Fortunatamente questi casi tragici sono meno frequenti della morte di bambini in casa, per incidenti o per percosse dei genitori.
Solo noi vogliamo pensare ai cani come buoni. Ma i cani non sono né buoni né cattivi, sono cani. Noi proiettiamo su di loro noi stessi e confondiamo, ad esempio, atteggiamenti di sottomissione al capo branco, che dovremmo essere noi, per affetto. A volte il capo branco è il cane.
Bisogna sempre tenere conto invece che non sono sempre prevedibili.
C’è anche l’abitudine tra persone che vivono in ambienti deliquenziali di avere cani pericolosi per vari scopi.
trovo molto sensato quanto dici.
Avendo cani e avendone sempre avuti ti dico che intanto bisognerebbe prendere un cane solo dopo che è stato educato per i primi tre mesi dalla madre. Infatti nei primi mesi di vita la madre li socializza e li rende equilibrati anche mordendoli se è necessario.
E poi quando entrano in casa, soprattutto all’inizio, bisogna dettare regole ferree.
Ad esempio mangia sempre prima l’umano del cane.
In strada e’ l’umano che precede il cane nelle svolte.
Quando si rientra in casa e’ sempre l’umano a precedere il cane sull’ uscio.
Piccoli accorgimenti che dettano una gerarchia fra umano e cane.
Poi ovviamente la famiglia è composta da più persone che diventano ne più ne meno di un branco per il cane. In un contesto familiare dunque ci sarà sempre un solo capo branco e gli altri saranno gregari.
Te ne accorgi facilmente.
In presenza mia e di marito i cani aspettano il mio ordine. Se parla prima marito loro lo guardano fermi e aspettano che sia io a ribadire l’ordine per poi eseguirlo.
Se marito e’ solo allora loro eseguono gli ordini di marito.
In presenza di bambini dovrebbe essere il capo branco umano a dettare regole stringenti su entrambe le specie.
I cani mal sopportano un contesto privo di gerarchia e incoerente.