Qurste non sono attenuanti, sono giustificazioni che si danno a se stessi per cercare di alleviare i sensi di colpa per una cazzata che alla fine ti ha rovinato la vita, sia a te che alla famiglia che avevi costruito.
Credo che si debba distinguere tra consapevolezza della
scelta di tradire e consapevolezza delle
conseguenze prevedibili.
Articolo la mia opinione.
Il tradimento è sempre espressione di una volontà, difficile affermare il contrario.
E le motivazioni possono essere le più varie. Dalla noia e voglia di togliersi uno sfizio a problemi di scarsa considerazione per sé, dall'insorgenza di un'istintiva attrazione momentanea ad un vero innamoramento.
Ma la volontà c'è sempre. Non si scopa inconsapevolmente.
La valutazione delle conseguenze è meno netta, per come la penso.
Il partner traditore è fondamentalmente un ottimista, nel pensare di riuscire a farla franca.
Credo che questo spieghi come sia improbabile che un depresso tradisca (ma non impossibile).
Però, rischia di essere vittima di illusione. Che si aggrava con la durata crescente della relazione extra.
Escluderei che non vi sia un minimo di consapevolezza che il partner tradito non la prenderà bene e che ci saranno delle conseguenze avverse.
Il grado della consapevolezza quindi andrebbe da un minimo (condizionato dalla propria condizione psicologica, da una valutazione approssimativa della reazione del tradito, dal verificarsi di occasioni favorevoli, ecc.) ad un massimo, cioè l'accettazione che, ove andasse male e si fosse scoperti, sarebbe la fine della coppia ed un serio danno inflitto all'equilibrio familiare.