ciao Brunetta,
riprendo questo post perchè ha il distacco della ponderazione, I tratti della certezza e mi ha dato tanto da pensare
domando:
cosa c'è di male nel fare un duello? Eravamo ad armi pari e non ho giocato sporco
Non capisco perchè la vittima non possa arrogarsi il diritto di chiedere giustizia del carnefice ed ottenerla direttamente se non esistono vie alternative praticabili (senza nuocere ad altri - aggiungo: no Fiammetta, la sua famiglia non sarà sul lastrico per questo, nemmeno lontanamente)
E' vero, ho spostato il 'conflitto' dal lato sentimentale a quello professionale. Su quello sentimentale avevo perso io. Perchè non scegliere un terreno a me amico? O sarebbe stato meglio se avessi chiamato la sua moglie per aggiornarla su quanto scarso è lui come promotore e scaltro quale donnaiolo?
O semplicemente dovevo rigare dritto, io, ancora, senza un moto di ribellione? Perchè?
Chi è titolato allora dare a figuri di questo tipo una lezione? E con quale modo?
Qualcuno ha scritto che per tutti la resa dei conti arriva. Ma come? Ma da chi??
Io avevo il movente, l'arma e la volontà. E l'ho fatto
E tutt'ora sono convinto che avrei potuto fare 10 volte peggio e mi sono trattenuto per non fare andar di mezzo gente ignara, Ma non sono certo che lasciare ignari gli incolpevoli sia giusto. Anzi, sono convinto del contrario. E sono convinto che "chi è casua del suo male, deve piangere solo se stesso".
Brunetta spiegamelo in modo che capisca una volta per tutte