Ho capito benissimo.
Questo l'hai scritto tu, non il fantasma formaggino.
Ripeto e amplio.
Quando ho avuto mia figlia, la prima di solo due, ho avuto subito chiaro di avere una responsabilità che avrebbe condizionato le mie scelte. Ma (ad altri può apparire paradossale) questa cosa non l’ho vista come un peso, ma come una valorizzazione di ogni momento. Non mi dilungo per non annoiare. Chi capisce, capisce, chi non capisce, non capirebbe nemmeno se mi dilungassi.
E sì, dopo sono diventata più prudente alla guida e in moltissime altre cose e anche nella cura della mia salute.
Certamente con i figli adulti ho sentito molto meno questa responsabilità. Non li avrei lasciati abbandonati, ma autonomi.
Però sono loro che sono passati a sentire responsabilità per me e a sollecitarmi per aver cura di me.
In questo mio contesto mi sono sorte
perplessità in merito al correre rischi e per cosa può valere la pena correrli.
Da lì mi è giunto il pensiero che se può essere non solo comprensibile fare, ma si può anche sostenere chi vuole fare un intervento estetico da giovane. Mentre mi è parso un rischio evitabile quando dovremmo avere accettato le nostre imperfezioni.
Non sono entrata nel merito del caso specifico sia perché non so nulla, se non ciò che sanno tutti, di chirurgia, ma anche se ne sapessi non commenterei.
A un certo punto della vita non potremmo accettare noi stessi e i segni del tempo?
Lo chiedo, perché faccio fatica anch’io.
Poi se ci volete vedere giudizi e condanne, fatti vostri.