Pentimento e poi tentazione

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Ma sei tu che hai parlato di difficoltà a individuare cosa è molestia e cosa no. Non vi è difficoltà. Poi se una “poveretta” si eccita per le molestie è lei anomala.
però c'è modo e modo per dire la stessa cosa, ci può essere il buzzurro esplicito e volgare come ci può essere quello che ti dice la stessa cosa ma in un modo più dolce o sensuale, è sempre molestia secondo te?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Secondo me le è andata male. Aveva accanto te innamorato perso e non lo sei più. Stesso io che sono ancora molto innamorato non sono cmq più quello di prima. Almeno la mia teme un eventuale vendetta, o cmq soffre sapere che cmq in me convive una parte che un po' la "odia". Sono certo che se potesse vorrebbe tornare indietro.
Non voglio essere polemico, ma come si fa a vivere così? O sono io che non capisco perchè sono stato traviato da quella volta che ho letto “molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade” (H.D.Thoreau)
 

danny

Utente di lunga data
Secondo me le è andata male. Aveva accanto te innamorato perso e non lo sei più. Stesso io che sono ancora molto innamorato non sono cmq più quello di prima. Almeno la mia teme un eventuale vendetta, o cmq soffre sapere che cmq in me convive una parte che un po' la "odia". Sono certo che se potesse vorrebbe tornare indietro.
Ha accanto una persona. Che poi sia innamorata la persona o meno, cosa cambia?
L'importante è stare bene, in generale, con ciò che si ha.
Secondo me sopravvalutate determinate cose.
 

Brunetta

Utente di lunga data
però c'è modo e modo per dire la stessa cosa, ci può essere il buzzurro esplicito e volgare come ci può essere quello che ti dice la stessa cosa ma in un modo più dolce o sensuale, è sempre molestia secondo te?
Ammetto che nel definire la molestia molto spesso si è classiste.
Ma nel vivere la molestia non vi è differenza. Il caso di Weinstein lo illustra. Lui non diceva “ce l’ho duro”, ma “mi fai un massaggio?” Cambia? Cambia che il grezzo è più grezzo e basta.
Non ho mai pensato che una erezione fosse un onore al mio fascino e nemmeno una cosa a cui rendere ammirazione. Qualsiasi sia il modo in cui viene presentata una condizione fisica che riguarda lui come una cosa interessante per lei è molestia e pure ridicolo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non voglio essere polemico, ma come si fa a vivere così? O sono io che non capisco perchè sono stato traviato da quella volta che ho letto “molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade” (H.D.Thoreau)
Non credo che intendesse “trovate una da scopare!”
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non credo che intendesse “trovate una da scopare!”
Mi chiedo come si fa a rassegnarsi a una vita così, ad accettare di essere relegati ad un ruolo che non è più quello che si credeva, ammesso che lo sia mai stato
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Ammetto che nel definire la molestia molto spesso si è classiste.
Ma nel vivere la molestia non vi è differenza. Il caso di Weinstein lo illustra. Lui non diceva “ce l’ho duro”, ma “mi fai un massaggio?” Cambia? Cambia che il grezzo è più grezzo e basta.
Non ho mai pensato che una erezione fosse un onore al mio fascino e nemmeno una cosa a cui rendere ammirazione. Qualsiasi sia il modo in cui viene presentata una condizione fisica che riguarda lui come una cosa interessante per lei è molestia e pure ridicolo.
io non ho parlato di classismo ma di modo di dire le cose, la mia prof di italiano diceva che nel modo giusto si può parlare di tutto
 

danny

Utente di lunga data
Non voglio essere polemico, ma come si fa a vivere così? O sono io che non capisco perchè sono stato traviato da quella volta che ho letto “molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade” (H.D.Thoreau)
Così come?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Dimmelo tu cosa cambia.
Cambia che c'è uno spettro di differenze fra una persona "innamorata" di te e non "innamorata".

Dici spesso che per te è quello che vale per stare insieme a una persona è stare bene, giusto? Io lo intendo che per me stare con una persona ha senso solo se lei sta bene con me come io con lei, sbaglio?
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Qurste non sono attenuanti, sono giustificazioni che si danno a se stessi per cercare di alleviare i sensi di colpa per una cazzata che alla fine ti ha rovinato la vita, sia a te che alla famiglia che avevi costruito.
Credo che si debba distinguere tra consapevolezza della scelta di tradire e consapevolezza delle conseguenze prevedibili.

Articolo la mia opinione.
Il tradimento è sempre espressione di una volontà, difficile affermare il contrario.
E le motivazioni possono essere le più varie. Dalla noia e voglia di togliersi uno sfizio a problemi di scarsa considerazione per sé, dall'insorgenza di un'istintiva attrazione momentanea ad un vero innamoramento.
Ma la volontà c'è sempre. Non si scopa inconsapevolmente.

La valutazione delle conseguenze è meno netta, per come la penso.
Il partner traditore è fondamentalmente un ottimista, nel pensare di riuscire a farla franca.
Credo che questo spieghi come sia improbabile che un depresso tradisca (ma non impossibile).
Però, rischia di essere vittima di illusione. Che si aggrava con la durata crescente della relazione extra.
Escluderei che non vi sia un minimo di consapevolezza che il partner tradito non la prenderà bene e che ci saranno delle conseguenze avverse.
Il grado della consapevolezza quindi andrebbe da un minimo (condizionato dalla propria condizione psicologica, da una valutazione approssimativa della reazione del tradito, dal verificarsi di occasioni favorevoli, ecc.) ad un massimo, cioè l'accettazione che, ove andasse male e si fosse scoperti, sarebbe la fine della coppia ed un serio danno inflitto all'equilibrio familiare.
 

danny

Utente di lunga data
Cambia che c'è uno spettro di differenze fra una persona "innamorata" di te e non "innamorata".

Dici spesso che per te è quello che vale per stare insieme a una persona è stare bene, giusto? Io lo intendo che per me stare con una persona ha senso solo se lei sta bene con me come io con lei, sbaglio?
Si può stare benissimo con una persona senza essere innamorati.
Il legame esiste ugualmente anche senza il turbinio di un sentimento come l'innamoramento che non gode dell'eternità come nelle fiabe.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Si può stare benissimo con una persona senza essere innamorati.
Il legame esiste ugualmente anche senza il turbinio di un sentimento come l'innamoramento che non gode dell'eternità come nelle fiabe.
Certo che è così, ma anche in questo non ci vuole pariteticità?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Si può stare benissimo con una persona senza essere innamorati.
Il legame esiste ugualmente anche senza il turbinio di un sentimento come l'innamoramento che non gode dell'eternità come nelle fiabe.
Vero. Si è amici. Ci convivi. Non si è una coppia. Credo che sia una gran bella differenza con convivere con qualcuno che ami e ti ama
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi chiedo come si fa a rassegnarsi a una vita così, ad accettare di essere relegati ad un ruolo che non è più quello che si credeva, ammesso che lo sia mai stato
Però non bisogna confondere accettazione della realtà con accontentarsi e rassegnarsi.
 
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