Quando la relazione tossica è la famiglia.

Gaia

Utente di lunga data
io quando tu avrai la mia età non ci sarò , quindi posso dirti ora dalla mia esperienza , perchè ci sto con tutte le scarpe , se hai bisogno di aiuto e sei impossibilitato sia perchè hai i tuoi acciacchi oppure devi trovare il modo di seguitare la vita facendoti aiutare .
Ho visto per lavoro nelle dimore per anziani , varie problematiche famigliari , una mi è rimasta nella mente di una signora anziana mentre puliva le patate , ed io ero li per riempire l'acqua si lamentava che pur avendo cinque figlie nessuna si è presa cura di lei , è stat messa in un ricovero per anziani .
Quindi i soldi che sono fermi nel conto corrente non ti viene l'idea che servono per non chiedere niente ai propri figli presi dal vortice del lavoro e del non avere tempo per chi ha contribuito non solo alla nascita ma anche per farti studiare così da farti fare una bella vita.
Non è una critica se vuoi , come dice Gaia , noi anziani abbiamo un po' più esperienza di vita di voi quindi di situazioni ne abbiamo vissute tante e siamo la testimonianza di cosa può capitare a voi un domani .
Tu hai ragione e qui torniamo al tema che oggi lavorano tutti troppo e così come spesso i nonni non riescono a godersi i nipoti perché costretti a lavorare a 70 anni così pure i figli non riescono ad occuparsi dei genitori.
Secondo me si deve investire di più sulle case per anziani così che possano essere luoghi per tutte le tasche.
E credo pure che sicuramente ci saranno tantissimi casi di figli ingrati, ma forse è appena il caso di domandarsi perché di 5 figli nessuno si caghi la madre.
Io mi ritengo fortunata. I miei, con tutti i limiti e le loro disfunzionalita’, sono stati dei buoni genitori.
I suoceri sono stati bravi genitori per marito e devo dire che sono stati splendidi pure da suoceri.
Però se fossero stati merde li avrei abbandonati a se stessi senza rimorsi.
 

danny

Utente di lunga data
Chiunque vive una relazione, più che tossica direi disfunzionale, tende a cercare di individuare il colpevole. Ma il genitore peggiore non è colpevole, nel senso che non agisce con la volontà di fare del male, funziona male. Funziona male soprattutto rispetto a se stesso.
Dovremmo accettare che essere in piena salute non è un merito, come non si sta male per un atto di volontà.
Se una persona ha una malattia che comporta debolezza muscolare, non pretendiamo che sposti i mobili, se non lo fa, non pensiamo che sia perché non vuole. Invece per il funzionamento psicologico non facciamo che distribuire giudizi di colpe.
Massì, infatti da adulti ho compreso i limiti dei miei genitori, li ho finalmente resi persone reali e come tali collocati al posto giusto nella mia vita.
Il problema che si a volte con i propri genitori è quello di non riuscire a separare il mito che si crea nell'infanzia, la frustrazione delle aspettative non riposte, il desiderio di allontanarli una volta adolescenti per raggiungere l'indipendenza.
Alla fine però è invecchiando a mia volta che si comprende che oltre il ruolo ci sono solo persone, con i loro limiti.
Forse è comprendendo e accettando più me stesso, con le mie ombre e i chiaroscuri, che la presenza responsabile dei genitori si è annichilita riducendo così la loro responsabilità inconsapevole anche delle mie azioni giovanili.
Il fatto è che in me stesso vedo anche loro, e questo mi imbarazza perché non posso creare la distanza adeguata ad addurre troppe responsabilità al di fuori di me stesso.
Alla fine la mia vita è ciò che ho saputo creare con le mie forze.
Tanto, poco, chi può dirlo?
A me comunque non basta mai, perché è la mia voglia di vivere a spingermi avanti.
O a rendermi triste quando torno indietro.
Non potrei comunque essere diverso da così.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Questo ti ha reso sicuramente una donna molto empatica e in grado di comprendere atteggiamenti che non sono frutto di colpa.
Però, a volte c'è anche la necessità di sentirsi rafforzare in una presa di distanza, che è difficile, e di sentirsi dire che non c'è nulla di male nell'evitare di sentire una persona per un po', per rifiatare.
Per un po tanto perché le persone non cambiano.
Per quanto riguarda atteggiamenti che non sono frutto di colpa spesso le persone non vogliono perdere quella zona confort che sono riuscite a crearsi.
Mia mamma è andata avanti per più di 10 anni fino a quando ho dato di matto io. Mio papà l'ha sempre protetta
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Continuo a non capire perché il rancore no. Rimane sempre il fatto che continuate a verniciare il ruolo del genitore di glitter quando non è assolutamente scontato che un genitore sia una brava persona.
Perché il rancore è inutile, a qualsiasi livello nei confronti di chiunque.
Una persona rancorosa vive male, è un cattività e nient'altro.
Il problema resta irrisolto.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Tu hai ragione e qui torniamo al tema che oggi lavorano tutti troppo e così come spesso i nonni non riescono a godersi i nipoti perché costretti a lavorare a 70 anni così pure i figli non riescono ad occuparsi dei genitori.
Secondo me si deve investire di più sulle case per anziani così che possano essere luoghi per tutte le tasche.
E credo pure che sicuramente ci saranno tantissimi casi di figli ingrati, ma forse è appena il caso di domandarsi perché di 5 figli nessuno si caghi la madre.
Io mi ritengo fortunata. I miei, con tutti i limiti e le loro disfunzionalita’, sono stati dei buoni genitori.
I suoceri sono stati bravi genitori per marito e devo dire che sono stati splendidi pure da suoceri.
Però se fossero stati merde li avrei abbandonati a se stessi senza rimorsi.
Se non nascono più bambini ahivoglia a parlare di dovrebbe...
Saremo pieni di cingalesi che ci puliranno il culo da vecchi e che erediteranno le nostre case.
 

Lara3

Utente di lunga data
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
Meglio dire niente, solo ricordare mi fa male.
 

Gaia

Utente di lunga data
Se non nascono più bambini ahivoglia a parlare di dovrebbe...
Saremo pieni di cingalesi che ci puliranno il culo da vecchi e che erediteranno le nostre case.
Eh vabbè.
Del resto il tessuto familiare è ormai sfaldato e in Italia il welfare è stato sempre sulle spalle della famiglia.
In tempi non remoti i vecchi stavano con i figli e andavano in pensione a meno di 60 anni.
E così facevano i nonni e quando erano proprio non autosufficienti erano i figli ad occuparsi di loro.
In genere le mamme stavano in casa o facevano lavori di mezza giornata.
Oggi i nonni arrivano a fare i nonni quando ormai non sono più in grado manco di allacciarsi le scarpe. I figli se fanno a loro volta figli li fanno già da molto adulti.
E nel frattempo devono trovare chi li guardi perché i nonni lavorano ancora.
Perciò si dovrebbe investire in un altro tipo di mentalità che preveda ricoveri per anziani e per bambini.
Oppure si deve di nuovo rallentare e prendersi cura dei propri affetti e non delle proprie cose.
Utopia e lo so.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
piu che un motore lo ritengo un carburante tossico. Poi ognuno viene mosso dalla qualunquw
No
Non è la qualunque. C'è sempre una componente soggettiva che è molto importante. Io mi incazzo difficilissmamente. Quando e se arrivi a farmi incazzare la terra deve tremare. Sennò tanto vale che me ne sto buono e mi risparmio la fatica.
E ti assicuro che quando torni a mettere a posto le cose che hai sbagliato a mettere fuori posto, mi chiedi pure scusa :LOL:
 

JON

Utente di lunga data
Macché pippone.... è la prima volta che ti leggo così tanto ed è una bella risposta.

Vedi, tu ci sei riuscito ad allontanarti da genitori che, da quello che deduco, volevano importi qualcosa. Hai preso le scelte, la tua vita in mano, hai fatto quello che volevi per essere soddisfatto tu, prima di dover soddisfare gli altri, siano gli genitori stessi.

I miei, non ci sono mai stati.
Io mi ritrovavo a 13 anni già a spiegare ai professori perché ai colloqui non si vedevano mai, giustificando ogni volta in ogni modo. Andavo bene, andavo male, non importava. D'altronde sono l unica diplomata a pieni voti e con una lode direttamente dalla preside perché anche mio fratello ha la terza media. Ma di sicuro, per quanto mi riguarda, non per merito loro. Dai 13 ai 19 anni sono stata come già detto in una brutta borgata di Roma e se non ho mai toccato la cocaina ogni volta che me la mettevano sotto il naso non era perché mamma e papà mi hanno detto che non si fa. Quello che sono diventata, dai successi personali, scolastici, lavorativi, lo devo a me. E la pacca sulla spalla da loro non l ho mai avuta. Il problema è oggi.
Mia madre ha l ansia di vita e mille dipendenze. Mio padre lo sento una volta a settimana e non va mai bene nulla, un lamento continuo. Non si sono costruiti nulla nella vita e sfogano le loro frustrazioni su me e mio fratello. Che di anni ne ha 29 ed è attaccato alla madre talmente tanto da avere l ansia inversa e perenne di come poterla aiutare. Io ad oggi provo a dirgli che non si può più. Perché ci abbiamo provato, e provato e riprovato, con entrambi. Con le buone, con le cattive. Vederli stare male e con le loro stesse mani, da figli, fa male. E ci scontriamo con la cosa di essere figli ed essere adulti e avere già tanti cazzi a cui pensare e a cui loro non hanno mai messo mano, che sia economica, che sia di supporto morale. Il nulla. Ma pretendono. L ascolto, che non danno mai, perché ogni volta che tu provi a dirgli che hai un periodo un po' così il loro è sempre peggio. L' aiuto economico, come se io facessi 18 lavori per sentirmi grossa col mondo e non per non far mancare niente a mio figlio o arrivare alla fine del mese senza chiedere niente a loro che so non possono darmi. Anche a me tutto questo ha paradossalmente, da genitore, insegnato molto. Cerco di essere con mio figlio e nel giusto equilibrio quello che loro non sono stati per me. Ma oggi mia madre ha una polmonite, per dire, e la dottoressa ha bisogno della lastra. Che lei non può pagarsi, come sempre. E io non posso, mio fratello nemmeno e va in depressione e preoccupazione. E mi ritrovo ancora ad incazzarmi sul come si può non capire il danno che continuano a fare a livello psicologico ad entrambi. E come si fa ad allontanarsi perché entrambi facciamo una fatica immensa, nonostante tutto. Mio fratello peggio di me. Io al massimo spengo il telefono una settimana. Poi ci riprovo. Ma è sempre uguale. E lo so che esternamente, terapista all'epoca per prima ce lo disse, sono tossici e dovremmo sganciarci. Ma come la eviti una madre che piange perché si sente una nullità nonostante non faccia...niente? O un padre trapiantato invalido che va avanti con la pensione minima ed è profondamente depresso?
È difficile.
Ci tengo a dirti che è encomiabile il modo, anzi la capacità , con cui sei riuscita a non farti travolgere e a non permettere che la tua vita prendesse una piega diversa.

Ma comprendo anche una cosa, ossia che pur essendo vero quanto sopra, a te e alla tua serenità non basta perché in fondo la causa scatenante dei tuoi problemi e della sofferenza resta viva e peggiora con l'avanzare dell' età dei tuoi (inetti, perdona lo sfogo) genitori.
Mi rendo conto anche del motivo per cui non riesci a sottrarti da tutto questo, li hai praticamente a carico, emotivo e finanziario.

La situazione potrebbe migliorare un po' se almeno l' aspetto economico fosse migliore per loro.
Tuttavia non basterebbe perché l' influenza che esercitano su di voi resterebbe. E qui, sempre riconoscendoti tutte le difficoltà del caso, devi comprendere che se con tuo fratello vi sentite così oppressi dal senso di responsabilità è proprio a causa del loro vittimismo. Il vittimismo e le continue lamentele sono il mezzo per controllarvi e tenervi legati. Chiaro che non puoi tagliare i ponti, forse comprendendo appieno il meccanismo puoi spezzare almeno la catena che ti fa sentire alienata.

Scusami, ho letto poco e forse sono cose di cui hai già parlato.
 

JON

Utente di lunga data
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
E comunque la famiglia può essere il bene o il male dei figli. Semplicemente alcuni non dovrebbero averne.
 

Rebecca89

Sentire libera
Ci tengo a dirti che è encomiabile il modo, anzi la capacità , con cui sei riuscita a non farti travolgere e a non permettere che la tua vita prendesse una piega diversa.

Ma comprendo anche una cosa, ossia che pur essendo vero quanto sopra, a te e alla tua serenità non basta perché in fondo la causa scatenante dei tuoi problemi e della sofferenza resta viva e peggiora con l'avanzare dell' età dei tuoi (inetti, perdona lo sfogo) genitori.
Mi rendo conto anche del motivo per cui non riesci a sottrarti da tutto questo, li hai praticamente a carico, emotivo e finanziario.

La situazione potrebbe migliorare un po' se almeno l' aspetto economico fosse migliore per loro.
Tuttavia non basterebbe perché l' influenza che esercitano su di voi resterebbe. E qui, sempre riconoscendoti tutte le difficoltà del caso, devi comprendere che se con tuo fratello vi sentite così oppressi dal senso di responsabilità è proprio a causa del loro vittimismo. Il vittimismo e le continue lamentele sono il mezzo per controllarvi e tenervi legati. Chiaro che non puoi tagliare i ponti, forse comprendendo appieno il meccanismo puoi spezzare almeno la catena che ti fa sentire alienata.

Scusami, ho letto poco e forse sono cose di cui hai già parlato.
Non fa niente Jon, non c è limite di tempo all arrivo dei propri punti di vista e delle impressioni. Grazie per averlo espresso 🙃
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Macché pippone.... è la prima volta che ti leggo così tanto ed è una bella risposta.

Vedi, tu ci sei riuscito ad allontanarti da genitori che, da quello che deduco, volevano importi qualcosa. Hai preso le scelte, la tua vita in mano, hai fatto quello che volevi per essere soddisfatto tu, prima di dover soddisfare gli altri, siano gli genitori stessi.

I miei, non ci sono mai stati.
Io mi ritrovavo a 13 anni già a spiegare ai professori perché ai colloqui non si vedevano mai, giustificando ogni volta in ogni modo. Andavo bene, andavo male, non importava. D'altronde sono l unica diplomata a pieni voti e con una lode direttamente dalla preside perché anche mio fratello ha la terza media. Ma di sicuro, per quanto mi riguarda, non per merito loro. Dai 13 ai 19 anni sono stata come già detto in una brutta borgata di Roma e se non ho mai toccato la cocaina ogni volta che me la mettevano sotto il naso non era perché mamma e papà mi hanno detto che non si fa. Quello che sono diventata, dai successi personali, scolastici, lavorativi, lo devo a me. E la pacca sulla spalla da loro non l ho mai avuta. Il problema è oggi.
Mia madre ha l ansia di vita e mille dipendenze. Mio padre lo sento una volta a settimana e non va mai bene nulla, un lamento continuo. Non si sono costruiti nulla nella vita e sfogano le loro frustrazioni su me e mio fratello. Che di anni ne ha 29 ed è attaccato alla madre talmente tanto da avere l ansia inversa e perenne di come poterla aiutare. Io ad oggi provo a dirgli che non si può più. Perché ci abbiamo provato, e provato e riprovato, con entrambi. Con le buone, con le cattive. Vederli stare male e con le loro stesse mani, da figli, fa male. E ci scontriamo con la cosa di essere figli ed essere adulti e avere già tanti cazzi a cui pensare e a cui loro non hanno mai messo mano, che sia economica, che sia di supporto morale. Il nulla. Ma pretendono. L ascolto, che non danno mai, perché ogni volta che tu provi a dirgli che hai un periodo un po' così il loro è sempre peggio. L' aiuto economico, come se io facessi 18 lavori per sentirmi grossa col mondo e non per non far mancare niente a mio figlio o arrivare alla fine del mese senza chiedere niente a loro che so non possono darmi. Anche a me tutto questo ha paradossalmente, da genitore, insegnato molto. Cerco di essere con mio figlio e nel giusto equilibrio quello che loro non sono stati per me. Ma oggi mia madre ha una polmonite, per dire, e la dottoressa ha bisogno della lastra. Che lei non può pagarsi, come sempre. E io non posso, mio fratello nemmeno e va in depressione e preoccupazione. E mi ritrovo ancora ad incazzarmi sul come si può non capire il danno che continuano a fare a livello psicologico ad entrambi. E come si fa ad allontanarsi perché entrambi facciamo una fatica immensa, nonostante tutto. Mio fratello peggio di me. Io al massimo spengo il telefono una settimana. Poi ci riprovo. Ma è sempre uguale. E lo so che esternamente, terapista all'epoca per prima ce lo disse, sono tossici e dovremmo sganciarci. Ma come la eviti una madre che piange perché si sente una nullità nonostante non faccia...niente? O un padre trapiantato invalido che va avanti con la pensione minima ed è profondamente depresso?
È difficile.
Credo di aver letto solo adesso.
Hai letto o hai visto il film Elegia Americana?
 

Brunetta

Utente di lunga data
No. Ma spulcio sempre gli spunti che lasci, le cose da leggere o da vedere.
È il romanzo, da cui Ron Howard (non un regista di serie B) ha tratto il film, di J.D. Vance, il vicepresidente di Trump.
Vance viene da una famiglia, originaria degli Appalachi, infatti il titolo originario non dice “americana”, ma ”Hillbilly” che significa più o meno montanari/cafoni.
Una famiglia piena di abbandoni, abusi, dipendenze dove però il legame familiare è fortissimo.
Alla fine del film si vedono le immagini dei parenti reali, identici agli attori.
 

Rebecca89

Sentire libera
È il romanzo, da cui Ron Howard (non un regista di serie B) ha tratto il film, di J.D. Vance, il vicepresidente di Trump.
Vance viene da una famiglia, originaria degli Appalachi, infatti il titolo originario non dice “americana”, ma ”Hillbilly” che significa più o meno montanari/cafoni.
Una famiglia piena di abbandoni, abusi, dipendenze dove però il legame familiare è fortissimo.
Alla fine del film si vedono le immagini dei parenti reali, identici agli attori.
Ho visto che è successo Netflix il film. Lo vedrò 😘
 
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