Minerva
io
:unhappy: ben gentileil problema è che in quel "disapprovo" iniziale, qualcuno lo interpreta con:
VAI A FARE IN CULO!
TESTA DI CAZZO!
SEI UNA MERDA UMANA STRISCIANTE FIGLIO DI PUTTANA!!!
SCHIFOSO BASTARDO!!
Per cui... tutto è relativo![]()
:unhappy: ben gentileil problema è che in quel "disapprovo" iniziale, qualcuno lo interpreta con:
VAI A FARE IN CULO!
TESTA DI CAZZO!
SEI UNA MERDA UMANA STRISCIANTE FIGLIO DI PUTTANA!!!
SCHIFOSO BASTARDO!!
Per cui... tutto è relativo![]()
:unhappy: ben gentile
pare sia
di Evelyn Beatrice Hall (in arte S. G. Tallentyre).
una donna!!
...e vabbè....quanto fai il sottileil problema è che in quel "disapprovo" iniziale, qualcuno lo interpreta con:
VAI A FARE IN CULO!
TESTA DI CAZZO!
SEI UNA MERDA UMANA STRISCIANTE FIGLIO DI PUTTANA!!!
SCHIFOSO BASTARDO!!
Per cui... tutto è relativo![]()
senti Cara Ipazia......e vabbè....quanto fai il sottile![]()
Mi vergogno sempre...ma non ho vergogna della mia vergogna (finalmente!)senti Cara Ipazia...
mi devo prendere anche appunti di sottigliezza da te, adesso..??
a proposito.. da una che adora i temporali, come dicevi l'altro giorno, mi devo prendere appunti??
La conosci una città di nome Parigi, cara Ipazia??
lo sai che per il piacere dei tuoi temporali è sotto acqua e fango..??
lo sai i temporali che danni fanno al suolo, alla viabilità, alle strade??
frane smottamenti allagamenti??
lo sai o no??
e tu mi vieni a dir dei temporali... che adori i temporali, e mi fai pure degli appunti...
dovresti vergognarti invece!!
e pensare a quello che ho scritto..
e pensare a quanto i temporali e i loro danni incidono sul PIL italiano..
tu lo sai cosa è il PIL cara Ipazia????
perché io mi sono rotto le PAL di ricevere appunti da chi adora i temporali.. e se ne fotte dei disastri che fanno...
e dovresti vergognarti!!
........................................ ti vergogni....?![]()
e allora.... come si dice dalle mie parti... "L'HO NEL CULO FINO ALLE PALLE.."Mi vergogno sempre...ma non ho vergogna della mia vergogna (finalmente!)
"...quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolinoli troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo..." (cit.)
te guarda che associazioni!!![]()
Infatti solitamente la dicitura più usata è "Non sono daccordo con..." che suona meno drastica di son in disaccordoil problema è che in quel "disapprovo" iniziale, qualcuno lo interpreta con:
"La Città Vecchia"...Mi vergogno sempre...ma non ho vergogna della mia vergogna (finalmente!)
"...quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolinoli troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo..." (cit.)
te guarda che associazioni!!![]()
Tutto concorre. Qualsiasi caratteristica. Ma io preferisco essere visto per il tutto piuttosto che etichettato per una parte. E assimilato ad altre persone con cui ho solo quella parte in comune. Come dire: i gay, i neri, gli albanesi, i milanesi, i napoletani.Ma niente affatto. Il tuo genere, il fatto di avere un corpo fatto così piuttosto che cosà, la tua storia personale e la tua indole rendono Danny Danny.
Tu hai opposto un ragionamento, come stiamo facendo qui in tanti. Purtroppo nella realtà ho constatato che non si riesce molto ad andare "oltre" un determinato livello di conoscenza. O forse non si vuole. Ed è più facile appiccicate etichette. L'abbiamo letto anche qui: Sarastro è diventato fascista pur avendolo negato nel primo post.Con me, il primo genere.
Poi sarebbe da intendersi su cosa sia la fragilità. Però.
Cosa vuol dire fragile?
Un uomo che non teme di esporre le sue debolezze? E quindi, essendo visibili le sue debolezze, viene considerato fragile?
Io penso che un individuo che non nasconde le sue debolezze, che le ha accettate e assunte, che le sa considerare parte del suo tutto complesso modo di essere, che non deve dimostrare di essere "forte", sia un individuo stabile. E affidabile.
Poi, ripeto, secondo me, c'è da intendersi su "fragile", "debole"...
ci si sta riferendo a persone strutturalmente fragili, che non sanno quindi imparare da se stesse e quindi avanzano di traverso nella vita avendo il costante bisogno di una qualche stampella (che sia la relazione, il modello sociale, il simbolo sociale) oppure ci si riferisce all'intrinseca fragilità che è presente in ognuno di noi, a seconda dei momenti che si attraversano ma che non impedisce di evolvere, imparare da se stessi e dalla vita?
Ovviamente stiamo di nuovo facendo riferimento a modelli, senza entrare nei contenitori.
Che lo stesso discorso sarebbe da fare per la timidezza. O sulla bellezza.
E anche sul fascino.
E di nuovo si cade nella dicotomia forte/debole.
Che è in contraddizione con il desiderio di uscire da un certo modello che porta avanti una struttura del potere anche all'interno delle relazioni. In un modo o nell'altro.
In generale, secondo me etichettare rassicura, in relazione ai propri limiti a vari livelli:Tu hai opposto un ragionamento, come stiamo facendo qui in tanti. Purtroppo nella realtà ho constatato che non si riesce molto ad andare "oltre" un determinato livello di conoscenza. O forse non si vuole. Ed è più facile appiccicate etichette. L'abbiamo letto anche qui: Sarastro è diventato fascista pur avendolo negato nel primo post.
Sì. È così.In generale, secondo me etichettare rassicura, in relazione ai propri limiti a vari livelli:
Non lo capisco? - ma quello è scemo
Non condivido l esposizione? - ma è fascista..
Ha tradito la moglie? - è un porco
E si potrebbe andare avanti alla infinito![]()
Purtroppo mi tocca darti ragione. Rispetto al fatto che nella realtà, spesso, non si riesca ad andare "oltre".Tu hai opposto un ragionamento, come stiamo facendo qui in tanti. Purtroppo nella realtà ho constatato che non si riesce molto ad andare "oltre" un determinato livello di conoscenza. O forse non si vuole. Ed è più facile appiccicate etichette. L'abbiamo letto anche qui: Sarastro è diventato fascista pur avendolo negato nel primo post.
VerdissimoPurtroppo mi tocca darti ragione. Rispetto al fatto che nella realtà, spesso, non si riesca ad andare "oltre".
Quell'"oltre" è piuttosto complesso. Nella mia esperienza. E serve essere com-partecipi per farlo.
Voglio dire che oltre alle etichette che vengono appiccicate dall'esterno, che anche io mal tollero, ci sono anche le etichette che ognuno appiccica a se stesso. Che il moto è circolare.
Da dentro e fuori da fuori a dentro.
E diventa complesso e impegnativo aprire i contenitori di ognuno e guardarci dentro.
Che la cosa simpatica delle etichette è fra l'altro che raramente hanno un contenuto davvero condiviso. In termini di significati. La differenza fra significato e significante segna spesso la linea di confine fra il conoscersi e lo sfiorarsi senza vedersi, o vedendosi secondo i veli che ognuno stende sul mondo per renderselo percorribile ed in un qualche modo a misura e confermante per se stesso. (e questo ha a che vedere col falso senso di sicurezza sponsorizzato negli ultimi vent'anni).
Le categorie, servono esattamente a far questo. A definire e a tranquillizzare chi definisce. E in un qualche modo anche chi è definito.
(peccato spediscano per direttissima nello scontro, e mandando a fare in culo i bellissimi e roboanti discorsi sulla diversità e sulla non violenza, portano allo scontro e alla sopraffazione secondo il giusto e lo sbagliato).
Quindi se sei definito secondo un'etichetta. Sei tutto dentro quell'etichetta.
Andare oltre l'etichetta e vedere la persona, nelle sue sfumature, per la pura e semplice curiosità di conoscenza.
Senza timore di "sporcarsi", toccando con mano.
E non per convertire. Che è un concetto tutto cristiano e paternalistico, che presuppone il tavolo dei giusti e dei superiori moralmente.
Che mi sta allegramente sul cazzo.
E mi fa anche ridere...che non si converte e non si educa nessuno che non lo faccia a se stesso per primo.
Solo chi non sa di cosa sta parlando non coglie questa sostanza.
Ed è quasi simpatico. Se non fosse foriero di pregiudizi e difese.
...le etichette, fra l'altro, sono la base delle rigidità delle grandi ideologie. Sono comode. Semplificano il processo di conoscenza. E mettono in condizione, illusoria, di poter conoscere senza avvicinarsi. E rassicurano.
A me fa ridere.
Che è come dire di aver incontrato un lupo, solo per averlo visto in un documentario su sky.![]()
E' lei...:inlove:"La Città Vecchia"...![]()
Non confermo...quello che non deve passare però è il trarre delle regole generali da situazioni totalmente speciali.
insomma, il ganzo che si bulla al bar e sfotte il marito cornuto esiste solo nei film porno cuckold. nella realtà, succede una volta su di un milione.
e sul fatto che il dileggio vada in qualche modo.....restituito ok. anche se c'è modo e modo.
ma nella generalità dei casi l'essere scaricato più o meno brutalmente è già pena sufficiente. [MENTION=6630]Rebecca[/MENTION] potrebbe confermarcelo
Bentornata .....Non confermo...