Grazie Fiamma…
Proprio come a un certo punto scrivi, il pensiero doloroso, almeno per me, non sarebbe tanto per me, ma proprio pensando a chi restasse…
Pensando che gli mancherò.. che starà male.. che mi penserà.. che chiederà di me, e io silenzioso non potrò rispondere… ma vorrei rispondere in qualche modo…
E che soffrirà pensando che vorrei rispondere ma non posso, che vorrei esserci, ma non posso… e non saprei come reagirà ai miei silenzi… o forse li scambierà per cosa…..
E penserà che senza di me non potrà in alcun modo….
E sbaglierà.
Perché tutti possiamo in qualche modo… inclusi coloro che lasciassimo nell’assenza di noi….
E il nostro non esserci, sarà comunque tutto un esserci stati nel silenzio di noi… e nel silenzio di noi continueremo a vivere in chi ci ha amato e continua ad amarci, in chi ha avuto bisogno di noi, avendogli insegnato il suo farcela comunque nella nostra assenza…
E anche nel naturale annientamento di noi, gli lasceremo un regalo complesso da cogliere, ma grande..
Comunque... Fra 100 anni minimo!!![]()
Si, infatti, il timore è per chi resta, non so perché ma pensiamo che alcuni dei nostri cari non possano mai superare, forse perché abbiamo paura noi di esser lasciati soli quando chi amiamo se ne dovesse andareCome avevo raccontato anche io mi sono trovata davanti a chi mi disse "non arrivi a 30 anni".
Le mie problematiche erano ben altre, ma alla fin fine se uno deve tirare le cuoia le tira a prescindere dalle cause.
Capisco perfettamente la paura. La paura per gli altri e non per se stessi.
Ti trovi lì e dici "vabbè, alla fine io me ne vado e amen, ma chi rimane?". Quella è la più grande preoccupazione di chi si trova davanti un esito negativo. Non è paura per sè, il dolore lo si impara a gestire, a volte la morte (per chi la sfiora e la accarezza) la si vede come una liberazione. O si arriva a vederla tale.
E' ovvio che la cosa non faccia affatto piacere, è ovvio che spaventi, è ovvio che faccia anche girare i cosiddetti coglioni.
Però è vero, la morte fa paura a chi resta. La paura io l'ho vista negli occhi dei miei cari.
una specie di proiezione.