Prof accoltellata da studente: bocciato il 16enne, ma la famiglia fa ricorso

omicron

Pigra, irritante e non praticante
A volte i bambini si perdono se si è in gravidanza a rischio.
se hai una gravidanza a rischio, ovviamente fai quello che devi fare, non è che si debba stare a letto a prescindere
anche io avrei voluto fare così ma al sesto mese della prima gravidanza mi iniziarono le contrazioni...mi misero subito ferma a letto...sono andata vicina a perderla...
se ci sono problemi ovviamente si sta fermi, io ho avuto un aborto spontaneo prima di mia figlia e dopo ho perso il gemellino di mia figlia, mi sono fatta un mesetto a casa a riposo, ma non a letto, il ginecologo mi aveva detto di non fare sforzi e di non guidare
 

CIRCE74

Utente di lunga data
se hai una gravidanza a rischio, ovviamente fai quello che devi fare, non è che si debba stare a letto a prescindere

se ci sono problemi ovviamente si sta fermi, io ho avuto un aborto spontaneo prima di mia figlia e dopo ho perso il gemellino di mia figlia, mi sono fatta un mesetto a casa a riposo, ma non a letto, il ginecologo mi aveva detto di non fare sforzi e di non guidare
dipende...io dovevo stare ferma...poi con la terapia riuscirono a fermare il tutto...ma avevo le contrazioni forti...per fermarle c'è voluto un bel po'...avevo appena finito il quinto mese...fosse nata avrebbe avuto poche chances....
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
dipende...io dovevo stare ferma...poi con la terapia riuscirono a fermare il tutto...ma avevo le contrazioni forti...per fermarle c'è voluto un bel po'...avevo appena finito il quinto mese...fosse nata avrebbe avuto poche chances....
io ero di 5 settimane, ovvio che le cose fossero diverse
 

Brunetta

Utente di lunga data
se hai una gravidanza a rischio, ovviamente fai quello che devi fare, non è che si debba stare a letto a prescindere

se ci sono problemi ovviamente si sta fermi, io ho avuto un aborto spontaneo prima di mia figlia e dopo ho perso il gemellino di mia figlia, mi sono fatta un mesetto a casa a riposo, ma non a letto, il ginecologo mi aveva detto di non fare sforzi e di non guidare
Se ne avessi necessità, accetteresti che qualcuno dicesse che te ne approfitti?
Io penso sempre che le cose intime di salute non le so. Sospendo il giudizio con benevolenza.
Certo quella delle foto del motel era un’altra questione. Ma il peggio era altro.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Se ne avessi necessità, accetteresti che qualcuno dicesse che te ne approfitti?
Io penso sempre che le cose intime di salute non le so. Sospendo il giudizio con benevolenza.
Certo quella delle foto del motel era un’altra questione. Ma il peggio era altro.
fidati che se io avessi necessità nessuno direbbe che me ne approfitto
 

Brunetta

Utente di lunga data
fidati che se io avessi necessità nessuno direbbe che me ne approfitto
Non è detto. A me erano stati negati 3 giorni per la parotite di mio figlio, tre anni e una settimana, e non avevo fatto un giorno nei tre anni precedenti.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Non è detto. A me erano stati negati 3 giorni per la parotite di mio figlio, tre anni e una settimana, e non avevo fatto un giorno nei tre anni precedenti.
a me non hanno mai negato niente, anche perchè sono sempre a lavorare
quando ho fatto il primo incidente avevo 22 anni, incidente fatto la mattina, il pomeriggio ero in ufficio, mi mandarono di prepotenza al pronto soccorso che io neanche ci volevo andare
 

Brunetta

Utente di lunga data
a me non hanno mai negato niente, anche perchè sono sempre a lavorare
quando ho fatto il primo incidente avevo 22 anni, incidente fatto la mattina, il pomeriggio ero in ufficio, mi mandarono di prepotenza al pronto soccorso che io neanche ci volevo andare
Dipende dai pregiudizi, non è che si viene premiate se si fa la brava.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Dipende dai pregiudizi, non è che si viene premiate se si fa la brava.
lo sanno tutti chi è che se ne approfitta
fermo restando che quando io sono a posto col mio capo, di quello che pensano gli altri non me ne importa una sega
 

Brunetta

Utente di lunga data
lo sanno tutti chi è che se ne approfitta
fermo restando che quando io sono a posto col mio capo, di quello che pensano gli altri non me ne importa una sega
È quello che dicevo. 🤷🏻‍♀️
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
l'azienda ti paga
se non vivi di rendita e non sei statale, le aziende servono
che poi le aziende servono anche allo stato, se nessuno lavora nessuno paga le tasse

io parlo di quello che ho vissuto e che ho visto vivere agli altri, non saremo tantissimi, per carità
però io ho visto tanti incompetenti, ma tanti... mia sorella aveva una prof di biologia che non sapeva rispondere a mezza domanda che le veniva fatta
o un prof di greco che praticamente spiegava a sé stesso
questo da studentessa
da madre e da lavoratrice vedo menefreghismo ed impreparazione
il sistema è fatto male e sono consapevole che non lo cambio certo io, però mi sta sulle palle sentire insegnati che alla fine del primo giorno di scuola dicono "oh bene, un giorno in meno alla fine dell'anno"
Il grassetto è un esempio di incompetenza.
E non perchè viene detto ad alta voce, piuttosto che pensato.

Ma perchè se tu come genitore hai potuto ascoltare quel commento significa che chi l'ha fatto era fuori contesto e non ha avuto le competenze per valutare con chi si stava relazionando.

La simmetria relazionale - che deriva anche dal considerare i lavori nel sociale come vocazioni - è un grossissimo problema perchè mette tutti gli attori nella condizione di dimenticarsi dell'asimmetria necessaria ad una qualunque opera formativa.

Dove asimmetria non è, come comunemente pensato, uno superiore e uno inferiore, ma semplicemente due ruoli diversi e non alla pari in termini di funzione di ruolo.

No metto in dubbio l'incompetenza che sottolinei.

Semplicemente sto sottolineando che tu, che non hai competenze tecniche, non puoi semplicemente fare una valutazione di senso.

Farai una valutazione, forse di buon senso, ma comunque basata sulle tue aspettative e sulle tue immagini di quel tipo - professione.

Un po' come dire che in quella pasticceria i pasticcini sono buonissimi.
Poi entri in cucina e vedi che ci sono topi che si mangiano gli ingredienti.
Ma se non entri in cucina i topi non li vedi e continui a pensare che i pasticcini sono buonissimi.

Ecco. Le competenze tecniche richieste ad un formatore (e questo è un insegnante) sono la cucina in cui non puoi semplicemente entrare.

Questo sto dicendo.

Poi se vogliamo parlare del professor luigino che era uno stronzo...parliamone. Ma è una chiacchiera che possiamo fare mentre ci beviamo uno sritz al bar e che non descrive altro se non le sensazioni sul prof luigino. E allora vale tanto la tua opinione che lo descrive come bravissimo e la mia che lo descrive come pessimo. E sono realmente valide entrambe. Perchè entrambe basate sulla soggettività del giudizio e dell'esperienza.

Il sistema scuola è talmente complesso, antico, burocratizzato, impestato di leggi e leggine e scappatoie, sovraccaricato di burocrazia da essere ben oltre l'ingessato. Senza mezzi economici, con una corpo docente vecchio e con percorsi di formazione all'accesso non svecchiati.
Molto probabilmente non è neppure riformabile.

Ma d'altro canto è inevitabile che esista. Anche soltanto come baby parking.
Che vorrei vedere dove i genitori metterebbero i figli senza la struttura scuola.

La questione è molto, ma molto più ampia.
A partire da una progettazione di sistema che vede i giovani, i cuccioli, come eredità di ciò che è stato invece che come portale per ciò che sarà.

LA scuola italiana è ancora in impostazione gentile, ossia l'impostazione strutturale risale al 1923.
Hai presente?

LE lezioni frontali, per esempio, con il ambio di tempi di attenzione dei ragazzini, non sono più sostenibili.
Eppure non esiste (= applicata diffusamente come buona pratica) alternativa alle lezioni frontali perchè eliminarle significherebbe rivedere non solo l'organizzazione dei saperi, che ancora vengono insegnati come nel '23, per discipline fra l'altro, ma anche riorganizzare strutturalmente spazi, strumenti di lavoro per i ragazzi, sicurezza nelle scuole.
Una classe composta da più di 10 alunni non permette più di tanto di spaziare.
E i tanto decanti lavori di gruppo, compiti di realtà etc etc...restano carta straccia. Per impossibilità.

La formazione dei docenti arriverebbe quasi dopo a tutti questi elementi.

Che è come dire: io sono formatissima nell'usare il tornio a controllo numerico, ma in fabbrica non c'è quel tornio.

Ma è ben strumentale spostare la questione sulla formazione (che è un tema immenso) e non parlare invece di progetto paese sull'istruzione.

Sto riuscendo a dipingere il quadro un po' più ampio della soggettività?
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
L’idea del rapporto para-genitoriale viene dalla non conoscenza della professionalità richiesta, ma anche dalla percezione da minori. L’insegnante brava e preparata viene percepita come mamma, anche se di mamma non aveva nulla, per fortuna.
Certo che sì.

E fin tanto che si è minori ci sta anche dentro.

Come ci sta dentro che in adolescenza l'insegnante venga percepito come adulto di una istituzione con cui incazzarsi (e incazzarsi è uno dei compiti evolutivi fondamentali per un adolescente)

Peccato che i genitori prendano sul serio e vivano come propri i compiti evolutivi dei figli.
Facendo quindi ingerenza sui figli e sovrapponendo il loro progetto genitoriale con il progetto ancora abbozzato dell'adolescente.
Schierandosi con il figlio e quindi di fatto impedendogli di crescere anche attraverso il conflitto con l'istituzione.

D'altro canto, da dentro l'istituzione, un discorso è essere adulto di riferimento, altro discorso è esser terapeuta di famiglia e mediatore.
Competenze che non sono del docente. Per quanto gli vengano ormai di fatto richieste.
Altro discorso ancora è trovarsi di fronte adolescenti cresciuti all'anagrafe che di fatto sono adolescenti che fanno branco con gli adolescenti effettivi (i figli).

In un sistema complessivo che fino all'altro ieri si basava su modelli ben definiti e stabiliti fondamentalmente dalla tradizione.
Ora quei modelli si stanno sgretolando. Non esiste ancora tradizione sostitutiva e il disorientamento è palpabile.

In tutto questo, il nostro paese, nonostante abbia in piano di studio docimologia, tecnica della didattica, etc etc non riconosce minimamente la tecnica dell'insegnamento e considera l'insegnare così come le professioni sociali alla portata di chiunque abbia buon cuore.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Il grassetto è un esempio di incompetenza.
E non perchè viene detto ad alta voce, piuttosto che pensato.

Ma perchè se tu come genitore hai potuto ascoltare quel commento significa che chi l'ha fatto era fuori contesto e non ha avuto le competenze per valutare con chi si stava relazionando.

La simmetria relazionale - che deriva anche dal considerare i lavori nel sociale come vocazioni - è un grossissimo problema perchè mette tutti gli attori nella condizione di dimenticarsi dell'asimmetria necessaria ad una qualunque opera formativa.

Dove asimmetria non è, come comunemente pensato, uno superiore e uno inferiore, ma semplicemente due ruoli diversi e non alla pari in termini di funzione di ruolo.

No metto in dubbio l'incompetenza che sottolinei.

Semplicemente sto sottolineando che tu, che non hai competenze tecniche, non puoi semplicemente fare una valutazione di senso.

Farai una valutazione, forse di buon senso, ma comunque basata sulle tue aspettative e sulle tue immagini di quel tipo - professione.

Un po' come dire che in quella pasticceria i pasticcini sono buonissimi.
Poi entri in cucina e vedi che ci sono topi che si mangiano gli ingredienti.
Ma se non entri in cucina i topi non li vedi e continui a pensare che i pasticcini sono buonissimi.

Ecco. Le competenze tecniche richieste ad un formatore (e questo è un insegnante) sono la cucina in cui non puoi semplicemente entrare.

Questo sto dicendo.

Poi se vogliamo parlare del professor luigino che era uno stronzo...parliamone. Ma è una chiacchiera che possiamo fare mentre ci beviamo uno sritz al bar e che non descrive altro se non le sensazioni sul prof luigino. E allora vale tanto la tua opinione che lo descrive come bravissimo e la mia che lo descrive come pessimo. E sono realmente valide entrambe. Perchè entrambe basate sulla soggettività del giudizio e dell'esperienza.

Il sistema scuola è talmente complesso, antico, burocratizzato, impestato di leggi e leggine e scappatoie, sovraccaricato di burocrazia da essere ben oltre l'ingessato. Senza mezzi economici, con una corpo docente vecchio e con percorsi di formazione all'accesso non svecchiati.
Molto probabilmente non è neppure riformabile.

Ma d'altro canto è inevitabile che esista. Anche soltanto come baby parking.
Che vorrei vedere dove i genitori metterebbero i figli senza la struttura scuola.

La questione è molto, ma molto più ampia.
A partire da una progettazione di sistema che vede i giovani, i cuccioli, come eredità di ciò che è stato invece che come portale per ciò che sarà.

LA scuola italiana è ancora in impostazione gentile, ossia l'impostazione strutturale risale al 1923.
Hai presente?

LE lezioni frontali, per esempio, con il ambio di tempi di attenzione dei ragazzini, non sono più sostenibili.
Eppure non esiste alternativa alle lezioni frontali perchè eliminarle significherebbe rivedere non solo l'organizzazione dei saperi, che ancora vengono insegnati come nel '23, per discipline fra l'altro, ma anche riorganizzare strutturalmente spazi, strumenti di lavoro per i ragazzi, sicurezza nelle scuole.
Una classe composta da più di 10 alunni non permette più di tanto di spaziare.
E i tanto decanti lavori di gruppo, compiti di realtà etc etc...restano carta straccia. Per impossibilità.

La formazione dei docenti arriverebbe quasi dopo a tutti questi elementi.

Ma è ben strumentale spostare la questione sulla formazione (che è un tema immenso) e non parlare invece di progetto paese sull'istruzione.

Sto riuscendo a dipingere il quadro che vedo io?
il quadro che dipingi tu è pure peggiore di quello che ho io, però io vedo, per esempio, che i bambini usciti dalla classe di mio nipote non sanno la matematica, non hanno la più pallida idea del collegamento logico tra moltiplicazione e divisione, la prof delle medie si è trovata a dover rispiegare roba di terza elementare
io non parlo però di vocazione per forza, ma almeno di attitudine, io per esempio so perfettamente che quello dell'insegnamento non sarebbe il lavoro adatto a me, non ho pazienza e non sono brava a spiegare cose che so, infatti è un percorso che non ho mai intrapreso
invece tanti miei coetanei hanno fatto domanda, a suo tempo, e adesso vengono chiamati ad insegnare, gente più ignorante di un tavolino va ad insegnare
e io ho i brividi
però ti posso assicurare che, almeno dove sto io, la scuola è IL posto che ti crea problemi di qualsiasi tipo, primo fra tutti quello logistico, visto che tra scuola e comune stanno smantellando quel poco che c'era, neanche come parcheggio rende alla fine, perchè riescono a fare male pure quello
e chi ci rimette sono i bambini, come al solito
Certo che sì.

E fin tanto che si è minori ci sta anche dentro.

Come ci sta dentro che in adolescenza l'insegnante venga percepito come adulto di una istituzione con cui incazzarsi (e incazzarsi è uno dei compiti evolutivi fondamentali per un adolescente)

Peccato che i genitori prendano sul serio e vivano come propri i compiti evolutivi dei figli.
Facendo quindi ingerenza sui figli e sovrapponendo il loro progetto genitoriale con il progetto ancora abbozzato dell'adolescente.
Schierandosi con il figlio e quindi di fatto impedendogli di crescere anche attraverso il conflitto con l'istituzione.

D'altro canto, da dentro l'istituzione, un discorso è essere adulto di riferimento, altro discorso è esser terapeuta di famiglia e mediatore.
Competenze che non sono del docente. Per quanto gli vengano ormai di fatto richieste.
Altro discorso ancora è trovarsi di fronte adolescenti cresciuti all'anagrafe che di fatto sono adolescenti che fanno branco con gli adolescenti effettivi (i figli).

In un sistema complessivo che fino all'altro ieri si basava su modelli ben definiti e stabiliti fondamentalmente dalla tradizione.
Ora quei modelli si stanno sgretolando. Non esiste ancora tradizione sostitutiva e il disorientamento è palpabile.

In tutto questo, il nostro paese, nonostante abbia in piano di studio docimologia, tecnica della didattica, etc etc non riconosce minimamente la tecnica dell'insegnamento e considera l'insegnare così come le professioni sociali alla portata di chiunque abbia buon cuore.
a proposito di terapeuta... classe della figlia di mia cugina, terza media, bambino svogliato che non ha voglia di studiare
segnalato ai servizi sociali, così, per dire che poi mi dici che non lo possono fare, la mamma lo ha dovuto portare in giro per specialisti
 

CIRCE74

Utente di lunga data
a proposito di terapeuta... classe della figlia di mia cugina, terza media, bambino svogliato che non ha voglia di studiare
segnalato ai servizi sociali, così, per dire che poi mi dici che non lo possono fare, la mamma lo ha dovuto portare in giro per specialisti
[/QUOTE]
:eek::eek::eek:...I miei suoceri allora avrebbero dovuto arrestarli!!!😂😂😂
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sono d’accordo quasi totalmente, totalmente rispetto al ruolo dei genitori.
Il quasi è perché penso che l’alternativa alla lezione frontale sia possibile. Ma non se la sentono troppi insegnanti per timore di perdere il controllo della classe.
Avevamo fatto un corso di aggiornamento sulla didattica cooperativa e di gruppo (non sto a spiegare meglio, per non essere noiosa) e tante colleghe hanno capito che era una cosa da preparare con cura e da seguire con grande attenzione a tutto, sia alle dinamiche, sia al metodo, sia alle abilità che i bambini manifestavano. Ehee che fatica per una cosa che i bambini poi avrebbero definito come divertirsi o non fare niente e così avrebbero giudicato i genitori.
Io avevo costantemente i banchi disposti a gruppi. Anche per le parti frontali, in parte necessarie, e i lavori individuali, che non erano mai con la proibizione del confronto e collaborazione. Quando entrava il collega, li metteva singoli e frontali. Ma il peggio (ed è stato il collega migliore degli ultimi 15 anni) è che lo faceva con irritazione.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
a proposito di terapeuta... classe della figlia di mia cugina, terza media, bambino svogliato che non ha voglia di studiare
segnalato ai servizi sociali, così, per dire che poi mi dici che non lo possono fare, la mamma lo ha dovuto portare in giro per specialisti
La scuola non può imporre percorsi, per esempio il percorso di accertamento in asl.
Ma può segnalare, circostanziando, situazioni di disagio, è anzi un suo compito istituzionale farlo. Ben delineato per legge fra l'altro.
SE a fronte della rilevazione la scuola non si muove, è perseguibile.

Raramente se segnala non sa circostanziare, e lo dico perchè banalmente per una scuola la segnalazione è un carico di lavoro e responsabilità che per buona si tende a scansare, come la vicenda della prof mostra.

SE hanno potuto segnalare significa che hanno intravisto una situazione ben più grave e dal punto di vista famigliare.
E hanno probabilmente circostanziato.

Coi chiari di luna che ci sono, se i servizi intervengono hanno il motivi per farlo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
il quadro che dipingi tu è pure peggiore di quello che ho io, però io vedo, per esempio, che i bambini usciti dalla classe di mio nipote non sanno la matematica, non hanno la più pallida idea del collegamento logico tra moltiplicazione e divisione, la prof delle medie si è trovata a dover rispiegare roba di terza elementare
io non parlo però di vocazione per forza, ma almeno di attitudine, io per esempio so perfettamente che quello dell'insegnamento non sarebbe il lavoro adatto a me, non ho pazienza e non sono brava a spiegare cose che so, infatti è un percorso che non ho mai intrapreso
invece tanti miei coetanei hanno fatto domanda, a suo tempo, e adesso vengono chiamati ad insegnare, gente più ignorante di un tavolino va ad insegnare
e io ho i brividi
però ti posso assicurare che, almeno dove sto io, la scuola è IL posto che ti crea problemi di qualsiasi tipo, primo fra tutti quello logistico, visto che tra scuola e comune stanno smantellando quel poco che c'era, neanche come parcheggio rende alla fine, perchè riescono a fare male pure quello
e chi ci rimette sono i bambini, come al solito
Certo che il quadro che vedo io è ben peggiore del tuo.
E pensa che nemmeno te lo sto delineando tutto.
Proprio perchè ho le competenze tecniche che mi permettono di fare analisi tecniche e non legate solo alla percezione. :)

E quel quadro me lo tengo, come se lo tengono la maggior parte degli addetti ai lavori che sono anni che discutono della situazione senza venire ascoltati e non solo, venendo anche strumentalizzati!
La storia dei tanto famosi BES e annessi pdp etc etc...mica era quello in cui poi è stato trasformato in origine.
Non te la racconto, che sarei veramente noiosissima.
Ma se ne è andata gente dai tavoli ministeriali sbattendo la porta, e quelli che se ne sono andati erano quelli che sapevano di cosa stavano parlando.

LA scuola purtroppo è diventata, anche grazie all'idea per cui basta provarci e vien bene, basta sapere la matematica per poterla insegnare, come se per insegnare matematica bastasse, oggi più mai, sapere la matematica!

I bambini non ci rimettono per la scuola, che è un prodotto relativo.

I bambini ci rimettono per un sistema paese che li vede come contenitori delle eredità del passato. Tradizioni incluse. E tendono a divenire fertile terreno di scontri fra gli adulti proprio per questa visione.

Non è un caso che chi può ad una certa prende i quattro stracci e se ne va da questo paese.
Che è gerontocratico e soprattutto conservativo.

Dove il motto è cambiar tutto per lasciar tutto come è.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che il quadro che vedo io è ben peggiore del tuo.
E pensa che nemmeno te lo sto delineando tutto.
Proprio perchè ho le competenze tecniche che mi permettono di fare analisi tecniche e non legate solo alla percezione. :)

E quel quadro me lo tengo, come se lo tengono la maggior parte degli addetti ai lavori che sono anni che discutono della situazione senza venire ascoltati e non solo, venendo anche strumentalizzati!
La storia dei tanto famosi BES e annessi pdp etc etc...mica era quello in cui poi è stato trasformato in origine.
Non te la racconto, che sarei veramente noiosissima.
Ma se ne è andata gente dai tavoli ministeriali sbattendo la porta, e quelli che se ne sono andati erano quelli che sapevano di cosa stavano parlando.


LA scuola purtroppo è diventata, anche grazie all'idea per cui basta provarci e vien bene, basta sapere la matematica per poterla insegnare, come se per insegnare matematica bastasse, oggi più mai, sapere la matematica!

I bambini non ci rimettono per la scuola, che è un prodotto relativo.

I bambini ci rimettono per un sistema paese che li vede come contenitori delle eredità del passato. Tradizioni incluse. E tendono a divenire fertile terreno di scontri fra gli adulti proprio per questa visione.

Non è un caso che chi può ad una certa prende i quattro stracci e se ne va da questo paese.
Che è gerontocratico e soprattutto conservativo.

Dove il motto è cambiar tutto per lasciar tutto come è.
Già.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sono d’accordo quasi totalmente, totalmente rispetto al ruolo dei genitori.
Il quasi è perché penso che l’alternativa alla lezione frontale sia possibile. Ma non se la sentono troppi insegnanti per timore di perdere il controllo della classe.
Avevamo fatto un corso di aggiornamento sulla didattica cooperativa e di gruppo (non sto a spiegare meglio, per non essere noiosa) e tante colleghe hanno capito che era una cosa da preparare con cura e da seguire con grande attenzione a tutto, sia alle dinamiche, sia al metodo, sia alle abilità che i bambini manifestavano. Ehee che fatica per una cosa che i bambini poi avrebbero definito come divertirsi o non fare niente e così avrebbero giudicato i genitori.
Io avevo costantemente i banchi disposti a gruppi. Anche per le parti frontali, in parte necessarie, e i lavori individuali, che non erano mai con la proibizione del confronto e collaborazione. Quando entrava il collega, li metteva singoli e frontali. Ma il peggio (ed è stato il collega migliore degli ultimi 15 anni) è che lo faceva con irritazione.
MA certo che sarebbe possibile usare altre metodologie.
Il cooperative learning è fra le più semplici...e risulta essere comunque difficile.

Proprio per la mole di competenze tecniche che richiede.
Dalla gestione del gruppo alla gestione dei contenuti alla gestione del programma stesso.

Non si può improvvisare e non si può presentare il sapere come mera conoscenza.
Si lavorerebbe sulle competenze, andando in particolare a sollecitare le social skills e sapendole valutare.
Andando come obiettivo a rinforzare le soft skills in un percorso pensato e che in teoria dovrebbe avere la durata di almeno un anno...ma manco si arriva a muoversi dal singolo esperimento.

Esistono sperimentazioni interessantissime...mica mancano.
Sono valutate e portano dati positivi rispetto alle rilevazioni.

Ma costano. E parecchio. Sotto tutti i punti di vista.

L'età media del corpo docente non aiuta.
E' proprio anche una questione di energia necessaria da metter in campo.
E di distanza generazionale.

Quando fra un insegnante e un bimbo ci sono 50 anni...sono proprio due lingue diverse che non si parlano fra loro.
Diventa un dialogo finto. Per dire.
 

Brunetta

Utente di lunga data
MA certo che sarebbe possibile usare altre metodologie.
Il cooperative learning è fra le più semplici...e risulta essere comunque difficile.

Proprio per la mole di competenze tecniche che richiede.
Dalla gestione del gruppo alla gestione dei contenuti alla gestione del programma stesso.

Non si può improvvisare e non si può presentare il sapere come mera conoscenza.
Si lavorerebbe sulle competenze, andando in particolare a sollecitare le social skills e sapendole valutare.
Andando come obiettivo a rinforzare le soft skills in un percorso pensato e che in teoria dovrebbe avere la durata di almeno un anno...ma manco si arriva a muoversi dal singolo esperimento.

Esistono sperimentazioni interessantissime...mica mancano.
Sono valutate e portano dati positivi rispetto alle rilevazioni.

Ma costano. E parecchio. Sotto tutti i punti di vista.

L'età media del corpo docente non aiuta.
E' proprio anche una questione di energia necessaria da metter in campo.
E di distanza generazionale.

Quando fra un insegnante e un bimbo ci sono 50 anni...sono proprio due lingue diverse che non si parlano fra loro.
Diventa un dialogo finto. Per dire.
Dipende.
Però tu sei andata sul tecnico che avevo evitato.
Sul corpo docente posso dire che ho constatato cose inimmaginabili.
In un corso di aggiornamento con due colleghe relativamente giovani, intorno ai 40, ho partecipato a un corso di aggiornamento con colleghe di altre scuole di diversi ordini, su un metodo particolare, ma che mette l’insegnante nel ruolo di mediatore e facilitatore dell’apprendimento. Beh le colleghe delle altre scuole non conoscevano concetti come apprendimento concreto (le più avanzate lo riservavano ai bimbetti) di tassonomia ecc.
Noi tre eravamo allibite.
 
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