Cara Iosolo,
è vero che questo tipo di storie si assomigliano un po' tutte, reazioni dell'una e dell'altra parte (la tua avrei potuto scriverla io tranquillamente con le stesse parole) comprese, ma non perdere di vista proprio la tua con le sue peculiarità.
Credo che questo per te sia "il" momento di confusione supremo con quel senso di frustrazione diffusa dato anche dal trincerarsi di tuo marito dietro il paravento dell'errore umano. E ci sta che sia sincero, e ci sta anche che lui stesso non sappia trovare il bandolo della matassa, da dove è cominciato tutto e perchè.
Forse non se lo chiede neanche, non vuole chiederselo.
Forse le risposte che potrebbe darsi e che intuisce solamente gli rimandano un'immagine di se stesso, di una parte di sè che è il primo a detestare e che non ha il coraggio di affrontare.
Forse è tutto preso dall'affrontare te, la tua rabbia e la tua delusione.
Forse questo è già troppo per lui e le sue risorse le spende tutte in quel fronteggiare le conseguenze della sua coglionaggine.
Non ho consigli da darti. Personalmente mi sono molto ascoltata, ho fatto cose che nessuno mi avrebbe mai consigliato di fare ma che io sentivo giuste per me. Non mi sono arresa fino a che tutta la verità che è consentito conoscere a qualcuno che comunque quella storia non l'ha vissuta in prima persona non mi si è parata davanti: per me sapere di cosa stava discutendo era il punto dal quale ripartire seriamente. Ho sentito anche l'altra campana, quella dell'amante, l'ho sovrapposta all'altra faccia della medaglia e impacchettato il tutto, collocato nella sezione della mia vita nella quale stazionano i pacchetti che mai avrei voluto ricevere ma che il destino mi ha riservato. Li guardo e mi appartengono anche quelli, mi sono serviti per arricchire la mia rete di sinapsi; a volte li ho usati, come dicevo ad un'amica del forum al telefono tempo fa, solo come contenitori sui quali salire per guardare da un po' più in alto, altre esalano da qualche fessura ancora un certo fetore che mi disturba, ma è la pasta di cui sono fatti, e passa anche quello.
Ti ho già parlato di tempo, e col tempo (perdona il gioco di parole) tante cose che ora sono solo fantasmi confusi ti appariranno con forme delineate, e allora saprai cosa è meglio per te; per quanto mi riguarda posso dirti che tutto ciò che era irrisolto nella mia mente, le millemila domande che ti poni e anche altre che potrai facilmente immaginare, l'ho dovuto analizzare pezzo per pezzo per poterlo collocare in un quadro dal quale fosse possibile un nuovo investimento per il futuro. Personalmente non ho lasciato neanche un dettaglio a marcire senza scoprirne l'origine, ma questa sono io e magari per altri nella mia situazione non funziona così, ad esempio una mia amica ha divorziato senza voler conoscere neanche un particolare, gli è bastato quello che sapeva e che vedeva.
Per quanto riguarda il terapeuta ho preferito farmi il mio percorso da sola; lui sarebbe venuto se io glielo avessi chiesto, ma dev'essere una sua necessità, non mia (per lui). Lui ha scelto di ragionare per conto proprio e con me, io mi sono confrontata su più fronti e con persone diverse e sono ben felice di averlo fatto. Ora non sono proprio tutte rose e fiori e le spine, a dirla tutta, se capita sono io a spargerle. A volte ho la sensazione che sia un equilibrio precario basato sul suo pentimento e sulla mia dabbenaggine, ma poi passa, lo guardo negli occhi e so che lui è lui.
Lo riconosco nonostante il tradimento, e questo mi basta per continuare ad amarlo. Ciò è oggi e ora, domani non so
Quotissimo.
Quello di lui è un tentativo estremo e puerile di manipolazione atto soprattutto (secondo me) alla sua difesa e all'incapacità di muoversi diversamente. Le tue reazioni, Iosolo, sono lecite e funzionali al tuo benessere, non foss'altro come sfogo, non gli consentire di privartene; hai il diritto di reagire come credi, non può pretendere pure che ti muova come secondo lui sarebbe giusto. Anche mio marito tentò qualcosa di simile, tipo s'incazzava se io esageravo facendomi pure sentire in colpa perchè non avevo reazioni "mature", e ci è pure riuscito qualche volta. Poi gli ho comunicato, come dice Drusilla, con calma e fermezza, come stavano le cose, e che non doveva permettersi, anche, di darmi direttive. Che pensasse alle sue di reazioni, prima, durante e dopo il tradimento. E col tempo, benedetto tempo, non ci ha più provato.