Un'altra ragazza scomparsa

iosolo

Utente di lunga data
ripeto, a casa tua era normale, dove sto io no
Ti ripeto non solo a casa mia.
In alcune zone d'Italia? In periferia? In quartieri popolari?
Quello che intendevo appunto dire è la normalità di oggi non è la normalità di ieri.
Vedi quanto per te è intollerante il pensare che la maestra mi schiaffeggiasse?
Questo per dire che le battaglie che vengono fatte ora, che a noi sembrano normali, in alcune parti, zone d'Italia, periferia e quartieri popolari è tollerata perché nella norma.
Quando uscirà dalla norma, quando diventerà l'eccezione, a quel punto ci sarà il cambiamento.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Ti ripeto non solo a casa mia.
In alcune zone d'Italia? In periferia? In quartieri popolari?
Quello che intendevo appunto dire è la normalità di oggi non è la normalità di ieri.
Vedi quanto per te è intollerante il pensare che la maestra mi schiaffeggiasse?
Questo per dire che le battaglie che vengono fatte ora, che a noi sembrano normali, in alcune parti, zone d'Italia, periferia e quartieri popolari è tollerata perché nella norma.
Quando uscirà dalla norma, quando diventerà l'eccezione, a quel punto ci sarà il cambiamento.
Qui l’unica intollerante sei tu
 

danny

Utente di lunga data
Ci sono due soluzioni, molto diverse, per l'assimilazione di culture differenti.
La prima è il tentativo di sradicare la cultura identitaria di origine creando apolidi già dalla seconda generazione. E' quello che si tenta di fare da noi, o si spera.
A mio parere non può funzionare. Mettere contro i figli alle famiglie d'origine è una scommessa su cui non mi sento di puntare.
I figli nascono e crescono in comunità di persone culturalmente simili, i filippini stanno con i filippini, i peruviani con i peruviani, etc.
La scuola tenta questa operazione alle elementari, ma i risultati negli anni successivi mostrano le difficoltà a operare con questi criteri.
Chiariamo: è una questione individuale. Figli nati in famiglie già poco legate al territorio d'origine fanno poca fatica, altri nati e cresciuti in una comunità ne fanno tanta. Con il tempo questa soluzione mostra davvero tutti i suoi limiti perché le comunità crescono. Nel grande magazzino che ho di fronte a casa i dipendenti sono solo cinesi, non assumono italiani. La comunità è chiusa, ma non pensate che filippini o peruviani siano più aperti. Più le comunità crescono numericamente, più ovviamente le possibilità di mescolanza diminuiscono.
Io lo vedo con l'immigrazione italiana: i pugliesi, i napoletani etc mantengono ancora caratteristiche identitarie d'origine, anche in quelli che ora sono i figli e i nipoti. Da noi è accaduto perché i numeri lo consentivano, e del resto Milano è diventate la città delle mafie in Italia non per niente. Se pensate, la mafia è una comunità con una fortissima identità, che si è mantenuta. Anche nel modo di pensare.
Questo sistema pertanto per me è ormai superato.
Il secondo modo è quello USA. Quartieri con comunità ben definite culturalmente, differenze evidenti e palesi a livello culturale, ma teoricamente una legislazione che renda tutti pari.
Da noi il problema lo rappresenta la comunità musulmana, principalmente: è ovvio che una crescita della stessa dovrà accompagnarsi a una trasformazione dell'Italia che conceda sempre più spazi a loro.
Non credo che gli italiani siano preparati o disponibili a questo.
Alla fine il problema sarà la contrapposizione che si creerà.
D'altronde, ai neri negli USA non sono bastati secoli per avere parità di diritti e non è stato indolore.
Sono cose che si dimentica di dire, ogni volta.
 
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Andromeda4

Utente di lunga data
La migliore amica di mia figlia è di famiglia egiziana. I genitori hanno vissuto più in Italia che in Egitto. Lei è laureata e con un ottimo lavoro.
Al primo colloquio a scuola per il bambino le hanno detto “Ma sa che parla abbastanza bene l’italiano?” 🤦🏻‍♀️
Ooooh, ecco cosa volevo dire fin dall'inizio.
 

danny

Utente di lunga data
Italoamericani hanno una cultura molto distante da noi italiani ad ogni modo.
Un poco caricaturali di un passato che qui è ormai si è quasi perso.
Perché da noi la nostra identità si è trasformata nel tempo, loro per contrapporsi agli altri l'hanno cristallizzata.
Come tutte le altre etnie.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dimentichi che ora viviamo in un modo globalizzato.
Tutto è lontano ma vicino. Ogni cultura è contaminata dalle altre.
Basta pensare al cibo. Ai film, alla musica e alla cultura.
Siamo contaminati dall'oriente e tutta la filosofia orientale ad esempio, yoga, meditazione, energia.
Da quella americana con i loro film e la cultura dell'eccesso.
Siamo già in mezzo della multi cultura, noi ma soprattutto i nostri ragazzi.
Allora gli americani hanno assimilato la cultura italiana perché mangiano fettuccini?
 

iosolo

Utente di lunga data
Tua madre era strana trent’anni fa, come la tua maestra…
È un’altra conferma che le cose in Italia sono cambiate in modo diverso in luoghi diversi, MA ognuno percepisce la sua bolla come il mondo.
La mia bolla non era il mondo, ma nemmeno vivevo nei monti sperduti, lontano dalla civiltà.
Parliamo di Roma, parliamo di periferia, parliamo d'Italia.
Quello che intendo dire che una cosa che sembra normale se non 40 anni fa - perché mia mamma era strana e la mia maestra pure - diciamo quindi 50 anni fa, è una cosa intollerante oggi.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Tua madre era strana trent’anni fa, come la tua maestra…
È un’altra conferma che le cose in Italia sono cambiate in modo diverso in luoghi diversi, MA ognuno percepisce la sua bolla come il mondo.
Non sto seguendo il discorso, intervengo solo su questo. La mia maestra dava scappellotti e lo ricordo bene. Io ero brava e non ne ho mai presi, ma se li avessi presi mia mamma avrebbe dato ragione alla maestra.
Le ho prese, non tante volte, da mia madre. Le ricordo tutte. Nessun trauma e mi fa sorridere chi parla di traumi per cose come queste.
Idem per i miei figli.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non sto seguendo il discorso, intervengo solo su questo. La mia maestra dava scappellotti e lo ricordo bene. Io ero brava e non ne ho mai presi, ma se li avessi presi mia mamma avrebbe dato ragione alla maestra.
Le ho prese, non tante volte, da mia madre. Le ricordo tutte. Nessun trauma e mi fa sorridere chi parla di traumi per cose come queste.
Idem per i miei figli.
E magari sono quelli venuti su a evitare "traumi" che al primo trauma serio non sanno come reagire e la prima cosa che viene in mente è alzare le mani
 

Brunetta

Utente di lunga data
Erano pakistani di religione musulmana, se ricordo bene. Nonostante quello che si sostiene pubblicamente, è un conflitto tra religioni in certo senso, che provo a spiegare.

Un giornalista inviato di guerra, forse Lorenzo Cremonesi, raccontava di aver parlato con conoscenti arabi in Palestina , che gli avevano spiegato di non avere "nulla" contro i cristiani occidentali, tranne il voler fare proselitismo (come se loro non lo facessero) ed i costumi sessuali delle donne, troppo liberi. Sostengono che li introducessero nelle loro società esse si disgregherebbero fino a scomparire. Quindi, per loro è una questione essenziale.

È la stessa spiegazione che venti e passa anni fa mi venne fornita in Arabia Saudita, a Gedda da un facoltoso ingegnere arabo cresciuto professionalmente tra USA ed Europa.
Ci rendiamo conto che ci facciamo una idea di due miliardi di persone in base a pochissimi contatti? E poi non siamo disponibili a mettere in dubbio che la nostra idea non sia quella corretta di fronte a esperienze totalmente diverse che consideriamo eccezioni?
È il modo di funzionamento della nostra mente e viene utilizzata, ad esempio, dalla pubblicitàhttps://comelacqua.it/le-armi-della-persuasione-riassunto/
Allora avevano ragione gli americani a considerarci mafiosi per Al Capone?
 

danny

Utente di lunga data
toscana di merda, per la precisione
Qui fioccano epiteti come milanesi, toscani, romani, pisani...
E nel frattempo idealizziamo un mondo in cui un marocchino e un romeno mangeranno con noi tutti uniti la pizza surgelata della Buitoni con i nuddle, pienamente convinti della bontà della proposta.
Abbiamo l'innata tendenza a difendere con i denti la nostra origine, un po' tutti.
Però pensiamo che gli altri debbano abbandonarla perché noi siamo migliori.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Dimentichi che ora viviamo in un modo globalizzato.
Tutto è lontano ma vicino. Ogni cultura è contaminata dalle altre.
Basta pensare al cibo. Ai film, alla musica e alla cultura.
Siamo contaminati dall'oriente e tutta la filosofia orientale ad esempio, yoga, meditazione, energia.
Da quella americana con i loro film e la cultura dell'eccesso.
Siamo già in mezzo della multi cultura, noi ma soprattutto i nostri ragazzi.
Ma questo non è integrazione. È moda, tendenze del momento, in alcuni casi, più evoluti, curiosità verso il nuovo. Magari bastasse questo.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Che sia una questione di sentirsi"più in alto', un po' come i capponi di Renzo, che litigavano nel sacchetto, ignorando il fatto che tutti e quattro stessero per morire. Noi non siamo messi bene e, per una cosa che possiamo vantare rispetto a chi sta peggio, ne vantiamo dieci.
Continuo a non vedere quello che dici
Il muratore albanese arrivato qua coi barconi 30 anni fa ha la figlia che fa ingegneria
Quando si laureerà e se vincesse il concorso, andasse in qualche ufficio pubblico, qualcuno le direbbe qualcosa perché ha il cognome albanese? Pensi davvero?
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Continuo a non vedere quello che dici
Il muratore albanese arrivato qua coi barconi 30 anni fa ha la figlia che fa ingegneria
Quando si laureerà e se vincesse il concorso, andasse in qualche ufficio pubblico, qualcuno le direbbe qualcosa perché ha il cognome albanese? Pensi davvero?
Non succede mai, vero?
 

Brunetta

Utente di lunga data
A

Appunto. Quindi in un certo senso concordi.
Sì.
Concordo che ognuno di noi ha i suoi personali razzismi e tuonare contro chi li esprime serve solo a non fare i conti con i propri.
La nostra mente funziona a pregiudizi e funziona benissimo, ci induce a cercare di non provocare l’ormone con gli occhi truci con una mazza in mano, poi se capiamo che è un operaio che sta abbattendo un muro ci rilassiamo. Ma tendiamo a fidarci della dolce vecchina che magari ci offre il caffè con il veleno per topi.
Dobbiamo trovare ogni giorno un equilibrio tra pregiudizi, diffidenza e fiducia.
I peggiori razzismi li troviamo tra le persone ignoranti o che hanno vissuto in ambienti omogenei che li rendono diffidenti rispetto a ogni diversità.
 
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