ipazia
Utente disorientante (ma anche disorientata)
discussioni infinite col mio Su to...io imparoNon avrei saputo scriverlo meglio. Quoto.
discussioni infinite col mio Su to...io imparoNon avrei saputo scriverlo meglio. Quoto.
questo (il neretto) è il terreno della violenza dove tanto ama sguazzare la civile e innocua civiltà Occidentale.. secondo me..Credo che il grassetto sia importante.
Non è possibile non avere nessuna aggressività. E' una pulsione profonda. Istintiva. E' vita.
L'esplicazione è poi governata e culturalmente, individualmente, socialmente, culturalmente e storicamente.
Tendenzialmente non c'è educazione al dominare l'aggressività. Si dice che è brutta. Che fa male. La si sovrappone alla violenza.
Ma non è esattamente così. La violenza è l'esplosione incontrollata dell'aggressività che arriva alle spalle all'improvviso o ti prende ostaggio e annebbia.
La violenza è l'agito di una pulsione.
Pensa che in orgine aggredire significava "avvicinarsi per parlare". Che l'aggressività è anche un motore al fare e al confrontarsi. Energia che si sprigiona.
Come tutte le energie non è scontato incanalarla. E dirigerla. E renderla funzionale.
Nell'aggressività verbale è particolarmente evidente...si ha tanto desiderio di affermarsi che ci si sposta dal contenuto all'emissario e al destinatario nella comunicazione. E si afferma se stessi imponendo un contenuto come assoluto e inattaccabile. E' una modalità che denota scarsa padronanza della propria aggressività. Della propria energia.
E confusione fra il proprio dire e il proprio essere.
Quindi se contraddici il mio dire, stai contraddicendo il mio essere.
La violenza fisica funziona allo stesso modo: hai contraddetto un mio dire, un mio fare, io confondo me con il mio fare o il mio dire e ti picchio per riaffermare la mia posizione.
Per dirla molto molto alla grossa. Conoscere e riconoscere la pulsione, serve per imparare a dominare l'agito e non cadere negli estremi: prendersi un pugno senza saper reagire o, di contro, dare pugni per reazione.
Poi sul resto sono d'accordo.
Compreso il talento. C'è chi è strutturalmente più portato, fisicamente e mentalmente per certe arti chi per altre.
Il mio Su to fa una spaccata, a 40 e rotti anni, che io me la scordo...uff!!!
Ma no. Se stai dicendo una boiata io ti contraddico e vado contro al tuo dire in merito all'oggetto non al tuo essere. Per quanto violento possa essere il contraddittorio lascia aperta l'occasione di averne altri in merito ad altro in cui si convenga sulla stessa tesi. Se tu mi meno non solo mi impedisci di esprimermi ma neghi l'interesse per altri confronti futuri. Se mi lasci un futuro. Non è la violenza verbale che sopraffà ma il soverchiare nella discussione ad esempio dichiarandosi ogni volta come il massimo esperto dell'argomento. Che ci discuto a fare con chi sa tutto e pretende sempre e solo di spiegare?Credo che il grassetto sia importante.
Non è possibile non avere nessuna aggressività. E' una pulsione profonda. Istintiva. E' vita.
L'esplicazione è poi governata e culturalmente, individualmente, socialmente, culturalmente e storicamente.
Tendenzialmente non c'è educazione al dominare l'aggressività. Si dice che è brutta. Che fa male. La si sovrappone alla violenza.
Ma non è esattamente così. La violenza è l'esplosione incontrollata dell'aggressività che arriva alle spalle all'improvviso o ti prende ostaggio e annebbia.
La violenza è l'agito di una pulsione.
Pensa che in orgine aggredire significava "avvicinarsi per parlare". Che l'aggressività è anche un motore al fare e al confrontarsi. Energia che si sprigiona.
Come tutte le energie non è scontato incanalarla. E dirigerla. E renderla funzionale.
Nell'aggressività verbale è particolarmente evidente...si ha tanto desiderio di affermarsi che ci si sposta dal contenuto all'emissario e al destinatario nella comunicazione. E si afferma se stessi imponendo un contenuto come assoluto e inattaccabile. E' una modalità che denota scarsa padronanza della propria aggressività. Della propria energia.
E confusione fra il proprio dire e il proprio essere.
Quindi se contraddici il mio dire, stai contraddicendo il mio essere.
La violenza fisica funziona allo stesso modo: hai contraddetto un mio dire, un mio fare, io confondo me con il mio fare o il mio dire e ti picchio per riaffermare la mia posizione.
Per dirla molto molto alla grossa. Conoscere e riconoscere la pulsione, serve per imparare a dominare l'agito e non cadere negli estremi: prendersi un pugno senza saper reagire o, di contro, dare pugni per reazione.
Poi sul resto sono d'accordo.
Compreso il talento. C'è chi è strutturalmente più portato, fisicamente e mentalmente per certe arti chi per altre.
Il mio Su to fa una spaccata, a 40 e rotti anni, che io me la scordo...uff!!!
al momento in cui è invasore esiste. invadere significa entrare in un terreno non tuo pur con la porta lasciata appositamente da uno dei due proprietari.sono d'accordo. Se ti metti in quella posizione lo sei. Perchè lo si decide.
E se io conto su un alleato, che anzichè rimanere alleato con me si allea con l'invasore, allora a sua volta diventa invasore.
Per dirla male.
Ma riconosco ad entrambi la decisionalità delle rispettive posizioni.
E se con qualcuno devo discutere, quel qualcuno è quello con cui ho stretto e che ha stretto un patto con me.
L'altro neanche esiste. Dal mio punto di vista.
Se poi arriva direttamente, e sottolineo direttamente a me, allora è un altro paio di maniche.
Ma ad aver rotto il patto di difesa del territorio della coppia non è l'altro. Non si può rompere un patto che non esiste.
Quel patto lo può rompere solo chi si è impegnato a rispettarlo.
Ma no, credo si riferisse al fascistone nuovo arrivato. Sarastro.Se ce l'hai con me io non sto ridicolizzando nessuno perché non ci trovo nulla da ridere nell'esaltazione della violenza come modo di affermare la propria virilità. La cosa mi fa enorme tristezza. Anni di filosofia giurisprudenza letteratura e storia dai quali non abbiamo capito un cazzo.
A me la violenza verbale tocca per niente. La riconosco. E la riconosco come fragilità dell'altro. Se non mi rompe troppo il cazzo, mi fa anche una certa tenerezza. Se mi rompe il cazzo, decido di volta in volta.Ma no. Se stai dicendo una boiata io ti contraddico e vado contro al tuo dire in merito all'oggetto non al tuo essere. Per quanto violento possa essere il contraddittorio lascia aperta l'occasione di averne altri in merito ad altro in cui si convenga sulla stessa tesi. Se tu mi meno non solo mi impedisci di esprimermi ma neghi l'interesse per altri confronti futuri. Se mi lasci un futuro. Non è la violenza verbale che sopraffà ma il soverchiare nella discussione ad esempio dichiarandosi ogni volta come il massimo esperto dell'argomento. Che ci discuto a fare con chi sa tutto e pretende sempre e solo di spiegare?
Non ti facevo così audace...e non temi ritorsioni? :carneval:Ma no, credo si riferisse al fascistone nuovo arrivato. Sarastro.
Tu ormai sei un 'vecchio utente'.
Non esiste rispetto alla responsabilità verso il patto di coppia.al momento in cui è invasore esiste. invadere significa entrare in un terreno non tuo pur con la porta lasciata appositamente da uno dei due proprietari.
altrimenti diremmo ospite
già..d'accordo...questo (il neretto) è il terreno della violenza dove tanto ama sguazzare la civile e innocua civiltà Occidentale.. secondo me..
mmmm e se la casa è intestata a te?Non esiste rispetto alla responsabilità verso il patto di coppia.
Quindi non sarebbe un interlocutore con cui avrei interesse a confrontarmi.
Se il mio ipotetico uomo apre la porta all'invasore, fra l'altro, per lui è ospite e per me è invasore.
Quindi la rottura è una volta di più con chi ho stabilito il patto. Che cambia le carte in tavola mentendo, e quindi tradendo.
questo intendo.
Tipo una sprangata in pancia?:carneval:Non ti facevo così audace...e non temi ritorsioni? :carneval:
Tipo una sprangata in pancia?:carneval:
per come la vedo io, si resta feriti.. e qualcuno ci ha ferito...mmmm e se la casa è intestata a te?
vabbé ci mollo![]()
E quindi, arte o non arte, tu, il troll e danny avete parlato di colpire di distruggere e di sovrastare un avversario vero o ipotetico.Ok. E quindi?
Sono d'accordo con te: credo anche io che il mondo sia una giungla e che pur non volendo molto spesso ci si trovi a doversi difendere.Fascistone,militare,rozzo,ero convinto che Sarastro si sarebbe beccato questo e anche di più.
E si beccherà di più.
Il punto è sempre lo stesso.
Chi ha avuto e ha contatto con il mondo reale,con situazioni reali,chi vive e lavora in strada capisce quello che scrive Sarastro,magari le modalità non sono codivisibili,non tutto è condivisibile,ma ha un'idea chiara del reale,di quello che succede nella vita reale.
Poi ci sono quelli che discutono,che fanno sofismi,che si riempiono la bocca di bei concetti e di belle parole,quelli sono i soggetti che stanno con il loro culone sul divano e pontificano di vita vissuta,perchè la teoria è una cosa,la pratica è ben altra cosa,e quelli che vivono nel reale sanno bene quale sia la differenza...ci si scontranto spesso e volentieri.
Spesso ho la sensazione che molta gente che scrive qui dentro,ha ben chiaro quello che sarebbe giusto,quello che dovrebbe essere il mondo,ma ha meno chiaro quello che succede nel reale...![]()
Capisco che, in particolare i miei, sono muri di parole e faticosi da leggere.E quindi, arte o non arte, tu, il troll e danny avete parlato di colpire di distruggere e di sovrastare un avversario vero o ipotetico.
E per me è un punto di partenza errato come modello educativo e come foriero di benessere.
io non ti seguo... sinceramente.Fascistone,militare,rozzo,ero convinto che Sarastro si sarebbe beccato questo e anche di più.
E si beccherà di più.
Il punto è sempre lo stesso.
Chi ha avuto e ha contatto con il mondo reale,con situazioni reali,chi vive e lavora in strada capisce quello che scrive Sarastro,magari le modalità non sono codivisibili,non tutto è condivisibile,ma ha un'idea chiara del reale,di quello che succede nella vita reale.
Poi ci sono quelli che discutono,che fanno sofismi,che si riempiono la bocca di bei concetti e di belle parole,quelli sono i soggetti che stanno con il loro culone sul divano e pontificano di vita vissuta,perchè la teoria è una cosa,la pratica è ben altra cosa,e quelli che vivono nel reale sanno bene quale sia la differenza...ci si scontranto spesso e volentieri.
Spesso ho la sensazione che molta gente che scrive qui dentro,ha ben chiaro quello che sarebbe giusto,quello che dovrebbe essere il mondo,ma ha meno chiaro quello che succede nel reale...![]()
E qui non ti seguo io.io non ti seguo... sinceramente.
siamo su un forum per discutere qui, o no?
ognuno porterà cosa accade nel proprio reale, con proprie sensazioni e valutazioni....
da parte mia.. vivo come molti di noi in Italia.. e non vedo questa giungla... ma so che c'è.. ovviamente.
Vita reale è anche altro.. o no??
Se Sarastro domattina incontra un ladro aggressivo.. si saprà probabilmente difendere, mentre a me (e forse a te) porterà via il portafoglio e ci darà due schiaffi (a me di sicuro)... posso/possiamo farci qualcosa, oltre che disperarci e arrovellarci l'anima..??
Per me Sarastro è un utente come te e chiunque altro... io con le persone mi rapporto sempre allo stesso modo.
non sarà mai un divo perché sa dar cazzotti, né un fascista perché era nell'esercito...
Ha giustamente una professione che prevede l'uso della forza e della violenza.. ce ne ha parlato...
e va bene.. vuol dire che gli faceva piacere, o ne ha avuto buoni spunti...
è chiaro che questo resta un forum.. dove siamo tutti utenti e dietro ci sono persone.. ognuno con la propria sensibilità e le proprie visioni, e tolleranze, e altro...
e un forum dove si parla specialmente di tradimento... e dove si presuppone, dato l'argomento, che si iscrivano persone che abbiano la capacità di parlarne serenamente e con equilibrio...
Al di là delle professioni , esperienze, cultura, o genetica che hanno...