Brunetta
Utente di lunga data
Ne sono certa.La mia "preoccupazione" in senso emotivo / patrimoniale è allo zero assoluto
Ma la reazione, alla conferma della necessità del consenso, ha suscitato reazioni scomposte.
Non è successo solo qui.
Ne sono certa.La mia "preoccupazione" in senso emotivo / patrimoniale è allo zero assoluto
Potrei ricordare quella scena più volte qui menzionata di quei 2 "amanti" il cui patto si fondava su "oh, se ci sgamano io non ti conosco eh!"Ne sono certa.
Ma la reazione, alla conferma della necessità del consenso, ha suscitato reazioni scomposte.
Non è successo solo qui.
Certo, lei voleva, io no.L’idea è che non è necessario avere i lividi (che qualcuno ha ipotizzato che potessero provocarseli da sole le finte vittime) per essere state costrette a fare sesso.
Ho chiesto se nella vostra esperienza, vi è sembrato di non aver rispettato il volere di una donna?
Bruttoh bastardoh! il VOLEREH di una donnaah va sempre rispettatoooh!Certo, lei voleva, io no.
Quella scena l’ho raccontata io ed era di una utente molto profonda del forum. Infatti ha fatto chiudere la sua relazione.Potrei ricordare quella scena più volte qui menzionata di quei 2 "amanti" il cui patto si fondava su "oh, se ci sgamano io non ti conosco eh!"
No, il senso è che se ti metti in certe situazioni, il concetto di fiducia verso coloro coi quali ti metti in quelle situazioni mi pare piuttosto opinabile, o quanto meno influenzabile dal contestoQuella scena l’ho raccontata io ed era di una utente molto profonda del forum. Infatti ha fatto chiudere la sua relazione.
Non vedo il rapporto con il consenso.
A meno che tu pensi che comportarsi da stronzo (o per meglio dire, non corrispondere alle aspettative) sia una provocazione che spiega accuse di stupro ingiustificate e potenzialmente infamanti.
E infatti da una decina di migliaia di anni (codice di Hammurabi) la gente ha smesso di rubare...Ma se ti dico non rubare tu sai perfettamente quale comportamento ti si chiede di non porre in essere. Giusto?
Ugualmente dovrebbe essere per le altre fattispecie.
Almeno che sia accorta e si accerti che non sia presa a noleggio o in prestito da un conoscente...Ma se la ventenne usa eurotax per valutare l'auto del sessantenne, fa bene o è una zoccola?
La circostanza della scelta di 20 individui con attrezzatura = / > 25 cm per allietare la serata, mi ha fatto pensare allo storico spot pubblicitario del liquore CynarQuesta mattina sulla piattaforma che frequentiamo in alternativa a questa abbiamo ricevuto una richiesta di amicizia da una coppia milanese.
Vado a leggere il loro profilo e vedo che cercano orge, composte principalmente da maschi, dove il marito funge da cuckold.
Poi scendo ai feedback ricevuti da utenti che hanno avuto modo di interagire fisicamente con questa coppia.
Il signor XY ringrazia la coppia per l’ospitalità e racconta che il momento più eccitante è stata la monta.
Si, la monta.
A me come termine fa abbastanza cacare, tuttavia rende bene l’idea di ciò che la coppia cerca:
più maschi anche 20, si alternando a scopare con la donna in ogni orifizio mentre il marito riprende la scena.
Nell’annuncio apparentemente scritto da entrambi, lei scrive che vuole solo bigsize, da 25cm in su.
Girovagando sulla piattaforma vedo che sono molte le coppie che cercano queste situazioni.
Ecco, in questo specifico caso, poniamo che la lei di turno nel mezzo dell amplesso col 13 esimo maschio dice basta E ne mancano ancora 7 tutti di colore.
Io ovviamente se fossi il 13 esimo e successivi mi fermerei immediatamente, ma metti che invece ci sta un altro che non si ferma, tutti insieme la forzano a continuare il rapporto con tutti, fino a che tutti i maschi non sono soddisfatti.
Ecco, in un caso come questo, come si farà a convincere qualcuno che non c’era consenso? Loro non faranno fatica a dimostrare il consenso, per ovvie ragioni.
Questo non è un esempio estremo.
Tutte le notti e tutti i pomeriggi, i prive di tutta Italia fanno registrare altissima affluenza, soprattutto nella serata ebano (singoli negri).

Io non posso che concordare.No, il senso è che se ti metti in certe situazioni, il concetto di fiducia verso coloro coi quali ti metti in quelle situazioni, mi pare piuttosto opinabile
Forse perchè per chi ritiene di avere il culetto sporco ogni scusa potrebbe essere buona?Io non posso che concordare.
È quello che ogni mamma dice alle figlie e le più accorte dicono anche ai figli.
Ma non capisco come si possa contestare una affermazione sulla necessità del consenso.
La realtà ci mette di fronte anche simulazioni di furti o incendi ecc per truffare le assicurazioni, ma nessuno dubita in prima istanza che esistano furti… non consenzienti.
In che senso va oltre? Che io ricordi la istituisce proprio, solo che la "giustizia" non era più privata ma di competenza dello statoPrecisazione: il codice di Hammurabi si studia perché è il primo documento scritto ritrovato che va oltre la legge del taglione (che ogni tanto qualcuno rimpiange) e introduce il risarcimento economico. Ovviamente è un pochino classista, ma non si può pretendere.
E infatti da una decina di migliaia di anni (codice di Hammurabi) la gente ha smesso di rubare...
Almeno che sia accorta e si accerti che non sia presa a noleggio o in prestito da un conoscente...
Credo che sia qualcosa di più profondo.Forse perchè per chi ritiene di avere il culetto sporco ogni scusa potrebbe essere buona?
L’ho scritto.In che senso va oltre? Che io ricordi la istituisce proprio, solo che la "giustizia" non era più privata ma di competenza dello stato
Si ma solo se da classe superiore accoppi uno di classe inferiore. Se classe superiore rompe braccio a classe superiore, gli viene rotto il braccioL’ho scritto.
Prima se hai ammazzato, vieni ammazzato, se hai rotto un braccio, ti verrà rotto un braccio. Dopo puoi pagare.
Già.Eh...l'sm non è stropicciare rudemente![]()
Quattro schiaffi al culo, due corde , un paio di manette, qualche toys. Vabbè.
L'sm riguarda il piacere e il dolore.![]()
Certo.Si ma solo se da classe superiore accoppi uno di classe inferiore. Se classe superiore rompe braccio a classe superiore, gli viene rotto il braccio
La necessità del consenso in linea di principio non credo che venga contestato dagli uomini. Se non pensi così, opti per commettere uno stupro, compiere una sopraffazione, che lascia segni, normalmente. O l'uso di sostanze, di norma rilevabili clinicamente.Ne sono certa.
Ma la reazione, alla conferma della necessità del consenso, ha suscitato reazioni scomposte.
Non è successo solo qui.
Hai introdotto molti argomenti.La necessità del consenso in linea di principio non credo che venga contestato dagli uomini. Se non pensi così, opti per commettere uno stupro, compiere una sopraffazione, che lascia segni, normalmente. O l'uso di sostanze, di norma rilevabili clinicamente.
Il problema non è tanto sul consenso dato "prima" quanto su quello ritirato nel "mentre", che talvolta - in realtà - è un consenso ritirato "dopo". Cioè, superata l'immediatezza ci si ripensa e si dice che "si erano dati segnali di diniego che non erano stati compresi", spostando il momento del rifiuto all'indietro nel tempo. A pensare male, es. per sopravvenuta vergogna o ripensamento o, addirittura, per convenienza (ottenere un risarcimento).
Se ci si pensa bene, è qualcosa di paragonabile (come schema comportamentale) a quello che avviene quando si giustifica il tradimento dicendo che si erano mandati "segnali" (di insofferenza e/o disagio) che non erano stati percepiti, una comune forma di giustificazione (riportata spessissimo in casi su questo forum). In quelle situazioni, come vengono prospettate, si entra in una zona "grigia" dove vi sono ampi spazi interpretativi anche opinabili. su cosa sia realmente accaduto.
Tradizionalmente, le forme di difesa da accuse di violenza sessuale nei confronti di donne si basavano su elementi indiziari basati sulle circostanze e comportamenti "discutibili" della vittima (es. per una donna andare in camera di albergo di un uomo in tarda ora, dopo avere trascorso la serata insieme a cena e poi in locali). Nel tempo, non sono stati considerati più tanto convincenti come prima (famoso il caso del pugile Mike Tyson, nel luglio del 1991, che venne condannato a 6 anni di carcere, dei quali ne scontò all'incirca la metà).
C'è stato (7 o 8 anni fa) un caso simile innanzi la Sezioni Unite della Cassazione Penale, in cui si è trattato di un caso di violenza sessuale nei confronti di una escort in un noto hotel di Milano.
Negli ultimi anni (un decennio almeno) i giovani hanno pensato che, avendo a disposizione i cellulari, potevano facilmente fare dei video che (ritenevano) li mettessero al riparo di accuse di violenze sessuali (come nel processo a carico del figlio di Grillo ed il gruppetto di suoi amici, in Sardegna nell'estate del 2019, conclusosi nel settembre scorso in primo grado con condanne fino ad 8 anni). Anche quello non risulta decisivo.
In quei casi, seppure l'apparenza possa indicare un presunto consenso (nel senso dell'assenza di manifestazioni di diniego esplicito desumibili dai video girati) si gioca tutto sul fatto che il consenso debba essere esplicito e non dato in condizioni di alterazione psico-fisica.
Neppure conta che, nei giorni successivi, (secondo quanto riportato dalla stampa) la vittima non avesse manifestato apparente disagio nell'immediatezza (andò a prendere lezioni di surf) ma solo a distanza di alcuni giorni avesse raccontato ad amiche quanto accaduto. Poi, si era sottoposta ad esami medici che non evidenziarono segni fisici inequivocabili di violenza sessuale. Per la precisione, furono riscontrati elementi compatibili con rapporti sessuali avvenuti di recente, ma non tali da provare alcuna costrizione.
La condanna degli imputati sarebbe stata basata sulla testimonianza della vittima ed alcuni elementi indiziari: chat tra quelli che erano stati presenti, il contesto di consumo di alcol nel locale frequentato e dove si erano incontrati, la tarda ora del trasferimento nel villino, rapporti sessuali con plurimi soggetti.
Di certo, un impianto accusatorio che verrà riesaminato in appello, contando su diverse interpretazioni degli elementi indiziari.
Il figlio di LaRussa è stato invece assolto perché non si era accorto che lei non era consenziente.La necessità del consenso in linea di principio non credo che venga contestato dagli uomini. Se non pensi così, opti per commettere uno stupro, compiere una sopraffazione, che lascia segni, normalmente. O l'uso di sostanze, di norma rilevabili clinicamente.
Il problema non è tanto sul consenso dato "prima" quanto su quello ritirato nel "mentre", che talvolta - in realtà - è un consenso ritirato "dopo". Cioè, superata l'immediatezza ci si ripensa e si dice che "si erano dati segnali di diniego che non erano stati compresi", spostando il momento del rifiuto all'indietro nel tempo. A pensare male, es. per sopravvenuta vergogna o ripensamento o, addirittura, per convenienza (ottenere un risarcimento).
Se ci si pensa bene, è qualcosa di paragonabile (come schema comportamentale) a quello che avviene quando si giustifica il tradimento dicendo che si erano mandati "segnali" (di insofferenza e/o disagio) che non erano stati percepiti, una comune forma di giustificazione (riportata spessissimo in casi su questo forum). In quelle situazioni, come vengono prospettate, si entra in una zona "grigia" dove vi sono ampi spazi interpretativi anche opinabili. su cosa sia realmente accaduto.
Tradizionalmente, le forme di difesa da accuse di violenza sessuale nei confronti di donne si basavano su elementi indiziari basati sulle circostanze e comportamenti "discutibili" della vittima (es. per una donna andare in camera di albergo di un uomo in tarda ora, dopo avere trascorso la serata insieme a cena e poi in locali). Nel tempo, non sono stati considerati più tanto convincenti come prima (famoso il caso del pugile Mike Tyson, nel luglio del 1991, che venne condannato a 6 anni di carcere, dei quali ne scontò all'incirca la metà).
C'è stato (7 o 8 anni fa) un caso simile innanzi la Sezioni Unite della Cassazione Penale, in cui si è trattato di un caso di violenza sessuale nei confronti di una escort in un noto hotel di Milano.
Negli ultimi anni (un decennio almeno) i giovani hanno pensato che, avendo a disposizione i cellulari, potevano facilmente fare dei video che (ritenevano) li mettessero al riparo di accuse di violenze sessuali (come nel processo a carico del figlio di Grillo ed il gruppetto di suoi amici, in Sardegna nell'estate del 2019, conclusosi nel settembre scorso in primo grado con condanne fino ad 8 anni). Anche quello non risulta decisivo.
In quei casi, seppure l'apparenza possa indicare un presunto consenso (nel senso dell'assenza di manifestazioni di diniego esplicito desumibili dai video girati) si gioca tutto sul fatto che il consenso debba essere esplicito e non dato in condizioni di alterazione psico-fisica.
Neppure conta che, nei giorni successivi, (secondo quanto riportato dalla stampa) la vittima non avesse manifestato apparente disagio nell'immediatezza (andò a prendere lezioni di surf) ma solo a distanza di alcuni giorni avesse raccontato ad amiche quanto accaduto. Poi, si era sottoposta ad esami medici che non evidenziarono segni fisici inequivocabili di violenza sessuale. Per la precisione, furono riscontrati elementi compatibili con rapporti sessuali avvenuti di recente, ma non tali da provare alcuna costrizione.
La condanna degli imputati sarebbe stata basata sulla testimonianza della vittima ed alcuni elementi indiziari: chat tra quelli che erano stati presenti, il contesto di consumo di alcol nel locale frequentato e dove si erano incontrati, la tarda ora del trasferimento nel villino, rapporti sessuali con plurimi soggetti.
Di certo, un impianto accusatorio che verrà riesaminato in appello, contando su diverse interpretazioni degli elementi indiziari.