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Mi dispiace chi ha il bisogno di essere visto.
È un bisogno di riconoscimento posto in una esibizione.
Proprio come chi fa l’impennata. Significa pensare di piacere per l’impennata e non poter piacere senza.
Ho capito il tuo dispiacerti.
Se ci pensi, però, anche noi che scriviamo qui abbiamo bisogno di essere visti. Alternativamente non scriveremmo su un forum per mostrare le nostre immagini, i nostri pensieri, per discuterli.
E, chi più chi meno, si piace ANCHE perchè piace.
Che poi questa forma di esibizione umana riguardi il saper fare una impennata con la moto, arrampicarsi a 8000 o produrre pensieri è il contenuto.
Si torna sempre all'assoluto di un significato.
Esibizione.
Io non vedo nulla di male nell'esibizione.
Se l'esibizione non è l'UNICA via.
Vedo invece parecchie disfunzioni nei giudizi (che vengono usati contro chi si esprime) emessi riguardo questa o quella esibizione, che è esposizione.
Chi non ha bisogno di esser visto è altrettando dispiacevole a mio parere rispetto a chi ha bisogno di esser visto.
Parlando di estremi.
Poi c'è quell'oscillazione fra visto e non visto che caratterizza le vite di ognuno e il mondo in cui ci si scorre in mezzo senza aggrapparsi ai principi per stabilire l'oscillazione.
Devo dire che fra chi si esibisce impennando col motorino - anche a 50 anni - e chi si esibisce coltivando e nutrendo una passione, io trovo maggior risonanza nel secondo caso.
Dove l'esibizione è sostenuta da competenze particolari, che lasciano eredità e segni in chi resta.
Ma fondamentalmente non mi dispiace per nessuno.
Se no dovrei dispiacermi per chi decide di entrare in clausura, per chi si aggrappa ai principi per stare in piedi, per chi muore per gli ideali, etc etc. insomma, per tutti quelli che non scelgono quello che sceglierei io.
E fondamentalmente ognuno sceglie invece la vita in cui si trova meglio.
Io ribadisco il pensiero che la responsabilità rispetto ad una famiglia non si misura semplicemente nel rimanere vivi.
Ma la si misura nella presenza che si da, anche economica e materiale. E nella corresponsabilità.
Quindi ci sono genitori che io considero irresponsabili che in montagna ci vanno da seduti sul divano guardando la tv, ma secondo i miei parametri col piffero che dovrebbero fare i genitori.
Il punto è che secondo i miei parametri un sacco di gente dovrebbe dimettersi da genitore.
E non è semplicemente il fare o non fare imprese a stabilirlo.
Anzi.
Se durante la guerra il presupposto per metter su famiglia fosse stato quello di rimanere vivi per la famiglia, nessuno avrebbe fatto famiglia.
E non parlo delle guerre del passato. Parlo di quelle presenti.
Dove i bambini perdono i genitori ogni secondo. E soffrono pure loro eh.
Probabilmente molto di più del figlio di questo scalatore. Che comunque avrà una vita che non gli chiederà di andare a raccoglier acqua in un pozzo infestato.
Nella vita, si muore.
La differenza è la vita che lasci vissuta dietro di te.
Ed è in quella che si gioca la responsabilità.