Figura paterna

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Anna A

Utente di lunga data
siamo in quell'età dove convergono tutti i bisogni della famiglia: dai figli ai genitori , e noi al centro facciamo le rocce.
un abbraccio amarax.
ma guarda di roccia per ora vedo solo mia suocera che continua a fare la ragazzina fra un viaggio in vietnam e uno sul nilo.
altro che...
 

ellina69

Utente di lunga data
.sapete che mi fate pensare che i figli sono decisamente più spietati con le madri succubi che con i padri traditori?
non me lo aspettavo...soprattutto le figlie
nel caso dei miei genitori è difficile attribuire in modo chiaro i ruoli di vittima e carnefice. erano ruoli mobili, interscambiabili, comunque entrambi stavano al gioco, anche chi poteva apparire succube.
 

lele51

Utente di lunga data
mio padre, un affermato professionista, bello, brillante, intelligente, benestante, ammirato ...mia madre, molto meno colta, ma bellissima donna, votata alla famiglia, follemente e ossesivamente innamorata del marito. Io figlia unica, la figlia perfetta, la prima della classe, educata, mai un capriccio, mai una parola di troppo.
Dietro alla porta di casa: mio padre traditore seriale, mia madre schiava della sua ossessione d'amore per quest'uomo, mi coinvolgeva in strategie articolate per "tenerlo", mi raccontava di tutte le sue amanti, mi usava apertamente come "sfogatoio" e rivalsa. per gelosia faceva scattare liti furibonde e mio padre ....il professionista colto, ammirato e rispettato ...la pestava. Quando non ne poteva più, dopo ore e ore di litigi e di folle escalation, gliele dava di santa ragione, a pugni, le ha fatto saltare i denti un paio di volte. Tutto questo è andato avanti per 20 anni.
Finalmente, quando io avevo 23 anni, nell'anno del loro 25° di matrimonio, mio padre se ne è andato con un'altra donna.
Stanno insieme da 18 anni, fanno una bella vita, molto elegante, con molte possibilità. Mia madre è restata sola, solo la nascita della mia bimba sfortunata l'ha un po' distolta dall'ossessione per quell'uomo.
che tristezza ...
Un figlio non deve MAI e poi MAI diventare oggetto delle liti, rivalse o manipolazioni dei genitori... devono sapere la verità e i genitori avere le "wollare" di definire la loro situazione, nel bene o nel male, ma non usare mai i figli per tentare l'impossibile... da adulti capiranno, forse che la vita non è facile, ma si sentiranno rispettati e liberi di andare avanti senza zavorre...
Lele
 

lele51

Utente di lunga data
ma sapete, ragazze, che nel caso di mia madre non era proprio così? premesso che sono perfettamente consapevole che è orribile e criminale picchiare una donna, ma via ssicuro che io per 20 anni ho osservato stupita e innorridita la dinamica che portava mia madre a volersi fare picchiare. Vi giuro che non mollava, per ore e ore e ore, finchè davvero tirava fuori dalla grazia di dio mio padre e scattava il pestaggio. e allora mia madre era contenta, pur se pesta, sì, contenta, perchè poteva ancor meglio incarnare il ruolo di vittima sacrificale. Ho visto delle volte mio padre piangere (dopo ) "a che punto mi tiri" diceva mio padre, e mia madre, quell'aria così soddisfatta ...era tutto così malato, folle.[/QUOTE
... credevo che solo poche donne avessero questo modo di fare e vivere il rapporto, ma mi sembra che ce ne sono un sacco in giro....
 

Iris

Utente di lunga data
anche lui però l'aveva irritata tradendola e invece di scusarsi o andarsene spaccava casa...
.sapete che mi fate pensare che i figli sono decisamente più spietati con le madri succubi che con i padri traditori?
non me lo aspettavo...soprattutto le figlie

E' più facile allearsi con colui che sembra il più forte, piuttosto che con la vittima.

E' vero Minerva, mi sono resa conto che i figli non perdonano la debolezza. Le figlie sono più spaventate dalla debolezza materna che dall'agggressività paterna: forse perchè temono di diventare come le loro madri.
Mia figlia ricorda benissimo come suo padre trattava me (certo mai con violenza fisica) eppure non si è mai schierata, o meglio non ha mai apertamente criticato il padre. Il maschio è diverso, molto più obiettivo e critico.
 
E' più facile allearsi con colui che sembra il più forte, piuttosto che con la vittima.

E' vero Minerva, mi sono resa conto che i figli non perdonano la debolezza. Le figlie sono più spaventate dalla debolezza materna che dall'agggressività paterna: forse perchè temono di diventare come le loro madri.
Mia figlia ricorda benissimo come suo padre trattava me (certo mai con violenza fisica) eppure non si è mai schierata, o meglio non ha mai apertamente criticato il padre. Il maschio è diverso, molto più obiettivo e critico.
non avevo mai visto la cosa sotto questo aspetto e sono rimasta proprio colpita da questo fatto .
in realtà però...mi chiedo se le bambine avrebbero preferito "la reazione" dello scacciarlo o la non reazione senza "l'irritazione".
cioè lasciarlo in pace facendo proprio finta di nulla.
 

dererumnatura

Utente di lunga data
E' più facile allearsi con colui che sembra il più forte, piuttosto che con la vittima.

E' vero Minerva, mi sono resa conto che i figli non perdonano la debolezza. Le figlie sono più spaventate dalla debolezza materna che dall'agggressività paterna: forse perchè temono di diventare come le loro madri.
Mia figlia ricorda benissimo come suo padre trattava me (certo mai con violenza fisica) eppure non si è mai schierata, o meglio non ha mai apertamente criticato il padre. Il maschio è diverso, molto più obiettivo e critico.
non si tratta di essere più o meno obiettivi, più o meno critici
il comportamento diverso tra tua figlia e tuo figlio dipende dal rapporto diverso che entrambi hanno verso di te e verso tuo marito.
I figli non possono essere visti come normali spettatori esterni...c'è sempre di mezzo il complesso di Edipo...

Il fatto che tua figlia cerchi di salvaguardare la figura paterna..in fondo è positivo. Salva l'immagine maschile...Secondo me è importante per il rapporto che potrà avere con gli uomini e non ha nulla a che vedere con il fatto che lei riesca secondo me molto bene a capire il male che suo padre può averti fatto.
 

Iris

Utente di lunga data
non si tratta di essere più o meno obiettivi, più o meno critici
il comportamento diverso tra tua figlia e tuo figlio dipende dal rapporto diverso che entrambi hanno verso di te e verso tuo marito.
I figli non possono essere visti come normali spettatori esterni...c'è sempre di mezzo il complesso di Edipo...

Il fatto che tua figlia cerchi di salvaguardare la figura paterna..in fondo è positivo. Salva l'immagine maschile...Secondo me è importante per il rapporto che potrà avere con gli uomini e non ha nulla a che vedere con il fatto che lei riesca secondo me molto bene a capire il male che suo padre può averti fatto.


é un'osservazione molto giusta dererum.
 

Iris

Utente di lunga data
Lo so a mie spese :carneval:

Immaginavo...e tu l'hai salvaguardata poi la figura maschile? E quella femminile?
Temo che i miei figli abbiano in qualche modo il loro futuro sentimentale gravato da ipoteca. E quell'ipoteca ce l'abbiamo messa noi genitori.
Mia figlia ha l'immagine di una mamma forte che se la cava da sola (purtroppo, ne farei a meno)....ma non voglio che cresca con la convinzione che le donne debbano essere forti e gli uomini assenti.
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Immaginavo...e tu l'hai salvaguardata poi la figura maschile? E quella femminile?
Temo che i miei figli abbiano in qualche modo il loro futuro sentimentale gravato da ipoteca. E quell'ipoteca ce l'abbiamo messa noi genitori.
Mia figlia ha l'immagine di una mamma forte che se la cava da sola (purtroppo, ne farei a meno)....ma non voglio che cresca con la convinzione che le donne debbano essere forti e gli uomini assenti.



Faccio davvero fatica

Molta....
 

bastardo dentro

Utente di lunga data
mah, iris ...come spiegare in poche parole in un forum? ...non credo di riuscirci. potrei riempire pagine pagine di dettaqli trucidi, ma dirò in breve ...avevo sempre paura, anzi terrore, che finissero per ammazzarsi. la violenza mi terrorizzava, i piatti che volavano contro i muri, ricordo la scia del cibo che colava sulle pareti, gli oggetti lanciati, mia madre trascinata e pestata negli angoli e io attaccata al braccio di mio padre urlando di lasciarla, e poi la vergogna di mio padre, che era la mia vergogna, e la soddisfazione patologica di mia amdre, che mi faceva pena ed orrore. quindi facevo di tutto, fin da piccolissima, fin dai tre anni, per deviare discorsi che potevano portarli al litigio, cercavo di fare battute per stemperare l'atmosfera che andava incupendosi (con scarsi risultati invero), la notte restavo sempre con le orecchie tese, appena mio padre girava la chiave nella serratura al suo rientro nel cuore della notte, io mi svegliavo e restavo pronta ad intervenire, perchè mia madre lo aggrediva, litigavano anche alle 3 del mattino e io restavo pronta ad intervenire in caso di botte. mi sentivo molto responsabile. ero una bambina soffocata dai segreti familiari, perchè ovviamente non potevo dire a nessuno quello che succedeva, a nessuno al mondo ...sono stata una bambina triste e spaventata e troppo responsabilizzata.
Da adulta ...provo un grande dolore se ripenso a quella bambina ...e allora non ci penso, perchè nemmeno da adulta so bene cosa pensare.
vorrei stringere forte forte quella bambina a me e farla dormire sul mio petto come faccio con i miei (anche con il mio bimbo autistico..). mi ha colpito, dentro, il tuo racconto, e mi ha responsabilizzato ancora di più, se possibile, sull'amore da dare ai nostri piccoli. io ne rovescio a quintali di amore su di loro sentendomi perennemente in colpa, per tutto, per le assenze, per il lavoro, per il solo fatto che il mio pensiero sia a volte distolto da quegli occhi..... chiedo spesso aiuto alla mia enciclopedia, al mio faro illuminante, mio padre che ha 94 anni (io ne ho 40). la guerra al fronte, la fame, gli sfollati e i campi di concentamento sono state le mie favole della nanna. eppure mi bacia ancora il mio papà e così fa la mia mamma che di anni ne ha 83 con mia zia che ne ha 91 e se mi vedono corrucciato mi dicono sempre di mangiare, di mettermi il golf e - anche se sono un capitano di industria - di dire le preghiere.... nella loro semplicità, nella loro "lontananza" dal mio mondo (di merda...) mi hanno dato la forza di fare quasi ogni cosa. quando scoprì del mio bambino avevo anche difficoltà a spiegare di cosa si trattasse, tutti e tre capivano la mia rabbia, mi lasciavano sfogare, inveire, per poi riprendere a darmi coraggio, loro a me, che in tre fanno quasi 270 anni..... che fortuna ho avuto.... sono intriso dei loro insegnamenti che mi hanno insegnato ad essere l'uomo che sono. a volte, proprio per questo, penso che se gli dicessi che ho tradito la mamma dei miei bambini mi biasimerebbero (giustamente) molto. un abbraccio, ellina, e spero davvero che tu possa trovare un amore che possa darti tutte le gioie che meriti.

bastardo dentro
 

Amarax

Utente di lunga data
vorrei stringere forte forte quella bambina a me e farla dormire sul mio petto come faccio con i miei (anche con il mio bimbo autistico..). mi ha colpito, dentro, il tuo racconto, e mi ha responsabilizzato ancora di più, se possibile, sull'amore da dare ai nostri piccoli. io ne rovescio a quintali di amore su di loro sentendomi perennemente in colpa, per tutto, per le assenze, per il lavoro, per il solo fatto che il mio pensiero sia a volte distolto da quegli occhi..... chiedo spesso aiuto alla mia enciclopedia, al mio faro illuminante, mio padre che ha 94 anni (io ne ho 40). la guerra al fronte, la fame, gli sfollati e i campi di concentamento sono state le mie favole della nanna. eppure mi bacia ancora il mio papà e così fa la mia mamma che di anni ne ha 83 con mia zia che ne ha 91 e se mi vedono corrucciato mi dicono sempre di mangiare, di mettermi il golf e - anche se sono un capitano di industria - di dire le preghiere.... nella loro semplicità, nella loro "lontananza" dal mio mondo (di merda...) mi hanno dato la forza di fare quasi ogni cosa. quando scoprì del mio bambino avevo anche difficoltà a spiegare di cosa si trattasse, tutti e tre capivano la mia rabbia, mi lasciavano sfogare, inveire, per poi riprendere a darmi coraggio, loro a me, che in tre fanno quasi 270 anni..... che fortuna ho avuto.... sono intriso dei loro insegnamenti che mi hanno insegnato ad essere l'uomo che sono. a volte, proprio per questo, penso che se gli dicessi che ho tradito la mamma dei miei bambini mi biasimerebbero (giustamente) molto. un abbraccio, ellina, e spero davvero che tu possa trovare un amore che possa darti tutte le gioie che meriti.

bastardo dentro

Non ti perdonerai mai.
Io vorrei abbracciare te...:angelo:
 

Iris

Utente di lunga data
Avere dei genitori che morirebbero per te, è come avere un'assicurazione sulla vita. Ne sono sempre stata convinta.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Avere dei genitori che morirebbero per te, è come avere un'assicurazione sulla vita. Ne sono sempre stata convinta.
I miei genitori si sentono molto sicuri. Accetterebbero che morissi io al posto loro :rotfl:
 

Mari'

Utente di lunga data
Io darei la mia vita in cambio di una sola giornata da passare in compagnia di mia Madre, mi manca da morire.
 

cleo81

Utente di lunga data
Questo 3d è interessantissimo, peccato essere al lavoro e non avere il tempo di leggere tutto. Mi rifarò stasera.

Su mia madre qualcosa ho già detto in un altro 3d.
Era una persona molto indipendente e progressista, che mi ha voluto un bene dell'anima.
Non lo dimostrava molto, ma io lo so.
Era una donna bambina, sempre capace di stupirsi della vita ma capace anche di combinare un pasticcio dietro l'altro.
Diversissima da me, l'ho sempre adorata nella tenerezza che ha iniziato a farmi da quando ero adolescente. La guardavo io con gli occhi di una mamma.
Poi ha commesso un errore e la vita non le ha dato tempo di riparare. Noi sì però.

Per mio padre non ho parole. E' stato tutto: un punto di riferimento, un modello, un compagno di vita. Fino all'ultimo secondo.
Spero di essere stata capace di essere altrettanto per lui.
Manca.

Ciao pa', ciao ma'... vi voglio tanto bene.
E ve lo dico in "mondovisioneee"!!!!
:):):)
 

cleo81

Utente di lunga data
mah, iris ...come spiegare in poche parole in un forum? ...non credo di riuscirci. potrei riempire pagine pagine di dettaqli trucidi, ma dirò in breve ...avevo sempre paura, anzi terrore, che finissero per ammazzarsi. la violenza mi terrorizzava, i piatti che volavano contro i muri, ricordo la scia del cibo che colava sulle pareti, gli oggetti lanciati, mia madre trascinata e pestata negli angoli e io attaccata al braccio di mio padre urlando di lasciarla, e poi la vergogna di mio padre, che era la mia vergogna, e la soddisfazione patologica di mia amdre, che mi faceva pena ed orrore. quindi facevo di tutto, fin da piccolissima, fin dai tre anni, per deviare discorsi che potevano portarli al litigio, cercavo di fare battute per stemperare l'atmosfera che andava incupendosi (con scarsi risultati invero), la notte restavo sempre con le orecchie tese, appena mio padre girava la chiave nella serratura al suo rientro nel cuore della notte, io mi svegliavo e restavo pronta ad intervenire, perchè mia madre lo aggrediva, litigavano anche alle 3 del mattino e io restavo pronta ad intervenire in caso di botte. mi sentivo molto responsabile. ero una bambina soffocata dai segreti familiari, perchè ovviamente non potevo dire a nessuno quello che succedeva, a nessuno al mondo ...sono stata una bambina triste e spaventata e troppo responsabilizzata.
Da adulta ...provo un grande dolore se ripenso a quella bambina ...e allora non ci penso, perchè nemmeno da adulta so bene cosa pensare.
Un dolce abbraccio.
 

Donatello

Utente di lunga data
Io l'ho sempre visto come un uomo che tribola da mane a sera con una donna ( mia madre) che non gli ha mai permesso di volare.
Situazione opposta alla mia: mia madre è stata la figura che ha sempre legato l'asino dove voleva mio padre. Un uomo brillante, intelligenza ampiamente sopra media, seducente e trascinatore. Ma bipolare e ossessivo compulsivo. Gelosia come costante con la quale fare i conti ogni giorno. E, a ondate, situazioni da chiamare i Carabinieri. Non andavo ancora a scuola e già ero calato nel ruolo di connettivo fra loro. Un ruolo che m'imponeva responsabilità che stridevano fortemente con i miei 4-5 anni. La mia compagna mi dice sempre che non sono mai stato bambino. Ha ragione. Però se oggi sono come sono è anche per questo. Quindi non rimpiango ciò che non ho vissuto. Ho imparato a piangere a oltre 30 anni. Ho imparato a chiedere aiuto oltre i 40. Non l'ho comunque avuto. Ma almeno ho esorcizzato il fantasma di essere io quello che mette sempre una pezza a tutto e che si erge a pilastro di una famiglia che altrimenti non ci sarebbe. E così sono riuscito a fare la pace con mio padre. Almeno, col suo ricordo. E ho fatto pace con me stesso.
Il ricordo di tuo padre è struggente. In te ha lasciato molto di sé. Questo dovrebbe fartelo sentire ancora presente. Verso tua madre però, sarei meno severo. Da come la descrivi credo fosse una persona che si sentiva profondamente incompiuta. La severità, la ricerca della perfezione nei comportamenti, l'ha resa ai tuoi occhi insopportabile. E penso che insopportabile fosse. Ma dalle tue parole non emergono evidenze che fosse cattiva d'animo. Se tuo padre non ha mai potuto volare, in fondo, non è solo colpa della moglie. Nessuno può prendersi tutta la colpa delle nostre imprese lasciate a mezzo. In fondo, loro due, insieme, ti hanno messo al mondo. Quindi qualcosa di buono hanno dimostrato di saperlo fare... Almeno qualche momento d'amore l'hanno avuto. E credo sia cosa buona e giusta ricordarsi anche di questo.
un abbraccio
D.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top