Scusa hai scritto alcune inesattezze, che evidenzio a alle quali rispondo.
Non ho detto che vuole attirare l’attenzione. È una frase che semplifica e che viene usata fuori luogo.
Ho detto che chiede per sapere. È una modalità di comunicazione sempre presente nei bambini e spesso negli adolescenti, talvolta anche negli adulti.
Invece di chiedere se una cosa “è giusta”, affermano che lo è con sicurezza, per capire se lo è o no. I bambini la fanno precedere da “lo sai che…” oppure da “è vero che…?” Gli adolescenti invece la presentano come decisione. Mio figlio diceva che voleva aprire una yogurteria. Io ridevo. Era chiaro che non avesse idea delle condizioni necessarie, dalla preparazione professionale, il conseguimento della autorizzazione, l’investimento necessario, l’impegno lavorativo ecc.
La dislessia non comporta la 104. Per la 104 deve essere riconosciuta la disponibilità. La dislessia è una forma di disturbo per un differente funzionamento. Rende difficile la lettura e o la scrittura. Richiede un intervento dell’insegnamento adeguato alla difficoltà. Sul sito del Ministero ci sono tutte le spiegazioni. Se ha la 104, cosa che non esclude che sia anche dislessica, ha altre problematiche cognitive. La dislessia viene considerata una caratteristica non grave e viene usata dai genitori per non voler riconoscere una disabilità che è più dolorosa. La cosa principale di fronte a una disabilità è aver chiaro che si è di fronte a una persona che è unica, come tutti, e che ha bisogno di accettazione e comunicazione come tutti. Con sensibilità chiunque può essere compartecipe della comunicazione. Tu sei sensibile. Ma per ogni genitore accettare le peculiarità dei figli è difficile, pure degli iper dotati.
I disturbi alimentari si associano ad altre patologie, ma possono anche essere una modalità di comunicazione (non per attirare l’attenzione) e se a te non c’è da comunicare quello che ha bisogno di dire ai genitori, con te mangia. Non significa che faccia finta, che sia manipolatrice (sicuramente non in senso morale) o che tu cucini meglio. Si tratta di cose su un altro piano.