una brutta storia...

perplesso

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Staff Forum
Noi europei, anzi, noi cosiddetti occidentali, abbiamo ancora l'assurda convinzione di essere nel sistema potenzialmente ed eternamente dominante sul mondo e attrattivo per chiunque.
Ciò ci sta esponendo al rischio di perdere tutto nell'arco di una o due generazioni.
Credo che gli USA stiano già correndo ai ripari.
L'Europa no, ancora vive nel limbo.
Abbiamo da noi, Europa, una pessima classe dirigente.
finchè si pensa che esista una "Europa", non ne usciamo. esistono Italia, Germania, Mangiaranistan, etc... ed ognuno di loro hanno specifici interessi e prospettive e quelli dell'Italia non sono e non saranno mai compatibili con chi ad esempio non è nel mediterraneo
 

The Reverend

Utente di lunga data
finchè si pensa che esista una "Europa", non ne usciamo. esistono Italia, Germania, Mangiaranistan, etc... ed ognuno di loro hanno specifici interessi e prospettive e quelli dell'Italia non sono e non saranno mai compatibili con chi ad esempio non è nel mediterraneo
Concordo.
Europa unita è un matrimonio forzato tra pluriamanti. È chiaro che il risultato di un simile obbrobrio può solo essere nefasto.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Ho letto alcuni commenti alle foto pubblicare da Jim Cain, giusto per fare un esempio, in cui si è parlato del consenso ect. ecco questo è non so quanti anni luce inconcepibile in altre culture. Ma parlo proprio nei termini di dialogo verso Jim, e nel suo dialogo di interazione nelle risposte (quindi anche della sua forma mentale nel rispondere).
Non arriveresti neppure ad un minima soglia di qualcosa di solo vagamente simile. Non esisterebbe proprio.
Puoi spiegare ?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Puoi spiegare ?
Jim, se non lo hai capito, le donne del forum non hanno trovato piacevole che tu abbia pubblicato senza consenso delle foto delle tue amanti, foto che hai perchè in qualche modo hanno riposto fiducia nell’intimità che hanno condiviso con te, e ripeto con te.

Si è aperto un dialogo nel forum, una comunicazione. A prescindere da quanto è arrivato a te da queste voci, vi è stata una comunicazione libera, a cui tu hai risposto comunque aprendo un dialogo. Magari ti sarai trovato infastidito, ma hai ugualmente permesso la comunicazione. O perlomeno in questo contesto è stata possibile.

In altri contesti culturali, e gestiti partendo da una base culturale diversa, non sarebbe stato neppure lontanamente possibile, prima di tutto come forma di pensiero, come elaborazione di una realtà. Non credo che a fronte di determinate culture, presenti ad oggi anche in Italia, basti una coesione di voci tra donne.

Chi è musulmano frequenta in tanti casi sia la scuola italiana, per obbligo, che quella musulmana.
Anche qui parlo per esperienza diretta.
E il futuro potrebbe non andare nella direzione che diamo per scontata.
Ecco in effetti i dati scolastici fanno più statistica di molti altri, e la conclusione dell’articolo che hai linkato fa intendere che non è chiaro che su determinati punti non può esservi alcun incontro.


Sulla scuola non mi metto a pubblicare link ad articoli e video, perchè a riguardo si va oltre i dieci anni.
Premesso che parlo assolutamente da profana, si è iniziato a parlare di inclusione del cittadino straniero in una classe di prevalenza italiana. Mediamente tutti in accordo, chi mai penserebbe di escludere un bambino. Poi si è arrivati a classi a prevalenza straniera, tra i casi quello di una bambina che si è trovata unica italiana in una classe di stranieri, ed esclusa. Nella ricreazione, nei momenti di gioco, si formavano gruppi che giocavano parlando la loro lingua originale, poichè a casa questi bambini non parlavano italiano.
Attualmente, ma credo lo sappiate benissimo, ci sono scuole a prevalenza straniera. E alcuni italiani, tra critiche, scelgono di portare i loro bambini in altre scuole. Come sempre, chi può... a volte vuol dire farsi chilometri di prima mattina, dovendo starci dentro con gli orari di lavoro.
Tornando all’articolo, trovo di nuovo fuorviante gestire temi simili parlando dei tanti posti di lavoro persi (e anche poco signorile, se nel tanti posti di lavoro, sotto sotto si parla del proprio culo). E poi, mi esprimo anche con margine di errore, ma il menù dei pasti serviti nelle scuole dovrebbe essere deciso da una nutrizionista, perchè sia equilibrato, e per quel che so -per quanto non attuale- in genere il maiale non entra, ma vengono scelte carni bianche, principalmente tacchino o pollo. Pertanto la questione mi sembra parecchio strumentale, e dietro la distribuzione di pasti nelle scuole ci sono appalti. Quindi si tratta di spostare soldi in determinate aziende.
E poi, un dato fondamentale non espresso, ma dietro l’angolo se si vuole trattare questi temi, è il programma scolastico.
Perchè ci sono decine e decine di testi che andrebbero falciati via, e poi la storia... avrà ancora senso insegnare i Promessi Sposi?
Queste cose, che giocano molto nel senso di colpa di chi ha studiato la storia, a me sembra stiano venendo molto strumentalizzate.
In sintesi, visto che è parecchio tardi, a me arriva un "non sappiamo proprio che cazzo fare, come uscirne".
 
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Eagle72

Utente di lunga data
Sono nato in una terra per la quale posso essere orgoglioso delle mie radici greco-romane. Provo una sincera gratitudine verso Ruggero d'Altavilla, che liberò la mia terra dal dominio arabo, restituendola al mondo occidentale. La storia della mia gente è segnata da una lunga resistenza all’Islam, un impegno che si è tramandato per generazioni. La mia unica fede è riposta negli insegnamenti di Voltaire, Rousseau e Franklin.
Mi preoccupa profondamente il pensiero che, in un futuro non tanto remoto, una mia discendente possa essere obbligata a indossare il velo a causa di una maggioranza islamica ormai consolidata nel nostro Paese.
Il tutto grazie a scelte operate e determinate da una o più generazioni di buonisti del cxxxo e "cretini di sinistra" di varia specie.
Il tutto detto da un progressista quale ritengo essere.
Terre come la tua, ma anche portogallo, bassa spagna devono tantissimo a quei popoli che tu rifiuti. La cucina, l architettura sono state molto influenzate e senza sarebbero luoghi anonimi e certamente meno affascinanti. Di ogni cosa non potete prendere solo il lato negativo. Soprattutto dovremmo fare me culpa su quanto noi ci siamo imposti spesso con la violenza nei paesi del Mediterraneo... Pensare allo schifo di un Montanelli con la bambina... Che cultura è? È civiltà? Avete memoria breve. Per non parlare di cosa combinano le nostre multinazionali in africa con inquinamento fiumi e terre. E l'esportazione di armi?? Questa visione di noi che veniamo invasi dai barbari incivili non mi convince
 

danny

Utente di lunga data
Terre come la tua, ma anche portogallo, bassa spagna devono tantissimo a quei popoli che tu rifiuti. La cucina, l architettura sono state molto influenzate e senza sarebbero luoghi anonimi e certamente meno affascinanti. Di ogni cosa non potete prendere solo il lato negativo. Soprattutto dovremmo fare me culpa su quanto noi ci siamo imposti spesso con la violenza nei paesi del Mediterraneo... Pensare allo schifo di un Montanelli con la bambina... Che cultura è? È civiltà? Avete memoria breve. Per non parlare di cosa combinano le nostre multinazionali in africa con inquinamento fiumi e terre. E l'esportazione di armi?? Questa visione di noi che veniamo invasi dai barbari incivili non mi convince
A me piacciono molto le diversità.
Questo tempio proprio per questo è meraviglioso in quel contesto, ne è rappresentativo dal punto di vista storico e culturale e mi piace.


La barbarie è proprio ciò che ci distanzia dall'Impero Romano in cui eravamo padroni del mondo e ci rende gli italiani che siamo e non Romani.
Noi siamo figli delle invasioni dei Visigoti, poi dei Goti, degli Unni, che saccheggiarono Milano, fino ai più recenti domini spagnoli e austriaci fino ai Borboni al Sud e all'attuale dominazione USA.
Sottomessi in pratica dal IV secolo dopo Cristo. E' questo che ci rende oggi finalmente gli italiani che siamo come popolo.

 

Nicky

Utente di lunga data
Per non parlare di cosa combinano le nostre multinazionali in africa con inquinamento fiumi e terre. E l'esportazione di armi?? Questa visione di noi che veniamo invasi dai barbari incivili non mi convince
L'occidente ha delle responsabilità ben specifiche.
Non so se hai seguito ad esempio anche ora quello che sta accadendo in Mozambico, è esemplificativo.
Io credo che i valori occidentali vadano difesi, ma che si dovrebbe essere coerenti con questi valori anche quando si agisce negli altri paesi e questo non è accaduto e non accade.
Sono problemi che senti come più grossi di me, sinceramente, ma mi rendono difficile avere posizioni nette.
 

andrea53

Utente di lunga data
Ci potresti sempre andare in ferie anche se stessero in Austria, tanto, parlano solo tedesco, se parli in italiano fanno finta di non capirti e ostentano sempre quell'atteggiamento da: -Noi siamo puliti e belli e voi italiani sozzi e cretini- che non sopporto.
Sono sempre stato trattato meglio quando sono andato in Austria, dove i prezzi sono persino più abbordabili e le persone che ho conosciuto sempre gentili.
Confermo che di là dal Brennero sono più gentili e i prezzi sono più bassi

Falso.
La territorialità di molte specie di mammiferi è acclamata.
Prova ad avvicinarti anche solo al mio cane, ovvero a un animale domestico discendente dal lupo, in quello che ritiene sia il SUO territorio e capirai che nessun mammifero lascia a disposizione di altri le proprie risorse - perché il territorio è fondamentalmente risorsa.
È estremamente legata al principio di sopravvivenza che ogni essere vivente ha.
Quando gli animali si spostano andando alla ricerca di cibo sanno di stare affrontando un pericolo ma è l'esigenza di cibarsi che li spinge a farlo.
E la lotta per il territorio è parte fondamentale della storia umana, anzi il cardine di ogni avvenimento storico.
Lotta che è anche e soprattutto conquista, ovvero l'acquisizione di nuovi territori da assoggettare ai propri costumi, alla propria identità, alla propria discendenza.
E infatti, prova ad avvicinarti alla mia gatta e vedrai che non smetterà di strofinarsi e di mordicchiarti finché non le darai qualcosa da mangiare…

Lecce barocca Bari ti piscia in bocca.

(striscione ultras Bari fine anni 80).
Folza Plato, evergreen
 
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Marjanna

Utente di lunga data
Terre come la tua, ma anche portogallo, bassa spagna devono tantissimo a quei popoli che tu rifiuti. La cucina, l architettura sono state molto influenzate e senza sarebbero luoghi anonimi e certamente meno affascinanti. Di ogni cosa non potete prendere solo il lato negativo. Soprattutto dovremmo fare me culpa su quanto noi ci siamo imposti spesso con la violenza nei paesi del Mediterraneo... Pensare allo schifo di un Montanelli con la bambina... Che cultura è? È civiltà? Avete memoria breve. Per non parlare di cosa combinano le nostre multinazionali in africa con inquinamento fiumi e terre. E l'esportazione di armi?? Questa visione di noi che veniamo invasi dai barbari incivili non mi convince
 

Brunetta

Utente di lunga data
Avevo deciso di uscire definitivamente da questa discussione, perché credo che sia inutile.
In generale è inutile anche parlare di relazioni, perché le persone sempre più (non era così anni fa) non hanno la minima intenzione di smuoversi dal proprio personale punto di vista che li fa sentire a proprio agio, che sia poter fare sesso con chi pare loro, senza alcuna intenzione di considerare il coniuge, sia che sia il desiderio di inveire nei confronti del traditore, senza alcuna riflessione sulle motivazioni. In pochi anni siamo (non mi metto in questa prima persona plurale, ma è solo una forma retorica) diventati egocentrici al massimo, portando a compimento il principio uomo, che è diventato io, misura di tutte le cose.
Leggo ovunque un atteggiamento di scherno nei confronti di ogni principio, religioso, politico, filosofico. Quindi qui non è diverso.

Mi dispiace che questo atteggiamento abbia portato persone con le quali avevo sempre dialogato, anche in privato in modo confidenziale da amici, a stravolgere cose che ho scritto. Forse è utile attribuirmi qualcosa, come presunta avversaria. Come avrebbe potuto Cicerone scrivere le Catilinarie senza Catilina? Ma io non sono Catilina e non rappresento nessun potere da combattere, ma se agli altri piace, non comportando conseguenze nel reale, mi adeguo.

Però sulla scuola sono competente e sono competente della scuola con alunni stranieri. Perché la mia scuola è stata a lungo la scuola con il maggior numero di stranieri e di varietà di etnie. Abbiamo anche avuto una coreana. Per dire una nazionalità rara tra gli immigrati.
Forse la realtà della immigrazione nel quartiere era particolare? Fatto sta che tra i criteri per la formazione delle classi prime (6 anni) oltre a quelli da sempre presenti nella ricerca di formare classi eterogenee all’interno e omogenee tra le altre della interclasse* avevamo aggiunto la diversità di etnie e nazionalità.
Questo per evitare che potessero anche esternamente apparire come classi definibili come la classe dei neri o dei sudamericani ecc.
Quindi si cerca di distribuire i bambini della stessa lingua madre in classi diverse.
La formazione delle classi è un lavoro impegnativo e cooperativo che nella mia scuola viene svolto dagli insegnanti stessi dell’interclasse. Questo ha sempre evitato quelle cosa da Maestro di Vigevano che facevano arrivare il figlio del medico, del farmacista, dell’avvocato tutti nella stessa classe. Cose che accadevano in tempi lontani.

Però le classi si fanno con i bambini che ci sono e fanno parte del bacino di utenza. Da circa trent’anni è comunque possibile iscrivere i bambini dove i genitori desiderano, se vi è la possibilità di accoglierli.
Questo significa che ci deve essere un organico (=insegnanti) e aule sufficienti, senza pregiudicare il diritto di chi abita nel bacino di utenza. Mi pare intuibile che non possa che essere così. Ovviamente anche prima della liberalizzazione delle iscrizioni, i genitori che sceglievano un’altra scuola da quella del bacino di utenza, trovavano vari escamotage. Ad esempio dichiarando il figlio domiciliato dai nonni. Cosa a volte determinata dal bisogno reale che fossero i nonni ad andare ad accompagnare e prendere il bambino. Io stessa non ho fatto le elementari nel mio bacino di utenza perché abitavo al numero civico che mi assegnava a una scuola lontana, mia madre ha scritto il numero civico sbagliato per comodità.
A me fa ridere che poi avesse fatto una raccolta di firme per ottenere una nuova scuola più vicina che venne in effetti costruita, ma quando ero ormai alle medie, però è la scuola dove andai a fare le prime supplenze.

Quindi è difficile che anche in classi con maggioranza di stranieri siano tutti della stessa lingua madre. Dall’esterno può apparire così, ma al massimo ho avuto 2 o 3 bambini della stessa lingua. Inoltre i bambini che arrivano alle elementari (si chiama Primaria da un po’, ma continuo a dire elementari per capirci) hanno al 99% già frequentato la scuola materna (che si chiama dell’infanzia) e hanno pressoché la stessa conoscenza della lingua italiana. Questo perché i bambini di tre anni, età in cui entrano alla materna, hanno un vocabolario ridotto che si amplia proprio dai 3 ai 6 anni.
Quindi non si può creare esclusione di nessuno durante il gioco, momento importante per l’acquisizione della lingua perché momento informale in cui viene accettata l’interazione anche con parole fantasiose o anche solo attraverso gli oggetti.
I bambini di recente immigrazione che non conoscono la lingua costituiscono una esigua minoranza, per questi è previsto un insegnante che organizza gruppi per la prima alfabetizzazione orale. L’ho fatto anch’io donando ore. Comunque l’acquisizione della lingua è straordinarianente rapida, magari fosse lo stesso per gli adulti! Nel giro di un mese hanno acquisito le strutture e un vocabolario di sopravvivenza e poi l’insegnamento fa il resto. Nella mia esperienza con tutte le nazionalità e lingua madre, ho avuto solo una bambina particolarmente lenta che per arrivare alle competenze degli altri ci ha messo un anno. Ma poi ha recuperato benissimo e anche gli insegnanti delle superiori la consideravano una delle migliori. Un alunno davvero in difficoltà era uno dello Sri Lanka, ma arrivato a 10 anni con più bocciature nel suo paese, dove esistono più lingue e un alfabeto complesso, probabilmente dislessico. Ha avuto il sostegno e penso abbia risolto.

Quindi i casi abnormi che diventano notizia sui giornali prevalentemente non esistono. Prevalentemente. Può essere che in qualche realtà particolare, in cui vi è una prevalenza di una nazionalità, ci sia una prevalenza di indiani (nelle zone dove si occupano di allevamento) o di cinesi, in alcune zone della Toscana o quartieri, ma comunque i bambini avrebbero già frequentato la materna.


* criteri per la formazione delle classi: maschi e femmine, nati nel primo semestre o secondo semestre, informazioni da parte delle insegnanti della scuola dell’infanzia su incompatibilità pregresse manifestate, distribuzione dei bambini con 104.
 
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andrea53

Utente di lunga data
Io non sarei così sicuro che le figlie nate da famiglie musulmane, messe di fronte al nostro costume di vivere, saranno nel tempo disposte a piegarsi ai precetti imposti (alle donne) dalla religione delle loro origini. La Sharia, i matrimoni combinati, con le ragazzine "concesse" in giovane età a uomini maturi (eufemismo). Penso che fondere tradizioni diverse costringa spesso a scontrarci con modelli incompatibili col nostro mondo e che talvolta, come si vede, questi scontri non sono solamente teorici. Molti immigrati di fede musulmana devono capire che se invidiano la nostra migliore condizione economica, questa nasce anche e soprattutto dalle libertà individuali e dalle parità di genere che le nostre società hanno sviluppato, almeno dal Rinascimento e dalla Rivoluzione Francese in poi. Quando gestivo un ristorante, se la cuoca accompagnava a casa un lavorante marocchino, questo si accucciava tra i sedili per paura che qualche suo connazionale lo vedesse su un'auto guidata da una donna. Ne hanno da fare di strada, ragazzi. E noi, per la nostra parte, avremo sempre di più immigrati da quei Paesi: nonostante questo trovo assai improbabile che costoro possano imporci un modello sociale arretrato e inadeguato, incompatibile in tutti i campi, incluso quello dell'economia, cui si tutto si accoda, come recita uno dei pensieri più condivisibili di un noto filosofo marxista di nome Karl.
 

andrea53

Utente di lunga data
A me piacciono molto le diversità.
Questo tempio proprio per questo è meraviglioso in quel contesto, ne è rappresentativo dal punto di vista storico e culturale e mi piace.


La barbarie è proprio ciò che ci distanzia dall'Impero Romano in cui eravamo padroni del mondo e ci rende gli italiani che siamo e non Romani.
Noi siamo figli delle invasioni dei Visigoti, poi dei Goti, degli Unni, che saccheggiarono Milano, fino ai più recenti domini spagnoli e austriaci fino ai Borboni al Sud e all'attuale dominazione USA.
Sottomessi in pratica dal IV secolo dopo Cristo. E' questo che ci rende oggi finalmente gli italiani che siamo come popolo.

Qui da noi da un po'di tempo si rimpiangono Leopoldo e la Casa d'Austria...;)
 

danny

Utente di lunga data
Io non sarei così sicuro che le figlie nate da famiglie musulmane, messe di fronte al nostro costume di vivere, saranno nel tempo disposte a piegarsi ai precetti imposti (alle donne) dalla religione delle loro origini. La Sharia, i matrimoni combinati, con le ragazzine "concesse" in giovane età a uomini maturi (eufemismo). Penso che fondere tradizioni diverse costringa spesso a scontrarci con modelli incompatibili col nostro mondo e che talvolta, come si vede, questi scontri non sono solamente teorici. Molti immigrati di fede musulmana devono capire che se invidiano la nostra migliore condizione economica, questa nasce anche e soprattutto dalle libertà individuali e dalle parità di genere che le nostre società hanno sviluppato, almeno dal Rinascimento e dalla Rivoluzione Francese in poi. Quando gestivo un ristorante, se la cuoca accompagnava a casa un lavorante marocchino, questo si accucciava tra i sedili per paura che qualche suo connazionale lo vedesse su un'auto guidata da una donna. Ne hanno da fare di strada, ragazzi. E noi, per la nostra parte, avremo sempre di più immigrati da quei Paesi: nonostante questo trovo assai improbabile che costoro possano imporci un modello sociale arretrato e inadeguato, incompatibile in tutti i campi, incluso quello dell'economia, cui si tutto si accoda, come recita uno dei pensieri più condivisibili di un noto filosofo marxista di nome Karl.
Due amiche di mia figlia sanno che non potranno scegliersi l'uomo che sposeranno.
La principale forma di integrazione è la possibilità di sposarsi o accoppiarsi tra italiani e stranieri.
Ma se le famiglie ostacolano la cosa, c'è poco da fare.
D'altronde, è anche difficile per loro, anche potendo, - mi disse una - stare con italiani che hanno una mentalità troppo diversa (e difficilmente, aggiungo io, accettano di diventare musulmani per maritarsi).
La scelta è tra l'imposizione da parte della famiglia di un connazionale e un italiano che non capiscono e che le escluderebbe dal contesto parentale e comunitario.
Viceversa conosco maschi nordafricani che hanno sposato italiane. Non sempre è andata benissimo, perché in almeno un caso che conosco si è rivelato un matrimonio d'interesse, ma uomini e donne non sono uguali come diritti (il matrimonio misto in Italia è subordinato all'emissione del nulla osta del paese d'origine). La donna musulmana non può realisticamente sposare un non musulmano e questa differenza viene sancita dalla legge italiana, per cui la capacità di agire "è regolata dalla loro legge nazionale" (primo comma dell’art. 23 della l. n. 218/1995).
Chi pensa che sia SOLO una questione di volontà personale, non conosce esattamente la situazione.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Io non sarei così sicuro che le figlie nate da famiglie musulmane, messe di fronte al nostro costume di vivere, saranno nel tempo disposte a piegarsi ai precetti imposti (alle donne) dalla religione delle loro origini. La Sharia, i matrimoni combinati, con le ragazzine "concesse" in giovane età a uomini maturi (eufemismo). Penso che fondere tradizioni diverse costringa spesso a scontrarci con modelli incompatibili col nostro mondo e che talvolta, come si vede, questi scontri non sono solamente teorici. Molti immigrati di fede musulmana devono capire che se invidiano la nostra migliore condizione economica, questa nasce anche e soprattutto dalle libertà individuali e dalle parità di genere che le nostre società hanno sviluppato, almeno dal Rinascimento e dalla Rivoluzione Francese in poi. Quando gestivo un ristorante, se la cuoca accompagnava a casa un lavorante marocchino, questo si accucciava tra i sedili per paura che qualche suo connazionale lo vedesse su un'auto guidata da una donna. Ne hanno da fare di strada, ragazzi. E noi, per la nostra parte, avremo sempre di più immigrati da quei Paesi: nonostante questo trovo assai improbabile che costoro possano imporci un modello sociale arretrato e inadeguato, incompatibile in tutti i campi, incluso quello dell'economia, cui si tutto si accoda, come recita uno dei pensieri più condivisibili di un noto filosofo marxista di nome Karl.
Io posso parlare di casi concreti visti personalmente.
Il problema di integrazione sono più dei genitori e non con gli italiani, ma con altre provenienze agli altipodi geografici e culturali.
È evidente tra sudamericani o centroamericani e famiglie di cultura musulmana.
Questo perché i sudamericani hanno generalmente costumi molto “disinvolti“ (perfino per noi italiani) e incomprensibili per chi tende a quella che un tempo noi definivamo “modestia”. Ma l’amicizia che nasce tra i bambini fa superare le diffidenze, entro un certo limite. Mi riferisco a sudamericane procaci in pantaloncini e canottiera e a musulmane velate. Ovviamente non tutte le sudamericane sono così, come non tutte le musulmane sono uguali. Ho fatto anche volontariato per la alfabetizzazione delle donne e ho conosciuto le problematiche. Scherzavo con una marocchina su una pakistana totalmente velata in pubblico, compresi i guanti, che non era velata in compagnia di donne, ma noi (vipere) dicevamo che le donava di più il velo.
Comunque anche questa donna coperta aveva il desiderio di conoscere la lingua e acquisire libertà.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Due amiche di mia figlia sanno che non potranno scegliersi l'uomo che sposeranno.
La principale forma di integrazione è la possibilità di sposarsi o accoppiarsi tra italiani e stranieri.
Ma se le famiglie ostacolano la cosa, c'è poco da fare.
D'altronde, è anche difficile per loro, anche potendo, - mi disse una - stare con italiani che hanno una mentalità troppo diversa (e difficilmente, aggiungo io, accettano di diventare musulmani per maritarsi).
La scelta è tra l'imposizione da parte della famiglia di un connazionale e un italiano che non capiscono e che le escluderebbe dal contesto parentale e comunitario.
Viceversa conosco maschi nordafricani che hanno sposato italiane. Non sempre è andata benissimo, perché in almeno un caso che conosco si è rivelato un matrimonio d'interesse, ma uomini e donne non sono uguali come diritti (il matrimonio misto in Italia è subordinato all'emissione del nulla osta del paese d'origine). La donna musulmana non può sposare un non musulmano.
Qui parlare di matrimoni riusciti tra italiani mi pare paradossale.
 

danny

Utente di lunga data
Qui parlare di matrimoni riusciti tra italiani mi pare paradossale.
Parlo di diritti, Brunetta.
Cogli la differenza tra potersi sposare e non potersi sposare, indipendentemente dalla qualità del matrimonio di cui non ce ne frega niente al momento?
Hai travisato come al solito ciò che ho scritto, dove avrei parlato di matrimoni "riusciti"?.
Ma perché?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Parlo di diritti, Brunetta.
Cogli la differenza tra potersi sposare e non potersi sposare, indipendentemente dalla qualità del matrimonio di cui non ce ne frega niente al momento?
Hai travisato come al solito ciò che ho scritto.
Ma perché?
Ho aperto negli anni due thread sui matrimoni combinati (residuali in alcuni paesi, non determinati dalla religione, come raccontato in alcuni film inglesi) per una riflessione non su quel tipo di matrimonio, ma sul nostro “matrimonio per amore“ che, secondo me, viene sopravvalutato.
 

danny

Utente di lunga data
Sinceramente, la discussione non dovrebbe essere polarizzata come in politica su questo argomento, ma purtroppo ormai qualsiasi cosa deve essere portata avanti su posizioni ideologiche.
Che ci sia un problema è evidente e non lo si risolve negando che non ci sia.
Io ho detto la mia.
Noi come Comune abbiamo un serio problema da anni (cercatelo, è andato spesso in TV) e nel Comune accanto hanno richiesto l'esercito per tentare di arginarlo e questo determina una percezione di insicurezza crescente nel cittadino, che da una parte non si sente tutelato dagli stolti che agitano il razzismo a ogni pià sospinto e dagli altri che stigmatizzano il problema in maniera opportunistica senza poi trovare una soluzione concreta.
Ma se per voi questo problema non esiste e il confronto non può esistere sul tema, mi arrendo e vi lascio alle vostre convinzioni.
 
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danny

Utente di lunga data
Ho aperto negli anni due thread sui matrimoni combinati (residuali in alcuni paesi, non determinati dalla religione, come raccontato in alcuni film inglesi) per una riflessione non su quel tipo di matrimonio, ma sul nostro “matrimonio per amore“ che, secondo me, viene sopravvalutato.
Ma che c'entra?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Io non sarei così sicuro che le figlie nate da famiglie musulmane, messe di fronte al nostro costume di vivere, saranno nel tempo disposte a piegarsi ai precetti imposti (alle donne) dalla religione delle loro origini. La Sharia, i matrimoni combinati, con le ragazzine "concesse" in giovane età a uomini maturi (eufemismo). Penso che fondere tradizioni diverse costringa spesso a scontrarci con modelli incompatibili col nostro mondo e che talvolta, come si vede, questi scontri non sono solamente teorici. Molti immigrati di fede musulmana devono capire che se invidiano la nostra migliore condizione economica, questa nasce anche e soprattutto dalle libertà individuali e dalle parità di genere che le nostre società hanno sviluppato, almeno dal Rinascimento e dalla Rivoluzione Francese in poi. Quando gestivo un ristorante, se la cuoca accompagnava a casa un lavorante marocchino, questo si accucciava tra i sedili per paura che qualche suo connazionale lo vedesse su un'auto guidata da una donna. Ne hanno da fare di strada, ragazzi. E noi, per la nostra parte, avremo sempre di più immigrati da quei Paesi: nonostante questo trovo assai improbabile che costoro possano imporci un modello sociale arretrato e inadeguato, incompatibile in tutti i campi, incluso quello dell'economia, cui si tutto si accoda, come recita uno dei pensieri più condivisibili di un noto filosofo marxista di nome Karl.
Sentendo il ragazzo del video che ho postato sopra, che non è un caso isolato, io ho trovato in lui, che parlava di una sorta di schiavismo della donna, un credo di schiavismo anche di se stesso (ben espresso nelle parole che esprime a chiusura del video).
Nella struttura di mia mamma una delle oss si distingue, perchè lavora con il hiyab. Anche d’estate, quando tutte le oss portano maniche corte, lei sotto la tshirt (se vogliamo divisa, ma non è altro che una maglia a maniche corte con un piccolo logo) porta un’altra maglietta color carne di tessuto fine a maniche lunghe. Questo per dirti che le condizioni di vita attuali porta possibilità di lavoro anche verso le donne. Nessun problema per questa operatrice che viene rispettata da tutte le sue colleghe. Però penso anche di potermi permettere di dire che un credo non dovrebbe imporre di coprirsi, andando oltre una logica, in cui se ci sono 40 gradi, ti "spogli".
In questi giorni, in cui mi capita di uscire con pioggia leggera, una sorta di hiyab lo indosso anche io.
La prima domanda che mi fece, una signora ospitata dalla struttura, fu: Di che parrocchia sei? Diretta e chiara, in risposta al mio "Buongiorno, io sono la figlia di...".
A me pare che si pensi che avendo perso identità religiosa nel nostro paese, basta vedere quante sono le dichiarazioni di ateismo anche in questo stesso forum, si creda lo stesso valga per tutti.
 
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