allora premessa generale, molto cruda ed impopolare.
la pensione non è un diritto. o se lo è molto relativo, tant'è che come vedete l'età pensionabile è quanto di più opinabile ci sia. quindi per favore evitatemi di leggere rivendicazioni alla pensione come se fosse una lesione dei principi della Dichiarazione d'Indipendenza del 4 Luglio.
il problema pensionistico non è solo italiano. è europeo. perchè molto banalmente, nei decenni scorsi si è promesso e concesso molto più di quanto fosse sostenibile a lungo termine.
di tutte le varie proposte (tra cui segnalerei il delirio tutto tedesco di mandare le persone in pensione a 76 anni a partire dal 2030 oppure di imbarcare almeno 500mila clandestini all'anno che "finanzino" l'Hartz IV, Parigi e Bruxelles evidentemente non hanno insegnato un belino) quella che mi pare più sensata è quella che ho postato qui del governo Cameron.
in pratica si tratta di arrivare ai 55 (anche se io farei a 60) anni e dire alle persone se intendono proseguire a versare i contributi fino all'età pensionabile, oppure se intendono riscattare tutto quanto versato,arricchito da un interesse legale del 2%, rinunciare alla pensione e quindi doversela cavare da soli.
ovviamente la prima contestazione che viene fatta a quest'idea è che le persone potrebbero sputtanarsi tutto e trovarsi a 70-75 anni in condizioni di indigenza. ciò può essere vero, ma basta osservare i bar e le macchinette del video poker per capire che ci sono persone che non possono essere salvate.
ed in ogni caso, per un pasto caldo ed un letto ci sono ONLUS di tutti i tipi,colori e generi.
la seconda contestazione è che i contributi servono a pagare le pensioni di chi è adesso in pensione. io vorrei tanto capire chi ha fatto credere alla gente una cazzata simile.
non credo che serva un MBA per capire che coi contributi attuali NON si possono pagare le pensioni di chi è andato in quiescenza col metodo retributivo. voglio dire è banale aritmetica.
senza scendere in troppi tecnicismi, il sistema previdenziale italiano ha 3 grosse criticità che lo stanno portando a collassare:
1-i contributi dei dipendenti pubblici, che, essendo un artificio contabile, con la contrazione dovuta allo stato di quasi stagflazione in cui siamo, non reggono più.
2-l'avere a carico del sistema previdenziale gente che è andata in pensione anche prima dei 40 anni, che oggi sta tra i 60 ed i 70, che ne camperà almeno altri 20 e che ovviamente per anagrafe diverrano sempre più dipendenti dal sistema sanitario.
3-un sistema che vincola alla contribuzione INPS,ma che almeno per le partite IVA,i liberi professionisti e lapiccola media impresa è solo un costo, ma da cui non ci si può sottrare pena il terrorismo fiscale dell'Agenzia delle Entrate.
ora, dato che non possiamo diventare tutti imprenditori e che so benissimo che allo stato sociale non si vuole rinunciare, sviluppare il progetto inglese è l'unica soluzione.
occorre studiare gli elementi di difficoltà per superarli.
a mio parere l'elemento di maggiore dubbio non è il fatto che la gente coi soldi in mano si darebbe alla pazza gioia.
è valutare se questa opzione sia estendibile a tutte le categorie o se sia possibile solo per commercianti e professionisti.
e fissare unìetà generale per accedere a questa opzione-
da qui vorrei far partire la discussione con voi.