Reminiscenze e nuvole parlanti

marietto

Heisenberg

Divì

Utente senza meta
Forse più tardi, massimo domani :)
Attendo con il petto ansimante e madido di sudore .... :D

P.S. Peccato che non sia un racconto di fantasia che stai scrivendo .... Tifo per Lettie e ti chiederei di cambiare il finale :eek:
 
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oro.blu

Never enough
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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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Volevo saltare anche la 17, come la 13. Poi però la 13 non l'avevo saltata e l'argomento della 17 può starci con il numero, quindi...

***

Jessica era completamente diversa dalle donne che avevo frequentato fino a quel momento.


Gwen usava gonne di varie misure, un filo di trucco normalmente, un po' di più in occasioni particolari, tacchi alti se richiesto dal tipo di serata, ma alternava con jeans magliette e scarpe da ginnastica e giornate in cui stava acqua e sapone, e come lei la maggior parte delle altre ragazze.


Più estrema era Lettie, mia moglie... Jeans (o leggins, negli anni 80), scarpe da ginnastica o paperine e look praticamente sempre acqua e sapone. Trucco (un filo) molto, molto raramente. Tacchi rarissimi e mai troppo alti. Per vederla in gonna avevo dovuto regalargliela io, ma se la metteva più o meno ogni due anni.


Jessica era l'estremo opposto, sempre truccata, pantaloni banditi, tacchi sempre,calze autoreggenti - a volte a rete - curve, seno, pizzi e merletti in evidenza.


Anche lo stile era completamente diverso. Gwen era seducente e sapeva di esserlo, ma lo era in maniera non studiata, colpiva sia quelli che l'interessavano che quelli con cui non intendeva avere nulla a che fare.

Lettie, se eri tra coloro che apprezzavano, ti poteva sedurre con il suo modo di fare, ma non era una cosa studiata, perchè non se ne rendeva conto.


Jessica era mirata e completamente consapevole, decideva di mandare a te un messaggio e te lo mandava.


Quella mattina, il giorno in cui il capo mi "affidò" Jessica per farle da maestro le cose si fecero subito abbastanza difficili: mi sembrava di essere entrato di colpo in uno di quei vecchi film anni 70 con la Antonelli, ero un adolescente eccitato invece che un padre di famiglia e ogni "sfioramento", anche di parti del corpo tutto sommato abbastanza "innocenti" (tipo mani o braccia), assumeva una natura assolutamente sessuale, come se ci toccassimo in parti intime. Nei confronti delle altre persone presenti nella stanza ero a disagio come se a quella scrivania fossimo entrambi completamente nudi.


Lei si era accorta immediatamente dell'effetto che mi faceva e non cercava di certo di minimizzarlo.


Quella prima giornata fu faticosa, ma, anche se ero turbato profondamente dalla situazione, dal suo manifesto interesse, ma soprattutto dalla mia reazione "scomposta", non prevedevo, né tantomeno auspicavo, sviluppi particolari, tanto che alla sera riferii tranquillamente a Lettie che mi avevano affidato questa collega, abbastanza "strafica", per insegnarle, e lei, come sempre, non essendo assolutamente gelosa, non ci aveva fatto una piega.


Nelle settimane successive, tuttavia, iniziammo questo gioco fatto di sguardi e battute, dove la sfida era spingersi un tantino più in là ogni volta. Ero cosciente fin dall'inizio dell'attrazione che lei esercitava su di me e del fatto che lei non avrebbe disdegnato, e che, di conseguenza, stavo facendo un gioco molto pericoloso; ero però abbastanza convinto che sarei riuscito a gestirlo e a non farlo andare oltre, dopotutto altre avevano provato a "tentarmi" senza risultato, e il gioco era troppo divertente per rinunciare del tutto. C'era questa voglia di vedere cosa sarebbe successo dopo, la sfida di superare la timidezza e portare avanti "il gioco" al prossimo livello, e, sì, anche l'orgoglio di riuscire, dopo quasi 11 anni da "impegnato" (fidanzamento e matrimonio) con Lettie, ad interessare una donna "sofisticata" come Jessica.


C'era inoltre, a tenermi agganciato, un tipo di attrazione diverso da quello che avevo sperimentato in passato. A differenza del mio "schema" mentale usuale, non provavo particolare interesse per Jessica da un punto di vista relazionale (al di là delle nostre conversazioni "piccanti"), mentre era molto forte il desiderio sessuale, tanto da far si che, in quelle settimane, io fossi in ufficio in stato di eccitazione perenne (come facessi a lavorare non lo so, non chiedetemelo).



I fumetti erano sempre uno dei miei interessi principali, insieme alla musica e alla narrativa; nel corso degli anni 90 i fumetti Marvel erano tornati prepotentemente sul mercato italiano, anche grazie al lavoro dei corregionali (peraltro incrociati a Bologna da adolescente ai tempi del club "Giovani Amici del Fumetto") Lupoi e Plazzi, e un altro corregionale stava avendo un certo successo con la sua "creatura" (conosciuta da tempo in quanto lettore della fanzine "Made in USA" e anche acquistata alle varie fiere all'epoca della pubblicazione indipendente) Rat-Man.



Nel romanzo "Dracula" di Bram Stoker, quando Jonathan Harker arriva finalmente al castello, il Conte gli apre il portone e lo accoglie con questa frase: "Entrate liberamente e di vostra spontanea volontà".
Questa semplice frase é in realtà molto importante nell'economia del romanzo e di ciò che nella vicenda viene rappresentato; si tratta di un richiamo alla responsabilità personale. La decisione di attraversare o meno quella soglia é di chi la prende, e quella persona dovrà accollarsi la responsabilità di ciò che ne deriverà.


Mi piacerebbe poter scrivere che Jessica mi irretì sapientemente e mi portò a fare cose che diversamente non avrei mai fatto.


Ma la realtà è che io presi la decisione di proseguire, volta dopo volta, e quindi fui il solo artefice di ciò che accadde.


Lei non fece in realtà altro che aprire la porta.


A forza di giocare iniziammo a trascorre qualche mezz'ora fuori dopo l'ufficio; poi diventarono orette. Poi una sera, mentre la riaccompagnavo al parcheggio ci baciammo.


Ci confessammo che ci piacevamo davvero tanto e che ci sarebbe piaciuto andare oltre.


Fu organizzata una cena di lavoro. Ci accordammo che sarei andato a prenderla io.


Anche se nessuno lo disse esplicitamente, sapevamo entrambi quale sarebbe stato il dessert...
Attendo gli sviluppi ... si direi che le decisioni sulle azioni da intraprendere le decidiamo noi, soprattutto in certi frangenti.
p.s ma jessica non era "troppo" eccessiva ? O forse è stato proprio quel "troppo" ad attirarti tanto ? :)
 

marietto

Heisenberg
Attendo con il petto ansimante e madido di sudore .... :D

P.S. Peccato che non sia un racconto di fantasia che stai scrivendo .... Tifo per Lettie e ti chiederei di cambiare il finale :eek:
Se cambiassi il finale diventerebbe una cosa diversa...

Comunque, tiferei per Lettie anch'io... :)
 

marietto

Heisenberg

marietto

Heisenberg
Attendo gli sviluppi ... si direi che le decisioni sulle azioni da intraprendere le decidiamo noi, soprattutto in certi frangenti.
p.s ma jessica non era "troppo" eccessiva ? O forse è stato proprio quel "troppo" ad attirarti tanto ? :)
Potrebbe essere uno degli elementi. Certamente c'era qualcosa che funzionava a livello "chimico", anche se lei come personalità e tipo fisico era proprio tutt'altro, rispetto alle donne che di solito attiravano la mia attenzione fin dalla pubertà...
 

marietto

Heisenberg
Diciottesima parte

Ovviamente, la sera della cena, quello che doveva succedere, succede...

Ci appartiamo in auto, e, seppur scomodi, consumiamo...


E' l'unica volta che accadrà in auto. Tutte gli altri incontri saranno organizzati in hotel nelle città vicine.


Il rapporto è caratterizzato da pochissime chiacchiere e tanto sesso, e a dire la verità, a parte questa "magnetica" attrazione fisica reciproca, non c'è molto altro tra di noi.


Nessuno dei due aveva intenzione di fare diventare la relazione ufficiale e duratura, era solo quello che era, io avevo la famiglia, lei era divorziata e aveva un "fidanzato" che c'era e non c'era a corrente alternata.


Adesso che il fattaccio è accaduto, non facciamo nemmeno finta di parlare di altro, parliamo solo di quello...


Rispetto a tutte le mie altre relazioni, con Jessica era tutto un tripudio di lingerie, corsetti, calze velate e a rete, reggicalze, tacchi a spillo. Se si considera che, pur non disdegnando qualche variazione di tanto in tanto (che so, autoreggenti ad esempio) ero sempre stato un "tifoso" del nudo integrale, tra le lenzuola, la differenza era notevole.


E quindi, appuntamenti a distanza dall'ufficio, ferie contemporanee cercando di non insospettire i colleghi. Complicati giri per trovarci qui o là, arrivandoci separatamente per non alimentare sospetti (che ovviamente, essendo in un posto pieno di donne, in realtà ormai da tempo alimentavano il gossip interno...). Insomma, una faticaccia...


Ciò che più mi colpiva, e mi colpisce tuttora (anche con una certa amarezza) è che questo tradimento è l'unica relazione nella mia vita nella quale ho effettivamente fatto io il primo passo (nel confessare sentimenti, nel baciare, nel proporre sesso). Certo, anche con Lettie avevo fatto la telefonata d'invito, ma su rassicurazioni da parte del mio amico/suo collega, quindi era stato un po' come tirare un rigore...


Inoltre, alla faccia di tutte le mie certezze e di tutta la solidità caratteriale che pensavo di avere, non c'era voluto né troppo tempo, né soverchio impegno da parte di lei.


Certo avevo passato le settimane prima di iniziare la parte fisica della relazione chiedendomi ogni giorno che ca**o stavo facendo, ma nel momento stesso in cui ho iniziai a fare sesso con Jessica, cominciai a percepire le mie "due vite" come qualcosa di separato, riuscendo tranquillamente a viverle come se effettivamente fossero due cose diverse e come se la cosa fosse assolutamente normale. Praticamente in casa ero sposato, fuori casa avevo la morosa... Niente di strano, bastava non dire nulla alla signora...


Non so se avrei finito per tornare alla realtà da solo, non ne ebbi comunque il tempo...


Lettie non era mai stata una tipa gelosa. D'altra parte, io non le avevo mai dato nemmeno un briciolo di ragione per esserlo. Solo fino ad un annetto prima ero ancora saldamente nella fase "luna di miele" e non mi giravo nemmeno a guardare le altre...


Come tutti i fidanzati avevamo fatte le nostre ipotesi su cosa sarebbe successo in caso di tradimento... ed entrambi ci eravamo detti che il tradimento avrebbe significato la fine, senza possibilità d'appello...


Comunque, lei era talmente tranquilla che quando capitava che andassi a prenderla al lavoro, o quando andavamo insieme a qualche riunione della materna, e qualche sua collega, o qualche mamma, le confidava qualche apprezzamento sul sottoscritto, lei veniva immediatamente a riferirmelo tutta orgogliosa...


Tuttavia, dopo circa due mesi di "straordinari" tutte le sere, di assenze scarsamente giustificate, corsi di aggiornamento fuori città, etc., anche Lettie qualche sospetto cominciava ad averlo... E poi adesso la cercavo meno, molto meno...


Una sera viene a "cercarmi" lei, non è una cosa che accade spessissimo e di solito la reazione è entusiastica; ma stavolta, per la prima volta da quando ci conosciamo, "non funziono"...


Ora, sotto tanti aspetti io sono in grado di nascondere la verità, quando necessario, come chiunque altro. Posso inventare scuse, dire che vado in un posto anziché in un altro, omettere qualsiasi cosa a piacimento. Tuttavia, mi è praticamente impossibile mentire ad una domanda diretta che preveda una risposta tipo "si" o "no". Ad esempio, se mi fate vedere qualcosa di verde e mi chiedete che colore é, riesco tranquillamente a rispondere "é rosso" anche se non é vero. Ma se mi chiedete "ma secondo te questo é rosso?" mi sento obbligato a rispondervi "no".


Insieme alla timidezza è il motivo per il quale ho scelto una carriera tecnica anziché una commerciale...


Il giorno dopo la mia "cilecca", Lettie venne da me, non portò prove o deduzioni, né rilevò questa o quella incongruità...


Semplicemente mi chiese: "C'é un'altra donna?"
 
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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ovviamente, la sera della cena, quello che doveva succedere, succede...

Ci appartiamo in auto, e, seppur scomodi, consumiamo...


E' l'unica volta che accadrà in auto. Tutte gli altri incontri saranno organizzati in hotel nelle città vicine.


Il rapporto è caratterizzato da pochissime chiacchiere e tanto sesso, e a dire la verità, a parte questa "magnetica" attrazione fisica reciproca, non c'è molto altro tra di noi.


Nessuno dei due aveva intenzione di fare diventare la relazione ufficiale e duratura, era solo quello che era, io avevo la famiglia, lei era divorziata e aveva un "fidanzato" che c'era e non c'era a corrente alternata.


Adesso che il fattaccio è accaduto, non facciamo nemmeno finta di parlare di altro, parliamo solo di quello...


Rispetto a tutte le mie altre relazioni, con Jessica era tutto un tripudio di lingerie, corsetti, calze velate e a rete, reggicalze, tacchi a spillo. Se si considera che, pur non disdegnando qualche variazione di tanto in tanto (che so, autoreggenti ad esempio) ero sempre stato un "tifoso" del nudo integrale, tra le lenzuola, la differenza era notevole.


E quindi, appuntamenti a distanza dall'ufficio, ferie contemporanee cercando di non insospettire i colleghi. Complicati giri per trovarci qui o là, arrivandoci separatamente per non alimentare sospetti (che ovviamente, essendo in un posto pieno di donne, in realtà ormai da tempo alimentavano il gossip interno...). Insomma, una faticaccia...


Ciò che più mi colpiva, e mi colpisce tuttora (anche con una certa amarezza) è che questo tradimento è l'unica relazione nella mia vita nella quale ho effettivamente fatto io il primo passo (nel confessare sentimenti, nel baciare, nel proporre sesso). Certo, anche con Lettie avevo fatto la telefonata d'invito, ma su rassicurazioni da parte del mio amico/suo collega, quindi era stato un po' come tirare un rigore...


Inoltre, alla faccia di tutte le mie certezze e di tutta la solidità caratteriale che pensavo di avere, non c'era voluto né troppo tempo, né soverchio impegno da parte di lei.


Certo avevo passato le settimane prima di iniziare la parte fisica della relazione chiedendomi ogni giorno che ca**o stavo facendo, ma nel momento stesso in cui ho iniziai a fare sesso con Jessica, cominciai a percepire le mie "due vite" come qualcosa di separato, riuscendo tranquillamente a viverle come se effettivamente fossero due cose diverse e come se la cosa fosse assolutamente normale. Praticamente in casa ero sposato, fuori casa avevo la morosa... Niente di strano, bastava non dire nulla alla signora...


Non so se avrei finito per tornare alla realtà da solo, non ne ebbi comunque il tempo...


Lettie non era mai stata una tipa gelosa. D'altra parte, io non le avevo mai dato nemmeno un briciolo di ragione per esserlo. Solo fino ad un annetto prima ero ancora saldamente nella fase "luna di miele" e non mi giravo nemmeno a guardare le altre...


Come tutti i fidanzati avevamo fatte le nostre ipotesi su cosa sarebbe successo in caso di tradimento... ed entrambi ci eravamo detti che il tradimento avrebbe significato la fine, senza possibilità d'appello...


Comunque, lei era talmente tranquilla che quando capitava che andassi a prenderla al lavoro, o quando andavamo insieme a qualche riunione della materna, e qualche sua collega, o qualche mamma, le confidava qualche apprezzamento sul sottoscritto, lei veniva immediatamente a riferirmelo tutta orgogliosa...


Tuttavia, dopo circa due mesi di "straordinari" tutte le sere, di assenze scarsamente giustificate, corsi di aggiornamento fuori città, etc., anche Lettie qualche sospetto cominciava ad averlo... E poi adesso la cercavo meno, molto meno...


Una sera viene a "cercarmi" lei, non è una cosa che accade spessissimo e di solito la reazione è entusiastica; ma stavolta, per la prima volta da quando ci conosciamo, "non funziono"...


Ora, sotto tanti aspetti io sono in grado di nascondere la verità, quando necessario, come chiunque altro. Posso inventare scuse, dire che vado in un posto anziché in un altro, omettere qualsiasi cosa a piacimento. Tuttavia, mi è praticamente impossibile mentire ad una domanda diretta che preveda una risposta tipo "si" o "no". Ad esempio, se mi fate vedere qualcosa di verde e mi chiedete che colore é, riesco tranquillamente a rispondere "é rosso" anche se non é vero. Ma se mi chiedete "ma secondo te questo é rosso?" mi sento obbligato a rispondervi "no".


Insieme alla timidezza è il motivo per il quale ho scelto una carriera tecnica anziché una commerciale...


Il giorno dopo la mia "cilecca", Lettie venne da me, non portò prove o deduzioni, né rilevò questa o quella incongruità...


Semplicemente mi chiese: "C'é un'altra donna?"
Eh si
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono una Lettie e non mi capacito che pure tu sia caduto con una Jessica.
 

marietto

Heisenberg

Divì

Utente senza meta
Ovviamente, la sera della cena, quello che doveva succedere, succede...

Ci appartiamo in auto, e, seppur scomodi, consumiamo...


E' l'unica volta che accadrà in auto. Tutte gli altri incontri saranno organizzati in hotel nelle città vicine.


Il rapporto è caratterizzato da pochissime chiacchiere e tanto sesso, e a dire la verità, a parte questa "magnetica" attrazione fisica reciproca, non c'è molto altro tra di noi.


Nessuno dei due aveva intenzione di fare diventare la relazione ufficiale e duratura, era solo quello che era, io avevo la famiglia, lei era divorziata e aveva un "fidanzato" che c'era e non c'era a corrente alternata.


Adesso che il fattaccio è accaduto, non facciamo nemmeno finta di parlare di altro, parliamo solo di quello...


Rispetto a tutte le mie altre relazioni, con Jessica era tutto un tripudio di lingerie, corsetti, calze velate e a rete, reggicalze, tacchi a spillo. Se si considera che, pur non disdegnando qualche variazione di tanto in tanto (che so, autoreggenti ad esempio) ero sempre stato un "tifoso" del nudo integrale, tra le lenzuola, la differenza era notevole.


E quindi, appuntamenti a distanza dall'ufficio, ferie contemporanee cercando di non insospettire i colleghi. Complicati giri per trovarci qui o là, arrivandoci separatamente per non alimentare sospetti (che ovviamente, essendo in un posto pieno di donne, in realtà ormai da tempo alimentavano il gossip interno...). Insomma, una faticaccia...


Ciò che più mi colpiva, e mi colpisce tuttora (anche con una certa amarezza) è che questo tradimento è l'unica relazione nella mia vita nella quale ho effettivamente fatto io il primo passo (nel confessare sentimenti, nel baciare, nel proporre sesso). Certo, anche con Lettie avevo fatto la telefonata d'invito, ma su rassicurazioni da parte del mio amico/suo collega, quindi era stato un po' come tirare un rigore...


Inoltre, alla faccia di tutte le mie certezze e di tutta la solidità caratteriale che pensavo di avere, non c'era voluto né troppo tempo, né soverchio impegno da parte di lei.


Certo avevo passato le settimane prima di iniziare la parte fisica della relazione chiedendomi ogni giorno che ca**o stavo facendo, ma nel momento stesso in cui ho iniziai a fare sesso con Jessica, cominciai a percepire le mie "due vite" come qualcosa di separato, riuscendo tranquillamente a viverle come se effettivamente fossero due cose diverse e come se la cosa fosse assolutamente normale. Praticamente in casa ero sposato, fuori casa avevo la morosa... Niente di strano, bastava non dire nulla alla signora...


Non so se avrei finito per tornare alla realtà da solo, non ne ebbi comunque il tempo...


Lettie non era mai stata una tipa gelosa. D'altra parte, io non le avevo mai dato nemmeno un briciolo di ragione per esserlo. Solo fino ad un annetto prima ero ancora saldamente nella fase "luna di miele" e non mi giravo nemmeno a guardare le altre...


Come tutti i fidanzati avevamo fatte le nostre ipotesi su cosa sarebbe successo in caso di tradimento... ed entrambi ci eravamo detti che il tradimento avrebbe significato la fine, senza possibilità d'appello...


Comunque, lei era talmente tranquilla che quando capitava che andassi a prenderla al lavoro, o quando andavamo insieme a qualche riunione della materna, e qualche sua collega, o qualche mamma, le confidava qualche apprezzamento sul sottoscritto, lei veniva immediatamente a riferirmelo tutta orgogliosa...


Tuttavia, dopo circa due mesi di "straordinari" tutte le sere, di assenze scarsamente giustificate, corsi di aggiornamento fuori città, etc., anche Lettie qualche sospetto cominciava ad averlo... E poi adesso la cercavo meno, molto meno...


Una sera viene a "cercarmi" lei, non è una cosa che accade spessissimo e di solito la reazione è entusiastica; ma stavolta, per la prima volta da quando ci conosciamo, "non funziono"...


Ora, sotto tanti aspetti io sono in grado di nascondere la verità, quando necessario, come chiunque altro. Posso inventare scuse, dire che vado in un posto anziché in un altro, omettere qualsiasi cosa a piacimento. Tuttavia, mi è praticamente impossibile mentire ad una domanda diretta che preveda una risposta tipo "si" o "no". Ad esempio, se mi fate vedere qualcosa di verde e mi chiedete che colore é, riesco tranquillamente a rispondere "é rosso" anche se non é vero. Ma se mi chiedete "ma secondo te questo é rosso?" mi sento obbligato a rispondervi "no".


Insieme alla timidezza è il motivo per il quale ho scelto una carriera tecnica anziché una commerciale...


Il giorno dopo la mia "cilecca", Lettie venne da me, non portò prove o deduzioni, né rilevò questa o quella incongruità...


Semplicemente mi chiese: "C'é un'altra donna?"

:triste::triste: :triste:
 

Brunetta

Utente di lunga data

Alessandra

πιθηκάκι
In effetti e' difficile mentire quando la domanda ti spiazza e c'e' da dire un "si" o un "no".
E' a bruciapelo. Non c'e' tempo ne' per indugiare ne' per espressioni del viso diverse dalla naturalezza....
 

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Il rapporto è caratterizzato da pochissime chiacchiere e tanto sesso, e a dire la verità, a parte questa "magnetica" attrazione fisica reciproca, non c'è molto altro tra di noi.


Nessuno dei due aveva intenzione di fare diventare la relazione ufficiale e duratura, era solo quello che era, io avevo la famiglia, lei era divorziata e aveva un "fidanzato" che c'era e non c'era a corrente alternata.


Adesso che il fattaccio è accaduto, non facciamo nemmeno finta di parlare di altro, parliamo solo di quello...


Rispetto a tutte le mie altre relazioni, con Jessica era tutto un tripudio di lingerie, corsetti, calze velate e a rete, reggicalze, tacchi a spillo. Se si considera che, pur non disdegnando qualche variazione di tanto in tanto (che so, autoreggenti ad esempio) ero sempre stato un "tifoso" del nudo integrale, tra le lenzuola, la differenza era notevole.


E quindi, appuntamenti a distanza dall'ufficio, ferie contemporanee cercando di non insospettire i colleghi. Complicati giri per trovarci qui o là, arrivandoci separatamente per non alimentare sospetti (che ovviamente, essendo in un posto pieno di donne, in realtà ormai da tempo alimentavano il gossip interno...). Insomma, una faticaccia...


Ciò che più mi colpiva, e mi colpisce tuttora (anche con una certa amarezza) è che questo tradimento è l'unica relazione nella mia vita nella quale ho effettivamente fatto io il primo passo (nel confessare sentimenti, nel baciare, nel proporre sesso). Certo, anche con Lettie avevo fatto la telefonata d'invito, ma su rassicurazioni da parte del mio amico/suo collega, quindi era stato un po' come tirare un rigore...


Inoltre, alla faccia di tutte le mie certezze e di tutta la solidità caratteriale che pensavo di avere, non c'era voluto né troppo tempo, né soverchio impegno da parte di lei.


Certo avevo passato le settimane prima di iniziare la parte fisica della relazione chiedendomi ogni giorno che ca**o stavo facendo, ma nel momento stesso in cui ho iniziai a fare sesso con Jessica, cominciai a percepire le mie "due vite" come qualcosa di separato, riuscendo tranquillamente a viverle come se effettivamente fossero due cose diverse e come se la cosa fosse assolutamente normale. Praticamente in casa ero sposato, fuori casa avevo la morosa... Niente di strano, bastava non dire nulla alla signora...


Non so se avrei finito per tornare alla realtà da solo, non ne ebbi comunque il tempo...


Lettie non era mai stata una tipa gelosa. D'altra parte, io non le avevo mai dato nemmeno un briciolo di ragione per esserlo. Solo fino ad un annetto prima ero ancora saldamente nella fase "luna di miele" e non mi giravo nemmeno a guardare le altre...


Come tutti i fidanzati avevamo fatte le nostre ipotesi su cosa sarebbe successo in caso di tradimento... ed entrambi ci eravamo detti che il tradimento avrebbe significato la fine, senza possibilità d'appello...


Comunque, lei era talmente tranquilla che quando capitava che andassi a prenderla al lavoro, o quando andavamo insieme a qualche riunione della materna, e qualche sua collega, o qualche mamma, le confidava qualche apprezzamento sul sottoscritto, lei veniva immediatamente a riferirmelo tutta orgogliosa...


Tuttavia, dopo circa due mesi di "straordinari" tutte le sere, di assenze scarsamente giustificate, corsi di aggiornamento fuori città, etc., anche Lettie qualche sospetto cominciava ad averlo... E poi adesso la cercavo meno, molto meno...


Una sera viene a "cercarmi" lei, non è una cosa che accade spessissimo e di solito la reazione è entusiastica; ma stavolta, per la prima volta da quando ci conosciamo, "non funziono"...


Ora, sotto tanti aspetti io sono in grado di nascondere la verità, quando necessario, come chiunque altro. Posso inventare scuse, dire che vado in un posto anziché in un altro, omettere qualsiasi cosa a piacimento. Tuttavia, mi è praticamente impossibile mentire ad una domanda diretta che preveda una risposta tipo "si" o "no". Ad esempio, se mi fate vedere qualcosa di verde e mi chiedete che colore é, riesco tranquillamente a rispondere "é rosso" anche se non é vero. Ma se mi chiedete "ma secondo te questo é rosso?" mi sento obbligato a rispondervi "no".


Insieme alla timidezza è il motivo per il quale ho scelto una carriera tecnica anziché una commerciale...


Il giorno dopo la mia "cilecca", Lettie venne da me, non portò prove o deduzioni, né rilevò questa o quella incongruità...


Semplicemente mi chiese: "C'é un'altra donna?"

Lettie se ne accorta da sola dopo pochi mesi....io me ne sono accorta solo dopo che Lei ha chiamato...3 anni dopo....Penso sempre di più di essere na fessa :( :(

Scusa Marietto....Come sempre meraviglioso :eek:
 

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