Sono chiare le parti che cercava.Le ha trovate nell'altra anche perché io non ero più disposta a dargliele senza nulla in cambio.
Peccato che quelle parti gli venivano date in modo ingannevole da una persona che aveva capito di cosa lui fosse alla ricerca ovvero la gratificazione spiccia ,immediata che non richiedeva e comprendeva controprove reali.
Quando ha chiuso la storia ,l'altra si è ripreso e rimangiato tutto lasciandolo attonito .
Ti faccio un esempio.Mettiano che io abbia una cellulite paurosa ,mi rode avercela,mio marito me lo fa notare e capisce che per ME sia un problema grande e anche e lui piacerebbe se mi curassi di più,mi esorta dapprima dolcemente e poi più energicamente affinche io faccia qualcosa,mi suggerisce sport,massaggi .Ma lo fa per me ,e non in primis per lui.Io anziché accettare quei consigli mi arrabbio,lo accuso di non piacergli ,di guardare le altre senza cellulite e di sognare di stare con loro e non con me,io sono così o meglio,sono diventata così e mi deve accettare.
Trovo l'altro che invece mi dice di non essersi nemmeno accorto della cellulite,che le mie chiappe sono lisce e nulla sono al confronto di quelle orribili della moglie e via di questo passo.Io mi gusto questi complimenti e andando avanti penso sempre più spesso con rabbia a quanto mio marito sia stronzo a non vedere tutto questo bello e a rompermi le,palle per fare palestra.Quello stronzo dovrebbe proprio sapere che c'è qualcuno che APPREZZA.....
Poi il gioco finisce perché mio marito scopre tutto e io non voglio lasciarlo,l'altro contatta mio marito e gli dice "tieniti pure quell'ammasso informe di cellulite che manco sa scopare ,io merito ben altro,un culo del genere meglio perderlo che trovarlo"
Tu sei nella merda ,hai rischiato tutto ,hai fatto soffrire ,hai sofferto per il piacere di sentirti dire che eri come in realtà sapevi di non essere ,la cellulite è sempre lì e prendi coscienza di chi avesse ragione.Ti rendi conto che l'unica soluzione non sono le chiacchiere ma la palestra e la dieta.A poco a poco la cellulite diminuisce e ti piaci sempre di più perché sei solo tu che stai facendo qualcosa per te e non hai più bisogno di cercare i complimenti perché arrivano spontanei,da soli.
Lui non ha cercato chi gli dicesse che adorava la sua cellulite ma chi negava che ce l'avesse per poi usarla come arma dopo.
Perdonami...quando parlo di parti, parlo di parti del sè.
C'è un libretto interessante e simpatico a riguardo...
questo
Quel grassetto...parla di te, non di lui.
Di quello che tu sentivi di dare.
Ma tu, io, nessuno, può dare all'altro ciò che è interno...semmai è l'altro che concede visione, condivisione di quel che lui/lei stess* è in grado di vedere e quindi mostrare.
Che quel che non si vede, non si mostra...c'è, ma non c'è.
Non lo so mistral, sei riuscita a organizzare tutto...in un quadro che sembra coerente...ma continua a stridermi qualcosa. Nella posizione che dai a tuo marito in tutta questa storia.
E anche nella funzione/posizione che ha avuto la sua Extra.
Poi è una sensazione mia...e non te la so neanche descrivere bene.
E' come se guardando l'intero sembrasse tutto in ordine, ma la sensazione che invece rimanda è disordine.
Non so se riesco a spiegare la sensazione.
Di fondo è molto semplicistica.
E, nel casino che racconti del vissuto di tuo marito, mi sa che la complessità e non la semplicità, la contraddizione e non la linearità, la fanno da padroni.
Ma non voglio intromettermi oltre.
Voi sapete. Meglio di chiunque altro.
Appena capirò cosa mi stride...te lo scrivo.
Se posso permettermi...e te lo dico da traditrice. Quando un amante passa così tanto il limite, non è semplicemente fuso di testa. Ci è arrivato già oltre quel limite. E chi l'ha concesso è chi è in relazione. Tuo marito in questo caso.
Lei è arrivata a te, molto prima di contattarti direttamente.
Io sposterei lo sguardo dalla follia di lei (che se fosse davvero folle non si sarebbe fermata) a tuo marito.
E non per accusare o che altro.
MA secondo me non serve neanche a te, o almeno a me non servirebbe, dipingere il mio uomo come colui che, siccome aveva bisogni confusi e una storia problematica, è caduto ingenuamente nella rete di una strega cattiva che l'ha circuito e tentato fino a farlo cadere. Mi sembra la costruzione di un'epica, anche questa.
A quella rete, alla costruzione, ha compartecipato pure lui. E dubito soltanto come passivo osservatore.
Solo che poi, quando ha visto i nodi, è venuto da te. A piangere e cercare rifugio (come dici che era d'altro canto abituato a fare). Anzichè affrontare. Da come la racconti.
E io su questo un occhio ce lo butterei.
Poi, mi ripeto, Voi sapete. Meglio di chiunque altro.
Anche se il mio psyco, mi ripeteva spesso, e a ragione, che un auto non si spinge standoci seduti dentro.