Prof accoltellata da studente: bocciato il 16enne, ma la famiglia fa ricorso

danny

Utente di lunga data
I social divulgano e gli emulatori aumentano.
Una volta accadevano, più che altro, nelle zone difficili, oggi è ovunque.
Anzi forse molto più diffuso in famiglie insospettabili
Non lo so.
Secondo me noi adulti oggi siamo, per questioni anagrafiche, molto lontani oggi dai giovani.
E questo ce li fa sembrare molto diversi.
Ho incontrato talmente tanti stronzi e pezzi di merda da ragazzo da poter osservare che gli amici di mia figlia avrei voluto averli come amici da giovane.
Ma non ce n'erano poi tanti come questi ragazzi di oggi.
Tra tossici e figli di papà, la parte sana non era poi tanta.
Me ne accorgo più adesso di un tempo, quando pensavo di non avere un posto nel mondo.
Io penso sia solo questione di percezione.
Di sicuro, dovessi scegliere, vorrei essere giovane adesso, in questa Milano di adesso.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non lo so.
Secondo me noi adulti oggi siamo, per questioni anagrafiche, molto lontani oggi dai giovani.
E questo ce li fa sembrare molto diversi.
Ho incontrato talmente tanti stronzi e pezzi di merda da ragazzo da poter osservare che gli amici di mia figlia avrei voluto averli come amici da giovane.
Ma non ce n'erano poi tanti come questi ragazzi di oggi.
Tra tossici e figli di papà, la parte sana non era poi tanta.
Me ne accorgo più adesso di un tempo, quando pensavo di non avere un posto nel mondo.
Io penso sia solo questione di percezione.
Di sicuro, dovessi scegliere, vorrei essere giovane adesso, in questa Milano di adesso.
Tutto vero. Stesse esperienze e stessa convinzione.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
i miei non sono mai stati di manica larga, però quando a 14 anni ho iniziato ad uscire dopo la fine della scuola (e ti parlo della terza media, non della prima superiore), mi lasciavano uscire tutti i pomeriggi (avevo il motorino), e quasi tutte le sere dopo cena, quando c'era la scuola non se ne parlava ma durante le vacanze sì, poi certo, se una volta ero in ritardo erano guai
Magari, a 14 anni uscire dopo cena. Il pomeriggio potevo ma sempre tornando il prima possibile (una volta mio padre mi ha tenuto il muso per tutta la sera, perché ero tornata alle 18 dopo essere uscita alle 16, con una mia amica... dando per scontato che l'autobus ci avrebbe messo 5 minuti!) e la sera al massimo potevo uscire con loro. Da sola con le amiche ho iniziato due anni dopo, e solo in estate. DOVEVO (non esisteva POTEVO) tornare alle 22.30, non esistevano deroghe. Poco a poco sono diventate le 23.30.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
i miei non sono mai stati di manica larga, però quando a 14 anni ho iniziato ad uscire dopo la fine della scuola (e ti parlo della terza media, non della prima superiore), mi lasciavano uscire tutti i pomeriggi (avevo il motorino), e quasi tutte le sere dopo cena, quando c'era la scuola non se ne parlava ma durante le vacanze sì, poi certo, se una volta ero in ritardo erano guai
anche io ero sempre a zonzo in motorino...che bello:love:
 

ivanl

Utente di lunga data
Io non mi ricordo. Quello che ricordo è che avevo recepito subito l'equazione "studia e non fare cazzate=ti fanno fare quello che vuoi", e mi ero adeguato. Mia sorella non c'e' mai riuscita, si metteva sempre di traverso, con la conseguenza che aveva il decuplo dei miei limiti e delle sberle.
eppure, non ci voleva molto a capirlo...
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Io non mi ricordo. Quello che ricordo è che avevo recepito subito l'equazione "studia e non fare cazzate=ti fanno fare quello che vuoi", e mi ero adeguato. Mia sorella non c'e' mai riuscita, si metteva sempre di traverso, con la conseguenza che aveva il decuplo dei miei limiti e delle sberle.
eppure, non ci voleva molto a capirlo...
bravo...comportarsi bene significava avere la vita più semplice...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però a me non è chiaro su cosa si basino i limiti.
Se si pensa che i figli non sono abbastanza maturi per affrontare situazioni impreviste e imprevedibili, lo sono entro le 20, come entro le 22.
Personalmente ritengo che si sopravvalutino le capacità dei minori. Ma accetto che altri la pensino diversamente.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Magari, a 14 anni uscire dopo cena. Il pomeriggio potevo ma sempre tornando il prima possibile (una volta mio padre mi ha tenuto il muso per tutta la sera, perché ero tornata alle 18 dopo essere uscita alle 16, con una mia amica... dando per scontato che l'autobus ci avrebbe messo 5 minuti!) e la sera al massimo potevo uscire con loro. Da sola con le amiche ho iniziato due anni dopo, e solo in estate. DOVEVO (non esisteva POTEVO) tornare alle 22.30, non esistevano deroghe. Poco a poco sono diventate le 23.30.
la sera dopo cena mica sempre 😅 e solo quando non c'era scuola, uscivo verso le 21 (mi portavano loro) e alle 23 mi venivano a prendere, il motorino solo il pomeriggio e perchè mi impuntai (rischiando), per andare a prendere il treno potevo usarlo e per uscire il pomeriggio no?
anche io ero sempre a zonzo in motorino...che bello:love:
il motorino solo di pomeriggio, che poi mi andava anche bene, il mio ragazzo usciva dal lavoro alle 17
Io non mi ricordo. Quello che ricordo è che avevo recepito subito l'equazione "studia e non fare cazzate=ti fanno fare quello che vuoi", e mi ero adeguato. Mia sorella non c'e' mai riuscita, si metteva sempre di traverso, con la conseguenza che aveva il decuplo dei miei limiti e delle sberle.
eppure, non ci voleva molto a capirlo...
mia sorella lo stesso, non sapeva stare zitta e passava dalla ragione al torto, io non mi potevo permettere di farmi mettere in punizione
con la fatica che ho fatto per incastrarle tutte, non me lo posso scordare 😅
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Però a me non è chiaro su cosa si basino i limiti.
Se si pensa che i figli non sono abbastanza maturi per affrontare situazioni impreviste e imprevedibili, lo sono entro le 20, come entro le 22.
Personalmente ritengo che si sopravvalutino le capacità dei minori. Ma accetto che altri la pensino diversamente.
i miei avevano paura che fumassi o avessi il ragazzo o chissà che
che poi andavo a scuola tutte le mattine a 20km di distanza prendendo il treno
 

Brunetta

Utente di lunga data
i miei avevano paura che fumassi o avessi il ragazzo o chissà che
che poi andavo a scuola tutte le mattine a 20km di distanza prendendo il treno
Non ho chiesto cosa abbiate capito che temessero i nostri genitori. Ma cosa si pensa ora dei propri figli e dei limiti che si pongono loro.
Non credo che un ragazzo in sé facesse paura, ma che temessero che potessi fare esperienze precoci non consapevoli, con conseguenze gravi. Tipo diventare tabagista o passare a sostanze o restare incinta o essere costretta a pratiche sessuali non volute, per l’incapacità di dire di no.
Non mi sembrano timori assurdi. Il punto è che si pensa di ridurre il rischio limitando il tempo di azione fuori controllo.
 
Ultima modifica:

Andromeda4

Utente di lunga data
Io non mi ricordo. Quello che ricordo è che avevo recepito subito l'equazione "studia e non fare cazzate=ti fanno fare quello che vuoi", e mi ero adeguato. Mia sorella non c'e' mai riuscita, si metteva sempre di traverso, con la conseguenza che aveva il decuplo dei miei limiti e delle sberle.
eppure, non ci voleva molto a capirlo...
Da me studiare era un dovere, non serviva ad ottenere quello che si voleva. Il che, probabilmente, era l'unica cosa per la quale ero d'accordo nella loro educazione piena di "no" e di restrizioni. Le tappe adeguate all'età e il poter fare qualcosa non dipendono dal rendimento scolastico.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Non ho chiesto cosa abbi capito che temessero i nostri genitori. Ma cosa si pensa ora dei propri figli e dei limiti che si pongono loro.
Non credo che un ragazzo in sé facesse paura, ma che temessero che potessi fare esperienze precoci non consapevoli, con conseguenze gravi. Tipo diventare tabagista o passare a sostanze o restare incinta o essere costretta a pratiche sessuali non volute, per l’incapacità di dire di no.
Non mi sembrano timori assurdi. Il punto è che si pensa di ridurre il rischio limitando il tempo di azione fuori controllo.
credo che siano i timori di tutti i genitori, quando i figli non li hai con te non sai cosa possano fare
puoi solo cercare di mettere un po' di spirito critico in testa e insegnargli a non seguire la massa
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Però a me non è chiaro su cosa si basino i limiti.
Se si pensa che i figli non sono abbastanza maturi per affrontare situazioni impreviste e imprevedibili, lo sono entro le 20, come entro le 22.
Personalmente ritengo che si sopravvalutino le capacità dei minori. Ma accetto che altri la pensino diversamente.
Se minori possono andare in miniera ad estrarre cobalto con le mani o imbracciare mitra, possono anche stare in giro tutto il giorno a zonzo in Italia. Si sopravalutano anche le capacità degli adulti in moltissimi casi eppure sono adulti.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Da me studiare era un dovere, non serviva ad ottenere quello che si voleva. Il che, probabilmente, era l'unica cosa per la quale ero d'accordo nella loro educazione piena di "no" e di restrizioni. Le tappe adeguate all'età e il poter fare qualcosa non dipendono dal rendimento scolastico.
anche a casa mia studiare era un dovere, era il mio "lavoro" e per fortuna che, soprattutto nel biennio, fossi campata parecchio di rendita delle medie, portare a casa un 6 era quasi un lutto a casa mia, il 6 era il minimo sindacale e nn era contemplato, si doveva partire dal 7, un buon rendimento rendeva difficile per loro dire sempre di no, specie se poi ero sempre in orario
ed era una faticaccia
 

Andromeda4

Utente di lunga data
la sera dopo cena mica sempre 😅 e solo quando non c'era scuola, uscivo verso le 21 (mi portavano loro) e alle 23 mi venivano a prendere, il motorino solo il pomeriggio e perchè mi impuntai (rischiando), per andare a prendere il treno potevo usarlo e per uscire il pomeriggio no?
Sono le contraddizioni genitoriali sempre esistite, incoerenze assurde di cui ho sempre chiesto spiegazioni, inevitabilmente non sapevano rispondere e si incazzavano. Mio cugino a 26 anni frequentava una ragazza di 18, che non poteva uscire la sera, il padre era severo, al pari del mio, era una bella lotta. A luglio si sono conosciuti, a settembre lei era incinta. "Ho fregato mio padre di giorno", diceva spesso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se minori possono andare in miniera ad estrarre cobalto con le mani o imbracciare mitra, possono anche stare in giro tutto il giorno a zonzo in Italia. Si sopravalutano anche le capacità degli adulti in moltissimi casi eppure sono adulti.
Credo che nelle miniere, attuali o di un tempo, non vi fosse margine di azione autonoma e i pericoli reali e vessazioni fossero messi in conto per necessità di sopravvivenza.
Certamente cazzate enormi le fanno anche gli adulti, ma sono maggiorenni e ne pagano, anche se non sempre, le conseguenze.
La responsabilità e l’amore nei confronti dei figli portano alla loro protezione dal momento della nascita, quando sono totalmente inetti, finché non li consideriamo in grado di tutelarsi da soli.
 
Ultima modifica:

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Sono le contraddizioni genitoriali sempre esistite, incoerenze assurde di cui ho sempre chiesto spiegazioni, inevitabilmente non sapevano rispondere e si incazzavano. Mio cugino a 26 anni frequentava una ragazza di 18, che non poteva uscire la sera, il padre era severo, al pari del mio, era una bella lotta. A luglio si sono conosciuti, a settembre lei era incinta. "Ho fregato mio padre di giorno", diceva spesso.
un mio zio, quando era fidanzato con quella che poi diventò la moglie, passava tutte le mattine a prenderla e la portava al lavoro, lei però la sera non poteva uscire di casa (parlo dei primi anni 70), un giorno mio zio, litigando col futuro suocero gli fece appunto notare come la mattina andasse bene ma la sera no, poi gli disse (con la diplomazia che lo ha sempre contraddistinto) "ma che hai paura che te la scopo? guarda che la mattina ci vedo pure meglio" a quel punto mia zia poté uscire anche la sera 😅
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sono le contraddizioni genitoriali sempre esistite, incoerenze assurde di cui ho sempre chiesto spiegazioni, inevitabilmente non sapevano rispondere e si incazzavano. Mio cugino a 26 anni frequentava una ragazza di 18, che non poteva uscire la sera, il padre era severo, al pari del mio, era una bella lotta. A luglio si sono conosciuti, a settembre lei era incinta. "Ho fregato mio padre di giorno", diceva spesso.
Certo che se rimanere incinta a diciott’anni viene considerata una affermazione di indipendenza, il problema non era nei limiti di orario.
 
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