Il confronto si basa sul rispetto reciproco, e il reciproco riconoscimento.
In questo (e in altri) casi, il problema è il seguente: che la cultura albanese, come molte altre che noi consideriamo "arretrate", sono culture dell'onore (cioè della vergogna, della faccia da non perdere mai a tutti i costi).
Per queste culture, chi non difende se stesso, la sua casa, i suoi averi, i propri cari, i congiunti, il buon nome della sua stirpe e del suo popolo, più tante altre cose che adesso non elenco, si disonora = non ha faccia, è socialmente peggio che morto, in breve: non è un uomo. Ora, secondo te noi italiani, parlando in generale, per costoro siamo uomini o no? Io ho forti dubbi.
Dirai, "non è un uomo" in senso metaforico. Eh, mica tanto. Chi non è un uomo, per queste culture, merita totale disprezzo. Totale disprezzo vuol dire che gli puoi fare quel che ti pare e dormirci sopra tranquillo.
In alcune culture (es., gli zingari) questo "quel che ti pare" si limita al furto, alla truffa, etc (noi siamo i "gagi", gli scemi).
In altre culture, più aduse alla violenza, si va molto più in là; e i violenti di queste culture violente (che non sono tutti, naturalmente, ma una piccola minoranza) ti possono fare cose sbalorditive senza fare una piega.
Sintesi: qui c'è un grosso problema.