Mi sono fatta paura da sola.

Gaia

Utente di lunga data
Dipende dall'età, dal motivo, dalla persona.
Io ero polemica solo nelle discussioni sui massimi sistemi, ma su quello con me non c'è speranza 😂
Per il resto, tendo a iperadattarmi e, quindi, raramente se mi dicevano di no contestavo la decisione, tanto sapevo già i motivi. Non ho mai dato preoccupazioni, a scuola ero impeccabile, mattane non ne facevo, era tutto molto tranquillo. Ma certe abilità ho poi dovuto costruirle con il tempo, affrontando anche le cose da cui volevano proteggermi.
Non penso ci sia una "regola", un sistema educativo che vale sempre e per tutti, perché le persone non sono automi tutti uguali.
Io ero bravissima a scuola e molto educata. Poi scappavo dalla finestra di notte per sbaciucchiarmi con il fidanzatino.
Dicevo che ero in un posto e poi ero in un altro.
Io sono stata terribile da adolescente. Solo la loro pazienza ci voleva a non prendermi a sberle ogni minuto.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io ero bravissima a scuola e molto educata. Poi scappavo dalla finestra di notte per sbaciucchiarmi con il fidanzatino.
Dicevo che ero in un posto e poi ero in un altro.
Io sono stata terribile da adolescente. Solo la loro pazienza ci voleva a non prendermi a sberle ogni minuto.
No io sono una tranquillona.
Poi i ragazzi mi son piaciuti tardi.
 

Gaia

Utente di lunga data
No io sono una tranquillona.
Poi i ragazzi mi son piaciuti tardi.
Il primo filarino l’ho adocchiato a 13 anni (1 media all’incirca). Ci sono stata appresso quasi tre anni e poi lui ha capitolato (porello,non poteva fare altro).
Io di pensieri ne ho dati tanti perchè ero come due persone. Brava a scuola e molto educata fuori e poi terribile in casa.
Eppure, alla fine sono crescita abbastanza secondo i loro standard. Secondo me non ci avrebbero scommesso.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Grazie.
Mi sono imposta pochissimo. Io ho sviluppato l’idea che le persone debbano poter vivere.
Per dire a scuola i miei bambini (l’espressione è professionale 😂) sono sempre usciti in corridoio o nell’atrio a giocare. Poiché ogni tanto si cambia aula, mi sono trovata con colleghe che li tenevano costantemente chiusi in classe. Ovviamente quelle colleghe mi odiavano, perché ovviamente i loro bambini erano inquieti, sentendo gli altri correre e gridare. Una volta una mi ha detto che loro non erano abituate e che mi chiedevano di tenerli in classe. Ho risposto “no”. Finita lì. Mi dispiace che neanche con l’esempio abbiano dato ai bambini l’ora d’aria, consentita anche ai detenuti.
È un aneddoto per dire che non ho mai considerato necessario uniformare le mie scelte al contesto.
Vale anche con i figli. I miei figli forse erano straordinariamente miti? Può essere. Ma non li tenevo in cella.
Ho fatto accenno al fatto che sempre c’è stato chi poteva stare fuori con i coetanei. In certi contesti di piccoli paesi, dove i genitori sentono che c’è controllo sociale, sin da piccoli i figli giocano fuori tra loro anche dopo cena, in estate, e questo continua anche in adolescenza.
Io no, i miei erano restrittivi, ma basta sentire o leggere di Patty Pravo o altri personaggi e scoprire che avevano molta autonomia.
Questo atteggiamento permissivo si è diffuso negli anni, forse anche per gli esempi di fiction.
Però leggendo le situazioni odierne, mi sembra quasi alcuni adulti si trovino una sudditanza imposta senza sapere come gestirla in altro modo, senza passare per duri, cattivi, insensibili.
Alle 3 di notte mi sembra normale che un adulto possa considerare di poter dormire, o comunque poter calcolare di avere delle ore per poter stare a casa propria, non di trovarsi a girare di notte per portare i loro figli in discoteca perchè "è così o lo fanno lo stesso" (con che soldi poi non so).
A 15 anni mi sembra veramente tutto troppo precoce.
 

danny

Utente di lunga data
Si, hanno esagerato, lo dico con tranquillità perché non c'è nessun rancore o recriminazione; semplicemente, a una certa età i genitori li vedi per ciò che sono e ti accorgi se c'erano delle dinamiche sbagliate. Non è per le feste, è perché, a causa di questa iperprotezione, non siamo cresciute con un senso di sicurezza.
Non solo.
Se ci sono esperienze che vengono escluse per volontà altrui dalla nostra vita, la curiosità di farle ugualmente in una fase successiva, da adulti, resta.
E non è detto che questo sia positivo.
Anche le esperienze negative dell'adolescenza contribuiscono alla formazione e soprattutto determinano maggiore consapevolezza nelle scelte future.
Fosse anche quella di decidere chi si vuole accanto per tutta la vita.
 

danny

Utente di lunga data
Però leggendo le situazioni odierne, mi sembra quasi alcuni adulti si trovino una sudditanza imposta senza sapere come gestirla in altro modo, senza passare per duri, cattivi, insensibili.
Alle 3 di notte mi sembra normale che un adulto possa considerare di poter dormire, o comunque poter calcolare di avere delle ore per poter stare a casa propria, non di trovarsi a girare di notte per portare i loro figli in discoteca perchè "è così o lo fanno lo stesso" (con che soldi poi non so).
A 15 anni mi sembra veramente tutto troppo precoce.
Se lo fai, e io l'ho fatto, è perché a tua volta lo consideri una tappa fondamentale della vita di una persona.
Una parte necessaria della crescita.
Qualcosa che ti puoi lasciare alle spalle, proprio per la considerazione di una tappa compiuta definitivamente della tua vita.
E per questo non intendo andare a ballare, ma soprattutto quella classica operazione di cuccaggio tipica delle disco, con rapporti occasionali, che ti danno, appunto, la misura di un certo tipo di relazioni.
Meglio essere adolescenti quando l'età lo consente che continuare a farlo a 40 anni.
 

Gaia

Utente di lunga data
Però leggendo le situazioni odierne, mi sembra quasi alcuni adulti si trovino una sudditanza imposta senza sapere come gestirla in altro modo, senza passare per duri, cattivi, insensibili.
Alle 3 di notte mi sembra normale che un adulto possa considerare di poter dormire, o comunque poter calcolare di avere delle ore per poter stare a casa propria, non di trovarsi a girare di notte per portare i loro figli in discoteca perchè "è così o lo fanno lo stesso" (con che soldi poi non so).
A 15 anni mi sembra veramente tutto troppo precoce.
Concordo. C’è paura di sembrare cattivi.
E invece sai che mi dicevano i miei. Se non la pianti ti farò piagnucolare con una ragione.
Ecco, loro non avevano paura di sembrare cattivi. E manco io con loro.
Oggi che ho a che fare con dei 20 enni penso che inizierò ad adottare lo stesso sistema.
Perché anche io sono caduta nella trappola di vederli come miei pari e quindi come possibili contraddittori.
Non esiste.
chi puzza di latte non ha diritto di parola.
 

hammer

Utente di lunga data
Ho avuto figli maschi e, insieme alla loro mamma, li ho educati seguendo l’esempio dei miei genitori: offrendo loro fin da piccoli un senso di libertà e indipendenza (sotto il controllo discreto e invisibile della mia intelligence).
Ho sempre garantito una paghetta adeguata alla loro età, convinto che questo li aiutasse a gestirsi autonomamente e a non cercare strade rischiose per procurarsi denaro.
L’unica richiesta che ho sempre fatto era di evitare problemi scolastici, come bocciature o rimandi a settembre.
Credo che la loro libertà, unita forse al desiderio di non deludermi, li abbia resi adulti equilibrati e indipendenti.
In ogni caso, non esistono formule certe: in molte storie, la fortuna gioca un ruolo determinante, sia per i genitori che per i figli.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il primo filarino l’ho adocchiato a 13 anni (1 media all’incirca). Ci sono stata appresso quasi tre anni e poi lui ha capitolato (porello,non poteva fare altro).
Io di pensieri ne ho dati tanti perchè ero come due persone. Brava a scuola e molto educata fuori e poi terribile in casa.
Eppure, alla fine sono crescita abbastanza secondo i loro standard. Secondo me non ci avrebbero scommesso.
13 anni in prima media? pluribocciata?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Se lo fai, e io l'ho fatto, è perché a tua volta lo consideri una tappa fondamentale della vita di una persona.
Una parte necessaria della crescita.
Qualcosa che ti puoi lasciare alle spalle, proprio per la considerazione di una tappa compiuta definitivamente della tua vita.
E per questo non intendo andare a ballare, ma soprattutto quella classica operazione di cuccaggio tipica delle disco, con rapporti occasionali, che ti danno, appunto, la misura di un certo tipo di relazioni.
Meglio essere adolescenti quando l'età lo consente che continuare a farlo a 40 anni.
Se si parla di queste situazioni da adulti, il cuccaggio ect. sono esperienze, ma non solo il cuccaggio, tutto quello che un giovane vive ampliando i contesti in cui si sposta, lasciando il se bambino per una formazione più adulta. Nel fare esperienze si sbaglia, si fanno errori. Tutto questo diventa un bagaglio. E la presenza dei genitori, dentro la protezione vi è il poter sbagliare.
Non sono contro questo. Mi sembra manchi un passaggio nel passare da bambino, al fare festini in piena notte, obbligando i propri genitori a cambiare i propri ritmi di vita.
Io qui leggo di imposizioni, per vivere dei contesti che non potrebbero vivere altrimenti. Che è logico, fai girare in piena notte da solo/a un 15enne? Non lo farei neppure io ovviamente. Ma non vedo perchè debba esserci questa struttura. Un locale, una discoteca, è un capannone. Dentro un capannone ci puoi entrare a qualsiasi ora.
Invece deve essere di notte, stravolgendo gli orari di persone che magari il giorno dopo alle 8 devono essere in un contesto lavorativo?
E qui si capovolge la situazione, pare che un figlio dica "caro genitore, senti va in questo modo, regolati te".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Già. Ma tu lo sai DOPO che ci sei andato. Se non l'hai fatto non puoi criticare.
Anni fa la figlia età medie di una mia amica era stata invitata a una festa. La mamma era contenta che fosse stata invitata, ci teneva che fosse socializzata. Ma la figlia era recalcitrante.
Poi le ha rivelato che in quelle feste (con genitori fuori casa 🤦🏻‍♀️) facevano il gioco della bottiglia, ma non per un bacio, per un pompino nello sgabuzzino. Poi i ragazzi devano un voto.
La mia amica disse “va bene, stai a casa.”
 

hammer

Utente di lunga data
Se si parla di queste situazioni da adulti, il cuccaggio ect. sono esperienze, ma non solo il cuccaggio, tutto quello che un giovane vive ampliando i contesti in cui si sposta, lasciando il se bambino per una formazione più adulta. Nel fare esperienze si sbaglia, si fanno errori. Tutto questo diventa un bagaglio. E la presenza dei genitori, dentro la protezione vi è il poter sbagliare.
Non sono contro questo. Mi sembra manchi un passaggio nel passare da bambino, al fare festini in piena notte, obbligando i propri genitori a cambiare i propri ritmi di vita.
Io qui leggo di imposizioni, per vivere dei contesti che non potrebbero vivere altrimenti. Che è logico, fai girare in piena notte da solo/a un 15enne? Non lo farei neppure io ovviamente. Ma non vedo perchè debba esserci questa struttura. Un locale, una discoteca, è un capannone. Dentro un capannone ci puoi entrare a qualsiasi ora.
Invece deve essere di notte, stravolgendo gli orari di persone che magari il giorno dopo alle 8 devono essere in un contesto lavorativo?
E qui si capolve la situazione, pare che un figlio dica "caro genitore, senti va in questo modo, regolati te".
La notte e le tenebre, specie per noi vamp... ehm ehm, hanno un fascino tutto particolare.
E' innegabile.
Da giovanissimo andavo in discoteca il pomeriggio.
Terribile.
 

Marjanna

Utente di lunga data
La notte e le tenebre, specie per noi vamp... ehm ehm, hanno un fascino tutto particolare.
E' innegabile.
Da giovanissimo andavo in discoteca il pomeriggio.
Terribile.
Ma ci vanno portati in macchina da mamma e papà 🤷‍♀️
Escono fanno tre passi, e sono che li aspettano in macchina. Magari in pigiama perchè stavano a letto.
 

ivanl

Utente di lunga data
Ti dirò.
Io credo che sia giusto dare motivi di contestazione.
Si cresce così. Contestando l’autorità si cerca il proprio io.
Io ho contestato tantissimo.
ma veramente tanto. A un certo punto talmente contestavo che sono diventata rappresentante di istituto almeno li potevo contestare serena.
Ho passato settimane intere in punizione.
Eppure, oggi io sono sicura di me.
Per me non è stato un danno e nemmeno per i miei fratelli.
non so, io non ho mai contestato i miei e sono fin troppo assertivo, comunque; mia sorella ha sempre contestato e ne ha ricavato solo sberle e scelte sbagliate nella vita. Non è necessario essere "contro" per affermarsi, per me
 

Brunetta

Utente di lunga data
non so, io non ho mai contestato i miei e sono fin troppo assertivo, comunque; mia sorella ha sempre contestato e ne ha ricavato solo sberle e scelte sbagliate nella vita. Non è necessario essere "contro" per affermarsi, per me
Ognuno ha il proprio carattere, come figlio, ma anche come genitore.
Scelte apparentemente simili, solo apparentemente perché non consentire la discoteca a 14 può essere fatto con motivazioni e argomentazioni diverse, corrispondono a effetti diversi a seconda del figlio e del percorso educativo avuto fin lì.
 

ivanl

Utente di lunga data
comunque io credo che mi possa contraddire solo chi è un mio pari.
In tribunale mi può contraddire la parte che porta interessi contrari ai miei.
Un figlio non può essere un contraddittore perché semplicemente non è un tuo pari.
Quando avrà abbracciato le responsabilità di un adulto, allora potrà contraddire.
mio figlio ha iniziato a 6 anni a porre il contraddittorio, adesso è sostenibile solo perchè ha capito che non è indipendente; ti dice 'va bene, ma sono convinto di aver ragione lo stesso e te lo dimostro quando vorrai'. A volte lascio fare, a volte gli dico che si fa comunque come dico io
 

paulpaulpaul

Utente di lunga data
Ma non ricordo bene l’età che avevo in quella classe. Ricordo solo che ero in prima e lui in secondo e al primo sguardo io lo volli, vuoi avvinta d’amore perpetuo 😂
Comunque mai bocciata in vita mia e mai rimandata.
Pensa, io mai promosso eccetto in quinta. Solo bocciature o rimandato 😂😂😂
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma ci vanno portati in macchina da mamma e papà 🤷‍♀️
Escono fanno tre passi, e sono che li aspettano in macchina. Magari in pigiama perchè stavano a letto.
C'è una percezione di insicurezza più diffusa.
Come ho detto, a me non are strano che vadano in discoteca la notte a sedici anni, perché lo facevano tanti della nostra età. Perciò, da genitori lo consentono ai figli, avendolo fatto.
Ma una volta si tornava a casa insieme, magari a gruppetti. Oggi sono numericamente meno, c'è molta più paura perché si sente che ci sono violenze, incidenti stradale e così via e quindi fino a che non sono in grado di guidare vengono accompagnati.
Non è cambuato, per me, il modo di divertirsi dei ragazzi, se non per gli alcolici, c'è invece molta più insicurezza.
 
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