Questo perche’ e’ acclarato che il traditore non si penta dell’atto in se (altrimenti perché lo avrebbe fatto?), ma della sofferenza postuma che la scoperta dell’atto provoca a chi si vuole bene.
Sono sicura che se il marito di Gaia scoprisse per un infausto susseguirsi di eventi e lei vedesse un livello di sofferenza mai immaginato (se non lo provi non lo immagini).. ne soffrirebbe anche lei . Che non significa non assumersi le colpe, ma venire a contatto con un fattore nuovo mai provato..e altamente scombussolante e cioe’ l’effetto di nostre azioni sugli altri e di riflesso poi su noi stessi.
Ma infatti il punto sta qui. Io so perfettamente che gli ho fatto del male.
Ed è per questo che questo segreto morirà con me.
Non vedo per quale motivo dovrei scaricare questo macigno su di lui.
Oggi noi siamo mediamente felici per essere una coppia che sta insieme da 20 anni.
Io come detto più volte non ho alcuna recriminazione da fargli come uomo e come marito. E’ perfino simpatico e potrebbe essere anche il mio migliore amico se non fossimo sposati.
Ma forse non è chiaro che a loro da fastidio il fatto che io non mi cerchi una scusa.
Mentre loro si assolvono per determinati comportamenti dando la ‘colpa all’altro’ (attenzione non sto giudicando la loro situazione) io non lo faccio.
Dico chiaramente che sono stata una stronza egoista. E mi carico tutta, ma propria tutta la responsabilità di ciò che ho fatto.
Certo ci tengo a specificare che l’ipocrisia e’ tutta loro, a parer mio. Non esiste una giustificazione a certi comportamenti nel senso che il tradimento è sempre una scelta. E poiché si poteva benissimo farne un’altra (parlare e chiudere prima di ferire) credo che loro siano solo quelli che prima fanno un danno e poi piagnucolano come i pupi, quando invece per una cosa del genere, se scoperti si dovrebbe solo chiedere scusa e abbassare il capo sperando che l’altro trovi in sé la forza di perdonarti.