Anche a titolo generale l’argomento è interessante.
Non credo che chi divorzia in età ancora giovane non cerchi di trovare una nuova relazione.
(Rifarsi una vita mi fa schifo, sembra che senza partner non ci sia vita.)
E le esigenze dei figli sono prioritarie.
Ho scritto esigenze, ma forse è il termine sbagliato. Suona come se i bambini e i ragazzini potessero esigere qualcosa. Non possono farlo, non per la condizione di dipendenza, ma per la mancanza di maturità che li porta a sognare la famiglia ideale, che magari non c’è mai stata, o a opporsi anche solo a un trasloco di pochi chilometri per non allontanarsi dagli amici.
Questo accade perché non hanno la capacità e le esperienze per comprendere come “funziona“ la vita.
Però i loro veri bisogni e il loro dolore e le loro paure vanno considerati, interpretati, anche se espressi attraverso silenzi e resistenza passiva.
Considerare ogni manifestazione di difficoltà come un fastidio da rimuovere crea solo altre difficoltà.