È un dato di fatto la percentuale di errori, per complicanze o per errore umano, il mio punto in primo luogo era per cosa rischiare e in seconda istanza quale idea di accettabilità del nostro corpo ci siamo formati da non accettare diversità che vengono considerate inestetismi e di normale decadenza estetica dovuta agli eventi o alla età.
Se vedete qualsiasi documentario di repertorio della Rai, vedrete che in un tempo che vogliamo pensare lontano, ma lontano non è, le persone sono, secondo i parametri attuali, brutte. Perché le vediamo brutte? Perché, sempre per i parametri attuali, non curate, anzi proprio trascurate, con i denti storti o cariati o mancanti, capelli non aggiustati con tagli semplici, ricci o crespi o dritti a spinacio, corpi che oggi verrebbero definiti “non conformi” proprio da chi è sovrappeso, come se esistessero corpi conformi a cosa? Non sto parlando di disturbi alimentari, ma di accettare tranquillamente di non poter essere sempre come a vent’anni. Per non dire della non accettazione dei normali cambiamenti del viso che fanno distinguere una adolescente da una donna adulta e poi da una madre di una adolescente o una nonna.
Il rischio di morire dovrebbe essere il maggiore deterrente. Ma non lo è. Come non lo è il risultato evidente in molte giovani di cambiare molte parti del viso fino a rendersi irriconoscibili e spesso dei mostri.
Non sarebbe meglio apprezzare una individuale non bellezza “non conforme”?
P.S. Ovviamente l’intervento del dentista è normale e auspicabile. Ma ormai viene visto come normale e auspicabile l’uso di faccette per modificare anche la misura dei denti... non conformi perché piccoli.