Malattia

Andromeda4

Utente di lunga data
La penso come te ..
Purtroppo sono malattie devastanti...
Sia per il "protagonista" che per gli attori minori...
Veramente è assurdo morire così...

PS mi spiace di averti ritirato in questo loop...
Ma purtroppo...non si riesce ad uscirne...😭😭😭
No, tranquilla. Anche al corso Oss ne ho parlato, quando durante la lezione sui limiti e le incertezze la psicologa ha chiesto a ognuno di noi quali fossero i più grandi. Fa parte di me, e credo che sarà sempre così.
La tua collega... abbracciala più che puoi, ogni volta che vuoi. Guardala negli occhi... parlate d'altro... non per sminuire... ma per cercare, almeno fuori casa e fuori dall'ospedale, qualcosa che sia più "normale" possibile... il maledetto c'è... ma c'è ancora la vita...
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ho il tuo stesso problema. L'argomento mi tocca nel profondo. Troppo. Ci sto troppo male quando ho a che fare con malati oncologici, ho avuto parenti, amici, persone a me vicine che si sono ammalate. Qualcuno ce l'ha fatta, qualcun altro per ora ne è fuori, altri non ce l'hanno fatta. E, per tutti, lo stesso acuto dolore.
Non so se riesco a spiegarmi.
Scusami Andromeda ma tu cosa vuoi dire "Ci sto troppo male quando ho a che fare con malati oncologici".
Non sei obbligata. Anche a me tocca l’argomento, ma se penso al tumore provo rabbia. Poi passa... c’è stato un periodo che provavo proprio ODIO, e non è che io sia una facile all’odio, so che non ha neppure senso odiare una patologia, ma l’ho provato.
Io non riuscirei a rivedere, almeno ad oggi, da vicino una persona con un tumore. Non so come facciano le persone che lavorano in posti tipo gli hospice.
Però non trovo molto sensato parlare di quello che si prova noi.

Le informazioni che ho messo insieme che trovo comuni a fronte di un determinato percorso, legato ad un specifico tumore sono queste:
- spaesamento, paura, TERRORE
- stati depressivi legati al cambiamento fisico
- sentirsi un numero (c’è una convinzione che qualcosa cambi a fronte di una patologia come un tumore)
- sentirsi abbandonati, soli (magari uno non vuole "sfogarsi", ricevere la visita cortese commiserevole, vuole farsi un bagno, farsi la barba, cose simili)
- dilangante mancanza di formazione in psiconcologia da parte del personale infermieristico e oss, anche in qualche medico
- cure palliative e servizio infermieristico a domicilio: mancanza di personale

Poi ci son fior fior di trattati, ci fanno congressi dove ogni aspetto viene descritto, ma nel campo c’è distanza.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Scusami Andromeda ma tu cosa vuoi dire "Ci sto troppo male quando ho a che fare con malati oncologici".
Non sei obbligata. Anche a me tocca l’argomento, ma se penso al tumore provo rabbia. Poi passa... c’è stato un periodo che provavo proprio ODIO, e non è che io sia una facile all’odio, so che non ha neppure senso odiare una patologia, ma l’ho provato.
Io non riuscirei a rivedere, almeno ad oggi, da vicino una persona con un tumore. Non so come facciano le persone che lavorano in posti tipo gli hospice.
Però non trovo molto sensato parlare di quello che si prova noi.

Le informazioni che ho messo insieme che trovo comuni a fronte di un determinato percorso, legato ad un specifico tumore sono queste:
- spaesamento, paura, TERRORE
- stati depressivi legati al cambiamento fisico
- sentirsi un numero (c’è una convinzione che qualcosa cambi a fronte di una patologia come un tumore)
- sentirsi abbandonati, soli (magari uno non vuole "sfogarsi", ricevere la visita cortese commiserevole, vuole farsi un bagno, farsi la barba, cose simili)
- dilangante mancanza di formazione in psiconcologia da parte del personale infermieristico e oss, anche in qualche medico
- cure palliative e servizio infermieristico a domicilio: mancanza di personale

Poi ci son fior fior di trattati, ci fanno congressi dove ogni aspetto viene descritto, ma nel campo c’è distanza.
È semplicemente quello che provo io. Ci sto male, e magari questa frase racchiude tutte le cose che hai scritto. Mi immedesimo senza sapere? Forse. Ma è quello che sento. Chi lo dice che non sono obbligata? Potrebbe succedere a una mia amica, a chi mi è vicino. Sto facendo il corso Oss, potrei dover lavorare con gli oncologici.
Non mi dilungo oltre, ho visto morire anche una persona quasi davanti ai miei occhi.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Scusami Andromeda ma tu cosa vuoi dire "Ci sto troppo male quando ho a che fare con malati oncologici".
Non sei obbligata. Anche a me tocca l’argomento, ma se penso al tumore provo rabbia. Poi passa... c’è stato un periodo che provavo proprio ODIO, e non è che io sia una facile all’odio, so che non ha neppure senso odiare una patologia, ma l’ho provato.
Io non riuscirei a rivedere, almeno ad oggi, da vicino una persona con un tumore. Non so come facciano le persone che lavorano in posti tipo gli hospice.
Però non trovo molto sensato parlare di quello che si prova noi.

Le informazioni che ho messo insieme che trovo comuni a fronte di un determinato percorso, legato ad un specifico tumore sono queste:
- spaesamento, paura, TERRORE
- stati depressivi legati al cambiamento fisico
- sentirsi un numero (c’è una convinzione che qualcosa cambi a fronte di una patologia come un tumore)
- sentirsi abbandonati, soli (magari uno non vuole "sfogarsi", ricevere la visita cortese commiserevole, vuole farsi un bagno, farsi la barba, cose simili)
- dilangante mancanza di formazione in psiconcologia da parte del personale infermieristico e oss, anche in qualche medico
- cure palliative e servizio infermieristico a domicilio: mancanza di personale

Poi ci son fior fior di trattati, ci fanno congressi dove ogni aspetto viene descritto, ma nel campo c’è distanza.
verissimo.
poi vedi trasmissioni come ceck up o similari ove luminari della medicina (che ricevono tutti subito privatamente e tutti non subito nel pubblico) ti dicono che di cancro si può guarire oggi e bla bla bla bla.
parlano di sintomi presi per tempo.
ma ci scambiano tutti per ricchi imprenditori di Arcore che si fanno lo screening di tutti gli antigeni una volta al mese?
lo sanno che cosa è la sanità pubblica?
lo sanno che quando l’italiano medio si accorge di avere un problema, il problema lo ha già?
 

CIRCE74

Utente di lunga data
verissimo.
poi vedi trasmissioni come ceck up o similari ove luminari della medicina (che ricevono tutti subito privatamente e tutti non subito nel pubblico) ti dicono che di cancro si può guarire oggi e bla bla bla bla.
parlano di sintomi presi per tempo.
ma ci scambiano tutti per ricchi imprenditori di Arcore che si fanno lo screening di tutti gli antigeni una volta al mese?
lo sanno che cosa è la sanità pubblica?
lo sanno che quando l’italiano medio si accorge di avere un problema, il problema lo ha già?
Giustissimo...io per familiarità dovrei fare dei controlli periodici... è un anno che provo a prendere un appuntamento...a quest'ora se avevo qualcosa ero già morta....
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Giustissimo...io per familiarità dovrei fare dei controlli periodici... è un anno che provo a prendere un appuntamento...a quest'ora se avevo qualcosa ero già morta....
Io avevo una formazione in trasformazione ad elevato rischio di degenerazione neoplastica, nella pelvi. Se avessi aspettato i tempi della mia regione, boh. Non so come sarebbe andata. Ho dovuto fare tutto a Roma, risonanza e intervento.
 

Marjanna

Utente di lunga data
È semplicemente quello che provo io. Ci sto male, e magari questa frase racchiude tutte le cose che hai scritto. Mi immedesimo senza sapere? Forse. Ma è quello che sento. Chi lo dice che non sono obbligata? Potrebbe succedere a una mia amica, a chi mi è vicino. Sto facendo il corso Oss, potrei dover lavorare con gli oncologici.
Non mi dilungo oltre, ho visto morire anche una persona quasi davanti ai miei occhi.
Anche io.
So che ci sono molte sfumature nel vivere questo tipo di cose, ma per fortuna, io non stavo male. Questo è stato utile, che io non stessi male.
Un poco utile, almeno.
Poi a volte mi veniva da piangere, questo si.
Ma tu te la sentiresti di lavorare con gli oncologici?

verissimo.
poi vedi trasmissioni come ceck up o similari ove luminari della medicina (che ricevono tutti subito privatamente e tutti non subito nel pubblico) ti dicono che di cancro si può guarire oggi e bla bla bla bla.
parlano di sintomi presi per tempo.
ma ci scambiano tutti per ricchi imprenditori di Arcore che si fanno lo screening di tutti gli antigeni una volta al mese?
lo sanno che cosa è la sanità pubblica?
lo sanno che quando l’italiano medio si accorge di avere un problema, il problema lo ha già?
Dipende, non sempre ci sono sintomi.
Non è che loro non fanno eh, sappiamo bene che ci sono paesi con un sanità praticamente assente.
E a volte anche pagando i luminari non avvengono miracoli. Sicuro che pagare è meglio, è accedere a un servizio, ma conta più il nome, il potere, fa più leva dei soldi.
Però si può crescere, migliorare, non solo a livello di tecnologia.
Io quella lista non l’ho scritta per far polemica, proprio non me ne frega niente. E’ una cosa che ho visto, di voci che nella fragilità rimangono in ombra. I familiari magari lo sanno, ma poi viene da lasciare indietro il male, e tenere altri ricordi. Sono reazioni comuni.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Anche io.
So che ci sono molte sfumature nel vivere questo tipo di cose, ma per fortuna, io non stavo male. Questo è stato utile, che io non stessi male.
Un poco utile, almeno.
Poi a volte mi veniva da piangere, questo si.
Ma tu te la sentiresti di lavorare con gli oncologici?
Non lo so, lo dico sinceramente. È la stessa risposta che ho dato alla psicologa. Potrei dire di sì per cercare di superare almeno in parte questo limite, poi è da vedere.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Anche perchè se vuoi stare vicino ad una persona malata di tumore, devi stare bene, trasmettere positività. È lei che va sostenuta, non viceversa.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Anche perchè se vuoi stare vicino ad una persona malata di tumore, devi stare bene, trasmettere positività. È lei che va sostenuta, non viceversa.
Ma io non cerco sostegno... dico solo che niente come questa malattia mi prende male. Ognuno ha il suo punto debole, io ho questo. Poi se devo stare vicino a qualcuno che ce l'ha, ovvio che faccio di tutto per non far trasparire, per schermare il più possibile. Ho fatto volontariato sanitario, qualcosa ho imparato in questo campo. Ma la prima reazione è di dolore.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Qualsiasi malattia che ha una prognosi infausta è terribile.
È terribile esserne colpiti ed è terribile assistere alla decadenza fisica e ancora di più a quella mentale.
I tumori hanno la possibilità di cure che sempre più frequentemente hanno un esito felice.
Anche quando ciò non accade, le cure prolungano la vita.
Credo che se sarò colpita da un tumore nessuno mi guardi costantemente con gli occhi lucidi come se fossi già morta.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Qualsiasi malattia che ha una prognosi infausta è terribile.
È terribile esserne colpiti ed è terribile assistere alla decadenza fisica e ancora di più a quella mentale.
I tumori hanno la possibilità di cure che sempre più frequentemente hanno un esito felice.
Anche quando ciò non accade, le cure prolungano la vita.
Credo che se sarò colpita da un tumore nessuno mi guardi costantemente con gli occhi lucidi come se fossi già morta.
Sarebbe la cosa che non sopporterei in assoluto....ho sempre pensato che se mi dovesse venire qualcosa che non dà scampo preferirei saperlo quando ti danno 2 giorni di vita o non saperlo proprio così da poter vivere fino in fondo normalmente...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sarebbe la cosa che non sopporterei in assoluto....ho sempre pensato che se mi dovesse venire qualcosa che non dà scampo preferirei saperlo quando ti danno 2 giorni di vita o non saperlo proprio così da poter vivere fino in fondo normalmente...
Infatti è l’unico intervento che mi sono sentita di fare.
I miei genitori non sono morti di tumore, ma non è stato bello neppure per loro e, ovviamente, per me.
Due mie amiche sono morte di tumore, ma sono state male solo gli ultimi giorni. Prima hanno sofferto per le cure, ma hanno vissuto normalmente per anni e tanti. Una mia amica ha fatto in tempo a diventare nonna e vedere i nipoti andare a scuola.
Caricare di questo alone funereo una malattia penso che faccia male a tutti.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Infatti è l’unico intervento che mi sono sentita di fare.
I miei genitori non sono morti di tumore, ma non è stato bello neppure per loro e, ovviamente, per me.
Due mie amiche sono morte di tumore, ma sono state male solo gli ultimi giorni. Prima hanno sofferto per le cure, ma hanno vissuto normalmente per anni e tanti. Una mia amica ha fatto in tempo a diventare nonna e vedere i nipoti andare a scuola.
Caricare di questo alone funereo una malattia penso che faccia male a tutti.
Vero!!!! Anche perché sono le persone malate che hanno una gran voglia di vivere normalmente...quando era malato mio babbo era più depressa mia mamma di lui...lui continuava comunque a fare progetti e fino a che ha potuto ha sempre cercato di fare la sua vita il più normalmente possibile...e questa cosa l'ho vista in molte altre persone...per assurdo la cosa migliore sarebbe potere curarsi senza dire niente a nessuno...sarebbe di sicuro meglio per il malato...
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Infatti è l’unico intervento che mi sono sentita di fare.
I miei genitori non sono morti di tumore, ma non è stato bello neppure per loro e, ovviamente, per me.
Due mie amiche sono morte di tumore, ma sono state male solo gli ultimi giorni. Prima hanno sofferto per le cure, ma hanno vissuto normalmente per anni e tanti. Una mia amica ha fatto in tempo a diventare nonna e vedere i nipoti andare a scuola.
Caricare di questo alone funereo una malattia penso che faccia male a tutti.
Mia madre ha lottato per quasi 10 anni con sta merda di malattia...
Ha cresciuto i suoi nipotini ..
È sempre stata una donna estremamente forte...
Anni e anni di cure...
Ma posso dire che a parte gli ultimi mesi è vissuta bene e con tante soddisfazioni!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vero!!!! Anche perché sono le persone malate che hanno una gran voglia di vivere normalmente...quando era malato mio babbo era più depressa mia mamma di lui...lui continuava comunque a fare progetti e fino a che ha potuto ha sempre cercato di fare la sua vita il più normalmente possibile...e questa cosa l'ho vista in molte altre persone...per assurdo la cosa migliore sarebbe potere curarsi senza dire niente a nessuno...sarebbe di sicuro meglio per il malato...
Certamente le conseguenze della chemioterapia non si possono sempre nascondere.
È morta recentemente una donna che si era ammalata con la figlia in terza elementare, la figlia è adesso alle superiori e hanno fatto le vacanze al mare insieme. Avrebbe dovuto essere pianta già allora?
Nessuno è eterno e ognuno di noi potrebbe morire prima di sera per un ictus o un incidente ecc... ma nel frattempo si vive.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Certamente le conseguenze della chemioterapia non si possono sempre nascondere.
È morta recentemente una donna che si era ammalata con la figlia in terza elementare, la figlia è adesso alle superiori e hanno fatto le vacanze al mare insieme. Avrebbe dovuto essere pianta già allora?
Nessuno è eterno e ognuno di noi potrebbe morire prima di sera per un ictus o un incidente ecc... ma nel frattempo si vive.
È questa cosa che troppo spesso ci dimentichiamo...magari sono lì che compatisco un malato di tumore, mi prende un infarto e vado via prima di lui...
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non lo so, lo dico sinceramente. È la stessa risposta che ho dato alla psicologa. Potrei dire di sì per cercare di superare almeno in parte questo limite, poi è da vedere.
Ma a che domanda? Non ho capito.
Io la vedo come @Vera.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Top