E cosa ne pensi di questo contenimento per la tua esperienza?
A parte articoli di virologi sparsi in tutto il mondo (che continuano a dire cose diverse), ho trovato interessante questo (da ignorante). Probabilmente tu lo troverai banale ma, se come dicono si tornerà alle attività lavorative, prima che le linee guida da seguire come caproni, che se sono solo linee guida a qualcuno potrebbe rompere, andrebbe compreso con cosa dovremmo convivere.
(sono 6 video correlati)
Mi ricordo una situazione scema, piccola.
Epidemia di scabbia in una comunità chiusa. Pochissime persone.
La prima cosa è stata che tutti abbiamo iniziato ad usare gli detergenti ad hoc per lavarci. (indistintamente contagiati oppure no)
Vestiti per il dentro e per il fuori.
Cioè ci si cambiava quando si arrivava e quando si usciva.
Scarpe comprese.
Pulizia degli ambienti aumentata per intensità e frequenza.
Descrizione e condivisione dei sintomi.
E voglio dire, era la scabbia eh.
Una cazzata. Se anche te la becchi ti gratti...e ci sono cure piuttosto definitive.
Ma in una comunità ristretta e chiusa è un gran rompimento di coglioni.
Ed è un lavoraccio.
Ovviamente la comunità si è ulteriormente chiusa.
quindi solo noi operatori uscivamo e entravamo.
Nessun altro. Sospese le visite. Sospese le uscite.
20 giorni.
Rispetto a quanto sta succedendo...io la vedo così.
Non si sa niente di certo su questo virus.
Non si sa come si trasmetta.
Non si sa quanto vive in aria e sulle superfici.
Non si sa come agisce sul lungo periodo. e quindi nulla riguardo a immunità sì oppure no (potrebbe essere che il virus ad un primo contagio apra porte che in seconda battuta gli permettono di agire con più forza sull'organismo? Io mi chiedo come mai sia stato zitto per così tanto tempo, pur essendo in giro per poi esplodere a questo modo. E si parla, anche qui di come minimo gennaio)
Non si è ancora individuata una terapia (gli antivirali servono solo a contenerlo nell'organismo abbassando la forza di azione...si usano antivirali anche con hiv. Ora, dopo 20 anni ci sono due casi di negativizzati).
Non si sa nulla dell'evoluzione.
Non si sa nulla delle conseguenze, se non per analisi differenziale con gli altri virus e le patologie con cui il nostro organismo reagisce.
Il mio ragionamento è stato...siccome non so nulla, uso il massimo della cautela.
Non faccio prevenzione.
Faccio riduzione del rischio (e quindi del danno).
Se si fa riduzione del rischio, si prende in considerazione il rischio maggiore.
A tornar indietro, smollare gli interventi, si fa a a tempo.
Arrivare in ritardo, si paga pegno.
Io sono piuttosto convinta che fino a quando non ci sarà un vaccino la questione non sarà in controllo.
E che serva prepararsi a convivere con un virus parecchio attrezzato (la notizia che si rilevino casi di contagi in animali domestici, che ha spinto l'iss a diramare consigli di separazione fra animali e pazienti infetti mi fa tirar su le antenne. Anche pensando agli animali da reddito. La capua dice che è un colpo di coda che si attendevano..se così è, non sarà una passeggiata di salute).
E conviverci fino al vaccino. Almeno nella migliore delle ipotesi. Ossia che mentre si lavora al vaccino non si scopra altro.
Vaccino che in una stima positiva richiederà...facciamo un anno?
E poi bisognerà veder la quantità in cui potrà essere prodotto, a chi verrà somministrato etc etc.
Pare fra l'altro che il virus non colpisca solo il sistema respiratorio, ma anche il sistema cardio-circolatorio e il sistema gastrointestinale. (che è il motivo della raccolta di sintomi apparentemente strani - per esempio la diarrea - nel questionario della app lombarda.)
Oltre che gli organi filtro: reni e fegato.
La perdita di olfatto e gusto indica una qualche azione a anche a livello neurologico. quale? boh. Non si sa.
I neurologi ci stanno studiando.
Si sta evidenziando come le conseguenze per chi ha avuto i sintomi pesanti non sono di semplice ripresa, ma c'è bisogno di una riabilitazione psicologica e fisica e quindi di equipe multidisciplinari che lavorino alla riabilitazione e quindi di servizi in grado di fornire gli spazi per cui queste equipe possano lavorare.
Il punto è che siamo dietro il virus.
Lo si può studiare solo a posteriori.
In una situazione come questa non si può parlare di prevenzione.
Si può parlare solo di riduzione del danno.
Le linee guida sono linee, leggere, di riduzione del danno.
(ai tempi dell'hiv si è fatto lo stesso...studiare i malati, individuare terapie sempre più corrette sperimentandole in contesto, dare i preservativi e fare informazione sull'uso del preservativo. Fare lo scambia siringhe in modo che si usassero siringhe sterili - poi i tossici lavavano quelle usate e rivendevano quelle sterile per comprarsi la roba, ma a questo non c'è rimedio -, cercare di dare indicazioni igienico sanitarie ad hoc, individuare test sempre più precisi per rilevare il prima possibile i contagiati e bloccare il giro dei contagi, pubblicizzare e stendere a tappeto i test...ma questa è storia)
Questo è come la vedo io.

E mi sento serena.
A me agita non individuare una strada.
Non saper come muovermi.
Ora come ora mi è piuttosto chiaro.
Non c'è niente di chiaro e questa - la scoperta - è la direzione.
