Difatti, per questo sono contraria a fare domande e volere a tutti i costi un'ammissione di colpa e relativo pentimento.Perché in fin dei conti ammettere di avere al fianco un uomo che non è così perfetto un po' danneggia anche l'immagine che ci si è creati.
Io noto che non poche donne tengono molto a questa visione di sé che è anche il valore che si attribuiscono.
Sono orgogliose e se la prendono - in genere - se le contraddici, se manchi agli appuntamenti, se fai dei regali sbagliati, anche se ti vesti non in maniera adeguata uscendo con loro o per comportamenti che loro si attendono in quelle occasioni.
A volte ho la sensazione che relazionarsi con questo genere di donne sia come avere uno scambio commerciale, in cui il valore che loro attribuiscono alla concessione del loro tempo che mettono a disposizione per te debba essere ripagato in altra maniera, ovvero attraverso una sottomissione alle loro aspettative, senza troppi sconti.
Mi è capitato di ascoltare frasi come "Ma io sono esigente", per dire, che dicono molto di come si intende una relazione, che non prevede l'accoglienza reciproca ma una gestione accurata del potere e delle concessioni.
E nel caso del tradimento, ammettere che il valore che ci si è attribuiti in fin dei conti era sbagliato o sostanzialmente inutile, ha un costo troppo forte da sopportare.
Meglio prendersela con l'amante, che ci ha rubato quell'immagine di valore.
Nella realtà nessuno di noi vale così tanto da non essere tradito e non è comunque il valore di una persona a generare la fedeltà.
Non ho bisogno di questo, io sò il mio valore e quello che ho dato. Il resto è un problema di lui, se io mi allontano e non sono più la stessa è la conseguenza alle sue azioni. E' lui a doversi fare delle domande di cosa ha perso e guadagnato alla fine della partita.
Prendere le distanze, per me è fondamentale.