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Eratò

Utente di lunga data
Non voleva offendere, e non ha offeso... nemmeno in generale. Si parlava di esseri umani, non solo di uomini. Sulla crudeltà non c'è nessuna differenza di genere. Le donne al potere si comportano esattamente come noi.
Ma non mi risulta di aver scritto che esistono differenze intanto... Ho scritto che non mi pareva che Fantastica volesse offendere e non ho quotato nessuno e a questo si riferiva il "parlavo in generale"... Poi ho parlato di imprevedibilità del essere umano e nella definizione di essere umano rientrano sia i maschi sia le femmine.
 

Nobody

Utente di lunga data
Ma non mi risulta di aver scritto che esistono differenze intanto... Ho scritto che non mi pareva che Fantastica volesse offendere e non ho quotato nessuno e a questo si riferiva il "parlavo in generale"... Poi ho parlato di imprevedibilità del essere umano e nella definizione di essere umano rientrano sia i maschi sia le femmine.
L'eventuale offesa di qualcuno, era relativa alle presunte differenze. Che appunto, non ci sono.
 

Nobody

Utente di lunga data
Quoto in particolare l'ultimo periodo. Più che la biologia,tirerei in ballo - inizialmente - il fondamentalismo religioso
( sia esso cattolico,giudaico od islamico ) che - sostanzialmente - secondo me è alla base di questa e di moltissime altre tragedie.Penso che il fondamentalismo sia l'affermazione dell'autorità religiosa come olistica e assoluta, che non ammette critiche e limitazioni, in esso si dichiara che specifici dettami religiosi ed etici ,derivati dalle Scritture,debbano essere riconosciuti pubblicamente e fatti rispettare legalmente. E qui mi collego a quanto scrive Fantastica,il principale punto controverso tra un fondamentalista ed umanista ( cogito ergo sum ) è l'autoritarismo che assume la religione anche nella politica e nella vita sociale,emanando leggi che diano al proprio credo la forza di una legge secolare, con la quale "convincere" tutti a vivere secondo i loro precetti morali. Perchè molti musulmani passano al fondamentalismo..... penso che forse ci possa essere una vulnerabilità psicologica associata al bisogno di appartenenza insito in ogni essere umano. Freud scriveva che ciò che si odia negli altri, spesso è qualcosa che non si vuole vedere dentro di sè. Il conflitto che ne nasce alimenta le dinamiche di distruzione; la rabbia,l'odio ( in questo caso religioso ) sono dei fuochi che si autoalimentano fino alla distruzione avvenuta dell'ipotetico "avversario". Ma in questo modo ci saranno sempre nuovi "avversari" , perchè i veri avversari siamo noi stessi ( totalitarismi europei di qualche decennio fa, integralismo islamico ora ).
Il vero avversario è sempre dentro ognuno di noi. L'importante è conoscerlo.
 

Eratò

Utente di lunga data
L'eventuale offesa di qualcuno, era relativa alle presunte differenze. Che appunto, non ci sono.
Cioè è stato scritto che gli uomini son potenzialmente più crudeli e violenti delle donne? Non è così. Siamo tutti capaci di tutto in senso positivo e negativo perché imprevvedibili. Questa è la mia opinione almeno.
 

Eratò

Utente di lunga data
Verissimo. Pensa come ha utilizzato Netflix questa frase :

" “I nostri veri avversari siamo noi stessi nella capacità di convincere il pubblico ....... "
Ma la vera questione è : siamo convinti al 100% di conoscere ogni nostro aspetto a tale punto da poter controllare ogni nostro possibile comportamento annullando in parte l'imprevvedibilita che ci contradistingue da sempre?
 

Nobody

Utente di lunga data
Cioè è stato scritto che gli uomini son potenzialmente più crudeli e violenti delle donne? Non è così. Siamo tutti capaci di tutto in senso positivo e negativo perché imprevvedibili. Questa è la mia opinione almeno.
Che poi semmai sarebbe il contrario... ma diciamo che sulla crudeltà non c'è differenza.
 

Nobody

Utente di lunga data
Ma la vera questione è : siamo convinti al 100% di conoscere ogni nostro aspetto a tale punto da poter controllare ogni nostro possibile comportamento annullando in parte l'imprevvedibilita che ci contradistingue da sempre?
Sono convinto al 100% che non eserciterò mai violenza su un inerme e in generale su chi non la merita. In ogni circostanza. Non ogni nostro aspetto, questo aspetto di cui d'altronde si parlava.
 

Eratò

Utente di lunga data
Sono convinto al 100% che non eserciterò mai violenza su un inerme e in generale su chi non la merita. In ogni circostanza. Non ogni nostro aspetto, questo aspetto di cui d'altronde si parlava.
Ma perchè la metti sul personale?È cosi per te, è una tua certezza e va bene ma possiamo dire lo stesso riguardo a miliardi di persone sulla terra? Infatti non ho fatto dei riferimenti personali...
 

Nobody

Utente di lunga data
Ma perchè la metti sul personale?È cosi per te, è una tua certezza e va bene ma possiamo dire lo stesso riguardo a miliardi di persone sulla terra? Infatti non ho fatto dei riferimenti personali...
La metto sul personale perchè me l'hai chiesto. Se fai una domanda, rispondo. Degli altri non ti so dire.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Ma la vera questione è : siamo convinti al 100% di conoscere ogni nostro aspetto a tale punto da poter controllare ogni nostro possibile comportamento annullando in parte l'imprevvedibilita che ci contradistingue da sempre?
Ciao ! dunque,la domanda è interessante.... domanda alla quale rispondo non in generale ma per quanto riguarda,ovviamente, me stesso. Non sono convinto di conoscere me stesso ( dal punto di vista emotivo/reazionale) al 100%,posso solo dire che nelle situazioni di gravissimo pericolo nelle quali mi sono trovato ho avuto reazioni estremamente razionali ( e non impulsive ) , dal momento che l'aspetto razionale,per quanto mi riguarda,riesce a "controllare" l'emotività. Di certo non sono in grado di affermare che sarà sempre così,dipende dalle situazioni e frangenti nelle quali potrei trovarmi in futuro. Quando parli,giustamente,di imprevedibilità che ci contraddistingue penso si debba "ricollocarla" in antitesi al nostro spirito di conservazione ( nel mondo animale generalmente l'imprevedibilità comportamentale "soccombe" rispetto allo spirito di conservazione ). Ed a questo punto sarebbe auspicabile che l'imprevedibilità comportamentale non abbia mai il sopravvento sulla ratio.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Quoto in particolare l'ultimo periodo. Più che la biologia,tirerei in ballo - inizialmente - il fondamentalismo religioso
( sia esso cattolico,giudaico od islamico ) che - sostanzialmente - secondo me è alla base di questa e di moltissime altre tragedie.Penso che il fondamentalismo sia l'affermazione dell'autorità religiosa come olistica e assoluta, che non ammette critiche e limitazioni, in esso si dichiara che specifici dettami religiosi ed etici ,derivati dalle Scritture,debbano essere riconosciuti pubblicamente e fatti rispettare legalmente. E qui mi collego a quanto scrive Fantastica,il principale punto controverso tra un fondamentalista ed umanista ( cogito ergo sum ) è l'autoritarismo che assume la religione anche nella politica e nella vita sociale,emanando leggi che diano al proprio credo la forza di una legge secolare, con la quale "convincere" tutti a vivere secondo i loro precetti morali. Perchè molti musulmani passano al fondamentalismo..... penso che forse ci possa essere una vulnerabilità psicologica associata al bisogno di appartenenza insito in ogni essere umano. Freud scriveva che ciò che si odia negli altri, spesso è qualcosa che non si vuole vedere dentro di sè. Il conflitto che ne nasce alimenta le dinamiche di distruzione; la rabbia,l'odio ( in questo caso religioso ) sono dei fuochi che si autoalimentano fino alla distruzione avvenuta dell'ipotetico "avversario". Ma in questo modo ci saranno sempre nuovi "avversari" , perchè i veri avversari siamo noi stessi ( totalitarismi europei di qualche decennio fa, integralismo islamico ora ).
Ottimo. Tiri in ballo un argomento CULTURALE, quale è la religione autoritaria che fa da collante di interi gruppi umani e non solo li autorizza, ma li invita a comportarsi come si deve, cioè anche a lapidare una donna, perché così si fa, così è giusto.
Me ne importa un fico di sostenere l'insostituibilità e l'unicità di ognuno di noi su questa Terra, perché si tratta di ovvietà, scusate... Molto più interessante e foriero di riflessioni proprio sulla parte oscura e imprevedibile (Eratò) di se stessi e provare a mettersi nei panni di quegli uomini scagliatori di pietre. E torno al perché ho scritto quella provocazione iniziale del treddì: identificarsi con le vittime della violenza a cosa serve? Credo di non andare troppo lontana dal vero se dico che serve prima di tutto a rassicurarsi sul fatto che noi siamo diversi da "loro", noi siamo i "buoni", loro sono i "cattivi". Provare a identificarsi (non a sostituirsi, che è ovviamente impossibile) con chi il male lo fa ha una qualche utilità in più, che consiste: primo nel riconoscere che loro sono pur sempre esseri umani e non bestie; secondo: che se loro sono esseri umani, le sono anche io e il male che io riconosco in loro potrei farlo anche io, in altre forme, in altri modi, ma pur sempre male. Se la nostra cultura serve a qualcosa non è perché serve a farci sentire alieni da certi orrendi delitti, ma perché serve a coltivare un'ampiezza di prospettive tale, da evitare la trappola, appunto propria peraltro dei fondamentalismi ideologici, del noi vs loro e della coscienza pulita per essere nel giusto.
Con questo, non è un invito a sentirsi in colpa, per niente. È un invito a considerare che prima di tutto in quanto esseri umani siamo capaci di violenza tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione, condizioni di vita, appartenenze, stato di famiglia, ideologia e che sempre prima di guardare all'altro, come bene ha insegnato la filosofia greca e secoli di pensiero occidentale FILOSOFICO, è più produttivo guardare a sé NON come latori di bene, ma come potenziali latori di male.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Ottimo. Tiri in ballo un argomento CULTURALE, quale è la religione autoritaria che fa da collante di interi gruppi umani e non solo li autorizza, ma li invita a comportarsi come si deve, cioè anche a lapidare una donna, perché così si fa, così è giusto.
Me ne importa un fico di sostenere l'insostituibilità e l'unicità di ognuno di noi su questa Terra, perché si tratta di ovvietà, scusate... Molto più interessante e foriero di riflessioni proprio sulla parte oscura e imprevedibile (Eratò) di se stessi e provare a mettersi nei panni di quegli uomini scagliatori di pietre. E torno al perché ho scritto quella provocazione iniziale del treddì: identificarsi con le vittime della violenza a cosa serve? Credo di non andare troppo lontana dal vero se dico che serve prima di tutto a rassicurarsi sul fatto che noi siamo diversi da "loro", noi siamo i "buoni", loro sono i "cattivi". Provare a identificarsi (non a sostituirsi, che è ovviamente impossibile) con chi il male lo fa ha una qualche utilità in più, che consiste: primo nel riconoscere che loro sono pur sempre esseri umani e non bestie; secondo: che se loro sono esseri umani, le sono anche io e il male che io riconosco in loro potrei farlo anche io, in altre forme, in altri modi, ma pur sempre male. Se la nostra cultura serve a qualcosa non è perché serve a farci sentire alieni da certi orrendi delitti, ma perché serve a coltivare un'ampiezza di prospettive tale, da evitare la trappola, appunto propria peraltro dei fondamentalismi ideologici, del noi vs loro e della coscienza pulita per essere nel giusto.
Con questo, non è un invito a sentirsi in colpa, per niente. È un invito a considerare che prima di tutto in quanto esseri umani siamo capaci di violenza tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione, condizioni di vita, appartenenze, stato di famiglia, ideologia e che sempre prima di guardare all'altro, come bene ha insegnato la filosofia greca e secoli di pensiero occidentale FILOSOFICO, è più produttivo guardare a sé NON come latori di bene, ma come potenziali latori di male.
Perfettamente d'accordo.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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