Routine: sicurezza o noia?

Martes

Utente di lunga data
Non ho capito
Intendo i modi del metro di giudizio.
Il minimo, il massimo, oltre, di più, ecc ecc non sono questioni che trovo collocabili in ambito relazionale.
È difficile spiegare per chi vive in una dimensione diversa la relazione e diventa impossibile se ci si basa sui più e sui meno anziché sulla semplice differenza
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma questi lavori ci sono anche in una relazione di due persone che si ignorano da anni

Il sentimento attraversa panni sporchi è piatti da lavare, come attraversa la difficoltà a vedersi in una relazione extraconiugale

Il sentimento attraversa luna e l'altra situazione
O si arena, in una o nell'altra situazione
Ma nella relazione extra non ci sono le stesse routine
 

Skorpio

Utente di lunga data
Cambierà niente per te, ma cambia senz'altro il suono alle orecchie di chi lo riceve. Poi certo tutto dipende: anche il sardo mi diceva di volermi bene, di essersi affezionato a me. Poi nei fatti non si sa nemmeno perché, ha trovato persino superfluo rispondere a un "come stai?". Dopo parecchie telefonate e sfoghi (più che altro suoi) anche nel cuore della notte.... :)
Certo, può esser sconvolgente, come già scrivevo io sconvolsi una utente con un semplice "ti voglio bene"

Dipende dalle orecchie che ascoltano, dipende da cosa si smuove in termini di aspettative, anche materiali, del ricevente.

Sono espressioni che vanno collocate, codificate

Guardavo 7 anni in Tibet l'altra sera

A fine guerra quando Brad Pitt stax tornare in Austria, l'amico è la moglie gli versano una bevanda, e dopo aver bevuto, l'amico versa un'altra tazza
"questa non va bevuta, resta qui per quando tornerai"

Il significato è sentimentale
Se uno si impunta sulla tazza piena che resta lì sul tavolo, e cosa cazzo la hai versata a fare.. Non se ne può uscire
 

Brunetta

Utente di lunga data
Scusate tante belle parole ma cosa intendete voi per amare ed essere innamorati
Io ad es credo di amare veramente nel vero senso della parola i miei figli

e anchedi essere innamorata del mio uomo e anche tanto e di amarlo

ma quel tipo di amore incredibile totalizzante io lo sento solo per i miei ragazzi sempre
L’amore per i figli (quando c’è, perché ci sono pure genitori che non amano i figli) è imparagonabile perché è altruistico e la parte progettuale è solo per loro e da parte dei genitori di servizio e di felicità riflessa.
Ma ci può essere un amore altruistico anche nei confronti di un uomo (una donna per gli uomini) che va oltre l’impulso di possesso e di gioia dati dell’innamoramento.
Però è raro.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Intendo i modi del metro di giudizio.
Il minimo, il massimo, oltre, di più, ecc ecc non sono questioni che trovo collocabili in ambito relazionale.
È difficile spiegare per chi vive in una dimensione diversa la relazione e diventa impossibile se ci si basa sui più e sui meno anziché sulla semplice differenza
Credo che ci si basò sulle esperienze
Nessuno di noi è presente nella vita e nella testa degli altri. Ognuno di noi ha vissuto esperienze diverse. Si parla partendo da episodi raccontati.
Quando io sono entrata qui tutti dopo due post mi hanno detto che ero innamorata persa
Io non distinguevo innamoramento da amore e ho sempre negato perché sapevo che non lo amavo.
Succede così per tutti
Il più di più era relativo a quell’episodio.
Ma ribadisco è proprio il significato diverso che diamo alle parole che non ci fa capire.
Nel tuo caso era già successo quando parlavamo di compagno. Tu gli davi un significato io un altro per il quale mai chiamerei l’uomo di un’altra il mio compagno ne vorrei essere definita la sua compagna
 

Carola

Utente di lunga data
L’amore per i figli (quando c’è, perché ci sono pure genitori che non amano i figli) è imparagonabile perché è altruistico e la parte progettuale è solo per loro e da parte dei genitori di servizio e di felicità riflessa.
Ma ci può essere un amore altruistico anche nei confronti di un uomo (una donna per gli uomini) che va oltre l’impulso di possesso e di gioia dati dell’innamoramento.
Però è raro.
Io noto in coppie senza figli un tipo di amore uno x altro più accudente soptutto da parte delle donne
 

Brunetta

Utente di lunga data

Martes

Utente di lunga data
Credo che ci si basò sulle esperienze
Nessuno di noi è presente nella vita e nella testa degli altri. Ognuno di noi ha vissuto esperienze diverse. Si parla partendo da episodi raccontati.
Quando io sono entrata qui tutti dopo due post mi hanno detto che ero innamorata persa
Io non distinguevo innamoramento da amore e ho sempre negato perché sapevo che non lo amavo.
Succede così per tutti
Il più di più era relativo a quell’episodio.
Ma ribadisco è proprio il significato diverso che diamo alle parole che non ci fa capire.
Nel tuo caso era già successo quando parlavamo di compagno. Tu gli davi un significato io un altro per il quale mai chiamerei l’uomo di un’altra il mio compagno ne vorrei essere definita la sua compagna
Infatti tu non sei nella mia dimensione e trovo un ostinarsi in ridicole barricate il voler applicare il tuo metro, dato dal tuo tipo di sensibilità e dalle tue esperienze, ad un qualcosa che non conosci e non ti appartiene (visto che stiamo dialogando mi rivolgo a te, ma il mio è un discorso generale).
Sto leggendo L'albero intricato di David Quammen e sono ben descritte le stesse rigidità di alcuni scienziati, talmente calati nelle proprie idee da non saper accettare ipotesi differenti da quanto sperimentato e verificato da loro, pur se non in contrapposizione alle loro idee, ma semplicemente a integrazione
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Infatti tu non sei nella mia dimensione e trovo un ostinarsi in ridicole barricate il voler applicare il tuo metro, dato dal tuo tipo di sensibilità e dalle tue esperienze, ad un qualcosa che non conosci e non ti appartiene (visto che stiamo dialogando mi rivolgo a te, ma il mio è un discorso generale).
Sto leggendo L'albero intricato di David Quammen e sono ben descritte le stesse rigidità di alcuni scienziati, talmente calati nelle proprie idee da non saper accettare ipotesi differenti da quanto sperimentato e verificato da loro, pur se non in contrapposizione alle loro idee, ma semplicemente a integrazione
i hai fatto pensare ad un avvenimento di ieri.
Mio papà non ammette il divorzio, il matrimonio è per sempre, con tutte le negatività che possono assortirlo.
Una mia amica, lasciata dal marito, dopo 5 anni non accetta di essere stata lasciata e non si rassegna.
Eppure lei si è sempre comportata male col marito, dal suo punto di vista doveva essere perdonata ed accettata perché il matrimonio è per sempre.
Peccato che lui la pensasse diversamente.
 

alberto15

Utente di lunga data
i hai fatto pensare ad un avvenimento di ieri.
Mio papà non ammette il divorzio, il matrimonio è per sempre, con tutte le negatività che possono assortirlo.
Una mia amica, lasciata dal marito, dopo 5 anni non accetta di essere stata lasciata e non si rassegna.
Eppure lei si è sempre comportata male col marito, dal suo punto di vista doveva essere perdonata ed accettata perché il matrimonio è per sempre.
Peccato che lui la pensasse diversamente.
comportata male in che senso? Un conto e' essere acida e un conto e' tradire e anche nel tradire c'e' modo e modo.
 

Ulisse

Utente di lunga data
comportata male in che senso? Un conto e' essere acida e un conto e' tradire e anche nel tradire c'e' modo e modo.
Sul lungo periodo tutto può portare alla separazione.

Per l'idea che mi sono fatto, Il tradimento, ha una natura più impulsiva, è come una pentola d'acqua gelata che ti arriva addosso quando lo scopri.
Le incompatibiltà caratteriali, acidità, attriti che all'niizio sembrano accettabili possono alla lunga risultare insopportabili facendoti maturare, giorno dopo giorno, l'inevitabilità del divorzio. La classica goccia cinese.

A valle di qualche storia letta sul forum, mi sembra di riscontrare il contrario, di essere in errore ma, a sensazione, avrei visto il secondo caso ancor meno risolvibile, quando cronicizzato, rispetto al primo dove spesso la scelta di separarsi viene fatta di pancia, a caldo, ancora sotto la tempesta di emozioni (negative) che la presa coscienza del tradimento innesca. Quindi, passata la tempesta, si può ritornare sulla decisione o quantomeno ho visto in tanti riprovarci.

Le incompatibilità, se non affrrontate sul nascere, hanno tutto il tempo di cristallizzarsi facendo arrivare la coppia ad una maturata decisione di aver superato il punto di non ritorno. E tanto più è ragionata e di testa e tanto meno facilmente si ritornerà indietro.

Sicuramente per molti avrò scritto una marea di cazzate..probabilmente anche per me se vado a rileggermi...ma sono in un vicolo cieco con il lavoro e per trovare una soluzione mi serve staccare, pensare ad altro e ritornare sul problema mentalmente resettato per approcciarlo con differente punto di vista...:)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Infatti tu non sei nella mia dimensione e trovo un ostinarsi in ridicole barricate il voler applicare il tuo metro, dato dal tuo tipo di sensibilità e dalle tue esperienze, ad un qualcosa che non conosci e non ti appartiene (visto che stiamo dialogando mi rivolgo a te, ma il mio è un discorso generale).
Sto leggendo L'albero intricato di David Quammen e sono ben descritte le stesse rigidità di alcuni scienziati, talmente calati nelle proprie idee da non saper accettare ipotesi differenti da quanto sperimentato e verificato da loro, pur se non in contrapposizione alle loro idee, ma semplicemente a integrazione
Ma infatti io porto la mia esperienza e il mio sentire per quel che riguarda me non critico certo il tuo modo di vivere
Non capisco perché te la stai prendendo in questo modo
 

Foglia

utente viva e vegeta
Se fossi a lottare tra la vita e la morte e il mio BISOGNO fosse che lui venisse a guardarmi agonizzare mi farei un bel po' di domande sul senso che do alla relazione.
O è un prete da cui ricevere l'estrema unzione (un fatto) o uno che mi porta il farmaco salvavita (altro fatto), altrimenti sarebbe un egoismo osceno il mio pretendere o anche desiderare la presenza in un simile momento.
Per me l'importante sarebbe che lui fosse al corrente della mia situazione, questo sì, e la vicinanza la sentirei eccome.
Non ho bisogno di dimostrazioni né di prove. E scappo a gambe levate da chi a sua volta le chiede.

So che mi ama e so di amarlo, e ce lo diciamo.
Ho vissuto per oltre 40 anni senza conoscere questo sentimento e infatti non l'ho mai nominato.
Ora che lo vivo non capisco questo tabù nel dirlo a meno che non si viva insieme (che, per inciso, non è mai stato un mio desiderio in nessuna delle relazioni che ho avuto)
Bah (non la prendere come una critica o una difesa, ma come il mio diverso e personale punto di vista) :)
Se io fossi in un letto di ospedale tra la vita e la morte (contemplando la possibilità di lasciare questa vita) avrei piacere che la persona che amo fosse vicina a me. E credimi: in quel momento non mi farei troppe domande sul "senso" che dò alla relazione, piuttosto se chi dice di amarmi non può venire, non per contingenze insuperabili (tipo che sono stata ricoverata d'urgenza, morirò di lì a due ore, e lui si trova dall'altra parte del mondo, o non è stato possibile avvisarlo, per intenderci), ma in quanto altrimenti metterebbe a repentaglio un matrimonio, quanto meno arriverei a ridimensionare (o a portare nella giusta dimensione) il suo dirmi "ti amo". E.... sì :), non mi vergogno certamente a dire che se mi fossi fatta - io per prima - illusioni in tal senso, VORREI che mi fosse vicino non solo con il pensiero. Vorrei abbracciarlo :)

Egoismo? :) Non lo so, direi che al contrario se non potesse perché altrimenti la moglie "lo sgama" (mentre rischio di morire) mi farebbe al limite prendere contatto con una ben più dura realtà, qualora mi fossi a mia volta illusa di ricambiare il suo amore con il mio :)
Questo è quanto per me.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Certo, può esser sconvolgente, come già scrivevo io sconvolsi una utente con un semplice "ti voglio bene"

Dipende dalle orecchie che ascoltano, dipende da cosa si smuove in termini di aspettative, anche materiali, del ricevente.

Sono espressioni che vanno collocate, codificate

Guardavo 7 anni in Tibet l'altra sera

A fine guerra quando Brad Pitt stax tornare in Austria, l'amico è la moglie gli versano una bevanda, e dopo aver bevuto, l'amico versa un'altra tazza
"questa non va bevuta, resta qui per quando tornerai"

Il significato è sentimentale
Se uno si impunta sulla tazza piena che resta lì sul tavolo, e cosa cazzo la hai versata a fare.. Non se ne può uscire
Sul grassetto concordo assolutamente.

Espressioni da collocare (e codificare) nella giusta dimensione. A cui dare né troppa, né troppo poca importanza, semplicemente l'importanza che ciascuno di noi si sente di dare. Non credo che si debba giungere a pensare tutto "falso". Credo che le parole abbiano un significato, e un peso. E proprio in quanto dò alla parola amore un certo significato (che vale per me, sia chiaro) se poi vedo che dall'altra parte basta un contrattempo per non volerci essere (perché è pur sempre una scelta eh, chiaro che la non volontà è diversa dalla non volontà di chi mi odia :D) in un momento in cui sto lottando tra la vita e la morte, capisco anche bene che NON DEVO credere alla parola amore (come la intendo io :) ), perché per me (PER ME) il corrispettivo è un voler bene. Se amo una persona che (per i miei parametri) mi vuole bene, inevitabile che mi scontri (o mi possa scontrare) con una dura realtà :)

P.S. In certi "filmoni" spesso l'evento rischio di morte porta spesso i protagonisti a capire che quello è amore :D, con il lui/lei di turno che se ne frega di svelare la tresca pur di stare vicino all'amata/o. Ecco, se capitasse questo senz'altro eviterei un brusco risveglio dalle ciance (SEMPRE PER ME) altrui :)

Edit: trovo per me utilissimo sviluppare questo tema :) Se di "amore" trattasi, l'amore non trova certo ostacoli nel marito/moglie che ti sgama. Non certo quando in gioco ti trovi l'altro. Se in gioco sta un matrimonio (eh, però io amooooooooo..... l'altro :), è chiaro come il sole, per lo meno a me, che amerai l'altro non al punto di mettere in gioco TE come persona e come uomo (o donna) nel contesto sociale e relazionale in cui vivi. Un pò come i bambini che giocano con il bambolotto, a cui vogliono bene e dedicano cure. La mamma li chiama per uscire di casa, e i bambini sperimentano altri giochi in condivisione con amici reali, e solo con il tempo alcune di queste relazioni si fanno importanti al punto tale da "spendersi" per l'altro, in maniera non dico totale, ma comunque pressoché totale. Non per bontà, ma in quanto si sente che quello "spendersi" per l'altro è il meglio che ciascuno possa fare per sé, prima ancora che per l'altro. Ecco.... uno che dice di "amarmi", magari sta a un tiro di schioppo da me mentre sto morendo in un letto di ospedale, non si presenta ma mi peeeeensa tanto (non sto ironizzando contro il sentire altrui, lo chiarisco, dico IL MIO, di pensiero ;) ) vabbeh.... mi porta seduta stante a dare una giusta dimensione (collocazione) alla SUA parola amore, e a codificarla nel mio, di vocabolario :)
 
Ultima modifica:

Skorpio

Utente di lunga data
Sul grassetto concordo assolutamente.

Espressioni da collocare (e codificare) nella giusta dimensione. A cui dare né troppa, né troppo poca importanza, semplicemente l'importanza che ciascuno di noi si sente di dare. Non credo che si debba giungere a pensare tutto "falso". Credo che le parole abbiano un significato, e un peso. E proprio in quanto dò alla parola amore un certo significato (che vale per me, sia chiaro) se poi vedo che dall'altra parte basta un contrattempo per non volerci essere (perché è pur sempre una scelta eh, chiaro che la non volontà è diversa dalla non volontà di chi mi odia :D) in un momento in cui sto lottando tra la vita e la morte, capisco anche bene che NON DEVO credere alla parola amore (come la intendo io :) ), perché per me (PER ME) il corrispettivo è un voler bene. Se amo una persona che (per i miei parametri) mi vuole bene, inevitabile che mi scontri (o mi possa scontrare) con una dura realtà :)

P.S. In certi "filmoni" spesso l'evento rischio di morte porta spesso i protagonisti a capire che quello è amore :D, con il lui/lei di turno che se ne frega di svelare la tresca pur di stare vicino all'amata/o. Ecco, se capitasse questo senz'altro eviterei un brusco risveglio dalle ciance (SEMPRE PER ME) altrui :)
Sono parametri personali però, sempre

Mia madre semi inferma e evidentemente non autonoma, si rovesciava come una biscia se accennavo a volerle stare più vicino e mi intimava di andare tranquillo che andava tutto bene

E lo sapeva benissimo che l'amavo, e non aveva bisogno di altro, io avevo la mia vita e lei non tollerava una presenza fisica oltre una soglia minima

La "presenza" non è soltanto "esser lì"

Ma capisco che c'è chi o sei li, o semplicemente non ci sei, è stanno li con l'orologio e il calendario a rinfacciarti presenza fisica

Sono livelli di presenza sconosciuti, a questi ultimi
 

Foglia

utente viva e vegeta
Sono parametri personali però, sempre

Mia madre semi inferma e evidentemente non autonoma, si rovesciava come una biscia se accennavo a volerle stare più vicino e mi intimava di andare tranquillo che andava tutto bene

E lo sapeva benissimo che l'amavo, e non aveva bisogno di altro, io avevo la mia vita e lei non tollerava una presenza fisica oltre una soglia minima

La "presenza" non è soltanto "esser lì"

Ma capisco che c'è chi o sei li, o semplicemente non ci sei, è stanno li con l'orologio e il calendario a rinfacciarti presenza fisica

Sono livelli di presenza sconosciuti, a questi ultimi
No, non sono sconosciuti. C'è anche (come fai notare talvolta anche tu) chi "è lì", ma vorrebbe stare altrove :)
Si sta parlando del contenuto e del significato della parola "amore", del dire "ti amo" (o meglio: di come suona diversamente all'orecchio altrui).

Per dire: il sardo mi diceva che ero diventata un'abitudine (porta tutto ovviamente ad altro contesto) per lui "importante". Ad un certo punto non lo sono stata più, al punto che manco ha risposto (se non dietro insistenza) a un "come stai (=l'importante è che tu stia bene)". Non avevo dato a quell' "importante" chissà quale significato eh. Comunque avevo pensato a un pò di affetto, in effetti per parte mia c'era :) Pensavo fosse lo stesso anche per lui. Tanto è vero che quando ha ignorato volutamente i miei messaggi, per prima cosa mi sono preoccupata (sai com'è di sti tempi :) ) che gli fosse successo qualcosa, quando ho capito che non era successo NIENTE (nemmeno lo avevo offeso o altro) ci sono rimasta parecchio male. E il contraccolpo tra il mio sentire e il suo sentire l'ho percepito TUTTO. Anche quando ha risposto con due champagnini per dirmi che mi avrebbe chiamata di lì a breve :)

Che ti devo dire? Ognuno si affeziona alla sua maniera, anche (in ipotesi) tormentandoti di telefonate per poi non trovare il tempo di rispondere a un messaggio, l'importante sarebbe saperlo, o almeno arrivare a immaginarlo :) Che è vero che non ho niente di che difendermi dai miei sentimenti (anche di affetto), ma direi che è opportuno sapersi difendere da chi dice di amare e in realta fregapocopiùcheuncazzo. E questo come lo vedi? Coi fatti :) E quali sono i fatti? Non l'impossibile medicina salvavita (@Martes) ma con un abbraccio. Oh.... non so se crediate a queste cose o meno :D
Solo "di qua" abbiamo il corpo per abbracciare :)
In ogni caso, se uno ritenesse inopportuno per sé abbracciarmi prima che io possa morire, avrei un certo tipo di conferme.
Che stia a pensarmi " soffrendo" (potendo scegliere di venire e abbracciarmi, in un momento che è un momento delicato, non certo per un'unghia incarnita, al limite, se è sposato): chiedo venia, ma non me ne fregherebbe un cazzo.
 

Skorpio

Utente di lunga data
No, non sono sconosciuti. C'è anche (come fai notare talvolta anche tu) chi "è lì", ma vorrebbe stare altrove :)
Si sta parlando del contenuto e del significato della parola "amore", del dire "ti amo" (o meglio: di come suona diversamente all'orecchio altrui).

Per dire: il sardo mi diceva che ero diventata un'abitudine (porta tutto ovviamente ad altro contesto) per lui "importante". Ad un certo punto non lo sono stata più, al punto che manco ha risposto (se non dietro insistenza) a un "come stai (=l'importante è che tu stia bene)". Non avevo dato a quell' "importante" chissà quale significato eh. Comunque avevo pensato a un pò di affetto, in effetti per parte mia c'era :) Pensavo fosse lo stesso anche per lui. Tanto è vero che quando ha ignorato volutamente i miei messaggi, per prima cosa mi sono preoccupata (sai com'è di sti tempi :) ) che gli fosse successo qualcosa, quando ho capito che non era successo NIENTE (nemmeno lo avevo offeso o altro) ci sono rimasta parecchio male. E il contraccolpo tra il mio sentire e il suo sentire l'ho percepito TUTTO. Anche quando ha risposto con due champagnini per dirmi che mi avrebbe chiamata di lì a breve :)

Che ti devo dire? Ognuno si affeziona alla sua maniera, anche (in ipotesi) tormentandoti di telefonate per poi non trovare il tempo di rispondere a un messaggio, l'importante sarebbe saperlo, o almeno arrivare a immaginarlo :) Che è vero che non ho niente di che difendermi dai miei sentimenti (anche di affetto), ma direi che è opportuno sapersi difendere da chi dice di amare e in realta fregapocopiùcheuncazzo. E questo come lo vedi? Coi fatti :) E quali sono i fatti? Non l'impossibile medicina salvavita (@Martes) ma con un abbraccio. Oh.... non so se crediate a queste cose o meno :D
Solo "di qua" abbiamo il corpo per abbracciare :)
In ogni caso, se uno ritenesse inopportuno per sé abbracciarmi prima che io possa morire, avrei un certo tipo di conferme.
Che stia a pensarmi " soffrendo" (potendo scegliere di venire e abbracciarmi, in un momento che è un momento delicato, non certo per un'unghia incarnita, al limite, se è sposato): chiedo venia, ma non me ne fregherebbe un cazzo.
Ma sai.. Io non posso sapere del modo di amare del sardo, se non lo spiega lui, se non apre lui quella scatola chiamata amore e tira fuori i SUOI contenuti

E ognuno ha le sue scatole e i suoi contenuti

È pessima prassi per me guardare nella scatola altrui e sindacare sui contenuti più o meno "conformi" a un presunto standard

Un po' come un regalo di compleanno, no?

Apri la scatola : orologio d'oro
"Ooohhh questo si che è un regalo da chi davvero mi ama"

Oppure apri la scatola : un mazzolino di fiori di campo
"maccherazzadipezzentepidocchiosomacomesipermettealmiocompleannoedicepurechemivuolbeneemisipresentaconquesto mazzettodifioridimerda.. Se lo sapevo non lo invitavo!"

E poi.. Gli abbracci si danno con le braccia, si danno con un sorriso o con uno sguardo, si danno col silenzio

La presenza fisica è l'ultima cosa che serve, se uno sa e desidera abbracciare
 

Martes

Utente di lunga data
Ma infatti io porto la mia esperienza e il mio sentire per quel che riguarda me non critico certo il tuo modo di vivere
Non capisco perché te la stai prendendo in questo modo
Non critichi il mio modo, neghi un'idea di amore che non sai vedere e che sicuramente non è solo il mio
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ma sai.. Io non posso sapere del modo di amare del sardo, se non lo spiega lui, se non apre lui quella scatola chiamata amore e tira fuori i SUOI contenuti

E ognuno ha le sue scatole e i suoi contenuti

È pessima prassi per me guardare nella scatola altrui e sindacare sui contenuti più o meno "conformi" a un presunto standard

Un po' come un regalo di compleanno, no?

Apri la scatola : orologio d'oro
"Ooohhh questo si che è un regalo da chi davvero mi ama"

Oppure apri la scatola : un mazzolino di fiori di campo
"maccherazzadipezzentepidocchiosomacomesipermettealmiocompleannoedicepurechemivuolbeneemisipresentaconquesto mazzettodifioridimerda.. Se lo sapevo non lo invitavo!"

E poi.. Gli abbracci si danno con le braccia, si danno con un sorriso o con uno sguardo, si danno col silenzio

La presenza fisica è l'ultima cosa che serve, se uno sa e desidera abbracciare
Primo grassetto: certamente, non era in contestazione il fatto che ciascuno abbia i propri contenuti, altrimenti non staremmo nemmeno qui a discutere del fatto che se ti arriva in regalo un "ti amo" mica detto che si trovi nel ricevente la corrispondenza di quelle parole. E torno a ripetere: sono parole che "si misurano" coi fatti. SEMPRE nella percezione del ricevente. Il tuo paragone dei regali secondo me gioca proprio sul "valore" che diamo a un gesto. Valore che a propria volta si misura coi fatti. Esempio: i fiori di campo che magari hanno un senso e un significato per la coppia hanno un valore. I fiori di campo magari raccolti perchésonoarrivatoall'ultimoafartiilregalo ne hanno un altro. E altri ancora :)
Il tutto sta nel coniugare il contenuto ai fatti, altrimenti si rischia di decontestualizzare TUTTO (vedi me col milanese, se non mi ricordo di tenere i piedi per terra decollo anche per.... NIENTE :) Eccheccacchio: non ci siamo nemmeno mai abbracciati, eppure vedi che effetto mi fa. Tutto nella mia testa. Questo esempio è un esempio estremo, lo so :), ma ti assicuro che c'è stato un periodo in cui era sufficiente che mi dicesse che gli ero simpatica per farmi fantasticare mica poco.... anche ora in realtà, e guai se non ci fossero "i fatti" a riportarmi coi piedi a terra ;) ).

Capisci cosa intendo? Non contesto che uno mi dica "ti amo" :), dico semplicemente che in determinati frangenti (vedi "pacco" in ospedale) il suo "ti amo" non corrisponde al mio "ti amo". E questo lo si capisce coi fatti.

Quanto agli abbracci, gli abbracci si danno e si accettano in presenza. Poi al limite come dici anche tu. Ma ci deve essere una base di presenza. Ecco: se mi mancasse quella base nel momento del bisogno ridimensionerei il suo amore certamente.

Come un pò con una amica che ha bisogno, magari perché appena uscita dall'ospedale. Se lei ha bisogno che la accompagni a fare la spesa, non le serve che la pensi intensamente nel mentre la spesa se la deve fare da sola. E quest'ultima ipotesi non significa che necessariamente io voglia male alla mia amica, per intenderci. Ma di sicuro se avessi detto alla mia amica di far conto su di me perché le voglio bene, e poi per una ragione "non vitale" mi rifiutassi di aiutarla, penso che perderei di credibilità ai miei occhi in primis, ecco :)
 
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