Ci ho pensato su...sai che non trovo poi così gioia nei ricordi?
I miei ricordi riguardano soprattutto il dolore.
I fallimenti. Gli errori. La delusione (di me con me). La fatica. I dubbi. Le incertezze.
Tanto che quando incontro persone che mi manifestano stima, apprezzamento, per esperienze vissute insieme è una specie di scoperta di me.
Io non ricordo quella me socievole, allegra, disponibile e le cose che mi dicono.
E onestamente non mi vedo neanche così come mi raccontano che sono. (e onestamente non è che poi ci creda moltissimo nella descrizine di me che mi fanno gli altri).
E, come dicevo a perplesso, il mio dolore, impallidisce rispetto a quello che vedo intorno a me.
Resto una privilegiata. Nel passato e soprattutto nel presente.
Io ho ricordi fino ai 4-5 anni.
A partire dall'anno. Ricordi nitidi proprio.
Ricordo i dialoghi, le emozioni, le sensazioni, gli odori, la sensazione del tocco.
Posso ancora sentire sotto le dita il vestito della mia nonna nella bara per dire. Piuttosto che il sapore delle mele cotte sulla stufa (e qui avevo tipo un anno) piuttosto della disposizione delle stanze e l'arredo di una casa in cui andavo fra l'anno e i due anni.
ricordo i primi racconti che ero riuscita a leggere da sola. L'amore per i libri e l'odore dei libri...adoro quell'odore...è anche nella mia stanza privata in cui vado per ricaricarmi oggi. Come ho portato la poltrona di mia nonna, di cui ricordo nettamente la sensazione di grandezza (io avevo tipo un anno quando mi ci mettevano sopra) la morbidezza l'odore di legna.
Poi credo sia entrato in gioco l'inizio del passaggio dal pensiero concreto...e sono iniziati i casini organizzativi.
Ma non è gioia che trovo.