Arcistufo
Papero Talvolta Posseduto
Convintissimo. Aspettavo una risposta tua con ansiaConvinto tu!
Convintissimo. Aspettavo una risposta tua con ansiaConvinto tu!
Baci. Tyler DurdenEsatto![]()
Non ho risposte da darti.Convintissimo. Aspettavo una risposta tua con ansia![]()
Vai tranquilla la risposta sotto non è per te lo so che oltre una riga non leggi, per fortuna qui ho il mio pubblicoNon ho risposte da darti.
del resto non sono quel tipo di nullipara.
Mi fa solo sorridere che parli di un futuro che altro non è che lo specchio distorto della vita di tua figlia/o e non il tuo.
Il tuo sarà esattamente come il mio. Morirai come tutti, dopo aver vissuto la tua vita che avrai riempito delle cose che ti fanno stare bene. Per te sono i figli e immagino anche altro (diversamente, che tristezza! sich!!). Per me e’ altro e tutti vissero felici e contenti per come avranno potuto e saputo fare e alla fine moriranno, con lo sfintere allegro e incontinente.
Faccio come i giudici. Leggo l’inizio e la fineVai tranquilla la risposta sotto non è per te lo so che oltre una riga non legge, per fortuna qui ho il mio pubblico
Onestamente no, Gaia. La transgenerazionalità e il retaggio sono componenti fondamentali dell’equilibrio psicologico di una persona. Servono a proiettare l’oggi nel domani, a dare profondità a ciò che si fa e a ciò che si è. Senza quella proiezione, la vita rischia di ridursi a una sequenza di esperienze bidimensionali, dove tutto resta confinato nel presente e niente trova una risonanza nel tempo.
Non si tratta di vivere di luce riflessa, anzi. Mia figlia, per esempio, ha rimesso a posto molte più cose di quante ne abbia incasinate - e credimi, ne ha incasinate parecchie - ma è proprio in quella dinamica di costruzione e riparazione, di trasmissione e trasformazione, che la vita acquista spessore. È un passaggio di testimone, una linea che continua, anche se in forme diverse.
Nel mio percorso ho conosciuto davvero tanta gente, e penso che ne avrei conosciuta di meno se avessi fatto il politico. Con il tempo ho scelto di non legare il mio destino a chi vive senza quella dimensione generativa — non solo biologica, ma anche simbolica — perché per me la vita è tridimensionale. E vivere in 2D, per quanto confortevole possa sembrare, resta sempre un’esperienza riduttiva. E mi fa male.
Chi riesce davvero ad andare oltre la mancanza di figli, trovando un senso proiettato nel futuro, appartiene a una categoria ristretta: parliamo di figure apicali, nell’arte, nella scienza o nella politica. Persone che hanno l’ambizione di incidere sul proprio tempo, di lasciare un segno, un’orma visibile o invisibile. È una forma diversa di paternità o maternità, ma altrettanto impegnativa. Ma di pochi.
Poi, certo, esistono anche le vite che si chiudono in un cerchio perfetto e autosufficiente: la casa lasciata ai nipoti, la domenica al lago, il telecomando come scettro del piccolo regno domestico, le ore spese sui social o nei forum a sgranare opinioni come rosari digitali. Tutto legittimo, per carità. Ma da lì a considerarlo un orizzonte, ce ne passa.
La verità è che il futuro per me non è solo quello che verrà, ma anche d soprattutto quello che lasciamo dietro di noi, come impronta. Ed è lì che si misura la differenza fra chi vive pensando di morire e chi vive sapendo di continuare, in una forma o nell’altra.
Poi non penso che per te sia un problema sapere che non scoperemo mai![]()
Vaaaa bene. Baci.Faccio come i giudici. Leggo l’inizio e la fine
Sono oltremodo onorata del fatto che non scoperemo mai.
E anche molto sollevata.
Gli uomini senza figli si dividono in due categorie: chi vuole/accetta di fare figli e chi non ne vuole e vuole fare la “bella vita”.Gli uomini più tardi. Noi non scadiamo.
Ma i senza figli fanno tutti la stessa fine, tranne poche rare eccezioni.
Luoghi comuni come se piovesse.Gli uomini senza figli si dividono in due categorie: chi vuole/accetta di fare figli e chi non ne vuole e vuole fare la “bella vita”.
Entra nella sua logica per favore.Ma guarda che una può avere solo voglia di scopare senza per forza essere etichettata come puttana! Ogni tanto non capisco i tuoi ragionamenti
Frase verissima questa.No, però se i tempi sono molto diversi, non ci si trova. Oltre alla fortuna di trovare persone affini, ci vuole la fortuna di trovare persone con gli stessi tempi.

Pensavo perché temi possano chiederti un marmocchio.Perché le nullipare hanno vite vuote che riempiono di cagate. Soprattutto dopo i 40. Perdono quella dimensione di futuro che solo i figli possono dare.
Si riempiono di fisime e paure e muoiono senza aver fatto pace col mondo.
E oggi mi gira bene.
'a sgranare opinioni come rosari digitali'Vai tranquilla la risposta sotto non è per te lo so che oltre una riga non leggi, per fortuna qui ho il mio pubblico
Onestamente no, Gaia. La transgenerazionalità e il retaggio sono componenti fondamentali dell’equilibrio psicologico di una persona. Servono a proiettare l’oggi nel domani, a dare profondità a ciò che si fa e a ciò che si è. Senza quella proiezione, la vita rischia di ridursi a una sequenza di esperienze bidimensionali, dove tutto resta confinato nel presente e niente trova una risonanza nel tempo.
Non si tratta di vivere di luce riflessa, anzi. Mia figlia, per esempio, ha rimesso a posto molte più cose di quante ne abbia incasinate - e credimi, ne ha incasinate parecchie - ma è proprio in quella dinamica di costruzione e riparazione, di trasmissione e trasformazione, che la vita acquista spessore. È un passaggio di testimone, una linea che continua, anche se in forme diverse.
Nel mio percorso ho conosciuto davvero tanta gente, e penso che ne avrei conosciuta di meno se avessi fatto il politico. Con il tempo ho scelto di non legare il mio destino a chi vive senza quella dimensione generativa — non solo biologica, ma anche simbolica — perché per me la vita è tridimensionale. E vivere in 2D, per quanto confortevole possa sembrare, resta sempre un’esperienza riduttiva. E mi fa male.
Chi riesce davvero ad andare oltre la mancanza di figli, trovando un senso proiettato nel futuro, appartiene a una categoria ristretta: parliamo di figure apicali, nell’arte, nella scienza o nella politica. Persone che hanno l’ambizione di incidere sul proprio tempo, di lasciare un segno, un’orma visibile o invisibile. È una forma diversa di paternità o maternità, ma altrettanto impegnativa. Ma di pochi.
Poi, certo, esistono anche le vite che si chiudono in un cerchio perfetto e autosufficiente: la casa lasciata ai nipoti, la domenica al lago, il telecomando come scettro del piccolo regno domestico, le ore spese sui social o nei forum a sgranare opinioni come rosari digitali. Tutto legittimo, per carità. Ma da lì a considerarlo un orizzonte, ce ne passa.
La verità è che il futuro per me non è solo quello che verrà, ma anche e soprattutto quello che lasciamo dietro di noi, come impronta. Ed è lì che si misura la differenza fra chi vive pensando di morire e chi vive sapendo di continuare, in una forma o nell’altra.
Poi non penso che per te sia un problema sapere che non scoperemo mai
marmocchi.
No jim fidati, certe volte è meglio guardare in faccia la realtà. Se con una persona si parte molto male dall'inizio non ha senso farci nulla oltre al sesso. A meno che non sei masochista o uno che deliberatamente vuole perdere tempo sperperando energie in rapproti insoddisfacenti.Prima non lo puoi sapere, direi che se ne vale la pena un assaggio lo si può sempre dare (mettiamo il caso di una tipa che ti attizza anche se sai perfettamente che ci sono tante e tali differenze che non potrà mai iniziare davvero nulla)
Perché le nullipare hanno vite vuote che riempiono di cagate. Soprattutto dopo i 40. Perdono quella dimensione di futuro che solo i figli possono dare.
Si riempiono di fisime e paure e muoiono senza aver fatto pace col mondo.
E oggi mi gira bene.
Ma onestamente parlo senza avere figli però a me sembra più facile riempire la vita se hai figli rispetto al fatto che non ne hai. Nel primo caso sei costretto dagli eventi e molti infatti vanno pure in crisi quando il nido si svuota, chi invece non ha figli e magari nemmeno una relazione fatica molto di più a scegliere giorno per giorno che direzione vuole prendere. Pure un eccesso di scelta genera angoscia.Gli uomini senza figli si dividono in due categorie: chi vuole/accetta di fare figli e chi non ne vuole e vuole fare la “bella vita”.
Se si parte molto male dall'inizio il letto è un miraggio.No jim fidati, certe volte è meglio guardare in faccia la realtà. Se con una persona si parte molto male dall'inizio non ha senso farci nulla oltre al sesso. A meno che non sei masochista o uno che deliberatamente vuole perdere tempo sperperando energie in rapproti insoddisfacenti
La vita è piena, non c'è bisogno di riempirla.Ma onestamente parlo senza avere figli però a me sembra più facile riempire la vita se hai figli rispetto al fatto che non ne hai.
Per la seconda categoria non è detto che sia sempre e solo per fare la bella vita, può essere semplicemente sentirsi inadatti a diventare genitori vuoi per le responsabilità che ne derivano vuoi per la sensazione di completezza senza di essi, magari anche per la paura di affrontare quel tipo di percorso.Gli uomini senza figli si dividono in due categorie: chi vuole/accetta di fare figli e chi non ne vuole e vuole fare la “bella vita”.
Mah a me le cose che ottengo non piovono in testa (parlo dell ambito accademico). Men che meno le persone.La vita è piena, non c'è bisogno di riempirla.
Pur senza figli, non ho mai avvertito l'urgenza di dover riempire la vita con qualcosa. Bisogna fidarsi, tutto qui, e lasciare che le cose ti vengano incontro.
Ma difatti la prendevo per il naso!Entra nella sua logica per favore.
Lei non fa ragionamenti, non li ha mai fatti.
Lei deve solo controbattere, tu dici A lei dice B e via di seguito.
Se capisci questo, capisci tutto di lei Ae ci vai anche d’accordo.
Ci manca pure che si arrabbia...Ma difatti la prendevo per il naso!
Mi fa divertire un casino perché non si arrabbia mai nonostante tante le dicono peste e corna![]()
Naah. Le persone si dividono in gente arida e gente in un arida. I senza figli si inaridiscono prima, tutto qua.Gli uomini senza figli si dividono in due categorie: chi vuole/accetta di fare figli e chi non ne vuole e vuole fare la “bella vita”.
Ehhh ma sai quante permalose ci saranno qua dentro!Ci manca pure che si arrabbia...