non la conoscevo.
da noi si fanno anche ripireni come hai detto tu, ma poi si cuociono in forno, senza salsa, ne uova, solo con il ripieno al quale noi aggiungiuamo le acciughe, l'aglio ed il prezzemolo e non il formaggio.
buoni anche così.
devo provarli come hai detto tu.
La grandinata più paurosa della mia vita beccata a gennaio del 99 sulla via del ritorno da Agrigento a Palermo ..Il cielo è diventato nerissimo, minaccioso. tuoni e lampi scandiscono i minuti. grandinerà?
Scusa ma di dove sei?La grandinata più paurosa della mia vita beccata a gennaio del 99 sulla via del ritorno da Agrigento a Palermo ..
Sono a Roma. Ero in miniferie.... devo tornare. La Sicilia mi ha rapita. Greci e arabi dappertutto.... il paradisoScusa ma di dove sei?
Io nell'ottantasei a Pordenone. Chicchi di grandine grandi come la mandorla, se uscivo dal treno ci rimanevo secco..!
Sono a Roma. Ero in miniferie.... devo tornare. La Sicilia mi ha rapita. Greci e arabi dappertutto.... il paradiso
Veramente faceva un tempo quasi estivo... in maniche di camicia. La grandine è un fenomeno estivo nel mediterraneo[emoji2]. È durato un pomeriggio. Il resto del tempo sole. Palermo= Siviglia. Bello. Agrigento= mandorli in fiore nella Valle dei Templi, che incanto. A Selinunte il tempo ha cominciato a guastarsi[emoji2] a Palermo di nuovo il soleBello... scendere in Sicilia e trovare la grandine, che culo..!
In effetti qua è più facile vedere la grandine che la neve.
Io l'ho vista soltanto due volte, la prima volta attorno agli anni 80, la seconda quest'anno nei giorni di Natale. La terza spero di essere ancora vivo. :singleeye:
questo posto è diventato un casino, nel vero senso della parola.
perchè non cercate di riordinarvi le idee?
venite vi offro da bere: viviemu c'arraghjiunamu.
| 'Nto curtigghiu ro' zu Peppi Fari lu triunfu 'Nto curtigghiu ro' zu Peppi fari festa era n'usanza ca' si tramannaja ri generazioni. "Rari" o "Fari" u triunfu era na veccia tradizioni che rarichi. Ogni occasioni era bona: 'nmatrimoniu, n'assoluzioni,'mbattiu,na vincita o jochilottu, o o' totocalciu, mittirisi na putia e pi' finiri farisi ziti. Parenti, amici e vicini ro' curtigghiu, pigghiavanu parti a festa purtannisi a segghia ri casa sistimannusi vicinu n'altari 'nigu priparatu pi' l'occasioni o Santu ra jurnata. 'Nu triu furmatu ri viulunu, citarra e urganettu facia addivertiri 'nta festa. Magari sti cumplissini si ciamavunu >Triunfi>. S'accumenzava cu' vecci canzuni ri Cresia e si finija cu musiche muderni. I fimmini pa' sira priparavanu pizzi, scacci, carni ri tutti i maneri e si mangiva 'nzemmula rirennu e babbiannu vagnannu tuttu cu' nu bonu biccheri ri vinu. | Traduzione in italianoNel cortile di Zio Giuseppe fare il trionfo Nel cortile di zio Giuseppe festeggiare era un'usanza che si tramandavano da generazioni. "Rari" o "Fari" il trionfo era un'antica e radicata tradizione, ogni occasione era buona: un matrimonio, un'assoluzione, un battesimo, una vincita al lotto o al totocalcio, l'apertura di un negozio e per finire il fidanzamento. Parenti, amici e vicini del cortile, prendevano parte alla festa portandosi la sedia da casa e sistemandosi vicino o nei pressi di un'altarino dedicato per l'occasione al Santo del giorno. Un trio formato da violino, chitarra e fisarmonica allietava la festa. Anche questi piccoli comolessi venivano chiamati:< Triunfi>. Si cominciava con antichi canti sacri e si finiva con musiche moderne. Le donne per la sera preparavano pizze, scacce, carne nei vari modi e si mangiava insieme ridendo e scherzando annaffiando tutto con un buon bicchiere di vino. |