cemento della consapevolezza e della persuasione. Amare non è sempre passione cieca, sappiamo quanto dura, ma può essere progetto di benessere unito dal bene reciproco e consolidato dalla liberazione dei motivi che hanno creato disagio. Il bene in amore corrisponde allo stare bene insieme, ed al volere il benessere dell'altro ed io credo, come per tanti altri, che queste persone abbiano questa chance se staranno insieme .......... non è una certezza è ovvio ma se arrivassero a "rompersi i francesismi"
dubito che troverebbero di più e di meglio altrove. Quello che sono stati capaci di fare e quello che saranno in grado di fare prima in negativo ed ora in positivo è abbastanza per sperare. Le affinità non si inventano e non si trovano sotto i sassi, l'amore spesso le confonde con la passione, ma essere affini significa sapere sempre cosa l'altro vuole o addirittura non sa di volere. E qui entra in campo l'amore esistenziale per la persona, che è quello più raro in assoluto, e nonb è mai la passione o l'innamoramento a darlo perhcè ne offre solo la patina esteriore, i veri bisogni sono spesso così profondi che se non si ha l'affinità iniziale e la voglia di aumentarla si va poco lontano.
Si chiedeva cosa sia amare............ ecco frose è questo, nell'innamoramento si vuole tutto il bene dell'altro perchè CI fa stare bene, nel vero amore si vuole il bene dell'altro perchè vogliamo che LUI/LEI stia bene anche senza riscontri.
Bruja

Ci sono momenti in cui potrei assumerti come Avvocato difensore, altri in cui dovrei buttarti giù dalla rupe....... Dopo questo post sono qui a chiederti quant'è la tua parcella
 

Bruja

Utente di lunga data
oooohhhhhhhh

Ci sono momenti in cui potrei assumerti come Avvocato difensore, altri in cui dovrei buttarti giù dalla rupe....... Dopo questo post sono qui a chiederti quant'è la tua parcella
Per la parcella, offre la ditta, ma perchè giù dalla rupe?................Ci buttavano gli scartellati mica i rompiballe!!!

Bruja
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Devo correggerti in una cosa cara FAY.

Il mio dubbio non è relativo al fatto che le "responsabilità" siano più importanti dell'amore. Fortunatamente nostra figlia vive già da sola con il suo fidanzato, ed è al corrente del recente tracorso, quindi non abbiamo bisogno di "stare insieme per il bene dei figli" (che poi non accetterei mai per rispetto a loro). Le nostre responsabilità sono più materiali e di "mutuo soccorso", ma questo è un lato della situazione. La discussione che oggi sono riuscito a portare in tavola è diversa, capire se tra noi è rimasto amore e che tipo di amore. Definito questo, si può delineare come sarà la nostra convivenza.

Tra noi è nata all'inizio della storia un'amicizia totale, la nostra differenza di età ci impediva di vederci diversamente da amici. Ci siamo ritrovati innamorati senza rendercene conto, e lo abbiamo avvertito quando provamo dolore a staccarci per un w.e. o per le ferie (lavoravamo nello stesso gruppo societario). Proprio questa amicizia responsabile e matura ci ha permesso di buttare giù le basi della nostra unione, sapevamo che un eventuale disamoramento, non avrebbe sconvolto la nostra vita!!

Da qui oggi la conferma. Noi ci guardiamo sempre in faccia quando ci parliamo e quando esponiamo i nostri disagi. Se ci amiamo ancora, possiamo vivere da amanti, se è sparito il sentimento, non può essersi cancellata la stima e il rispetto, seppur infangato, l'uno dell'altro. Questi giorni sono stati fondamentali per ritrovare questo rispetto e questa pulizia di rapporto.

Sappiamo che il concetto di "separati in casa" è una punizione severa per tutti, ma sappiamo che noi se dovessivo arrivare a questo, non sarebbe diverso da due amici che decidono di convivere per ottimizzare le necessità.

So che questo discorso meriterebbe molte più parole, ma spero di aver spiegato sufficientemente il concetto
Penso che sarebbe un disastro, visto il grado di consapevolezza di entrambi.
E non sarebbe credo accettabile per nessuno dei due perchè sarebbe accettare che non si è sciolto il nodo delle reciproche aspettative da questa "convivenza forzata".
Io vedo un Lancillotto che ha un grosso problema: quello di amare se stesso e i suoi desiderata, di non sentirsi in colpa per gli spazi che trova per se, come se fossero non spazi suoi ma sottrazione allo spazio dell'altra, intravedo anche una certa "soggezione" nei confronti della moglie, un desiderio di conformarsi a quello che lei si aspetta da lui.
Come contraltare vedo poco lei o meglio la vedo poco in ciò che dice lancillotto.
Ed è naturale che sia così a meno che lei stessa non scriva qui qualcosa.
Ma quello che intravedo è una donna forte, che un pò si arrocca in questo suo voler esser o almeno apparire forte, come se avesse paura in fondo che mostrarsi debole potesse portare al franare di tutta la situazione.
Ma proprio questo ritengo sia l'impedimento maggiore a iniziare il nuovo percorso, nel non riuscire ad abbandonarsi totalmente all'altro, con rinnovata fiducia.
Eppure da certi atteggiamenti raccontati da Lancillotto questo traspare come un suo desiderio.
Ha perfettamente ragione chi ha detto che nel non perdonarsi di lancy stia l'ostacolo maggiore: finchè non ci riuscirà non riacquisterà, ai propri occhi, la pari dignità per potersi confrontare apertamente con lei.
Sembrerà assurdo lancillotto ma a me pare che lei già ti veda così e che ti inviti continuamente a rapportarti a lei in questo modo paritario.
Ma non te lo vuole dire esplicitamente perchè poi non riuscirebbe più a capire se l'atteggiamento che assumeresti sarebbe derivante dalla sua sollecitazione o da un tuo reale proporti in siffatto modo.
Per lo meno io leggo così quel suo "girarti attorno" in maniera più "affettuosa", a cui hai accennato nei giorni scorsi.
 

Bruja

Utente di lunga data
Trottolino

Sai che la tua analisi potrebbe avere parecchie verità che non sono state ancora toccate?
Penso anch'io che ci sia molto di quello che dici, ma aggiungo anche un'altra cosa, può anche essere che la moglie abbia bisogno della pacificazione di lancillotto con sè stesso non per autoassolversi, si tratta di cosa molto più alta e sottile quella che intendo, ma perchè sia pronto a capire, a confrontarsi con i disagi della moglie che ha dovuto sempre appartarli perchè non c'era tempo all'epoca e perchè da ultimo lui stava risolvendo i suoi con tutti i cariche che ne sono conseguiti.
Non sò quando sia impraticabile lka convievnza amichevole, ma non ci credo molto neppure io solo per un aspetto che ritengo ancora in essere, ci sono sentimenti, di che entità o di che natura andrà valutato, ma ci sono.......... ed è da questi che bisogna partire; capirli, interpretarli e capitalizzarli.
Bruja

p.s. Trottolino come uomo ti ignoro, sei un traditore genetico
ma come utente e amico sei uno dalle idee preziose perchè il tradimento non ha mai spento in te la critica costruttiva e la voglia di abbattere barricate..........
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Penso che sarebbe un disastro, visto il grado di consapevolezza di entrambi.
E non sarebbe credo accettabile per nessuno dei due perchè sarebbe accettare che non si è sciolto il nodo delle reciproche aspettative da questa "convivenza forzata".
Io vedo un Lancillotto che ha un grosso problema: quello di amare se stesso e i suoi desiderata, di non sentirsi in colpa per gli spazi che trova per se, come se fossero non spazi suoi ma sottrazione allo spazio dell'altra, intravedo anche una certa "soggezione" nei confronti della moglie, un desiderio di conformarsi a quello che lei si aspetta da lui.
Come contraltare vedo poco lei o meglio la vedo poco in ciò che dice lancillotto.
Ed è naturale che sia così a meno che lei stessa non scriva qui qualcosa.
Ma quello che intravedo è una donna forte, che un pò si arrocca in questo suo voler esser o almeno apparire forte, come se avesse paura in fondo che mostrarsi debole potesse portare al franare di tutta la situazione.
Ma proprio questo ritengo sia l'impedimento maggiore a iniziare il nuovo percorso, nel non riuscire ad abbandonarsi totalmente all'altro, con rinnovata fiducia.
Eppure da certi atteggiamenti raccontati da Lancillotto questo traspare come un suo desiderio.
Ha perfettamente ragione chi ha detto che nel non perdonarsi di lancy stia l'ostacolo maggiore: finchè non ci riuscirà non riacquisterà, ai propri occhi, la pari dignità per potersi confrontare apertamente con lei.
Sembrerà assurdo lancillotto ma a me pare che lei già ti veda così e che ti inviti continuamente a rapportarti a lei in questo modo paritario.
Ma non te lo vuole dire esplicitamente perchè poi non riuscirebbe più a capire se l'atteggiamento che assumeresti sarebbe derivante dalla sua sollecitazione o da un tuo reale proporti in siffatto modo.
Per lo meno io leggo così quel suo "girarti attorno" in maniera più "affettuosa", a cui hai accennato nei giorni scorsi.

Penso che tu abbia ragione.
Lanci..mi pare che tu le abbia provate davvero tutte per ricostruire il vostro rapporto...ma che tu ti sia sempre sentito in difetto e che per questo tu e lei non abbiate fino ad ora mai veramnete preso in considerazione il fatto che per ricominciare..bisogna essee alla pari.


Ti sei già fustigato abbastanza.E' l'ora di volere nuovamente un rapporto equilibrato.
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Rispondo a tutti

Ormai il concetto del "non essermi perdonato" credo di averlo assimilato, già nel momento stesso che mia moglie lo ha pronunciato (la scorsa settimana), ho sentito un sobbalzo, come se avesse toccato un nervo infiammato!!!

E' chiaro che questa sensazione mi ha sempre fatto rifiutare un rapporto alla pari e mi sono sempre rifugiato in un angolino ad aspettare la punizione che poi non arrivava perchè la sua rabbia (quella di mia moglie) si sfogava sempre sulla persona che nel frattempo ho amato, e questo creava in me un senso di rivalsa e di difesa, spostando nuovamente l'oggetto del problema!

Non mi sono perdonato perchè sono venuto meno alle mie stesse aspettative, ho tradito me stesso prima di lei, ho creduto che ciò che ho preso, non fosse grave e ho sottovalutato il danno che ho fatto: un errore che non ho mai perdonato!!

Ho sempre accudito la mia famiglia, ho sempre risolto i problemi di tutti, ho sempre fatto fronte alle esigenze e alle avversità sacrificando tutto me stesso, ecco perchè non mi sono riconosciuto in quella circostanza. La parte peggiore peròl sta nel fatto che ho dovuto accettare che io non sono solo il paladino della famiglia, sono anche quel traditore che nel momento in cui ha sentito una necessità impellente, ha calpestato tutti i valori morali che IO MI ERO COSTRUITO!!! Ecco il problema, non erano valori imposti da altri, genitori, amici, moglie, NO, ERANO I MIEI VALORI!!!

Oggi sto affrontando questo conflitto: chi sono veramente?? E quanto contano le due facce di me stesso???

Per tornare al tema convivenza da separati in casa, ho specificato che quella soluzione può avvenire solo dopo che io e lei ci siamo parlati e capiti sui nostri reali sentimenti. Ovvio che se anche solo uno dei due ama profondamente, la convivenza così proposta non può funzionare, ma se entrambi abbiamo il sentimento assopito e non abbiamo più voglia di lottare per un progetto comune, ecco che la nostra stima reciproca potrà aiutarci a trovare la soluzione più giusta.

Per essere più chiari, ricordo che non ci siamo mai sposati, anche se in epoca passata glielo proposi, giusto anche per delle garanzie a lei che aveva dovuto rinunciare al lavoro per poter crescere nostra figlia e accudirmi visto che avevo orari infami per motivi di lavoro. Io la volevo garantire, lei ha sempre saputo di non averne bisogno........
 

Verena67

Utente di lunga data
caro lancillotto,
la tua storia e' davvero simile alla mia, con la differenza che mia moglie e ignara - o meglio non sa nulla per bocca mia anche se credo abbia capito - anche la mia storia e finita anche io ho lasciato andare la mia lei per cui avrei lasciato tutto e tutti. a differenza tua, forse da bravo bastardo, non sono riuscito ad aprirmi e andro' nella tomba con il mio segreto. anche io come te mi sono trovato senza accorgermi nelle braccia di un altra e anche io come te senza lei mi sento perso e cerco giorno per giorno dentro di me i valori e la forza per continuare. i due bimbi , nella loro innocenza aiutano, sono un potente collante ma non possono essere sufficienti. mia moglie si chiede i motivi della mia stanchezza e della mia apatia; mi sforzo, mi frusto per trovare in me le risorse, dovremo
cercare di capire se vogliamo veramente questo o se piusemplicemente lo riteniamo "doveroso" ti sono vicino, riposa se puoi, il sonno aiuta.
basrardo dentro


Vi sono vicina anch'io ma, da donna, so che all'occorrenza, se proprio non sopportassi piu' i mezzi rancori e i mezzi perdoni , me ne andrei. Non escludo niente di niente
E questo mi da' un senso di intima libertà!
Bacioni!
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Ormai il concetto del "non essermi perdonato" credo di averlo assimilato, già nel momento stesso che mia moglie lo ha pronunciato (la scorsa settimana), ho sentito un sobbalzo, come se avesse toccato un nervo infiammato!!!

E' chiaro che questa sensazione mi ha sempre fatto rifiutare un rapporto alla pari e mi sono sempre rifugiato in un angolino ad aspettare la punizione che poi non arrivava perchè la sua rabbia (quella di mia moglie) si sfogava sempre sulla persona che nel frattempo ho amato, e questo creava in me un senso di rivalsa e di difesa, spostando nuovamente l'oggetto del problema!

Non mi sono perdonato perchè sono venuto meno alle mie stesse aspettative, ho tradito me stesso prima di lei, ho creduto che ciò che ho preso, non fosse grave e ho sottovalutato il danno che ho fatto: un errore che non ho mai perdonato!!

Ho sempre accudito la mia famiglia, ho sempre risolto i problemi di tutti, ho sempre fatto fronte alle esigenze e alle avversità sacrificando tutto me stesso, ecco perchè non mi sono riconosciuto in quella circostanza. La parte peggiore peròl sta nel fatto che ho dovuto accettare che io non sono solo il paladino della famiglia, sono anche quel traditore che nel momento in cui ha sentito una necessità impellente, ha calpestato tutti i valori morali che IO MI ERO COSTRUITO!!! Ecco il problema, non erano valori imposti da altri, genitori, amici, moglie, NO, ERANO I MIEI VALORI!!!

Oggi sto affrontando questo conflitto: chi sono veramente?? E quanto contano le due facce di me stesso???

Per tornare al tema convivenza da separati in casa, ho specificato che quella soluzione può avvenire solo dopo che io e lei ci siamo parlati e capiti sui nostri reali sentimenti. Ovvio che se anche solo uno dei due ama profondamente, la convivenza così proposta non può funzionare, ma se entrambi abbiamo il sentimento assopito e non abbiamo più voglia di lottare per un progetto comune, ecco che la nostra stima reciproca potrà aiutarci a trovare la soluzione più giusta.

Per essere più chiari, ricordo che non ci siamo mai sposati, anche se in epoca passata glielo proposi, giusto anche per delle garanzie a lei che aveva dovuto rinunciare al lavoro per poter crescere nostra figlia e accudirmi visto che avevo orari infami per motivi di lavoro. Io la volevo garantire, lei ha sempre saputo di non averne bisogno........
E' tutto lì, lancy, tutto lì!

Anche se si crede in tutto ciò, profondamente e sinceramente, arriva un momento in cui NON CI SE LA FA PIU' ad anteporrre sempre gli altri a noi stessi.
Ci crediamo invincibili, ci carichiamo sulle spalle pesi e pesi convinti di potercela fare.
Ma poi arriva un momento in cui per qualche fattore magari esterno, uno stress particolare sul lavoro o una delusione banale, sentiamo le gambe farsi molli e ci ritroviamo schiacciati da tutti quei pesi!
E avvertiamo la necessità di buttare all'aria quei pesi, di sentirci nuovamente liberi e leggeri.
E quella sensazione è inebriante, ci fa sentire di nuovo vivi solo per noi stessi.
Solo in un secondo momento ci giriamo e ci avvediamo che nel toglierli quei pesi li abbiamo magari fatti cadere malamente, vediamo le scomaccature che abbiamo procurato e iniziamo ad interrogarci se era giusto, se non abbiamo esagerato. E ci dimentichiamo delle nostre scomaccature, che non sono venute meno, son sempre lì, ma ci preoccupiamo di rimediare a quelle che abbiam procurato.
Ma le nostre? prima o poi tornano a galla, come un colpo di frusta che quasi ci siam scordati aver preso, e che in genere ci dà solo qualche dolenzia quando cambia il tempo.
Ma prima o poi ci blocchiamo col collo e ce ne ricordiamo eccome di averlo trascurato, di non aver fatto tutta la fisioterapia necessaria, i massaggi giusti e crediamo di risolvere tutto con un'iniezione di muscoril che aiuta si, ma solo fino al prossimo blocco!

Accettare di essere deboli, fallibili, uomini e non supereroi e di non aver paura di mostrarsi tali può essere un'ottima terapia.
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
E' tutto lì, lancy, tutto lì!

Anche se si crede in tutto ciò, profondamente e sinceramente, arriva un momento in cui NON CI SE LA FA PIU' ad anteporrre sempre gli altri a noi stessi.
Ci crediamo invincibili, ci carichiamo sulle spalle pesi e pesi convinti di potercela fare.
Ma poi arriva un momento in cui per qualche fattore magari esterno, uno stress particolare sul lavoro o una delusione banale, sentiamo le gambe farsi molli e ci ritroviamo schiacciati da tutti quei pesi!
E avvertiamo la necessità di buttare all'aria quei pesi, di sentirci nuovamente liberi e leggeri.
E quella sensazione è inebriante, ci fa sentire di nuovo vivi solo per noi stessi.
Solo in un secondo momento ci giriamo e ci avvediamo che nel toglierli quei pesi li abbiamo magari fatti cadere malamente, vediamo le scomaccature che abbiamo procurato e iniziamo ad interrogarci se era giusto, se non abbiamo esagerato. E ci dimentichiamo delle nostre scomaccature, che non sono venute meno, son sempre lì, ma ci preoccupiamo di rimediare a quelle che abbiam procurato.
Ma le nostre? prima o poi tornano a galla, come un colpo di frusta che quasi ci siam scordati aver preso, e che in genere ci dà solo qualche dolenzia quando cambia il tempo.
Ma prima o poi ci blocchiamo col collo e ce ne ricordiamo eccome di averlo trascurato, di non aver fatto tutta la fisioterapia necessaria, i massaggi giusti e crediamo di risolvere tutto con un'iniezione di muscoril che aiuta si, ma solo fino al prossimo blocco!

Accettare di essere deboli, fallibili, uomini e non supereroi e di non aver paura di mostrarsi tali può essere un'ottima terapia.
Io ERO INVINCIBILE!!!

Ho sempre saputo che la perfezione non esisteva, ma in fondo dentro ognuno di noi si sente un po' un superuomo e ciò che avevo dovuto affrontare nella mia aveva rafforzato questo concetto, spostando nel tempo quel confronto con me stesso che prima o poi doveva avvenire.

Adesso forse vi sono più chiare anche le mie prese di posizione, figlie di una vita ad inseguire la "perfezione" nei rapporti umani.......
 

Bruja

Utente di lunga data
argomento spostato

Lancillotto stiamo analizzando la tua vita di coppia, il tuo disagio con tua moglie e il tuo tradimento che aveva i suoi motivi, e/o non prendiamo in considerazione gli altri 20 anni della tua vita che mi pare di carichi pendenti, come hai già detto, te ne ha messi addosso parecchi.
Mi spiego giusto per fare l'avvocato non del diavolo ma della causa............. quanto di quello che avevi già sulle spalle è caduto nel rapporto ed ora è il rapporto che lo sta pagando.............e sia chiaro, vale anche per tua moglie.
Qui mi pare che continuiamo a guardare chi sopporta, chi ama, chi prova ancora un bene tale da stare insieme, ma la domanda principe diventa un'altra........... quanto di quello che è nella coppia NON è colpa della coppia ma lo PAGA la coppia?
Quanto c'entra l'amore ed il rancore del tuo tradimento e delle vostre vicissitudini con i guasti che altri hanno fatto su di voi e che l'un l'altro dovreste perdonarvi perchè non potete addebitarli a chi pare che ora vi stia ancora sulle spalle?
Sbaglio? Forse sì, forse no ma una riflessione io la farei!!!
Tu sei un superuomo a cui hanno rubato l'infanzia e forse la giovinezza e lei, chissà, magari è una donna che ha dovuto diventare dura per i casi della vita ed ora non è semplice levarsi la corazza................
Ecco cosa mi sta suggerendo questa vostra vicenda; state tirando i fili della vostra vita e come tirante usate la coppia che mi pare già di suo abbia i problemi che hanno tutti nel bene e nel male!
Voi non avete un problema di coppia, voi siete un problema nella coppia e sperate di poterlo scaricare sulla coppia..............errore madornale, la coppia può anche dividersi o stare unita, siete voi che dovete risolvere i VOSTRI problemi, e non distraendovi o pensandpo di usare il placebo di conoscenze o amicizie, quei problemi ci saranno con o senza la coppia perchè vanno risolti insieme ma con formula individuale.
Scusa la brutalità lancy, ma quando vedo che una persona ha il mal di testa per anni e continua a usare gli analgesici prendendosela con loro perchè non funzionano, mi domando perchè non vada a monte del malessere! Forse voi potete aiutarvi più di quanto non abbiate saputo fare fino ad ora, cercando il problema a monte che non dipende da voi e non riguarda voi ma pesa e influisce su di voi! E' qualcosa che sta fuori dalla coppia ma ci si è infilato come un parassita.
Ecco quindi che l'analgesico diventa la coppia, che ha tanti compiti, ma non può guarire quello che alla fine non è di sua competenza!!!
Andresti da un tuo amico a caricarlo del peso di dover sopportare un datore di lavoro stronzo??? Forse a chiacchiere una volta tanto per parlarne, ma sperare che lui risolva il problema è non avere chiaro quale sia la geografia dei problemi!!
Bruja
 

Miciolidia

Utente di lunga data
tutti argomenti che condivido...ma sembra che si giri intorno ad unico problema:" come accettarsi e fare accettare a chi ci sta intorno che il nostro amore si sia trasformato ( per mille ragioni comprensibilissime e condivise ) trasformato in un qualcosa che non è piu' quello che era" E quindi:

Spostarsi mentendo all'altro?

Spostarsi dichiarandolo all'altro?


Rimanere fermi e non ascoltarsi?- mentre la somatizzazione si acuisce?


L'ho scritto mesi fa, quando il bicchiere si rompe, si potranno rimettere i cocci insieme, ma un bicchiere sano non ritornerà piu' ad esserlo.

Non ho conosciuto relazioni di coppie che onestamente potrebbero dimostrami il contrario.

vedo solo galleggianti di opportunità intorno a me.

oppure scelte responsabili e nette.

Quanto alla convivenza in amicizia non so ancora se è possibile, come ho anche visto delle separazioni in amicizia, dove le circostanze economiche , guarda caso, lo permettevano.

nessun danno a nessuno, tutto rimaneva invariato nella gestione delle responsabilità e attenzioni verso la famiglia.
 

Bruja

Utente di lunga data
...............

Se il problema fosse solo accettare che quello che lega una coppia si sia trasformato non credo che si incontrerebbero tanti problemi............. non sò, ma ho la sensazione che quello che li legava fosse un sodalizio affettivo fortissimo contro gli altri...................e se ora diventasse un affetto, amore, sentimento fortissimo per loro stessi?
A volte una cosa finisce, ma il come finisce o perchè la si lasci finire ha molteplici ragioni.
Se in un caso come questo ci fossero gli estremi per ricominciare facendo piazza pulita dei malesseri, dei tradimenti, dei rancori, delle infiltrazioni di terze persone perchè finalmente si è tolta la coltre di malintesi che c'era?
Quello che intendo è perchè ad altri abbiamo detto tutti, guarda che un cristallo rotto avrà dempre la vena della rotturas e spesso hanno voluto provarci lo stesso a ricostruire, e qui che più che una rottura, si sta levando la patina gelatinosa che copriva la vista ai veri problemi riteniamo che la soluzione sia nella coppia, meglio, nella separazione della coppia............... io credo che starebbero tanto male da separati che da uniti se non risolvono gli ALTRI problemi, quindi perchè non tentare insieme e, magari, trovare un nuovo modo di rapportarsi che non sia un ripiego ma una strada mai percorsa.
Bruja
 
O

Old giulia

Guest
Il perdono

E' facile dire "ti perdono" ma io penso che se ancora c'è rancore ricordare certi avvenimenti fa ancora tanto male nn c'è perdono; nn lo si sente dentro ecco perchè difficile lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare uan nuova vita.
Io ho lasciato la libertà a mio marito di decidere, se voleva poteva andarsene ma nn l'ha fatto ed io, ancora circa un anno fa, appena successo lo tsunami, gli ho detto "nn so se mai riuscirò a perdonarti" e ancora oggi nn sono riuscita a dirgli "ti amo".
Non so se lo amo, la mia rabbia ed il mio rancore sono ancora presenti e forse annebbiamo quel sentimento che tanto vorrei essere certo.
Io ho perso la fiducia, nn riesco a buttarmi tra le sue braccia in modo incondizionato, ho paura di cadere.
Ecco forse perchè in certi momenti, quando la mente viene avvolta da brutti pensieri, lo aggredisco e ancora lo insulto (veramente entrambi, anche lei...)
Dici Lanci

"E' chiaro che questa sensazione mi ha sempre fatto rifiutare un rapporto alla pari e mi sono sempre rifugiato in un angolino ad aspettare la punizione che poi non arrivava perchè la sua rabbia (quella di mia moglie) si sfogava sempre sulla persona che nel frattempo ho amato, e questo creava in me un senso di rivalsa e di difesa, spostando nuovamente l'oggetto del problema!"

Le nostre storie Lanci sono diverse e rovesciate ma il concetto del "perdono" è simile.
Pensi davvero che tua moglie sia sincera quando dice di averti perdonato?
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
E' facile dire "ti perdono" ma io penso che se ancora c'è rancore ricordare certi avvenimenti fa ancora tanto male nn c'è perdono; nn lo si sente dentro ecco perchè difficile lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare uan nuova vita.
Io ho lasciato la libertà a mio marito di decidere, se voleva poteva andarsene ma nn l'ha fatto ed io, ancora circa un anno fa, appena successo lo tsunami, gli ho detto "nn so se mai riuscirò a perdonarti" e ancora oggi nn sono riuscita a dirgli "ti amo".
Non so se lo amo, la mia rabbia ed il mio rancore sono ancora presenti e forse annebbiamo quel sentimento che tanto vorrei essere certo.
Io ho perso la fiducia, nn riesco a buttarmi tra le sue braccia in modo incondizionato, ho paura di cadere.
Ecco forse perchè in certi momenti, quando la mente viene avvolta da brutti pensieri, lo aggredisco e ancora lo insulto (veramente entrambi, anche lei...)
Dici Lanci

"E' chiaro che questa sensazione mi ha sempre fatto rifiutare un rapporto alla pari e mi sono sempre rifugiato in un angolino ad aspettare la punizione che poi non arrivava perchè la sua rabbia (quella di mia moglie) si sfogava sempre sulla persona che nel frattempo ho amato, e questo creava in me un senso di rivalsa e di difesa, spostando nuovamente l'oggetto del problema!"

Le nostre storie Lanci sono diverse e rovesciate ma il concetto del "perdono" è simile.
Pensi davvero che tua moglie sia sincera quando dice di averti perdonato?

Si, sono certo delle sue intenzioni. In tutti questi anni ho sempre saputo quando mia moglie era sincera e quando "mentiva" perchè non voleva affrontare una discussione (solitamente quando l'argomento riguardava nostra figlia). Ovvio che come sempre tra il dire e il fare.........

Spero riesca a trovare le risposte che desidera da me....
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top