Mi sono letta tutti e tre i lunghissimi thread, MillePensieri, e mi sono fatta un'idea complessiva.
Il tuo quasi-compagno somiglia moltissimo a una persona che conosco molto bene.
E' forse uno di quei ragazzi performanti, che hanno sempre risposto alle aspettative degli altri e si sono sempre prodigati per non deludere nessuno? Persone che appaiono serie, equilibrate, fattive, costruttive, affidabili? Persone che fanno quello che dicono, che hanno dei valori e li seguono nelle azioni quotidiane? Persone che sono anche dolci, che si mettono al servizio, sempre, che vengono incontro ai bisogni? Incapaci magari di indovinarli i bisogni, però sempre pronte se c'è da dare una mano e se gli viene chiesto esplicitamente...
Questi bravi ragazzi un giorno decidono che vogliono soddisfare anche il disegno sociale di una vita di coppia e trovano una donna affidabile (affidabile significa una brava persona, in gamba, tosta, però anche comprensiva, sempre abbastanza intelligente e che ci sa fare). E si mettono a costruire, costruire letteralmente, fattivamente, una vita insieme, con molta dedizione. Sono impeccabili, fanno tutto, ti viziano, quasi; sono così impeccabili, che quasi ti senti in colpa tu per come sei. Un giorno questo bravo ragazzo tanto bravo, si deve però confrontare con qualcosa che incrina la sua bella impalcatura secolare: un lutto (l'"uomo" che ho in mente ha perso il padre), l'aspettativa legittima di un figlio da parte della loro compagna, insomma, qualcosa di assolutamente ovvio anche nel loro bel quadretto, però... però INSOSTENIBILE, di fatto, perché davvero rivoluzionario. A quel punto qualcosa comincia a scricchiolare... dapprima segnali di nervosismo, che la brava ragazza finge di non cogliere, perché ha una certa idea di come è lui, che non l'ha mai ancora delusa, che è un bravo ragazzo, ecc... poi arriva la bomba. E' sempre l'Altra, la bomba. E' l'amante. Quello fa letteralmente deflagrare tutto, ma proprio tutto. Non perché l'amante faccia concretamente chissà che, ma perché è la classica goccia. Non si spiegherebbe se no questo dramma della lacrima costante e della depressione.
Secondo me, loro due non sono niente, davvero niente. Ma sicuramente c'è stato un incendio: lui non lo sapeva ancora cosa volesse dire quel qualcosa che ti manda all'aria, che ti butta sottosopra e non ti fa più ragionare... Lui credeva di avere tutto sotto controllo, come è tipico dei precisi, ossessivi, servizievoli, ordinati, puliti... Quelli che odiano che la vita li sorprenda, quelli che fanno qualsiasi cosa per tenere le emozioni dentro una cornice che sia perfetta, lucidata... No, la vita non è così. E' scoppiato l'incendio. E lui ne è uscito in cenere. Non è più l'uomo che sognavi di aver trovato, quel costruttore con cui facevi progetti. E' un altro, un altro che pateticamente si sforza di rientrare nell'immagine che non c'è più e a cui non credi più nemmeno tu.