Violenza sessuale

Foglia

utente viva e vegeta
Alla visita di leva al distretto fui arrembato da un signore che dopo aver attaccato bottone mi chiese di andare con lui "in villa". Da ragazzetto beneducato rifiutai con cortesia nonostante le sue insistenze, invece di mandarlo a cagare. Questa vale? :cool:
Forse più come molestia sessuale. Un pò come quando io da ragazzina, ancora minorenne, fui fermata da uno che con molta eloquenza, dopo avermi spiegato quanto fosse stanco per la giornata di lavoro, mi propose, insistendo, di andare a casa sua per "alleviarlo" un pò ;)
Potrei raccontare pure io di vari palpeggiamenti, a cui non ho dato corso, vuoi per motivi logistici (vallo per esempio a denunciare, un locale maldiviano che palpeggia le tette), vuoi per mancanza di prova. Ma questo fin da ragazzina (ora che sono brutta e cattiva basta uno sguardo in tralice che si spaventano).

L'elenco che hai riportato tu, come ti hanno già fatto notare, sta ad indicare l'ovvio: cioé che non solo il fatto che le donne siano numericamente più bersagliate esclude che anche gli uomini lo possano essere, ma soprattutto quello che PUO' ESSERE il rovescio della medaglia. Si dà il caso che però, sempre statisticamente, siamo in un sistema che esclude il reato ogni qual volta il fatto non risulti provato (anche nel suo elemento soggettivo, che discende "a catena" dalla sussistenza di un fatto", nel senso che occorre la prova del fatto rispetto alla quale onerata è la parte lesa prima di poter anche solo esaminare l'elemento soggettivo). Ebbene: sono sicura che tra quelle sentenze diverse saranno di assoluzione "perché il fatto non sussiste", ovvero non è stato adeguatamente provato. Ribalto la questione: quante non denunce ci sono per mancanza di prova? Qualcuno ne avrà il conto? Mah :)

Un ultimo appunto su ciò che dici tu: muovi dal fatto che siamo in una società dove a contare è l'immagine.
Benissimo, allora: torniamo pure indietro a una società "più di sostanza" :), e non occorre andare nemmeno troppissimo indietro nel tempo per tornare a un mondo - italiano - in cui le donne neppure votavano. E guardiamo che rilievo aveva, lo stupro, in una società in cui l'immagine della donna non era ancora stata assoggettata a un'esplicita (e consensuale) mercificazione. Io - tutto sommato - direi meglio oggi, che se ne parla, e soprattutto se ne inizia a parlare DUBITANDO che la donna sia un oggetto.

Al tizio qua è semplicemente andata di sfiga: perché esistono le prove di un reato ;)
 

spleen

utente ?
Educare i maschi a non considerare il corpo di una donna come uno strumento di dimostrazione di potere (attraverso la sua oggettivazione), si compenetra con l'educare le donne a non manipolare l'oggettivazione che i maschi fanno del corpo delle donne.
Che di fondo questo secolarmente le donne hanno imparato a fare. Per difesa. Per attacco.


Io penso che la giungla sia imprescindibile.
Proprio per il nostro dna.
E penso che solo guardano e vedendo ci sia una qualche possibilità.

Non di trasformarla nell'eden...su una cosa han ragione i cristiani, in terra il paradiso non c'è, l'han messo nel posto giusto e l'han fatto nel modo giusto, eliminando il corpo e immaginando un mondo di puro spirito assente delle pulsioni dell'ombra.

Io non penso di voler girare lo sguardo, invece.
Ecco, ti ringrazio perchè la frase che ho evidenziato in rosso è una delle cose più importanti che ho letto in questo 3d, sei riuscita a dire in 3 righe quello che io non sono riuscito a esprimere, a causa dei miei limiti, in molti post e sintetizza perfettamente quello che penso.
Con questa evidenza, io intendenvo il superamento, anzi il completamento di come era stata impostata la discussione finora, il superamento della semplice equivalenza vittima- carnefice.
Grazie ancora, grazie di avermi capito.

Nota sui cristiani: I cristiani pensano che la resurrezione comprenda la resurrezione della carne, cioè anche del proprio corpo. Con un caro amico ci eravamo prefissi di visitare i posti dove ci fossero dei grandi dipinti sul giudizio universale e ne abbiamo visitati diversi.
La Cappella Sistina di Michelangelo, quello nella chiesa della Madonna dell' Orto a Venezia di Tintoretto, quello nel duomo di Orvieto di Luca signorelli, che forse è quello che mi ha colpito di più, dove si vedono i morti uscire dalla terra e riprendere forma per venire assisi alla gloria dei cieli o puniti dai diavoli per la loro abiezione.
Io credo di essere una persona agnostica, profondamente agnostica, quello che penso confusamente della mia vita si confonde spesso con una sorta di panteismo dentro il quale mi sento immerso e dentro cui sguazzo, come un pesce nel suo elemento naturale e dentro il quale la natura, appunto ha un ruolo centrale. Se un tempo ero portato a distogliere lo sguardo dai passi di violenza del mondo, adesso, con gli anni non lo faccio più. Ho accettato da sempre che la vita sia un purgatorio, con sprazzi che tendono verso il paradiso e altri che tendono verso l'inferno.
Quello che ho constatato negli anni è che molti si applicano con impegno per rendere la loro vita e quella degli altri un inferno, e lo fanno già qui, su questa terra.
Spleen fine della modalità divina commedia.😁
 
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spleen

utente ?
Forse più come molestia sessuale. Un pò come quando io da ragazzina, ancora minorenne, fui fermata da uno che con molta eloquenza, dopo avermi spiegato quanto fosse stanco per la giornata di lavoro, mi propose, insistendo, di andare a casa sua per "alleviarlo" un pò ;)
Potrei raccontare pure io di vari palpeggiamenti, a cui non ho dato corso, vuoi per motivi logistici (vallo per esempio a denunciare, un locale maldiviano che palpeggia le tette), vuoi per mancanza di prova. Ma questo fin da ragazzina (ora che sono brutta e cattiva basta uno sguardo in tralice che si spaventano).

L'elenco che hai riportato tu, come ti hanno già fatto notare, sta ad indicare l'ovvio: cioé che non solo il fatto che le donne siano numericamente più bersagliate esclude che anche gli uomini lo possano essere, ma soprattutto quello che PUO' ESSERE il rovescio della medaglia. Si dà il caso che però, sempre statisticamente, siamo in un sistema che esclude il reato ogni qual volta il fatto non risulti provato (anche nel suo elemento soggettivo, che discende "a catena" dalla sussistenza di un fatto", nel senso che occorre la prova del fatto rispetto alla quale onerata è la parte lesa prima di poter anche solo esaminare l'elemento soggettivo). Ebbene: sono sicura che tra quelle sentenze diverse saranno di assoluzione "perché il fatto non sussiste", ovvero non è stato adeguatamente provato. Ribalto la questione: quante non denunce ci sono per mancanza di prova? Qualcuno ne avrà il conto? Mah :)

Un ultimo appunto su ciò che dici tu: muovi dal fatto che siamo in una società dove a contare è l'immagine.
Benissimo, allora: torniamo pure indietro a una società "più di sostanza" :), e non occorre andare nemmeno troppissimo indietro nel tempo per tornare a un mondo - italiano - in cui le donne neppure votavano. E guardiamo che rilievo aveva, lo stupro, in una società in cui l'immagine della donna non era ancora stata assoggettata a un'esplicita (e consensuale) mercificazione. Io - tutto sommato - direi meglio oggi, che se ne parla, e soprattutto se ne inizia a parlare DUBITANDO che la donna sia un oggetto.

Al tizio qua è semplicemente andata di sfiga: perché esistono le prove di un reato ;)
Leggiti per favore la mia ultima risposta ad Ipazia, quello che ho evidenziato in rosso. Con questo io intendevo il superamento di questo discorso che state facendo da mille post senza capire dove volevo arrivare.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Leggiti per favore la mia ultima risposta ad Ipazia, quello che ho evidenziato in rosso. Con questo io intendevo il superamento di questo discorso che state facendo da mille post senza capire dove volevo arrivare.
Tu hai sostenuto un'etica di genere confinata entro paletti ben precisi (i tuoi, da maschio, che sostanzialmente dice è vero che non devo abusare del culo, ma è anche pur vero che siamo in una società che, quel culo, me lo fa annusare e poi me lo toglie in maniera ipocrita). Cosa nasce prima? L'uovo o la gallina? Perché poi, nel concreto dei fatti, contesti che una scimmia venga colpita per insegnare alle altre. Ma io mi chiedo: da dove deriva il cambio di una mentalità, in una società? Dal dire semplicemente "eh, non si dovrebbe fare", oppure in un "non si fa", come ha detto la giornalista? :)

Così mi sei arrivato: come a dire "prima cambiamo la società, e poi parliamo di un problema che a quel punto non esisterebbe". Mentre invece il problema è qui e ora, ben esistente. E non si è creato per colpa della società odierna. Sulla differenza che intercorre tra mercificazione e oggettivazione abbiamo già parlato. Un tempo, in cui le donne erano più "etiche" (un culo esposto? Orrore, chiaro che se la cerchi anche un pò :) ) queste cose erano taciute, e viste come la più assoluta normalità. Non esistevano, semplicemente perché non se ne parlava. Non era di interesse, alias fregava un cazzo a nessuno che aveva in mano il potere di cambiarle. Oggi? Oggi frega pur sempre pochetto, ma qualcosa si sta muovendo. E perché qualcosa si muova, caro mio, è necessario che si muova dal basso. Dai casi che fanno parlare. Dal biasimo che la società attribuisce a un fatto. Altrimenti il sistema, ivi compreso il diritto, mica si schioda.
 

spleen

utente ?
Tu hai sostenuto un'etica di genere confinata entro paletti ben precisi (i tuoi, da maschio, che sostanzialmente dice è vero che non devo abusare del culo, ma è anche pur vero che siamo in una società che, quel culo, me lo fa annusare e poi me lo toglie in maniera ipocrita). Cosa nasce prima? L'uovo o la gallina? Perché poi, nel concreto dei fatti, contesti che una scimmia venga colpita per insegnare alle altre. Ma io mi chiedo: da dove deriva il cambio di una mentalità, in una società? Dal dire semplicemente "eh, non si dovrebbe fare", oppure in un "non si fa", come ha detto la giornalista? :)

Così mi sei arrivato: come a dire "prima cambiamo la società, e poi parliamo di un problema che a quel punto non esisterebbe". Mentre invece il problema è qui e ora, ben esistente. E non si è creato per colpa della società odierna. Sulla differenza che intercorre tra mercificazione e oggettivazione abbiamo già parlato. Un tempo, in cui le donne erano più "etiche" (un culo esposto? Orrore, chiaro che se la cerchi anche un pò :) ) queste cose erano taciute, e viste come la più assoluta normalità. Non esistevano, semplicemente perché non se ne parlava. Non era di interesse, alias fregava un cazzo a nessuno che aveva in mano il potere di cambiarle. Oggi? Oggi frega pur sempre pochetto, ma qualcosa si sta muovendo. E perché qualcosa si muova, caro mio, è necessario che si muova dal basso. Dai casi che fanno parlare. Dal biasimo che la società attribuisce a un fatto. Altrimenti il sistema, ivi compreso il diritto, mica si schioda.
Bene tu allora continua pure a parlarne e sii pure fiduciosa che le cose così cambieranno (cosa che io non ho mai criticato del resto) poi vediamo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Bene tu allora continua pure a parlarne e sii pure fiduciosa che le cose così cambieranno (cosa che io non ho mai criticato del resto) poi vediamo.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma ;), per dirla pensando a quanto hai detto a proposito della religione e del tuo "panteismo agnostico" ;)
E' che a volte non si capisce che la religione, come l'arte, come tutto ciò che esiste a questo mondo, siano praticamente VECCHI come esso. Cambiano i linguaggi, cambiano le interpretazioni, cambia il modo di arrivare a far comprendere certe cose. La religione (che è un percorso "guidato") risolve talvolta con l'accettazione di un mistero, che fondamentalmente spiega il perché siamo immortali malgrado i limiti del corpo. E nel farlo prevede (guarda che parallelo) un insieme di "sanzioni" (se non ti comporterai bene, andrai all'inferno). Inutile che ti dica quanto vi sia in tutto questo, la primitiva esigenza umana di tenere sotto controllo il comportamento, qui e ora ;)
La materialità del corpo che risorge nella sua carne (spero di non dire un'eresia) è, a seconda dei casi, premio e punizione ;)
Quel che ti posso dire io, nella mia personale religione, è che sicuramente una visione "più dall'alto" di tutto l'umano travaglio, le incazzature, certi incaponimenti su banalità relazionali eccetera, è un nulla, rispetto al significato globale della vita. Ma è una cosa che è difficile percepire, se non dopo ;). Diversamente sai quanti si farebbero delle crasse risate, davanti a problemi che, come dici tu, sovente ci si crea :)
Se hai la fortuna di avere questa consapevolezza, ciò che si svolge qui assume un altro significato.
Fine anche della parentesi Foglia spirituale :D

Tornando a monte, la nostra stessa Costituzione ci parla di un progresso che non è solo materiale, ma anche spirituale.
Che è un pò l'equivalente di ciò che, tradotto in termini cristiani, è "la prova" cui siamo chiamati QUI.
Personalmente confido anche in quello ;)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Skorpio io non capisco dove vuoi arrivare.
Ti ho descritto all'inizio, senza influenze perchè non ne sapevo niente (ho anche aperto solo in seguito quel canale You Tube), cosa ho visto in quel video.
Poi ho letto dei commenti dove si va a parlare della legge sulla violenza sessuale, ma poi se si approfondisce il tema, a quanto pare no, non si voleva discutere di legge. Mi pare che si voglia portare il tutto a dibattito da mercato.
Si chiede a chiunque voglia rendersi partecipe di fare una valutazione morale dell'azione che vediamo nel video, ma che debba necessariamente oscillare tra violenza sessuale grave o goliardata.

Mi è venuta in mente una cosa (te pensa che l'avevo pure dimenticata, nessun trauma precisiamo, mi è tornata in mente ora): al liceo c'era un prof che aveva il vizietto di chiamarci a turno vicino la cattedra per darci spiegazioni, iniziava mettendoti una mano intorno alla vita, e praticamente ti inchiodava, perchè non potevi andartene, ti parlava, dava spiegazioni e intanto se ne viaggiava con la mano. Non è che arrivava proprio a toccarti il seno o dare una manata sulla chiappa, anche perchè poi leggermente ci spostavamo, tentando di divincolarci. Lo faceva con tutte, 16, 17 anni... Nessuna ha mai detto niente ai propri genitori. Al massimo tra noi dicevamo che faceva la piovra. Quando toccava che ti chiamava alla cattedra, ti toccava Skorpio.
Non vorrei dire una cavolata, ma lasciando da parte che eravamo minori, probabilmente in tempi passati sarebbe rientrato come atto di libidine violenta. Ora io dovrei dirti, che dal momento che non ritengo questo mi abbia portato danno, dovrei non essere favorevole al riconoscerlo neppure come atto di libidine violenta. Mica mi ha pestato? Insomma il classico prof maniaco, chi non ne ha mai avuto uno? Ti potrei pure dire che quello alla fine pur tastando spiegava, a differenza di altri che davvero non insegnavano niente.
Eppure credo che le mie parole, a fronte del mio racconto, non diano così tanta rassicurazione, specialmente per chi leggendo pensa che ha una figlia al liceo, o che lo inizierà a breve.

Penso che sarei una cretina ad esprimere un parere su un video in una chiacchera da mercato, ma chiacchera che ha il potere dei media, che potesse poi avere anche solo la frazione di un briciola nella rilevanza di una legge (anche se mi si dice "no no ma non parliamo della legge").
Siamo noi che stabiliamo cosa è normale, cosa è norma. Quella che viviamo ora è diversa dagli anni in cui siamo nati, cambierà ancora. Questo è inevitabile. Ma ciò che diciamo ha rilevanza, magari minima, ma ce l'ha.
In realtà non mi sono mai mosso dal mio post di apertura

E continuo a chiedermi perché questa società frustrata si scaglia contro lo scemo del villaggio che ha fatto quel che ha fatto, e NON si muove contro quello che ha preso 15 denuncie di abusi e alla fine ha pure avuto il fogliettino di divieto di avvicinamento

Con cui ci si pulirà il culo.

Sono sempre fermo lì.

E mi piacerebbe che le jene, o cruciani andassero anche da quello.
Lo inseguissero per strada, gli telefonassero in diretta radio, gli togliessero il fiato

E sui social post di auguri di morte e di disprezzo.

Ma quello continuerà nell'ombra.. ancor più con questi episodi di Empoli

La nostra società non vuol guardare quella violenza

ma vuole lo scemo del villaggio, innocuo quanto coglione.. e abbiamo trovato la .vacca malata su cui scagliarsi .

Io sono sempre fermo lì.

E ho anche capito che ci resterò :)
 

Foglia

utente viva e vegeta
In realtà non mi sono mai mosso dal mio post di apertura

E continuo a chiedermi perché questa società frustrata si scaglia contro lo scemo del villaggio che ha fatto quel che ha fatto, e NON si muove contro quello che ha preso 15 denuncie di abusi e alla fine ha pure avuto il fogliettino di divieto di avvicinamento

Con cui ci si pulirà il culo.

Sono sempre fermo lì.

E mi piacerebbe che le jene, o cruciani andassero anche da quello.
Lo inseguissero per strada, gli telefonassero in diretta radio, gli togliessero il fiato

E sui social post di auguri di morte e di disprezzo.

Ma quello continuerà nell'ombra.. ancor più con questi episodi di Empoli

La nostra società non vuol guardare quella violenza

ma vuole lo scemo del villaggio, innocuo quanto coglione.. e abbiamo trovato la .vacca malata su cui scagliarsi .

Io sono sempre fermo lì.

E ho anche capito che ci resterò :)
Questo perché, almeno a mio parere, lo scemo del villaggio inizia ad essere visto non come il simpatico guascone che ha fatto "la goliardata". La trovo abbastanza una novità :)
In una al provvedimento disciplinare di sospensione del capo di lei. Altro baluardo che questa vicenda ha un pò sfondato, o comunque messo in discussione. La domanda è: sono coglionate, o sono indice di una società che sta cambiando la percezione di cose vecchie come il mondo? Se ciò che è, in una scala, meno eclatante, viene messo alla ribalta, sarà un caso mediatico isolato, o una cassa di risonanza verso un cambiamento più profondo? E' chiaro che se un palpeggiamento viene PUNITO, poi sarà difficilotto parlare di mancanza di stupro se si indossano i jeans, chiaro? :)
Sarà più difficile circoscrivere il consenso alla materia (ergo: non ti sei difesa abbastanza). Se un palpeggiamento assume rilievo (poiché non consentito), assumerà maggior rilievo, di riflesso, il consenso come qualcosa che va oltre al non opporsi abbastanza rispetto allo slacciare un paio di jeans. Aiuta, in altri termini, la sensibilità verso un dato argomento. E molto spesso questa sensibilità la si crea a partire "dal basso". Inutile dire che l'impatto mediatico, il fatto che questa notizia sia circolata velocemente, le circostanze, abbiano favorito l'insorgere di determinate reazioni. Anche perché il fatto che un paio di jeans siano ostativi allo stupro colpisce già una discreta fetta della società a rilevare una certa non rispondenza tra il sentito e il fatto, mentre qui - come vedi - il terreno è per molti aspetti ancora "nuovo" :)

Non è necessario bazzicare il diritto per accorgersene. E' un meccanismo che certamente può operare nel tessuto sociale in maniera del tutto inconsapevole. E un bel dì, senza quasi accorgertene, ti svegli pensando che la sciaffata sul culo non è (sempre) un gesto sul filo dello scherzoso, magari esagerato, prepotente, ma nulla più, da punirsi con un ceffone se riesci a darlo, ma un qualcosa che se fatto e adeguatamente provato ti fa andare nei casini. Cosa che fino a un pò di tempo fa era vista come lo scherzo in cui uno solo non ride tanto, ma proprio ad essere sensibili. Altrimenti, fonte di una risata. Ebbene, mediaticamente si sta dicendo che - forse - non c'è da riderci sopra più :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Alla visita di leva al distretto fui arrembato da un signore che dopo aver attaccato bottone mi chiese di andare con lui "in villa". Da ragazzetto beneducato rifiutai con cortesia nonostante le sue insistenze, invece di mandarlo a cagare. Questa vale? :cool:
A parte che era un uomo (e questo non alimenta il piatto delle bilancia) ma ti pare che da donna potrei mai considerare gli inviti di uomini non graditi? Qui c’era un utente, molto noto, che inviava fotografie del suo pene in erezione. Le riceventi (tra cui io non c’ero, perché fortunatamente odiata) l’hanno presa con una risata.
Ho idea che proprio tu non abbia idea. Mogli e figlie non comunicano nemmeno al marito e partner le molestie.
 

JON

Utente di lunga data
A parte che era un uomo (e questo non alimenta il piatto delle bilancia) ma ti pare che da donna potrei mai considerare gli inviti di uomini non graditi? Qui c’era un utente, molto noto, che inviava fotografie del suo pene in erezione. Le riceventi (tra cui io non c’ero, perché fortunatamente odiata) l’hanno presa con una risata.
Ho idea che proprio tu non abbia idea. Mogli e figlie non comunicano nemmeno al marito e partner le molestie.
Triste verità.
 

spleen

utente ?
A parte che era un uomo (e questo non alimenta il piatto delle bilancia) ma ti pare che da donna potrei mai considerare gli inviti di uomini non graditi? Qui c’era un utente, molto noto, che inviava fotografie del suo pene in erezione. Le riceventi (tra cui io non c’ero, perché fortunatamente odiata) l’hanno presa con una risata.
Ho idea che proprio tu non abbia idea. Mogli e figlie non comunicano nemmeno al marito e partner le molestie.
Cio nondimeno rende me una vittima.
La violenza intragenere comunque esiste F verso M poco, M verso F molto di più, ok. Ma esiste e non si può partire dal fatto di negarla per comprendere il problema. Secondariamente questa è -una- delle forme della violenza dentro la società, non certo l'unica. Pensate di risolvere il problema con codici e codicilli?
Auguri.
Se non si rimette in discussione il sistema complessivo educativo col cavolo che controllate il comportamento delle scimmie.
Comunque se volete asseragliarvi nel luogo comune non c'è problema. Riflettete però attentamente sul fatto che i maschi violenti sono stati spesso educati da donne.
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Forse più come molestia sessuale. Un pò come quando io da ragazzina, ancora minorenne, fui fermata da uno che con molta eloquenza, dopo avermi spiegato quanto fosse stanco per la giornata di lavoro, mi propose, insistendo, di andare a casa sua per "alleviarlo" un pò ;)
Potrei raccontare pure io di vari palpeggiamenti, a cui non ho dato corso, vuoi per motivi logistici (vallo per esempio a denunciare, un locale maldiviano che palpeggia le tette), vuoi per mancanza di prova. Ma questo fin da ragazzina (ora che sono brutta e cattiva basta uno sguardo in tralice che si spaventano).

L'elenco che hai riportato tu, come ti hanno già fatto notare, sta ad indicare l'ovvio: cioé che non solo il fatto che le donne siano numericamente più bersagliate esclude che anche gli uomini lo possano essere, ma soprattutto quello che PUO' ESSERE il rovescio della medaglia. Si dà il caso che però, sempre statisticamente, siamo in un sistema che esclude il reato ogni qual volta il fatto non risulti provato (anche nel suo elemento soggettivo, che discende "a catena" dalla sussistenza di un fatto", nel senso che occorre la prova del fatto rispetto alla quale onerata è la parte lesa prima di poter anche solo esaminare l'elemento soggettivo). Ebbene: sono sicura che tra quelle sentenze diverse saranno di assoluzione "perché il fatto non sussiste", ovvero non è stato adeguatamente provato. Ribalto la questione: quante non denunce ci sono per mancanza di prova? Qualcuno ne avrà il conto? Mah :)

Un ultimo appunto su ciò che dici tu: muovi dal fatto che siamo in una società dove a contare è l'immagine.
Benissimo, allora: torniamo pure indietro a una società "più di sostanza" :), e non occorre andare nemmeno troppissimo indietro nel tempo per tornare a un mondo - italiano - in cui le donne neppure votavano. E guardiamo che rilievo aveva, lo stupro, in una società in cui l'immagine della donna non era ancora stata assoggettata a un'esplicita (e consensuale) mercificazione. Io - tutto sommato - direi meglio oggi, che se ne parla, e soprattutto se ne inizia a parlare DUBITANDO che la donna sia un oggetto.

Al tizio qua è semplicemente andata di sfiga: perché esistono le prove di un reato ;)
Più che andargli di sfiga direi che è imparagonabile la pacca sul culo in quel contesto agli episodi che hai raccontato tu
 

Foglia

utente viva e vegeta
Più che andargli di sfiga direi che è imparagonabile la pacca sul culo in quel contesto agli episodi che hai raccontato tu
Eh, ma l'educazione inizia "dal piccolo".
Mi rivolgo anche a @spleen , che seguita a parlare di codici e di codicilli quasi fossero una roba strana, da cui pigliare le distanze, e non lo specchio di un qualcosa di percepito come degno di tutela da parte della società.

E rilancio con una domanda.

Voi come educhereste un figlio a non sentirsi nel diritto di tirare una pacca sul culo a una donna, così, tanto per fare qualcosa?
Dicendogli "guarda, amore mio, non si fa perché irrispettoso" e basta, lasciando poi il confronto di quanto può dire una madre con ciò che avviene nella società ("ma daiiii, è una goliardata!") oppure prendendo magari uno o più casi, e dimostrando che quello che la mamma ti dice è "vero", poiché altrettanto viene percepito dalla società?

E aggiungo una domanda a @spleen, ben consapevole di quella che potrà essere la risposta (la immagino, e non giudico, perché altrettanto ho fatto io, per altri motivi, con riguardo a ciò che ho subito): tua moglie, che hai detto essere stata prevaricata in campo lavorativo dall'ultima arrivata che chissà cosa avrà fatto al capo, ha per caso fatto causa? Immagino che avesse le prove dell'imminente quanto probabile affidamento dell'incarico, sfumato all'ultimo? Ha mosso contestazioni? Ha detto "non si fa?" oppure ha detto "non si dovrebbe fare?".
Tanto per capire e per capirci :), se ha agito oppure se ha rinunciato: perché la giornalista, oltre ad essere figa e ad avere un bel culo, ha fatto sospendere il suo capo. Facilissimo che passerà come la rompicoglioni di turno, pure sul lavoro.
Ma come si fa ad insegnare a un figlio, ad educarlo al rispetto, se da ciò che gli posso dire da genitore non è possibile passare ad una verifica dei fatti sul campo? Personale, e della società. Peccato che mio figlio non abbia ancora l'età giusta per potergli parlare ora (certamente di rispetto, ma non ancora esplicitamente di violenza sessuale). Un domani, però, saranno casi come questi, e dei "non si fa" che andranno ad avvalorare quel che altrimenti sarebbe un "non si dovrebbe fare, però così fan tutti....ma tu non guardare e fai il più bravo". Spero bene che quando mio figlio sarà adolescente, queste cose avranno assunto, nella coscienza sociale, un significato un tantino diverso da una goliardata.

E se questo dovesse avvenire anche attraverso "codici e codicilli", oltre che di gente fortunata che ha i mezzi per denunciare, andrà benissimo anche così. Che altrimenti mi troverei a fargli una filosofia in cui - da quanto vedo - non crede nessuno.
 

spleen

utente ?
Eh, ma l'educazione inizia "dal piccolo".
Mi rivolgo anche a @spleen , che seguita a parlare di codici e di codicilli quasi fossero una roba strana, da cui pigliare le distanze, e non lo specchio di un qualcosa di percepito come degno di tutela da parte della società.

Voi come educhereste un figlio a non sentirsi nel diritto di tirare una pacca sul culo a una donna, così, tanto per fare qualcosa?

ha per caso fatto causa?
Codici e codicilli sono uno strumento. Punto. Se pensi che bastino accomodati pure. Per me no.
Mio figlio è riconosciuto da tutti come una persona estremamente rispettosa. (Merito sicuramente di sua madre).
Causa, già, causa. Sei sulla luna Foglia.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Codici e codicilli sono uno strumento. Punto. Se pensi che bastino accomodati pure. Per me no.
Mio figlio è riconosciuto da tutti come una persona estremamente rispettosa. (Merito sicuramente di sua madre).
Causa, già, causa. Sei sulla luna Foglia.
Che buffo: a me pare che sulla Luna ci sia TU, a dire che te e i tuoi figli son certamente migliori degli altri ;)
 

spleen

utente ?
Che buffo: a me pare che sulla Luna ci sia TU, a dire che te e i tuoi figli son certamente migliori degli altri ;)
Infatti io non lo ho detto, ho detto che mio figlio è una persona rispettosa.
E adesso se permetti, se non la smetti di mettermi in bocca cose che non dico, mi girano anche i coglioni.
Cosa che hai fatto anche con altri, dentro questo 3d.
Se vuoi discutere con me cerca di rispettare quello che dico, senza attaccarmi su cose che non puoi sapere.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Infatti io non lo ho detto, ho detto che mio figlio è una persona rispettosa.
E adesso se permetti, se non la smetti di mettermi in bocca cose che non dico, mi girano anche i coglioni.
Cosa che hai fatto anche con altri, dentro questo 3d.
Se vuoi discutere con me cerca di rispettare quello che dico, senza attaccarmi su cose che non puoi sapere.
Io ho fatto delle domande. Non hai risposto. Non c'è problema :)
Non è certo mia intenzione quella di offenderti.
Non mi è sfuggita nemmeno la sufficienza rispetto a chi parla di codici e codicilli, ma non per questo - sapendo bene che il mondo è bello perché vario - mi sono sentita in alcun modo offesa. Nemmeno per l'essere una sempliciotta un pò ignorante, che continua a non capire il problema.
Che ti devo dire? Ho dato un mio punto di vista, come tutti. Se non garba, spiacente se ti sei comunque sentito offeso, ma al di là di un confronto diretto e di repliche a quanto hai detto, non mi pare proprio di avere fatto.
Io incazzata non sono :)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Eh, ma l'educazione inizia "dal piccolo".
Mi rivolgo anche a @spleen , che seguita a parlare di codici e di codicilli quasi fossero una roba strana, da cui pigliare le distanze, e non lo specchio di un qualcosa di percepito come degno di tutela da parte della società.

E rilancio con una domanda.

Voi come educhereste un figlio a non sentirsi nel diritto di tirare una pacca sul culo a una donna, così, tanto per fare qualcosa?
Dicendogli "guarda, amore mio, non si fa perché irrispettoso" e basta, lasciando poi il confronto di quanto può dire una madre con ciò che avviene nella società ("ma daiiii, è una goliardata!") oppure prendendo magari uno o più casi, e dimostrando che quello che la mamma ti dice è "vero", poiché altrettanto viene percepito dalla società?

E aggiungo una domanda a @spleen, ben consapevole di quella che potrà essere la risposta (la immagino, e non giudico, perché altrettanto ho fatto io, per altri motivi, con riguardo a ciò che ho subito): tua moglie, che hai detto essere stata prevaricata in campo lavorativo dall'ultima arrivata che chissà cosa avrà fatto al capo, ha per caso fatto causa? Immagino che avesse le prove dell'imminente quanto probabile affidamento dell'incarico, sfumato all'ultimo? Ha mosso contestazioni? Ha detto "non si fa?" oppure ha detto "non si dovrebbe fare?".
Tanto per capire e per capirci :), se ha agito oppure se ha rinunciato: perché la giornalista, oltre ad essere figa e ad avere un bel culo, ha fatto sospendere il suo capo. Facilissimo che passerà come la rompicoglioni di turno, pure sul lavoro.
Ma come si fa ad insegnare a un figlio, ad educarlo al rispetto, se da ciò che gli posso dire da genitore non è possibile passare ad una verifica dei fatti sul campo? Personale, e della società. Peccato che mio figlio non abbia ancora l'età giusta per potergli parlare ora (certamente di rispetto, ma non ancora esplicitamente di violenza sessuale). Un domani, però, saranno casi come questi, e dei "non si fa" che andranno ad avvalorare quel che altrimenti sarebbe un "non si dovrebbe fare, però così fan tutti....ma tu non guardare e fai il più bravo". Spero bene che quando mio figlio sarà adolescente, queste cose avranno assunto, nella coscienza sociale, un significato un tantino diverso da una goliardata.

E se questo dovesse avvenire anche attraverso "codici e codicilli", oltre che di gente fortunata che ha i mezzi per denunciare, andrà benissimo anche così. Che altrimenti mi troverei a fargli una filosofia in cui - da quanto vedo - non crede nessuno.
Sull’ educare concordo e lo faccio. Da qui a definire quest’uomo un molestatore ce ne passa per me
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cio nondimeno rende me una vittima.
La violenza intragenere comunque esiste F verso M poco, M verso F molto di più, ok. Ma esiste e non si può partire dal fatto di negarla per comprendere il problema. Secondariamente questa è -una- delle forme della violenza dentro la società, non certo l'unica. Pensate di risolvere il problema con codici e codicilli?
Auguri.
Se non si rimette in discussione il sistema complessivo educativo col cavolo che controllate il comportamento delle scimmie.
Comunque se volete asseragliarvi nel luogo comune non c'è problema. Riflettete però attentamente sul fatto che i maschi violenti sono stati spesso educati da donne.
Perché cadi nel luogo comune della contrapposizione da cui sto cercando di uscire?
 
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