No ma tutto bene???

hammer

Utente di lunga data
Quella tra Israele e Gaza non è una guerra tra stati sovrani.
Hamas è una organizzazione politico-militare islamista palestinese che controlla la Striscia di Gaza, ma non è uno stato sovrano. E quindi va combattuta come fosse un organizzazione terroristica, perchè tale è.
Perchè tecnicamente è un "conflitto contro il terrorismo", non tra stati. E questa è un'altra nuova fallacia logica.
Perchè se la si definisce “guerra”, allora si tendono a giustificare bombardamenti, ritorsioni, rappresaglie. E la logica “colpo su colpo”.
Ma invece, non essendo guerra tra Stati, quella giustificazione perde fondamento.
Capisco cosa vuoi dire ma purtroppo non possiamo nasconderci dietro il dito della sintassi.
La Palestina è uno stato, riconosciuto da moltissimi paesi.
Ha un seggio all'Onu. Hamas è ufficialmente un partito politico.
Il governo a Gaza era ed è esercitato da un partito politico che si chiama proprio "Hamas", in contrapposizione all'altro partito che è l'"OLP" che governa in Cisgiordania..
Ci sono state libere elezioni e "Hamas" ha vinto a Gaza.
Da Gaza, che aveva dei confini di stato, partivano razzi quotidianamente contro Israele.
La logica rimane sempre quella di una guerra purtroppo.
Nemmeno i partigiani durante la seconda guerra mondiale erano uno "stato" tuttavia venivano combattuti e le popolazioni sospettate di appoggiarli venivano sterminate.
Le stragi nazifasciste in Italia furono numerose.
 

danny

Utente di lunga data
Gaza sarebbe eterogovernata, perché l'ultima parola ce l'ha Trump. II piano di ricostruzione sarà quello di Trump.
Lo Stato Palestinese? Sì, forse, vedremo. Ma chissà quando. Forse mai, anzi: molto probabilmente mai.
Una forza di peace keeping qualcuna dovrà pur metterla, no?
Se Hamas accetta, la guerra finisce.
Però Hamas deve accettare di farsi da parte.
E sai bene che Hamas non vive solo a Gaza...
 

danny

Utente di lunga data
Capisco cosa vuoi dire ma purtroppo non possiamo nasconderci dietro il dito della sintassi.
La Palestina è uno stato, riconosciuto da moltissimi paesi.
Ha un seggio all'Onu. Hamas è ufficialmente un partito politico.
Il governo a Gaza era ed è esercitato da un partito politico che si chiama proprio "Hamas", in contrapposizione all'altro partito che è l'"OLP" che governa in Cisgiordania..
Ci sono state libere elezioni e "Hamas" ha vinto a Gaza.
Da Gaza, che aveva dei confini di stato, partivano razzi quotidianamente contro Israele.
La logica rimane sempre quella di una guerra purtroppo.
Nemmeno i partigiani durante la seconda guerra mondiale erano uno "stato" tuttavia venivano combattuti e le popolazioni sospettate di appoggiarli venivano sterminate.
Le stragi nazifasciste in Italia furono numerose.
"Gaza" come potrebbe sopravvivere economicamente senza i finanziamenti che arrivano da Stati esteri?
Il problema dello stato palestinese è essenzialmente questo.
Non è sovrano, e non ha una indipendenza economica.
 

hammer

Utente di lunga data
"Gaza" come potrebbe sopravvivere economicamente senza i finanziamenti che arrivano da Stati esteri?
Il problema dello stato palestinese è essenzialmente questo.
Non è sovrano, e non ha una indipendenza economica.
Esatto. E' così da sempre.
Del resto non è l'unico "stato" nel mondo che vive di finanziamenti esteri.
Vedi tutti gli staterelli, come la Transnistria, messi in piedi dai russi.
In genere dietro questo tipo di stati c'è sempre "qualcuno".
 

Nicky

Utente di lunga data
"Gaza" come potrebbe sopravvivere economicamente senza i finanziamenti che arrivano da Stati esteri?
Il problema dello stato palestinese è essenzialmente questo.
Non è sovrano, e non ha una indipendenza economica.
Chissà come mai.
A leggere voi sembra che i palestinesi abbiano deciso di darsi al terrorismo, quando vivevano benissimo.
Almeno un minimo di conoscenza di ciò che ha portato a questa condizione ci vorrebbe.
Non hanno potuto sviluppare alcuna economia, né istituzione, a causa di ciò in cui si è trasformato lo stato di Israele, con l'appoggio dell'occidente.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Una forza di peace keeping qualcuna dovrà pur metterla, no?
Se Hamas accetta, la guerra finisce.
Però Hamas deve accettare di farsi da parte.
E sai bene che Hamas non vive solo a Gaza...
I capoccia del 7 ottobre più o meno li hanno già fatti fuori, gli altri probabilmente temono che è molto difficile trovare un posto dove nascondersi se quelli ti cercano per farti la pelle, per cui difficile credere a garanzie in questo senso
 

danny

Utente di lunga data
Chissà come mai.
A leggere voi sembra che i palestinesi abbiano deciso di darsi al terrorismo, quando vivevano benissimo.
Almeno un minimo di conoscenza di ciò che ha portato a questa condizione ci vorrebbe.
Non hanno potuto sviluppare alcuna economia, né istituzione, a causa di ciò in cui si è trasformato lo stato di Israele, con l'appoggio dell'occidente.
Il terrorismo ha finanziamenti stranieri.
Da anni ha la sua funzione l'area della Palestina e di Israele.
Fa il lavoro sporco per tutti.
Occidentali e paesi vicini.
Chi ne fa le spese sono le persone che vivono in quell'area e non hanno collegamenti col terrorismo.
Come sempre.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Chissà come mai.
A leggere voi sembra che i palestinesi abbiano deciso di darsi al terrorismo, quando vivevano benissimo.
Almeno un minimo di conoscenza di ciò che ha portato a questa condizione ci vorrebbe.
Non hanno potuto sviluppare alcuna economia, né istituzione, a causa di ciò in cui si è trasformato lo stato di Israele, con l'appoggio dell'occidente.
I loro cugini arabi sottanoni invece? tutti santi dediti alla loro causa?
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Una forza di peace keeping qualcuna dovrà pur metterla, no?
Se Hamas accetta, la guerra finisce.
Però Hamas deve accettare di farsi da parte.
E sai bene che Hamas non vive solo a Gaza...
L'ONU magari ?
Leggermente più affidabile di una forza eterodiretta da quel pazzo ?

O oltre a Bibi vi piace pure Donald ?
 

Nicky

Utente di lunga data
Il terrorismo ha finanziamenti stranieri.
Da anni ha la sua funzione l'area della Palestina e di Israele.
Fa il lavoro sporco per tutti.
Occidentali e paesi vicini.
Chi ne fa le spese sono le persone che vivono in quell'area e non hanno collegamenti col terrorismo.
Come sempre.
Il terrorismo ha bisogno di reclute umane. Chiediti perché ci sono persone a cui non importa neppure della propria vita, inizia da qui. Poi, magari, si capisce come restringere un fenomeno, conoscendo le cause, non prendendo le parti di qualcuno acriticamente.
 

hammer

Utente di lunga data
Chissà come mai.
A leggere voi sembra che i palestinesi abbiano deciso di darsi al terrorismo, quando vivevano benissimo.
Almeno un minimo di conoscenza di ciò che ha portato a questa condizione ci vorrebbe.
Non hanno potuto sviluppare alcuna economia, né istituzione, a causa di ciò in cui si è trasformato lo stato di Israele, con l'appoggio dell'occidente.
I palestinesi hanno perso la loro grande occasione nel 1948.
Non si può valutare una situazione politica attuale senza considerare la storia che l'ha generata.
Nel 1948 e di nuovo nel 1967 gli Stati arabi e i palestinesi dichiararono guerra a Israele; le sconfitte di quegli anni hanno avuto conseguenze durature. Se si intraprende un conflitto e lo si perde, se ne pagano le conseguenze.
 

hammer

Utente di lunga data
I capoccia del 7 ottobre più o meno li hanno già fatti fuori, gli altri probabilmente temono che è molto difficile trovare un posto dove nascondersi se quelli ti cercano per farti la pelle, per cui difficile credere a garanzie in questo senso
In confronto al Mossad, Don Vito Corleone è un dilettante.
 

danny

Utente di lunga data
I loro cugini arabi sottanoni invece? tutti santi dediti alla loro causa?
No, diciamo che gli interessi degli arabi di Ryiad prevalentemente li vedono dalla parte di Israele.
La tensione sciiti e sunniti giustifica questa presa di posizione.
Iran è lo stato dell'area più apertamente contro Israele.
L'Egitto ha una sua politica che è abbastanza evidente.
E' difficile comprendere per un occidentale il ruolo della causa palestinese per i popoli dell'area.
CI sono interessi apparentemente contrastanti.
Poi c'è questo, c'è Hezbollah, lo Yemen, gli Houti...
Diciamo che la Palestina è il campo in cui giocano tante squadre avversarie e serve a creare consenso e alleanze.
 

Nicky

Utente di lunga data
I palestinesi hanno perso la loro grande occasione nel 1948.
Non si può valutare una situazione politica attuale senza considerare la storia che l'ha generata.
Nel 1948 e di nuovo nel 1967 gli Stati arabi e i palestinesi dichiararono guerra a Israele; le sconfitte di quegli anni hanno avuto conseguenze durature. Se si intraprende un conflitto e lo si perde, se ne pagano le conseguenze.
Le conseguenze devono essere proporzionate, altrimenti i conflitti non terminano mai.
 

hammer

Utente di lunga data
L'ONU magari ?
Leggermente più affidabile di una forza eterodiretta da quel pazzo ?

O oltre a Bibi vi piace pure Donald ?
Personalmente nessuno dei due.
Cerco sempre di tenere un atteggiamento distaccato ed obiettivo, perfino cinico, quando "leggo" fatti di storia.
Guardo e analizzo i fatti sempre e comunque in funzione degli interessi del mio paese, che è l'Italia.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Personalmente nessuno dei due.
Cerco sempre di tenere un atteggiamento distaccato ed obiettivo, perfino cinico, quando "leggo" fatti di storia.
Guardo e analizzo i fatti sempre e comunque in funzione degli interessi del mio paese, che è l'Italia.
'in funzione degli interessi' tutto è fuorché un atteggiamento onesto e neutrale.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Le conseguenze devono essere proporzionate, altrimenti i conflitti non terminano mai.
Proporzionate a cosa? A singoli fatti o alle intenzioni non dissimulate e al piano generale? Perchè un conto è un conflitto originato per una questione singola, magari per futili motivi, un conto è un conflitto che nasce perchè il tuo vicino ha l'intenzione dichiarata di estirparti dalla faccia della terra IMHO
 

hammer

Utente di lunga data
Le conseguenze devono essere proporzionate, altrimenti i conflitti non terminano mai.
I conflitti non terminano mai soprattutto quando chi ha perso non ammette la sconfitta, continua a combattere in forma terroristica e nemmeno accetta di riconoscere l'esistenza dello stato che lo ha sconfitto.
 
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