I cani sono selezionati dagli esseri umani per scopi precisi.
Come specifica il nome, il pit bull è un cane inizialmente selezionato per i combattimenti.
Il problema è che i padroni sui social insieme ai fanatici che umanizzano i comportamenti animali vanno diffondendo la convinzione che siano cani assimilabili agli altri, dando luogo a comportamenti non adeguati per la tipologia di cane, che richiede attenzioni particolari.
Io mi sono trovato al collo uno di questi animali perché cercando di aggredire il mio ha spezzato il guinzaglio fuggendo dal padrone che era superficialmente passato a pochi metri dal mio.
Mi è andata bene per una componente caratteriale del cane: non aveva puntato me ma il mio cane. Nel frattempo il padrone si era buttato su di lui per impedirgli di sbranare il mio.
Il limite dei padroni è di non capire la psicologia canina.
I cani non sono imprevedibili se li si conosce.
I cani di razza selezionata sono in qualsiasi caso più prevedibili dei meticci.
Quando ero bambina avevo assistito ad una scena simile a quella che hai vissuto tu.
Il cane era un maschio di pastore maremmano che spesso veniva tenuto libero nel giardino di una casa (che non aveva cancelli ne reti di confine), gestito dai figli (fratelli maggiori e cugini di mie amiche). Questi ragazzi spesso dovevano prendere una catena di ferro o una corda molto spessa che usavano come guinzaglio, e per quanto fossero forti era evidente la difficoltà (la mamma, per dire, non si vedeva mai con il cane).
Un giorno, roba di pochi secondi, il cane era partito come un razzo, alla vista di un maschio di yorkshire. La proprietaria di questo yorkshire lo aveva istintivamente preso in braccio (di fatto salvandogli la vita), ma si era trovata sbattuta a terra prendendo un colpo in testa e un morso al seno dal cane (tenendo il suo cane stretto al seno).
Questo nonostante uno dei ragazzi fosse immediatamente partito inseguendo il cane.
La cultura di massa di corsi di educazione nei privati non mi pare proprio recente (un crescendo negli ultimi 30 anni?), e talvolta non mi pare un cane venga "adottato" riuscendo veramente a vedere una proiezione della propria vita col cane. Un ragazzo che prende un cane a 18, 20 anni sarà possibile porterà quel cane in una casa diversa, magari iniziando una convivenza, e poi dei figli. Oppure il cane viene lasciato ai genitori (tipico in chi poi si sposta per andare a fare università altrove).
Considerando gli anni di vita di un cane, e sentendo le esperienze di chi è cresciuto da bambino con un cane, non penso sia necessariamente da stigmatizzare il connubio cane-bambino, ma forse in passato -almeno non nelle grandi città- vi era più presenza di adulti, forse per presenza di nonni attivi in abitazioni vicine, che comunque vigilavano.
Da un lato -da persone esterna che non ha animali domestici da moltissimi anni- mi pare sia cresciuta la cultura di un maggiore rispetto verso animali adottati, dall’altro lato a volte nei social mi è capitato di leggere non uno, ma diversi commenti che mi hanno lasciato perplessa, chiedendomi se cani e gatti siano cambiati nel corso degli anni. Ad esempio segnalazioni drammatiche di gatti "che si sono persi", con una vera pioggia di commenti che mi hanno fatto percepire un gatto come un animale non in grado di memorizzare un percorso. Io da bambina avevo un gatto, che usciva e poteva allontanarsi anche in un raggio di almeno 5 chilometri, se non molto di più, senza nessuno ponesse minimamente la questione di una perdita di orientamento. Tornava da solo, quando voleva lui.