...io CI CREDO FERMAMENTE al matrimonio, non mi riesce ora di dire, che se ne vada a quel paese, so che se lo meriterebbe in tutto e per tutto!...
...Tra l'altro un mese prima che succedesse il disastro abbiamo comprato casa, tutta da restrutturare, era/e' la casa dei sogni per la quale avrei fatto mille sacrifici pur di viverla insieme a lui...e oggi ho qnche quel peso addosso...
...Oggi se penso a me stessa tra 4-5 anni non so davvero come potrei stare...
Quello che lui mi dice quotidianamente e' che ha toccato il fondo e quello che gli fa piu' male e' che in questo fondo abbia trascinato anche me che pare sia l'unica persona che gli abbia trasmesso valori veri...
tanta, tanta confusione regna in me
Il matrimonio, purtroppo, non può essere un credo o una fede. Figuriamoci quando lo si fonda, principalmente, su di un'altra persona fallibile come noi stessi o anche di più.
Capisco però che questo "credo", in questo momento, sia la cosa che ti rimane di quanto più vicino alla condizione di serenità che in questi ultimi tempi, prima del suo tradimento, eri riuscita a costruirti.
E' vero che, su due piedi, non puoi in questo momento prendere decisioni, che siano pure quella di restare con lui o di mandarlo via. Hai tutta la comprensione, soprattutto in quanto al decidere di intraprendere un nuovo cammino.
Bisogna capire però se i tuoi sentimenti sono più o meno influenzati da fattori esterni.
Non hai figli (ritieniti fortunata), ma dici di aver comprato casa, un impegno economico che, vista anche la ristrutturazione necesssaria, ha ipotecato parte del tuo futuro. Questo forse potrebbe essere un freno per te, da come scrivi potrebbe condizionare le tue scelte, non come avere dei figli, certo, ma potrebbe. Oppure non sarà il tuo caso, chissà.
Tu non ne parli, forse non sarà cosi grave come immagino e magari dal punto di vista economico è tutto a posto. Ma la perdita del tuo impiego, secondo me, in questo momento gioca un ruolo fondamentale in questa storia. La tua autonomia ora passa in primo piano.
Avete tutti perso il lavoro, un evento tanto particolare quanto importante in questa storia che, in un certo senso, dovrebbe traslare le coscienze su un piano più razionale che sentimentale o passionale. Una sorta di reset mentale.
Non considerare le mie presupposizioni come illazioni, sono solo punti di vista esterni alla tua condizione che, ti ricordo, è pienamente comprensibile e rispettabile.
Premesso che tutti i consigli che ricevi sono mitigati dalle esperienze di coloro che li danno, lo scopo è sempre quello di cercare di capire in che misura, e come, tu ti ritieni legata a tuo marito per poter decidere di restare o meno con lui.