Peccato che hai attribuito a me cose che non ho detto. Ma non mi conosci. È come quando dico che potrei essere una gattamorta e chi mi conosce dice che è impossibile.
Io mi pongo sempre in modo più che assertivo con un coraggio che rasenta la temerarietà e forse l’incoscienza.
Non mi sono mai trattenuta da intervenire con chi si comporta male, indipendentemente dalla situazione. Ancora recentemente il mio ex ha detto che mi sono rivolta in modo così assertivo con gruppi che gli hanno fatto temere di poter finire lui vittima di violenza.
Non è una tendenza eroica, ma caratteriale, basata sulla incoscienza di chi si sente invulnerabile perché nel si considera nel giusto. Un paio di volte le ho prese, ma non ho imparato.
Quindi in tutti gli episodi che racconti, se in mia presenza, sono intervenuta, perfino con adolescenti che so che sono pericolosi.
Ma sono questioni diverse dal cercare soluzioni.
Non è che se sgrido bambini e mamme per aver buttato immondizia per strada, risolvo il problema e non lo faccio nell’illusione di farlo. Sono impulsiva. È una questione caratteriale, come buttare fuori il marito.
Ma non è che penso di aver dato mai il buon esempio e di poter far diventare educate le persone ignoranti, con i miei rimbrotti.
Per questo cerco di capire se ci sono delle soluzioni che rendano fattibile un cambiamento che ritengo opportuno.
E io di questo cerco di parlare.
Ma è come quando viene un tradito che vuole solo sfogarsi. Se cerco di indurlo a ragionare per capire se c’era qualcosa che non funzionava, mi manda a quel paese perché voleva solo sfogarsi.
Si può pure sfogarsi contro gli stranieri, il comune e pure il meteo, ma “piove governo ladro!” non ha mai risolto nulla.
È come mettere le telecamere per individuare i colpevoli. Una bambina mi disse “basta mettere il cappuccio“.
Ma poi è noto ed è giusto che non faccia l’ergastolo chi ha rubato il vaso al cimitero.
Che si fa?
Tutte le mie riflessioni fanno cagare? Ok.